ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 12 ottobre 2016

Collaborazionisti

I vescovi italiani che collaborano all’ autodemolizione

(di Cristina Siccardi) La svendita della Fede è un fatto contemporaneo ormai conclamato. L’autolesionismo teologico-ecclesiastico-pastorale, dal Concilio Vaticano II in poi, ha condotto ad un’autodemolizione, per usare l’espressione di Paolo VI (Discorso ai membri del Pontificio Seminario Lombardo, 7 dicembre 1968), senza precedenti nella Storia della Chiesa.
Dottrina e dogmi sono stati derisi, disprezzati, calpestati da cinquant’anni a questa parte, a tal punto da stravolgere persino la lettura del Nuovo Testamento. In questo contesto, nella diocesi di Bari-Bitonto, l’Arcivescovo Francesco Cacucci, ha deciso di donare al Patriarca ortodosso Bartolomeo I la chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Bari, accanto al Teatro Petruzzelli, perché l’ecumenismo per la Chiesa odierna è diventato perno imprescindibile, a qualsiasi prezzo.
In questi giorni, sempre nella terra di Puglia, e precisamente nella diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, che fu di Monsignor Tonino Bello, l’assertore della blasfemica «convivialità delle differenze» («Il genere umano, Signore, è chiamato a vivere sulla terra ciò che le tre Persone divine vivono nel cielo: la convivialità delle differenze». La famiglia come laboratorio di pace, Prato 10 settembre 1988), il Vescovo Monsignor Domenico Cornacchia ha promosso, con l’ausilio dell’Azione Cattolica, dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia e l’Ufficio per la pastorale scolastica, un percorso per formatori «aperto, intelligente ed equilibrato», come riporta il sito della diocesi stessa.
Si tratta di un corso proposto ai docenti delle scuole di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi di ogni ordine e grado, condotto da pedagogisti, psicologi, insegnanti e realizzato nell’arco di 5 incontri, della durata di tre ore ciascuno. L’intenzione è quella di avvalorare l’ideologia del gender in chiave “cristiana”.
Leggiamo, infatti, sul sito menzionato: «È da parecchio tempo che nel panorama culturale italiano si è affacciata, con insistenza, quella che comunemente passa con il nome di “ideologia gender”: tra manifestazioni di piazza e minacciosi tam-tam di notizie che impazzano sui social, ma che molto spesso rappresentano solo slogan mistificatori della realtà, si assiste oramai ad un confusionario dibattito dal quale emerge, soprattutto, l’assoluta mancanza di conoscenza delle tematiche e, ancor più in generale, dell’evoluzione del pensiero che si può riassumere sotto la formula “studi di genere” (…) è altresì importante sottolineare che gran parte dei progetti già realizzati in Europa e in Italia, in realtà, parlano di “educazione alle differenze” e non di gender», ecco qui l’utilizzo soft e menzognero del linguaggio, nonché l’uso mefistofelico del buonismo pronto a ghermire e agguantare: «I toni duri e aggressivi con i quali spesso si sta portando avanti il dibattito su questi temi, da qualunque parte provengano, non aiutano a fare chiarezza in una materia in sé molto complessa, nella quale confluiscono temi importanti: la differenza sessuale, l’identità di genere, lo statuto della famiglia, i diritti delle persone omosessuali, il disagio di quanti non si riconoscono nella propria identità sessuale, la questione femminile, la genitorialità, il presunto “diritto al figlio”, la fecondazione assistita».
Una schizofrenia di proporzioni immense esiste oggi nella Chiesa. Papa Francesco dalla Georgia, durante l’incontro con i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi nella chiesa dell’Assunta a Tbilisi, ha affermato, rispondendo alla domanda di una madre georgiana inerente alle nuove visioni della sessualità e alla marginalizzazione della visione della vita cristiana, che c’è «un grande nemico oggi del matrimonio: la teoria del gender. Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio, ma non si distrugge con le armi, si distrugge con le idee: ci sono colonizzazioni ideologiche che distruggono.
Pertanto occorre difendersi dalle colonizzazioni ideologiche». Il matrimonio «è la cosa più bella che Dio ha creato». «La Bibbia», ha spiegato, «ci dice che Dio ha creato uomo e donna e li ha creati a sua immagine: cioè l’uomo e la donna che si fanno una sola carne sono l’immagine di Dio. Chi paga le spese del divorzio? Tutti e due? Di più paga Dio, perché quando si divorzia una sola carne si sporca l’immagine di Dio. E pagano i bambini, i figli. Voi non sapete quanto soffrono i bambini i figli piccoli quando vedono le liti e le separazioni dei genitori».
