ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 2 ottobre 2016

Nel tempo della croce e dei carnefici*

Aleppo vista da vicino
Aleppo che soffre. Di questa tragedia sono pieni i quotidiani e le radio. Monsignor Joseph Tobji, arcivescovo di Aleppo dei maroniti, è testimone diretto di tali sofferenze. E ce ne parla a Roma, dov’è riuscito ad approdare momentaneamente in questi giorni.

Sui giornali si legge di Aleppo assediata, la zona orientale, quella in mano ai ribelli, e si condannano i bombardamenti russi su quella zona della città.
Certo, le bombe di aereo uccidono. Ma uccidono anche i missili e i proiettili di artiglieria. Come anche le cosiddette armi leggere. E se Aleppo Est è sottoposta ai bombardamenti, anche nella parte occidentale, quella dove mi trovo io, si muore. Ogni giorno da quattro anni. Da quando i terroristi hanno preso una parte di Aleppo e hanno iniziato a tirare sui civili che vivono nelle zone libere i loro ordigni di morte. Ne hanno in abbondanza, Quelli fatti artigianalmente e quelli più che sofisticati forniti loro dall’Occidente e dall’Arabia Saudita.
Scusi ha parlato di terroristi, per l’Occidente sono ribelli. E ribelli moderati…
In Occidente c’è strano concetto di moderazione. Non fanno manifestazioni di piazza. Sparano con cannoni e mortai sui civili innocenti… sono questi i “moderati”?

Sì ma ci sono varie fazioni: al Nusra, jihadisti, Esercito libero siriano. Tutti uguali?
Certo che sì. E tanti di loro sono stranieri. Terroristi sauditi, libici, ceceni, ma anche d’Occidente, dove tornano poi a far stragi, come avete visto in questi anni.

Torniamo all’assedio di Aleppo Est da parte delle forze governative
Per molto tempo a essere tagliata via da ogni rifornimento è stata la parte sotto il controllo di Damasco. Abbiamo fatto la fame per mesi. E patito la sete, anche perché spesso i terroristi chiudevano i rubinetti dell’unica centrale idrica che è sotto il loro controllo (cosa che fanno ancora quando gli serve). Sofferenze che non hanno suscitato alcun interesse internazionale. Oggi che l’esercito siriano tenta di riprendere la zona controllata dai terroristi cercando di tagliargli le vie di rifornimento, ciò suscita interesse…

I media occidentali parlano di assedio
Sono gli stessi che approvano le sanzioni, che hanno avuto gli effetti di un assedio per la popolazione siriana, anzi peggio di un assedio. Le sanzioni hanno impoverito un’intera nazione, affamato un popolo. Tanti dei profughi che scappano verso l’Occidente lo fanno perché ridotti alla fame: non c’è lavoro, nessun futuro. Un assedio crudele, dove sono negate anche le medicine per i bambini, i ricambi per le apparecchiature mediche. E si scrive dell’assedio di Aleppo Est…

Ma in questi anni sono giunti anche aiuti umanitari.
A volte, anche ad Aleppo è arrivato qualcosa. Davvero poca cosa per l’immane bisogno. Cosa strana i convogli della Croce rossa erano destinati a tutta Aleppo. Così arrivavano sia alla parte assediata, che allora era quella sotto il controllo di Damasco, che alla parte sotto il controllo dei terroristi, che pure non era assediata ed era più che prospera.

Torniamo ai bombardamenti…
Certo, i bombardamenti addolorano, ci sono civili che abitano in quella zona, si tratta di innocenti. Io sono solo un pastore e al riguardo posso solo riportare l’opinione della gente della città, che ritiene che l’esercito siriano stia facendo quel che è giusto per proteggere i suoi cittadini dalle aggressioni di questi terroristi. Ancora oggi, tutti i giorni, nella parte occidentale continuano a piovere razzi e colpi di mortaio. E ogni giorno piangiamo i nostri morti. Ma, evidentemente, non fanno notizia come i morti altrui…

Come vivono i civili sotto il controllo dei jihadisti?
Hanno loro leggi, ferree, di derivazione wahabita, i loro tribunali… non credo che ai siriani piaccia stare loro sottomessi. Basti penare che le due aree di Aleppo, quella Est. occupata di terroristi, e quella Ovest, controllata da Damasco, hanno la stessa estensione territoriale. E avevano più o meno gli stessi abitanti. Oggi a Est ci sono 300mila abitanti, a Ovest un milione e 300mila. Chi ha potuto, è scappato dalle mani di questi fanatici.

Invece l’islam siriano è sempre stato moderato…
Certo, anche adesso, sotto le bombe, i rapporti tra cristiani e islamici sono più che buoni, com’è tradizione antica in Siria. Se vincono i terroristi tutto questo sarà spazzato via.

E la vita cristiana come procede sotto le bombe?
Grazie a Dio tante cose ci confortano e conservano alla fede. I fedeli continuano a venire a messa, anche se ormai viene celebrata nella cappella dell’arcivescovado, dal momento che le due chiese maronite della città sono state distrutte. E tanti sono i ragazzi che frequentano l’azione cattolica o i gruppi scout. Compatibilmente con la situazione, ovviamente. Cerchiamo di evitare ai ragazzi rischi eccessivi, ma alla fine c’è solo da affidarsi alla protezione di Dio.

A Roma ha incontrato il Papa
Gli ho portato un album che avevano fatto i ragazzi della parrocchia con le foto dei loro cari, amici e parenti, uccisi dalla guerra. Accompagnato dalle loro firme. Quando il Papa ha iniziato a sfogliarlo è rimasto scosso. Hanno dovuto sorreggerlo. Ha pianto. E con lui abbiamo pianto un po’ tutti…

Tanto dolore. Cosa può confortare?
Quello che fa il Signore. Siamo nel tempo della croce, associati alla passione del Signore. Al suo dono di carità per la salvezza del mondo. Ma anche alla sua resurrezione. E tante sono le testimonianze di carità tra la mia gente, sia nell’aiuto al prossimo, islamico o cristiano non ha importanza, che di fede.

