ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 14 agosto 2016

In hoc die

IN FESTO SANCTI MAXIMILIANI MARIAE KOLBE, MARTYRIS

In questo giorno ricevette l’incorruttibile corona di gloria San Massimiliano Maria Kolbe.
Egli, francescano conventuale di origine polacca, che aveva studiato a Roma, e fondatore della Milizia dell’Immacolata, internato durante l’ultima guerra nel campo di concentramento di Auschwitz col numero 16670, si offrì di sostituire un padre di famiglia, Francesco Gajowniczek, che era stato condannato a morte, assieme ad altri nove internati, secondo le dure leggi del campo, perché un prigioniero era fuggito.
Rinchiuso nel bunker della morte assieme agli altri, privi di abiti, dove si moriva di fame e di sete, dopo 14 giorni non tutti erano morti, rimanevano solo quattro ancora in vita, fra cui padre Massimiliano.
Le SS decisero, allora, giacché la cosa andava troppo per le lunghe, di abbreviare la loro fine con una iniezione di acido fenico. Il francescano martire volontario, tese il braccio, con grande calma. All'ufficiale medico nazista che gli fece l'iniezione mortale nel braccio, Padre Kolbe disse: «Lei non ha capito nulla della vita...» e mentre l'ufficiale lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: «...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!». Le sue ultime parole furono: «Ave Maria». Era il 14 agosto 1941. Il giorno seguente il suo corpo fu cremato e le ceneri disperse.
Le sue ceneri si mescolarono insieme a quelle di tanti altri condannati, nel forno crematorio; così finiva la vita terrena di una delle più belle figure del francescanesimo della Chiesa polacca.
San Massimiliano Maria Kolbe si decise a fondare la Milizia dell’Immacolata dopo un episodio decisivo della propria vita.
Egli, giovane seminarista francescano, rimase, mentre era a Roma per gli studi filosofici e teologici (1912-1919), profondamente colpito dalle manifestazioni massoniche antipapali che si spingevano sino al Vaticano.



Lì, infatti, assisté ad una processione di anticlericali-massoni che andavano a celebrare Giordano Bruno in Campo dei Fiori (il cui monumento di Ettore Ferrari era stato inaugurato tristemente qualche decennio prima, nel 1889), inalberando uno stendardo nero su cui Lucifero schiacciava S. Michele Arcangelo. In piazza S. Pietro erano distribuiti volantini in cui si leggeva che “Satana deve regnare in Vaticano e il Papa dovrà fargli da servo”.
Per questo, dinanzi al dilagare del Male nella Città Eterna, fondò, il 16 ottobre 1917, con altri sei seminaristi (Padre Giuseppe Pal, rumeno, Padre Quirico Pignalberi, della provincia di Roma, Padre Antonio Glowinski, rumeno, Frate Antonio Mansi e Frate Enrico Granata, entrambi della provincia di Napoli, Frate Girolamo Biasi, della provincia di Padova), un’associazione a cui diede un nome da battaglia e cavalleresca, chiamandola Milizia dell’Immacolata (vqui).
Nel gennaio 1922, la Milizia venne approvata come “Pia Unione della Milizia di Maria Immacolata” dal Cardinale Domenico Basilio Pompili, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Roma. Quello stesso Cardinale lo ordinò sacerdote il 28 aprile 1918.
Una volta ritornato nella sua Polonia, fondò, a 40 Km da Varsavia, Niepokalanow, cioè la Città dell’Immacolata, che raccolse sino ad oltre 750 religiosi, di varie estrazioni sociali, tutte persone devote di Maria Immacolata. Nel 1930 fondò, poi, in Giappone, su quel modello, Mugenzai-No-Sono (il “Giardino dell’Immacolata”). Questa “piccola città” fu risparmiata dall’esplosione atomica che colpì Nagasaki nel 1945.
Tutto questo in onore della Vergine Maria, verso cui i francescani nutrivano una particolare devozione (San Bonaventura da Bagnoregio, nella Vita Maggiore di S. Francesco, racconta come il Serafico Padre avesse una devozione peculiare per Maria, avendo, per suo merito, reso Gesù nostro fratello; una devozione di gratitudine, dunque), venerata anche come la celeste Patrona dell’intero Ordine Francescano.
Il carisma di P. Massimiliano ispirerà l'opera dell'ordine, nel suo ramo maschile e femminile, dei Francescani dell'Immacolata, oggi incomprensibilmente censurati dalle autorità ecclesiastiche.

