LA VITTORIA DI TRUMP È LA
SCONFITTA DELLA MASSONERIA
Regina Pacis ora pro nobis
POVERO GENTILONI …E GRANDE POPOLO AMERICANO
Confesso la mia prima reazione: “Non sarà un trucco?” – Dall’11 Settembre, tutte le novità che vengono dagli Usa mi odorano di false flag. Ma lascio a domani i miei dubbi, e per oggi saluto il popolo americano. Il grande popolo dei “bianchi senza laurea”, dei rednecks (i colli rossi,quelli che lavorano all’aperto, muratori, coltivatori) spregiati da tutti i radicalchic con la puzza al naso. Un popolo che nella sua rozzezza e semplicità, ha mostrato una libertà di spirito straordinaria: non l’hanno intimidito le opinioni degli opinionisti “di prestigio”, ha saputo guardare attraverso le menzogne dei “rispettabili”, non s’è lasciato mettere in soggezione dai divieti del politicamente corretto da cui è stato inondato per dieci mesi (ancora nell’ultima ora, Huffington Post ha bollato Trump di “bugiardo seriale, misogino, razzista, xenofobo…”).
Se n’è infischiato dei sondaggi falsi che davano Klinton vincitrice fin dal primo giorno, non s’è fatto sedurre né influenzare da femministe, lgbt, giornalisti (a cui si dovrà fare un processo), globalisti, né spaventare dal “crollo dei mercati” , né distrarre dal fumo e dagli specchi messi in atto dai poteri forti, né dalle “armi di distrazione di massa” televisive. I “bianchi senza laurea” hanno mostrato di non avere padroni nelle loro menti, di non aver portato i loro semplici cervelli all’ammasso del conformismo autorizzato. Hanno mostrato una limpida chiarezza di visione politica eccezionale: han capito l’essenziale e il fondamentale – ciò che tutti i “colti e semicolti” occidentali non hanno capito o non hanno voluto capire.
Grande popolo coraggioso, un coraggio politico sovrano che i nostri popoli europei non sanno più cosa sia. Noi ci siamo assoggettati a tutti gli enti sovrannazionali immaginati dalle oligarchie, abbiamo ceduto la sovranità popolare a chiunque, a gente come Barroso e Juncker e Merkel, a Draghi, noi italiani a tre governi che ci sono stati dati da fuori. Abbiamo rotto i rapporti economici con la Russia, con cui non avevamo alcun contenzioso, senza nemmeno pretendere un compenso da chi l’ha voluto, sia Obama o siano i baltici; abbiamo disapprovato e siamo rimasti sgomenti per il Brexit, i nostri autorevoli commentatori hanno profetizzato la rovina economica per la Gran Bretagna che s’era liberata dalla Commissione: profezia sbagliata, e argomento di una viltà quasi incredibile , del tipo: “Non possiamo essere liberi perché ci costa troppo”. E anche adesso le radio piangono: “Crollano le borse in tutto il mondo”. E chi se ne frega. Ci stanno di nuovo dicendo: “Non potete tornare liberi perché non conviene economicamente”.
I rednecks hanno detto “basta”, anche in qualche modo per noi. Dovremmo abituarci ad essere liberi, nostro malgrado, se – come spero – l’ombrello NATO non ci “proteggerà” più, tanto per dirne una.
Non so se Trump sarà all’altezza – è questo uno dei dubbi – del compito rivoluzionario che gli ha dato il popolo americano; ma comunque vada, il popolo americano merita il nostro rispetto, e il nostro grazie. Giù il cappello.
Il mio secondo o terzo pensiero è stato: povero Gentiloni. Wikileaks aveva spifferato le sue servili suppliche a Huma Abedin per avere un incontro, anche di cinque minuti, con Hillary, presentandosi così: sono “ membro del Partito democratico italiano, e per questo noi siamo legatissimi ai democratici americani…”. A settembre il nostro ministro degli esteri era andato pure a New York a tifare, a gridare “Forza Hillary”. Complimenti per l’alta intuizione politica, la statura del personaggio. E non parliamo di Matteo Renzi che è andato a baciare la pantofola di un Obama spettrale, falsificatore, guerrafondaio per conto dei sauditi, cripto-Fratello Musulmano – ed ora si trova al governo Donald. A cui naturalmente baceranno la pantofola, perché sono abituati a farlo, chiunque sia il padrone.
Poi, dovremo cominciare fare un processo al sistema mediatico, che s’è coperto di vergogna, e alla casta dei giornalisti che non hanno esitato a mentire spudoratamente, a tacere tutte le verità che giorno dopo giorno venivano fuori su Hillary.
Faccio un rapido, sommario conto di quelli che – salvo sorprese – sono i perdenti geopolitici. Il regno saudita, che ha pagato miliardi per storcere la politica estera americana secondo i suoi interessi e associarla ai suoi delitti. I neocon? Sarei meno sicuro. Ma perdente è Stoltenberg, sono i baltici, la giunta di Kiev, la Commissione, le entità sovrannazionali – e i mercati che crollano perché non hanno previsto, e non sanno più cosa sarà il futuro, e la speculazione che teme di non poter più assoggettare la politica – la politica sovrana . Ci perdono, spero, Soros, i guerrafondai e i loro servi per soggezione o paura in Europa.