Un esempio?
Due. Un tale che si professava cristiano è stato rapito. Era cristiano modo suo, secondo disegni misteriosi del Signore, dal momento che non frequentava la messa e non so se conoscesse qualche preghiera. Nonostante questo, i suoi rapitori gli hanno piantato un coltello alla gola per farlo abiurare. Ai tagliagole continuava a ripetere che lui era cristiano, facessero pure quel che volevano non avrebbe rinnegato Gesù. È finita che lo hanno liberato. La sua storia ha confortato tanti tra noi… Poi c’è un altro che, rapito, ha iniziato a far catechismo all’emiro che lo interrogava sempre più incuriosito. Capitano cose così in Siria. E tante altre, magari meno conosciute, che sostengono la nostra fede.

Cosa sperare?
La guerra siriana è solo un pezzo di quella guerra mondiale fatta a pezzi di cui parla spesso il Papa. Si devono mettere d’accordo russi e americani. Certo, il meccanismo delle tregue esplorato finora, e iniziato quando i terroristi hanno cominciato a essere messi alle strette, non ha dato risultati. Anzi, i sostenitori dei terroristi hanno usato le tregue per rifornirli di armi e far entrare in Siria altri miliziani, così che poi questi assassini hanno aumentato la ferocia dei loro attacchi. Così, quando sentiamo di nuove tregue, in Siria iniziamo a tremare… Pare che uno dei punti di contrasto tra i potenti sia la gestione futura delle ricchezze siriane e chi sosterrà la ricostruzione. Sono miliardi e miliardi di dollari.

Insomma, non vede speranze?
Come detto, non si può che sperare che i potenti del mondo trovino un accordo. Nel nostro piccolo possiamo solo pregare. Cosa che chiedo anche ai lettori di questa intervista. Non si tratta solo di pregare per dei fratelli che sono in difficoltà. Siamo un corpo solo: se un membro è ammalato, è tutto il corpo a soffrire. Così pregando per i fratelli lontani che sono nelle angustie, ognuno di fatto prega anche per sé, per la sua anima. Un aiuto a vivere la propria fede.