Eppure che cosa è necessario oggi per la Chiesa rivoluzionaria ben interpretata dalla diocesi di Molfetta? «Porsi in ascolto delle questioni e aprirsi al dialogo, così come è importante ricercare spazi di confronto, liberi da pregiudizi e da posizioni e da stili prevaricanti. Favorire l’educazione sessuale nelle scuole e inserire nei progetti didattico-formativi contenuti riguardanti il genere, pertanto, significa fare chiarezza sulle dimensioni costitutive della sessualità e dell’affettività, favorendo una cultura delle differenze e del rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni»… in tutte le sue dimensioni, comprese quelle della perversione, comprese quelle che portano al peccato mortale per soddisfare i propri piaceri carnali, dove per l’anima non c’è più spazio.
E su tutto non imperano Dio e la Chiesa di Cristo, bensì lo Stato, infatti: «Il personale scolastico, a cui è affidato il compito di educare i nostri ragazzi anche su queste delicate tematiche, deve essere debitamente formato e aggiornato, così come previsto anche dalla legge 128/2013 che, all’art.16/d, pone all’attenzione delle scuole la necessità di favorire “l’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere”», con l’obiettivo, in pratica, di costituire l’auspicata «convivialità delle differenze», dove ognuno è libero di stare a tavola (ovvero stare nel mondo) come meglio ritiene opportuno per i suoi istinti-diritti, senza essere condizionato da nessuno sguardo indiscreto proveniente dal Cielo, ma soltanto dallo Stato indottrinatore.http://www.diocesimolfetta.it/pls/molfetta/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=43948&rifi=guest&rifp=guest.
Chi non rabbrividisce di fronte a tali affermazioni e a tali proposte di lavaggio del cervello dei nostri figli e dei nostri nipoti o è un indifferente incosciente, o un dissennato, oppure un complice del male, che sta stendendo un diabolico manto sull’innocenza dei minori. Ecco disvelati i “pastori” dialoganti e “aperti”, come lo fu Monsignor Bello, molto stimato da Nichi Vendola, ex governatore della Puglia ed ora in “maternitàˮ.
L’attività formativa degli educatori pugliesi ha preso inizio il 30 settembre scorso con un incontro aperto a tutti, e proseguirà con i corsi del 14 ottobre, Il genere, tra dato biologico e dato culturale, il 21 ottobre e il 4 novembre con Laboratori riflessivi, fra cui quello pedagogico, ovvero: «Il laboratorio si occuperà delle ricadute del rapporto di coppia genitoriale sulla percezione e sullo sviluppo da parte degli adolescenti dell’idea della relazione di coppia, ma anche della possibilità di scegliere e della responsabilità educativa dei docenti nella scuola». Personale specializzato e assortito si occuperà dell’educazione di genere in nome della «diversità e non disuguaglianza».
Il quarto incontro, previsto per il 25 novembre, sarà dedicato ai laboratori didattici per docenti di scuola dell’infanzia, di scuola primaria, di scuola secondaria di 1° grado e di scuola secondaria di 2° grado, al fine di «costruire, con l’aiuto di esperti, alcune esperienze didattiche da riproporre in aula con i propri ragazzi». Il corso di indottrinamento “dialogante” si concluderà il 2 dicembre 2016 con la verifica per i singoli corsisti, con la restituzione in plenaria dei lavori laboratoriali e con le conclusioni.
In quel contesto “aperto” e di “confronto” dialettico, tuttavia, non saranno distribuiti gli Atti pubblicati da Solfanelli – La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo? – del Convegno promosso da Famiglia Domani e dal Movimento Europeo per la Difesa della Vita e della Dignità Umana, che si tenne il 21 settembre 2013 a Verona, con gli interventi, fra gli altri, dei Professori Roberto de Mattei (I cattolici davanti alla teoria del gender), Mario Palmaro (La teoria del gender tra diritto naturale e diritto positivo), Matteo D’Amico (Ideologia del gender e omosessualismo: verso un nuovo totalitarismo).
Attratti dal continuo e degenere evoluzionismo del pensiero contemporaneo, così come lo furono dell’ormai sorpassato evoluzionismo biologico (scimmia-uomo, di fronte al quale gli islamici inorridiscono, compresi i convertiti dal quel Cattolicesimo senza più colonna vertebrale) molti eredi degli Apostoli mercificano la religione rivelata dal Figlio di Dio con coloro che stanno annientando, con la menzogna e la calunnia, i costruttori della civiltà cristiana, non rendendosi conto che il tempo è il fedele amico della Verità: come sono crollati i totalitarismi di matrice illuminista della Germania e della Russia, così crollerà quello presente. Il grande pittore Sebastiano Ricci, con la sua opera settecentesca presente a Palazzo Fenaroli di Brescia, La Verità disvelata dal Tempo scaccia la Menzogna e la Calunnia, ce lo rammenta. (Cristina Siccardi)

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