ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 2 novembre 2016

Oriente e occidente


Liturgia ‘orientata’: Benedetto XVI si smarca da papa Francesco               
La notizia è clamorosa ed è stata rilanciata da diverse agenzie come Riposte Catholique Boulevard Voltaire: Benedetto XVI, intervenuto lo scorso 12 ottobre su L’Osservatore Romano mentre infuria la battaglia liturgica, non ha esitato a sposare in pieno la linea del card. Sarah, smarcandosi apertamente da quella di papa Francesco. E lo ha fatto sul suo terreno più congeniale, quello teologico, dichiarandosi a favore della celebrazione ad orientem: «Nell’orientare la liturgia verso Oriente, noi vediamo che i Cristiani, insieme col Signore, desiderano progredire verso la redenzione della Creazione tutta intera», ha detto. Non è dunque il celebrante a dover fare la vedette, sotto gli sguardi di tutti. Anche perché, ha aggiunto sempre Benedetto XVI, «un pastore del gregge di Gesù Cristo non è mai orientato semplicemente verso la cerchia dei propri fedeli».
C’è già chi attende la replica di papa Bergoglio, replica che, ad oggi (una ventina di giorni dopo l’uscita pubblica del suo predecessore), non è giunta e che probabilmente non giungerà mai.
Siamo di fronte ad una situazione davvero imbarazzante. Per inquadrarla al meglio, mette conto ricordare come nel giugno dell’anno scorso, il card. Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e per la Disciplina dei Sacramenti, avesse proposto a «tutti, preti e fedeli», in aperto contrasto con quanto stabilito dal Concilio Vaticano II, di volgersi «insieme verso Oriente» almeno nelle parti della S. Messa, in cui ci si rivolga direttamente a Dio: KyrieGloria, specifiche orazioni e S. Eucarestia. Proposta, che trovò subito il pieno consenso del card. Raymond Burke e, contemporaneamente, una secca battuta d’arresto nelle parole del portavoce della Santa Sede, Padre Lombardi, precipitatosi a precisare: «Non è prevista alcuna nuova direttiva liturgica», tanto perché il messaggio fosse forte e chiaro.
Sarà un caso, ma da allora il card. Sarah non è più stato invitato a numerosi eventi svoltisi in Vaticano. L’ultimo sgarbo clamoroso, in ordine di tempo, è giunto in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia, quando, all’ultimo minuto, papa Bergoglio decise di sostituirsi a lui, pur essendo stato egli da molto tempo invitato a tenere la prolusione.
Ma ora, a rilanciare la questione con autorevolezza, è stato Benedetto XVI ovvero qualcuno cui, per grado e per competenze teologiche, anche il regnante Pontefice è difficile che possa alcunché obiettare. Da qui meglio si possono comprendere ed inquadrare le ragioni del perdurante silenzio… (M. F.)
 http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/sulla-liturgia-orientata-benedetto-xvi-si-smarca-da-papa-francesco/

La santità e il nulla contemporaneo


di Alfredo Incollingo

Feste, festicciole, zucche, dolciumi, spettri e maschere mostruose hanno animato la sera del 31 ottobre, la notte di Halloween. Le tenebre hanno preso il sopravvento, riuscendo a penetrare al di là delle linee amiche (quanti "cattolici" hanno preso parte ai bagordi?) sotto mentite spoglie.
L'alba è finalmente giunta e il mattino irrompe portando con sé la luce gloriosa di Dio, la stessa che monda l'occidente neopagano e ridà forza ai pochi fedeli che hanno resistito. Il 1° novembre è il giorno di Ognissanti e per ogni cattolico è l'occasione per riconciliarsi con Dio, celebrando la gloria delle schiere sante del Signore. Al cospetto del Padre i santi e le sante intercedono per noi, accogliendo le preghiere di coloro che hanno fede sincera: i santi sono i nostri custodi, che ci difendono dal male e dalle sue insidie; sono i nostri mentori, perché ci insegnano ad amare Dio pienamente e le loro vite ci narrano come sia possibile vivere concretamente il Vangelo. I santi sono i nostri “eroi”, pregni di fortezza, di carisma e d'amore per Dio, che  affrontano e hanno affrontato le tenebre e ci proteggono dalla nostra stessa condizione peccaminosa.
Ognissanti è il giorno che noi riserviamo una volta all'anno a tutta la schiera dei santi, celebrati per le qualità che hanno mostrato in vita e che dispensano ai fedeli di tutte le latitudini: è un giorno particolare per testare la nostra fede, confrontandoci con uomini e donne che sono riusciti con i loro gesti e le loro parole a smuovere la storia. Sono esempi di fortezza e di ortodossia che è giusto ricordare nelle nostre preghiere, il 1° novembre e durate l'intero anno. Questo giorno però lo riserviamo all'intera schiera, alla santità quale strada maestra per giungere al cospetto del Padre, una via che non è preclusa a nessuno, ma necessita di sacrifici. Non ha detto Gesù che per seguirLo bisogna  abbandonare ogni cosa e farsi carico della propria croce? Si comprendere bene che c'è chi ha avuto una fede tale da sacrificare tutto ciò che possedeva e conformarsi al Vangelo. Questo è il santo che ha accettato la chiamata di Dio e Lo ha posto al centro della sua vita.
Halloween ce lo siamo lasciati alle spalle, forse ricorrerà l'anno prossimo, sperando che un miracolo della Vergine, la prima santa, o di qualche altro santo possa riportare l'Europa a Cristo.
Oggi abbiamo un grande bisogno di santità in questo mondo di mediocri e di nichilisti. Abbiamo bisogno di persone che parlino di Dio e mettano in pratica i suoi insegnamenti, perché le opere hanno maggior valore delle parole. I santi ci insegnano che la vita è bella, non come Benigni: ci mostrano che il Vangelo da concretezza alla nostra esistenza, potendo così guardare dall'alto i mediocri che si agitano nel nulla, non per giudicarli ma per cercare di portarli con noi. Soprattutto oggi abbiamo bisogno di santi riformatori che sappiano salvare la Chiesa dai suoi pastori e ridare vitalità al cattolicesimo.
http://www.campariedemaistre.com/2016/10/la-santita-che-cura-la-mediocrita-e-il.html

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