*

George Soros contro la Siria

Vanessa Beeley, The Wall Will Fall, 21 gennaio 2016sorosI media sono professionisti dell’intrattenimento, la confezione aziendale è volta alla massima diffusione e a fare i soldoni. Lo scopo non è informare, ma un quantificabile e chiaro business plan. Il successo si basa su una formula semplice: restare entro parametri “comprensibili” al pubblico che divora frasi ad effetto e storie note ad ogni ora di ogni giorno. Come foche ammaestrate in cui ogni desiderio, istinto e modello di acquisto è misurato dal marketing dei media aziendali ad uso e consumo degli inserzionisti; il pubblico vuole essere accontentato e i media occidentali provvedono“, Sharmine Narwani
LA BBC traffica
aleppo-siege-265x160Le carabattole del circo mediatico su Madaya ignorano la valanga di chiare anomalie e l’inganno totale della narrazione prevalente. Sorde a opinione pubblica e indagini, istituzioni come la BBC si considerano al di sopra della responsabilità verso chi paga per mantenerle, il pubblico inglese. Ritengono perfettamente accettabile diffondere video di Yarmuq del 2014 dicendo che si tratta di Madaya nel 2016, e quando richiesto di rimuovere il video incriminato, non spiegano, né si assumono la responsabilità delle loro tattiche di confusione e disinformazione. Fortunatamente, Robert Stuart, ardente attivista contro la continua propaganda offensiva ed ostile alla Siria della BBC, ha posto un reclamo ufficiale e chiesto perché alla BBC, da troppo tempo, è stato permesso di non rispondere. Le TVal-Mayadinal-Manaral-Masirah e molte altre, che rappresentano le voci degli oppressi in Medio Oriente, vengono sistematicamente escluse dai canali satellitari finanziati dall’Arabia Saudita e dai social media filo-israeliani. Press TVdi Teheran ha avuto la licenza revocata dall’Ofcom nel 2012. RT è stati oggetto di attacchi implacabili della BBC da quando il “Cremlino ha lanciato la sua operazione mediatica internazionale“. Il lessico della BBC non manca mai di mantenere e celebrare la terminologia da “guerra fredda” o la paura dell'”indottrinamento” russo della mente della gente. “Ma (RT) finirà sotto un maggiore controllo per mancanza di equilibrio editoriale e per l’accusa che disinforma deliberatamente per contrastare e dividere l’occidente“, tratto da Le operazioni mediatiche globali della Russia sotto i riflettori.
Tale sorprendente dimostrazione di proiezione di se va abbinata alla capacità dei sionisti di trasformare i propri crimini contro l’umanità in accuse ben confezionate a chi opprimono, i palestinesi, sulle cui rovine Israele ha costruito i propri insediamenti, facendone i colpevoli e per cui Israele è esente dal giudizio sui crimini commessi per “autodifesa”. La BBC abbellisce tale “auto-difesa”, o è creativa sulla verità difendendo la spaventosa politica estera neocolonialista del nostro governo, volto a fomentare la divisione settaria in Medio Oriente per facilitare i desiderati “cambio di regime” in Siria e massacro dei civili nello Yemen, bombardato da missili e armi di distruzione di massa made in UK. Questi sono solo due esempi della collusione della BBC con la destabilizzazione globale e la riduzione di nazioni sovrane in “stati falliti” in perenne conflitto, maturi per l’invasione e l’occupazione strisciante del complesso economico e pseudo “umanitario” delle ONG, naturalmente, aumentando i redditi del complesso militare industriale.
La BBC è sorosizzata
syria-campaign-break-the-siegesLa seguente dichiarazione straordinaria è tratta da un documento del Wilson Center. Nella sezione intitolata “Il ruolo delle ONG nella costruzione della società civile”, “In alcuni Paesi, ONG locali vengono finanziate per istigare “campagne per il potere al popolo”. Come nelle recenti “rivoluzioni colorate”, tali campagne hanno lo scopo di aprire i regimi politici ai partiti di opposizione e spodestare i leader che hanno preso il potere con metodi irregolari. In generale, i programmi che supportano e rafforzano le attività delle ONG sono visti come modi per favorire l’emergere della società civile, integrando lo Stato nel provvedere ai bisogni pubblici e rendere i governi sensibili alla popolazione“. Sembrano essersi tolti i guanti. Qui, il Centro Wilson espone allegramente la politica del cavallo di Troia delle ONG quali agenti di propaganda dell’imperialismo in qualsiasi nazione dalle risorse da depredare o strategicamente importante. Si spiega perfettamente il finanziamento del “potere popolare”, la tempistica delle campagne per il cambio eseguiti in sincronia con le fratture regionali o nazionali, attuate da movimenti di opposizione importati o favoriti sul posto per spingere i movimenti filo-imperialisti al cambio di regime. Naturalmente non c’è mai alcuna intenzione da parte dei burattinai di permettere alla gente di avere il potere preteso. L’obiettivo è il vuoto di potere, notoriamente da riempire con un governo filo-imperialista che garantisca totalmente il potere alle ostili aziende imperialiste. Ci si può chiedere perché ciò sia rilevante nella distorsione della verità della BBC. Per spiegarlo, si noti l’inclusione del BEEB sul sito dell’Open Democracy. Si dia un’occhiata all’impressionante lista dei finanziatori di Open Democracy. Non sorprenderà che George Soros sia su tale lista. In realtà, l’unico magnate “filantropico” assente è la Fondazione Bill e Melinda Gates. Si consideri chi tenga i cordoni della borsa della maggioranza degli agenti della propaganda e delle ONG che attuano il cambio di regime in Siria. La strada lastricata di mattoni gialli delle ambizioni neocon e dell’impossibile missione imperialista in Siria porta dritto alla stratega del caos globale, che George Soros spaccia furiosamente da dietro lo scudo delle ONG umanitarie. In primo luogo un richiamo a un articolo sulla mitica ONG che spaccia articoli fasulli sulla Siria, Avaaz, l’arte di vendere odio per conto dell’Impero. “Non è una coincidenza che, allo stesso tempo, una lucida, sofisticato e ben finanziata “campagna Salva la Siria” venisse creata negli uffici dei tizi di Harvard preferiti dall’impero. Qualora, stando dietto l’organizzazione Avaaz, il pubblico non accettasse comunque l’attacco aereo alla Siria, la società di pubbliche relazioni di New York Purpose Inc. interverrebbe“, (la cui collaborazione con l’Open Society Foundation di Soros è evidenziata nell’articolo).dr-al-jaafariL’ultima campagna sulla Siria: spezzare l’assedio