Una delle ultime foto di P. Massimiliano prima dell'internamento nel campo di concentramento dove troverà la morte





Luogo del martirio di P. Massimiliano, Blocco 11, Auschwitz, visitato da Giovanni Paolo II nel 1979 e da Benedetto XVI nel 2006



"Beato Marco d’Aviano. Il santo dei nostri giorni" di Massimo Viglione

Credo che non molti conoscano veramente la straordinaria storia e opera di questo straordinario uomo.
Uno dei più grandi santi di tutti i tempi.
Uno dei massimi direttori spirituali di tutti i tempi.
Forse il più grande taumaturgo di tutti i tempi.
Certamente il più grande crociato di tutti i tempi.
A lui tutti noi dobbiamo la salvezza della nostra fede e della nostra libertà, e non è un modo di dire.
Credetemi, io ho potuto scrivere un saggio su di lui consultando direttamente la Positio per il processo di beatificazione: se c’è un uomo che oggi dobbiamo pregare per la salvezza dall’invasione islamica, questo è il beato Marco d’Aviano, di cui oggi ricorre la memoria liturgica.
Ha guarito miracolosamente centinaia e centinaia di persone con il solo tocco della mano, e tutto è certificato da notai, perfino protestanti!
È stato padre spirituale dell’Imperatore e dell’Imperatrice del Sacro Romano Impero, del Duca di Lorena, del duca di Baviera e di tante persone umili.
Ha vissuto venti anni girando per l’Italia e l’Impero, tra conventi isolati e regge imperiali, ma ovunque ha mangiato ogni giorno un poco di insalata e della frutta e ha dormito per terra nelle cantine. 
Ha scritto bellissime opere di spiritualità cappuccina.
Ha sollevato l’Europa cristiana contro l’islam invasore ed è stato l’anima spirituale dell’immensa vittoria della Cristianità a Vienna, l’11 e 12 settembre 1683! La vittoria che ha segnato di fatto la sconfitta dell’Islam dopo 1000 anni di jihad.
E per altri 17 anni, fino alla morte, ogni anno è andato sul campo di battaglia a guidare spiritualmente gli eserciti cristiani.
Le sue spoglie mortali riposano nella Kapuzinerkirche di Vienna, ovvero nel pantheon degli Asburgo: lui solo tra tutti gli Asburgo! Onore supremo al salvatore dell’Impero e della Cristianità.
Umilissimo, di spiritualità penitente e controriformista, taumaturgo, padre spirituale di sovrani cattolici, combattente crociato e salvatore della Cristianità.
Davvero non riesco a immaginare un santo più sgradito al clero odierno. Pertanto, un santo più adatto ai nostri giorni di Marco d’Aviano!

FONTE




Beato Marco d'Aviano, Kapuzinerkirche, Vienna

1 commento:

  1. Jade

    Entrambi due personaggi, pur diversi, ma uniti da quella Fede in Colui che tutto può.
    MAI come oggi, avremmo bisogno di un Marco d'Aviano per porre fine a quello spaventoso imbarbarimento che sta travolgendo come un'onda nera il continente europeo, grazie ai servi di Satana e alle popolazioni imbelli che non reagiscono, tranne che in pochissimi casi. Invece di mandare corazzate a difendere i nostri confini, l'U.E. ha partecipato alla dissoluta, immorale,(gay vuol dire anche questo)rappresentazione sodomitica che ha avuto luogo tra il 23 luglio e il 7 agosto, nella persona della Jourova, Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere nella Commissione. Stipendiata anche lei da noi tutti. Non si buttano così i soldi!!!
    Affidiamoci alla Madonna della quale domani celebriamo l'Assunzione e il 22 agosto il Cuore Immacolato di Maria, per mezzo del quale veniamo liberati dalle forze del Male e chiediamo l'intercessione di San Massimiliano Kolbe e del Beato (chissà perché non santo?) Marco d'Aviano.

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