Tale campagna fu lanciata in concomitanza con la tempesta propagandistica #OperationMadaya, in perfetta coincidenza con la criminale e brutale esecuzione del principale attivista per la democrazia, l’unità e la libertà dal governo dispotico dei Saud in Arabia Saudita, Shayq Nimr al-Nimr. Con vero stile aziendale di Manhattan, tale costosa campagna pubblicitaria si diffuse per le strade, proprio al culmine dell’indignazione del pubblico e dei media occidentali ispirati da al-Jazeera dei governanti del Qatar, che spacciava a ripetizione foto false. Il noto ritornello “Assad è la radice di ogni male” fungeva da sfondo drammatico della dilagante campagna pubblicitaria. La si poteva anche perdonarlo pensando fosse stata preparata in precedenza. Il Dr. al-Jafari, rappresentante permanente della Siria alle Nazioni Unite, ha ricondotto tale sfruttamento del dramma alla verità succinta dei piccoli istrionismi, con grande dignità nonostante l’ostilità dei media contro il governo siriano. Questa chiara calma è ora una nota componente del rifiuto siriano, iraniano e russo dell’isteria occidentale. “Rientrano nella Campagna sulla Siria, Free Syrian Voices, March Campaign#WithSyria e Medics Under Fire, tutte creazioni di Purpose.inc”. La società di pubbliche relazioni di New York Purpose ha creato almeno quattro ONG e campagne anti-Assad: Caschi bianchi, Voci libere siriane, Campagna per la Siria e Campagna marcia per la Siria.
Rami ed Erdogan
Rami Jarrah ed Erdogan
Avaaz
Ancora un’altra petizione spudoratamente di parte di Avaaz dallo scarso rispetto per la realtà a Madaya. Clicca qui perCiò che i Media non dicono su Madaya, di SyriaGirl. “Avaaz , assieme a Rockefeller, George Soros, Bill Gates e altri potenti, plasma meticolosamente la società globale utilizzando e sviluppando strategie di marketing psicologico, soft power e social media, per conformare il consenso pubblico…” Cory Morningstar.
Ancora Rami Jarrah con Erdogan
Ancora Rami Jarrah con Erdogan
Rami Jarrah – ANA Press
140216281-64b26e1f-509e-422d-83f8-a87eefe29d53Ah, ora qui c’è un affascinante vaso di Pandora, che sarà studiato approfonditamente nel prossimo articolo, suscitando un paio di scossoni ai suoi supporter. Tuttavia, per ora, una breve panoramica su Rami Jarrah. Già noto come Alexander Page negli inebrianti giorni in cui BBC, CNN e al-Jazeera lo sponsorizzavano da “cittadino giornalista” di Avaaz che si spacciava da corrispondente estero onnipresente sul fronte del cambio di regime in Siria, assieme a Danny Abdul Dayem, noto attore da bombe e razzi in Studio della CNN, suo compare sul carro di Avaaz Democracy. Naturalmente ANA Press spaccia le solite lodevoli affermazioni; “Siamo un’organizzazione indipendente e priva di qualsiasi appartenenza politica, in quanto ciò potrebbe influenzare le nostre neutralità ed onestà. Non abbiamo e non accettiamo fondi da gruppi politici”. Rami Jarrah
È interessante notare che dando una sbirciatina dietro tale velo d’integrità troviamo che tali affermazioni sono compromesse dalle agenzie governative e aziende che investono in questi gruppi di raccolta fondi ed influenza, ascari dei neocon. Con poco sforzo rintracciamo presso ANA Press HIVOS, SIDA e naturalmente Soros. SIDA: agenzia di aiuti allo sviluppo affiliata a governo svedese, Unione europea, Nazioni Unite e Banca Mondiale. George Soros è la figura prominente del portafoglio dell’ennesimo programma per il cambio di regime, “Dare conto a tutte le voci“. “Dare conto a tutte le voci è l’unico ente di ricerche e studi che lavora per capire meglio ciò che funziona, e non, dei programmi che utilizzano la tecnologia per promuovere trasparenza e governance responsabile”. Il fondo è finanziato congiuntamente da SIDA, USAID, DFID, Fondazione Open Society e Omidyar Network. “Hivos collabora con Open Society Foundations (OSF), un’iniziativa del filantropo George Soros, dal 2005. L’OSF costruisce democrazie vivaci e tolleranti i cui governi sono responsabili nei confronti dei cittadini. Questa missione è perfetta con la politica di HIVOS“, Hivos Jarrah. “La missione di Jarrah è garantire che le voci dei siriani siano ascoltate in tutto il mondo, incarnando non solo lo spirito della libertà di stampa del Premio Internazionale della CJFE, ma anche quella dell’Alternative&Independent Media del programma dell’Hivos ‘Expression&Engagement’.” Democrazie vivaci e tolleranti… Muoviamoci, o dovremmo dire MoveOn? “Avaaz fu creato anche da MoveOn, comitato d’azione politico (PAC) del Partito Democratico, formatosi in risposta all’impeachment del presidente Clinton. Avaaz e MoveOn sono finanziati dal già condannato finanziere miliardario George Soros”, Siria: Avaaz, l’arte di vendere odio per conto dell’Impero.
Wissam Tarif, manager di Avaaz
436x328_57196_230775Wissam Tarif è un altro dei tizi di facciata all’origine del marketing a favore del cambio di regime in Siria, lanciato quasi esclusivamente dal sovvertitore dell’opinione pubblica Avaaz nel 2011, con un piccolo aiuto degli amici CNN, BBC e al-Jazeera. Anche questo sarà esaminato con maggior dettagli in un articolo successivo. Tarif fu uno dei primi a parlare di democratizzazione della Siria presso l’Oxford Research Group nel 2011. Wissam Tarif da allora fu promosso responsabile delle campagne di alto profilo di Avaaz, un pervicace sostenitore della democrazia globale e della democratizzazione della Siria per mano di NATO, Stati Uniti, GCC ed Israele. “WT: “Finché la gente di Madaya e altre città assediate in Siria avrà la libertà, così come il cibo, i bambini continueranno a morire di fame. Le Nazioni Unite hanno già mediato accordi per togliere l’assedio e ora Ban Ki Moon deve urgentemente garantire la salvezza di migliaia di vite e costruire la fiducia in Siria in vista dei negoziati di pace a fine mese“. Operazione Madaya, appello di Avaaz.
Wissam Tarif, nei primi giorni della guerra alla Siria, era un membro della quinta colonna di Avaaz, con Rami Jarrah/Alexander Page e Danny Abdul Dayem, tra migliaia di altri, finanziati dai 1,2 milioni di dollari raccolti dalle petizioni di Avaaz. Nel 2011 Tarif fu descritto eufemisticamente come manager delle campagne di Avaaz, ma era anche associato a una ONG spagnola chiamata INSAN, umano in arabo. Curiosamente, quando approfondii i suoi contatti ebbi difficoltà a trovare INSAN, che sarebbe in Spagna, ma dove non esiste alcuna ONG del genere. Alla fine, nella pagina dei contatti di Wassim notavo l’indirizzo e-mail di Insan international: Wissamtarif@insanintl.com. Il sito era indicato come Insanassociation.org. Al momento della prima indagine, INSAN elencava i partner sul sito. Per fortuna feci uno screenshot, perché quando vi ritornai per avere i link, il collegamento portava al messaggio errore 404. Inoltre, casualmente, INSAN ha ora la nuova pagina web InsanIntl.com, che sempre casualmente non mostra più le informazioni sui suoi finanziatori. Tuttavia, George Soros e la  Open Society Foundation ovviamente fanno parte del quadro, ancora una volta.insanI caschi bianchi
I caschi bianchi hanno forse la più diversificata gamma di sostenitori e donatori. La maggior parte dei quali sono già stati trattati in precedenti indagini approfondite, e sono CIA, Foreign Office, fazioni dell’opposizione siriana e agenzie di reclutamento di mercenari e killer, ma naturalmente sempre seguendo la strada lastricata di mattoni gialli, si arriva a Soros. Per un’analisi completa del finanziamento dei caschi bianchi, Caschi bianchi siriani: La guerra attraverso l’inganno.
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Gennaio 2016, i caschi bianchi chiedono di bombardare Qafraya e Fuah, presso Idlib
Soccorritori imparziali e neutrali di tutti i siriani, indipendentemente dalle alleanze“, così si presentano i caschi bianchi. Nella foto, i caschi bianchi mostrano striscioni che chiedono di bombardare e distruggere Qafraya e Fuah, due villaggi sciiti presso Idlib assediati da Ahrar al-Sham e Jabhat al-Nusra dal 2011. Una dimostrazione “imparziale” del nudo settarismo wahhabita degli eroi umanitari, idolatrati da governi, media e pubblico occidentali. Per ulteriori indicazioni sul terrificante assedio di Qafraya e Fuah si legga la serie di Eva Bartlett su CounterpunchIndicibili sofferenze a Qafraya e Fuah.
Perriello, fondatore di Human Right Warch, con il generale ed ex-capo della CIA Petraeus
Perriello, fondatore di Human Right Watch, con il generale ed ex-capo della CIA Petraeus
SN4HR
Il sito SN4HR non da informazioni su chi lo finanzia e le informazioni sulla proprietà del sito sono occultate, ma è dimostrato che è ospitato negli Stati Uniti. L’organizzazione si identifica come nata dalla “rivoluzione in Siria” (chiaramente un’organizzazione partigiana, vedasi in fondo all’home page) che afferma di essere ‘fonte attendibile’ sul conflitto in Siria per le principali organizzazioni dirittumanitarie, enti di beneficenza e governi, tra cui Nazioni Unite, Human Rights Watch, Amnesty International e anche dipartimento di Stato degli Stati Uniti. “Database e archivi di rete sono considerati fonti affidabili e cruciali da media internazionali e locali, organizzazioni e agenzie internazionali che operano nel campo dei diritti umani”. Tratto da “Madaya, altra truffa umanitaria occidentale sulla Siria”. Century Wire 21… e nello stesso articolo seguiamo il percorso che ancora una volta porta a Soros, “non c’è nessun posto come casa“.
Human Rights Watch
Human Rights Watch finanziata da Soros ha svolto un ruolo importante nel ritrarre falsamente attentati e altre atrocità di SIIL e al-Qaida come opera del regime di Assad, per supportare l’azione militare di Stati Uniti e Unione europea“, William Engdahl, “La Siria è su entrambi i lati della crisi dei rifugiati”.hrw-timInfografica del Professor Tim Anderson
Physicians for Human Rights
Salve Soros2015physicianshumanrightsgalasolli1oxn6klIl Dr. Denis Mukwege e George Soros dedicano la vita agli altri affrontando abilmente le questioni più difficili, supportare le donne del Congo e migliorare la vita e far progredire i diritti umani dei popoli oppressi nel mondo“, aveva detto Donna McKay, direttrice esecutiva di PHR. “I loro instancabili sforzi e leadership ispirano i difensori dei diritti umani nel mondo consolidando la vitale resistenza a chi viola i diritti umani“. Soros, la cui leadership e dedizione filantropica alla causa dei diritti umani fu onorata nel 2015 dal Premio alla carriera dei Physicians for Human Rights, è un loro sostenitore dal 1985. “George Soros capì, dall’inizio, che i medici svolgono un ruolo fondamentale nel preservare la dignità umana, principio fondamentale dei diritti umani“, aveva detto McKay. “La sua fede nella nostra causa ha spianato la strada ad altri sostenitori e ha contribuito a garantire che gli operatori sanitari avessero l’opportunità di utilizzare le proprie competenze come mezzo per la giustizia“. Conferenza dei PHR.
Medici senza frontiere e Medici del Mondo
kouchner-es-soros-foto-tury-gyorgy-hvghuMSF hanno fatto sforzi concertati per prendere le distanze dal suo avvocato interventista, il co-fondatore Bernard Kouchner, ma con scarsi risultati, dato che Kouchner viene ancora invitato a commentare il bombardamento statunitense dell’ospedale di MSF a Kunduz, in Afghanistan, nel 2015. Ancora una volta l’unico scopo di tale articolo è dimostrare come le organizzazioni non governative dal grande impatto in Siria, e nei nostri media, siano legate a George Soros (tra una miriade di innegabilmente faziose agenzie governative occidentali).
La Coalizione per la Corte penale internazionale (CICC) è un’organizzazione internazionale non governativa (ONG) a cui aderiscono oltre 2500 organizzazioni nel mondo per sostenere una fiera, efficace e indipendente Corte penale internazionale Il CICC è un progetto del Movimento Federalista Mondiale – Istituto per la Politica Globale (WFM-IGP) e ha segreterie a New York, nei pressi delle Nazioni Unite (ONU), e all’Aia, Paesi Bassi. (Tratto da Wikipedia). Il comitato direttivo del CICC comprende Human Rights Watch e Amnesty International. Il Movimento federalista mondiale è finanziato da George Soros. Medici senza Frontiere e Medici del Mondo sono membri della CCIC, di certo in Francia.
ONG partner
Un’altra forma di collaborazione di enorme importanza per le fondazioni di Soros, sono i rapporti coi beneficiari che negli anni sono divenute alleanze nel perseguire parti cruciali dell’agenda della società aperta. Tali partner sono, ma non solo: Medici Senza Frontiere, Fondazione AIDS Est-Ovest, Medici del Mondo e Partner nella Salute, per vai dei loro sforzi nell’affrontare cruciali emergenze sanitarie spesso collegate a violazioni dei diritti umani“. Tratto da Open Society Foundationsoros-amnestyAmnesty International
Un’altra ONG finanziata da Soros ed attiva nel demonizzare il governo di Assad come causa delle atrocità in Siria, costruendo il sostegno pubblico a una guerra contro la Siria di Stati Uniti e Unione europea, è Amnesty International. Suzanne Nossel, fino al 2013 direttrice esecutiva di Amnesty International USA, lavorava al dipartimento di Stato degli Stati Uniti dov’era viceassistente della segretaria di Stato, non proprio un organismo imparziale verso la Siria“. William Engdahl per New Eastern Outlook
Siria: La rivoluzione dei miliardaribillionaires-revolutionInfografica del Professor Tim Anderson, nel libro “La guerra sporca alla Siria”.
La BBC cammina sulla strada lastricata di giallo?
La BBC collabora con Open Democracy di Soros? Certo, quando osserviamo la pagina web è difficile non vedere che vi sia almeno una certa collaborazione. “Finanziata al 95% degli inglesi con il canone, la BBC appartiene al popolo, non al governo. OurBeeb è indipendente, non di parte e mira a garantire che la discussione sul futuro della British Broadcasting Corporation sia nelle mani del popolo inglese“. OurBeebopen-democracyForse i cittadini inglesi hanno voce in capitolo nella scelta di Soros come mentore e manager della campagna sulla maggiore rete multimediale pubblica il cui potere di alterare la percezione del pubblico è leggendario. “Come garantirsi che la BBC sia sentita ‘nostra’ dal pubblico che la finanzia e le cui molte voci dice di rappresentare? In un momento di tagli delle entrate pubbliche e rapidi cambiamenti tecnologici, il ruolo della BBC supera il tradizionale primo notiziario sui partiti politici. E’ tempo di rimodellare il dibattito sul futuro della più importante istituzione culturale del Regno Unito”. Poi vediamo le conseguenze dell’operazione Madaya. Su Open Democracy si legge… “Come i giornalisti cittadini mutano la redazione della BBC? I contenuti generati dagli utenti offrono nuovi modi di coprire le storie ‘occultate’, come il conflitto siriano. Ma come i giornalisti rappresentano ciò che vi accade?” Come in effetti? Segue poi una serie di scuse sui giornalisti della BBC, come Lyse Doucet, incapaci di essere in Siria. Si tirano fuori varie pretese. La morte di Marie Colvin del Sunday Times a Homs, nel 2012. Nessuna menzione che Colvin si fosse infiltrata senza l’autorizzazione del governo siriano, assieme a Rami Jarrah. La decapitazione della sospetta quinta colonna James Foley. Per non parlare del pericolo di attacchi aerei “stranieri” e dello Stato islamico. E perché, potreste chiedere, la BBC non trova le voci che in Siria che denunciano l’intervento estero o sostengono il governo legittimo? Stranamente, non sono “disposte a parlare”. Niente a che vedere col fatto che la BBC fa notoriamente propaganda antisiriana, per cui quelle persone temono non dica la verità sul punto di vista del popolo siriano. Sharmine Narwani ha ferocemente sfidato lo status di osservatore neutrale dei media occidentali nell’articolo: Giornalista occidentale, visto negato, “Perché in questo momento sinceramente non riesco a pensare a un gruppo di persone meno capaci di verificare le cose in Siria dei giornalisti occidentali. E non perché non sono fisicamente lì o non sanno mettere insieme più di due parole in arabo. Ma perché danno credito alle storie dei propri governi su tutto. I giornalisti occidentali s’inebriano al lascivo senso di giustizia degli ossimorici “valori occidentali” che ci rinfacciano. Gli stessi valori occidentali che chiedono “responsabilità” e “trasparenza” a tutte le nazioni, coprendo i governi occidentali mentre si fanno strada tra i corpi di musulmani e arabi nelle infinite guerre per la “sicurezza nazionale”.” Col senno del poi, potremmo essere considerati cospirazionisti, pensando che forse navigando tra tali eventi siamo a questo punto dell’assoluto silenzio stampa, utile agli obiettivi globalisti del governo? Vediamo la ciliegia sulla torta del cambio di regime? Soros ha apparentemente ufficializzato la cooptazione della BBC nella sua rete propagandistica sulla Siria, incanalandone le operazioni d’informazione nella sua perfetta molteplice rete di bugie anti-Assad.
La strada lastrica di mattoni gialli porta a Soros e la BBC non vede il Mago. Come se fosse alla ricerca di cuore, coraggio e cervello.14502933Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


di Andre Vltchek
Risulta difficile immaginare una nazione più resistente, più eroica della Siria!
Con solo 17 milioni di abitanti (secondo stime del 2014), la Siria si trova ad affrontare adesso la coalizione pù possente della terra – una coalizione che consiste in quasi tutte le potenze occidentali colonialiste e neocolonialiste.
Si trova anche ad affrontare alcune delle macchinazioni più crudeli e letali dell’Occidente – gli estremisti ed i gruppi pseudo islamici,  simili a quelli che già furono a suo tempo scatenati contro l’Unione Sovietica durante la guerra in Afghanistan.
Per effetto della tremenda determinazione della sua gente, la Siria si trova ancora in piedi! Tuttavia si trova in piedi contro il vento e la marea. Le sue alture del Golan sono illegalmente occupate da Israele, le sue frontiere costantemente violate dai militari delle “forze speciali” e dalla forza aerea dell’Occidente.
La Siria dell'”opposizione politica”è stata creata, preparata e finanziata dagli Stati Uniti e dall’Europa nello stile delle “rivoluzioni colorate”, come è accaduto con altri paesi socialisti che l’Occidente ha cercato di destabilizzare e far ritornare sotto la sua regola mortale. Milioni di persone siriane sono state, nel corso di sei anni mortali, terrorizzati, sacrificati e intimiditi dai quadri jihadisti, fatti infiltrare dall’Occidente e dai suoi alleati regionali: l’Arabia Saudita, la Turchiua, il Qaae ed altri.
Si tratta di una lotta terribile e diseguale! Alcune delle città storiche più grandi della tera, come Aleppo e Palmira, adesso giacciono in rovina e cenere, quello che i “crociati cristiani” ed europei non hanno potuto distruggere totalmente adesso si sgretola davanti alla bestia imperialista.
Come in qualsiasi altro luogo della terra, tutto quello che si azzardi a lottare contro il colonialismo occidentale si trova costantemente devastato e bruciato. Quasi tutti quelli che resistono sono uccisi senza pietà- Centinaia di migliaia di siriani hanno perso la vita. Ogni giorno il conto delle vittime aumenta.
La Siria tuttavia è rimasta in piedi!
Il popolo siriano:  5 milioni di siriani sono stati costretti ad abbandonare il loro paese. Adesso si trovano disseminati per tutto il Medio Oriente: in Libano, in Giordania, in Iraq, Egitto e Turchia. Alcuni sono andati ancora più lontano come in Europa, in Canada ed in Cile.
Quale paese potrebbe sopportare di più ?
E come può il resto del mondo rimanere soltanto a guardare come ci si trova nell’ attraversare l’inferno?
La risposta è ovvia: il resto del mondo non conosce; non capisce! La propaganda che esce dai media occidentali e gli organismi di indottrinamento-diffusione è così approfondita, in modo professionale che, per la maggior parte di persone in tutto il mondo, tutte le notizie collegate alla Siria sembrano essere sfocate, torbide  e incredibilmente complesse. Il presidente al-Assad viene demonizzato su base giornaliera. La resistenza eroica viene chiamata  come le “azioni brutali del regime”, i gruppi terroristici pro-occidente e Arabia Saudita sono descritti come “opposizione moderata”.
Donne siriane in armi
Donne siriane in armi
In realtà, la Siria sta soffrendo perché si rifiuta di inginocchiarsi; perché non è disposta a prostituirsi; perché non potrà mai chiedere ai suoi torturatori di fermarsi, permettendo loro di impadronirsi di tutto sopra e sotto la superficie.
L’Impero non perdona la disobbedienza. I suoi metodi terroristici fondamentalisti sono i più brutali mai inventati  e implementati sulla Terra.
Tutto intorno la Siria, ci sono paesi che già si trovano in cenere. Il Medio Oriente difficilmente esiste  più. E la maggior parte del popolo siriano ha capito: è forse meglio morire in piedi, che vivere in catene, in ginocchio, controllati dagli  stati occidentali kleptomaniacali e  colonialisti !
La cosa più terribile è il terrore che gli USA e l’Occidente stanno diffondendo in tutto il mondo in generale, e in questa parte del mondo, in particolare, la sua più pernicosa propaganda al vetriolo consiste nell’indottrinamento e nel lavaggio del cervello che si diffonde incessantemente da Londra, New York e Parigi.
Se si guarda la BBC, non c’è più alcuna traccia di obiettività di qualsiasi tipo. I ranghi sono chiusi e l’Occidente è unito nella sua trasmissione finale per screditare assolutamente tutto ciò che è ancora in lotta per la sopravvivenza, contro i suoi exploit terroristici globali.
Il presidente al-Assad della Siria, l’eroico esercito siriano ed i più vicini alleati della Siria – Russia e Iran – vengono inesorabilmente demonizzati, come se fossero loro che ha iniziato la mostruosa guerra ! E Hezbollah, che sta combattendo innumerevoli battaglie epiche contro l’ISIS, viene saldamente inserito nella lista dei terroristi dell’Occidente.
Tutto sembra essere contorto e perverso, la realtà capovolta.
Ma cosa è quello che veramente ci si dovrebbe aspettare dalle orde espansionistiche, dai bastioni dell’imperialismo? O la propaganda inglese (o francese) è stata diversa, quando i loro paesi colonialisti hanno per secoli assoggettato e devastato innumerevoli stati e territori stranieri, massacrando centinaia di milioni di persone innocenti? Non c’è stato nessuno che ha resistito alla conquista occidentale che non sia stato sempre accuratamente ridicolizzato e demonizzato?
Paesi come il Regno Unito, la Francia, la Germania, Belgio, Olanda, la Spagna, il Portogallo e altri, hanno secoli di esperienza nel modo di umiliare le vittime, come giustificare i loro atti atroci, come il lavaggio del cervello per le stesse popolazioni e persino alcune delle loro vittime! E gli Stati Uniti, derivazione diretta  dell’ Europa, la sua prole robusta , opera solo utilizzando le stesse tattiche di propaganda , solo un po ‘più volgari.
Ragazze siriane in combattimento
Ragazze siriane in combattimento
Non ci si può aspettare dalla gente di Europa o Nord America niente più di razionale e oggettivo . Fatta eccezione per alcune di quelle proteste insignificanti e gli atti di ribellione, la popolazione occidentale è in un sonno totale, indifferente verso gli orrori che vengono somministrati dal suo regime in tutto il mondo. Non vi è quasi alcuna pressione per fermare gli atti di terrore contro la Siria. L’unica cosa che sembra importare agli europei è come fermare il flusso di profughi provenienti dai paesi devastati.
Che peccato! Che approfondita vergogna, per le persone in Europa e in Nord America! Il vostro regime sta uccidendo milioni di persone, in un paese dopo l’altro, e non siete nemmeno capaci di riconoscere ciò che accade … invece si stanno incolpando le vittime e coloro che corrono in loro soccorso!
Ora il vostro più grande nemico è la Russia. Perché la Russia (lo stesso Cina) è chiaramente disposta a ballare allla sua melodia fatale! Perché la Russia, per molti decenni, si è situata in quasi tutti i paesi oppressi, e ha sostenuto la de-colonizzazione del mondo, in tutti i suoi angoli. Come la Cina, Cuba e Corea del Nord hanno sempre fatto.
La Russia sta ora difendendo la Siria. Non perché ha bisogno di risorse naturali, non perché vuole saccheggiare. Sta operando  così semplicemente perché è la cosa giusta da fare. Lo fa perché se il mondo è abbandonato completamente all’imperialismo occidentale, presto non ci sarà in realtà alcun mondo per tutti, o almeno non ci sarà alcun mondo che valga la pena di abitare!
“Il nostro paese (la Siria)  è un paese socialista. Per noi è più importante considerare i benefici per l’intera nazione che per particolari individui. Ho trascorso più di 50 anni della vita dedici alla formazione, che è la spina dorsale del nostro Paese, soprattutto ora … A volte mi sento come di dover smettere il mio lavoro e di tornare a insegnare all’università di Damasco, ma so che c’è ancora bisogno di me dove mi trovo ora, “mi è stato detto dal Dr. Farah Motlak, Vice Ministro della Pubblica Istruzione della Repubblica araba siriana.
Ci siamo incontrati al Cairo, in Egitto, in una conferenza regionale. Gli ho chiesto circa la propaganda occidentale contro il suo paese. Egli ha  risposto, scuotendo la testa:
“Io non sono anche arrabbiato … Sono solo infinitamente triste. Gli attacchi dei media; la propaganda che si sta riversando dall’Occidente è chiaramente progettata per distruggere il nostro paese. Ma noi abbiamo la speranza, e continueremo la nostra lotta “.
Gli incontri e le conferenze internazionali mostrano chiaramente come sia diviso di per sé anche il mondo arabo . La Siria è un simbolo. Per alcuni, è un simbolo di resistenza, di eroismo. Per gli altri, soprattutto per coloro che sono finanziati e conseguentemente condizionati dall’Occidente, che rappresenta tutto ciò che è male.
Ma l’Egitto stesso (in cui sto scrivendo questo saggio), appena tre anni dopo il colpo di stato militare filo-occidentale, è in rovina. Economicamente è diventato un caso. E ‘completamente devastato, socialmente.
Naturalmente la sua distruzione è su una “scala più leggera”, rispetto all’ Iraq, alla Libia e Yemen. Ma è ancora abbastanza grave: durante il colpo di stato nel 2013, di almeno 1, ma molto probabilmente 2 mila persone sono state uccise dalla giunta, mentre decine di migliaia sono stati feriti. Si stima che circa diecimila persone sono ora in carcere in tutto il paese; la maggior parte dei quali in condizioni terribili; molti vengono torturati, le detenute sono abitualmente violentate.
“La rivoluzione colorata ha trionfato”, ha spiegato il dottor Mohammed Shafik, un membro del Movimento socialista rivoluzionario. “Tutti i partiti di opposizione e le loro organizzazioni sono state schiacciati. Migliaia di rivoluzionari sono stati incarcerati; centinaia eseguiti da ordinanze del tribunale o liquidate dalla polizia …il neoliberismo sta prendendo piede … la gente sta soffrendo. ”
(……………………..)
Se la Siria dovesse cedere, lo scenario egiziano sarebbe ‘il migliore’ che potrebbe sperare. Ma molto probabilmente, dovrebbe  incontrare il terribile destino dell’ Iraq o della Libia.
Si informa che 62 soldati siriani sono stati  uccisi in un attacco aereo della coalizione guidata dagli Stati Uniti sulla base militare siriana di Deir el-Zour, il 17 settembre, in Siria orientale.
Gli aerei hanno annientato  i soldati nelle  postazioni della base  mentre questi  erano  stati coinvolti in una battaglia con ISIS. Quasi immediatamente, l’ISIS ha assunto il controllo della collina e della zona, in quella che sembrava essere una operazione chiaramente coordinata  tra l’Occidente e lo “Stato islamico”, contro le forze governative siriane.
Pochi giorni dopo, un convoglio umanitario è stato colpito nei pressi della città di Aleppo. Senza presentare alcuna prova, l’Occidente ha subito puntato il dito contro il governo siriano e la Russia. Ma il Ministero della Difesa russo dispone delle immagini di un “predator”, drone statunitense che operava nella zona durante l’attacco , ed ha chiesto un’indagine approfondita.
La guerra continua. La sofferenza del popolo siriano continua.
C’è un punto semplice che viene costantemente trascurato dall’Occidente:
Il governo legittimo della Siria ha invitato la Russia, il suo stretto alleato. Ha chiesto a Mosca di prestare  aiuto, per combattere ISIS e altri gruppi terroristici impiantati dall’Occidente e dai suoi alleati.
Nessuno ha invitato l’Occidente!
O forse quei gruppi che l’Occidente stesso ha creato e sostenuto all’interno della Siria l’hanno  invitati?
Sia le forze governative siriane e sia la Russia stanno combattendo i  brutali  invasori stranieri  che stanno tentando di distruggere una delle nazioni più antiche della Terra e vogliono prendere il controllo su tutto il Medio Oriente.
La Siria è in prima linea della battaglia contro l’imperialismo occidentale. E così è la Russia. E anche l’Iran, mentre la stessa Cina si unisce!
Il sacrificio fatto da popolo siriano è enorme. Ma contro ogni previsione, l’avanzata mortale degli imperialisti può essere fermato qui, dopo tutto.
Come ho scritto in precedenza, il prezzo può essere terribile. Aleppo si sta trasformando nella Stalingrado mediorientale. Ma la nazione siriana eroica ha fatto la sua scelta: sarà quella di combattere gli invasori brutali e le barbarie.
L’alternativa sarebbe la schiavitù, qualcosa di inaccettabile per il popolo siriano!
*Andre Vltchek è filosofo, scrittore, regista e giornalista investigativo, è un creatore di World Vltchek un un apposito Twitter utente, in particolare per la rivista on-line “New Eastern Outlook
Traduzione: Manuel De Silva

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