Forse non ci sarà la guerra. Dico forse, perché – attenzione – non sappiamo ancora del tutto di quali poteri forti hanno appoggiato Donald. Voglio solo ricordare che molti americani, forse molti degli stessi che hanno votato Trump, votarono Obama, perché speravano che avrebbe messo fine alle guerre ultra-decennali neocon dell’era Bush jr.: non è riuscito nemmeno a chiudere Guantanamo, e le guerre contro Siria, Libia Somalia, Irak, Yemen, le ha invelenite pagando e addestrando un Califfato made in Cia,e insistendo a voler detronizzare Assad per consegnare la Siria a Al Qaeda.
Vedremo. Per il momento rallegriamoci, e salutiamo Vladimir Putin, che ha sfidato l’unipolarismo e il globalismo. Speriamo di rivederlo nostro amico.
Post Scriptum: i “bianchi senza laurea” che hanno votato Trump non significa i neri e latinos gli siano stati contrari. Per esempio Trump ha avuto di neri più voti (+5%) e dai latinos (+2) di quanti abbia avuto Romney, per esempio. E’ la classe lavoratrice che ha votato, non tanto per Trump, quanto contro Hillary – e contro le guerre che ha promesso, visto che è la classe lavoratrice che poi le deve fare.
Maurizio Blondet 2
http://www.maurizioblondet.it/povero-gentiloni-grande-popolo-americano/
Commenti
Catone
rossi franco
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Oggi è un giorno di festa; festeggiamo la vittoria di Trump.Non oso immaginare la cantante Madonna. Dovrà fare un super lavoro – questa volta di consolazione – per tutti i sinistri del mondo. Immagino già il primo cliente. Bill Clinton, quello è già esperto. Ha fatto le prove nella stanza ovale, con la Lewinsky
Pare abbiano prenotato un “servizio” tali Riotta, Zucconi,Servegini ecc,ecc.
-
Nicola
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Una modesta ,forse banale, osservazione: Oggi è 9/11 ossia il contrario dell’11/9, la data che ha cambiato il mondo in malo modo. Auguriamoci che questi numeri siano il segnale di un rovesciamento delle folli politiche globaliste che stiamo ancora subendo dolorosamente.
Piero61
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salve
al momento sono soddisfatto, poi vedremo con l’andar del tempo; certo che, prima la Brexit e adesso Trump, han dato un bel colpo ai radical chic e ai poteri forti che, presumo e spero, come tutte le cose umane hanno avuto un inizio ma dovranno anche avere una fine…
saluti
Piero e famiglia
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Confesso la mia prima reazione: “Non sarà un trucco?” – Dall’11 Settembre, tutte le novità che vengono dagli Usa mi odorano di false flag. Ma lascio a domani i miei dubbi, e per oggi saluto il popolo americano. Il grande popolo dei “bianchi senza laurea”, dei rednecks (i colli rossi,quelli che lavorano all’aperto, muratori, coltivatori) spregiati da tutti i radicalchic con la puzza al naso. Un popolo che nella sua rozzezza e semplicità, ha mostrato una libertà di spirito straordinaria: non l’hanno intimidito le opinioni degli opinionisti “di prestigio”, ha saputo guardare attraverso le menzogne dei “rispettabili”, non s’è lasciato mettere in soggezione dai divieti del politicamente corretto da cui è stato inondato per dieci mesi (ancora nell’ultima ora, Huffington Post ha bollato Trump di “bugiardo seriale, misogino, razzista, xenofobo…”). Se n’è infischiato dei sondaggi falsi che davano Klinton vincitrice fin dal primo giorno, non s’è fatto sedurre né influenzare da femministe, lgbt, giornalisti (a cui si dovrà fare un processo), globalisti, né spaventare dal “crollo dei mercati” , né distrarre dal fumo e dagli specchi messi in atto dai poteri forti, né dalle “armi di distrazione di massa” televisive. I “bianchi senza laurea” hanno mostrato di non avere padroni nelle loro menti, di non aver portato i loro semplici cervelli all’ammasso del conformismo autorizzato. Hanno mostrato una limpida chiarezza di visione politica eccezionale: han capito l’essenziale e il fondamentale – ciò che tutti i “colti e semicolti” occidentali non hanno capito o non hanno voluto capire.
Grande popolo coraggioso, un coraggio politico sovrano che i nostri popoli europei non sanno più cosa sia. Noi ci siamo assoggettati a tutti gli enti sovrannazionali immaginati dalle oligarchie, abbiamo ceduto la sovranità popolare a chiunque, a gente come Barroso e Juncker e Merkel, a Draghi, noi italiani a tre governi che ci sono stati dati da fuori. Abbiamo rotto i rapporti economici con la Russia, con cui non avevamo alcun contenzioso, senza nemmeno pretendere un compenso da chi l’ha voluto, sia Obama o siano i baltici; abbiamo disapprovato e siamo rimasti sgomenti per il Brexit, i nostri autorevoli commentatori hanno profetizzato la rovina economica per la Gran Bretagna che s’era liberata dalla Commissione: profezia sbagliata, e argomento di una viltà quasi incredibile , del tipo: “Non possiamo essere liberi perché ci costa troppo”. E anche adesso le radio piangono: “Crollano le borse in tutto il mondo”. E chi se ne frega. Ci stanno di nuovo dicendo: “Non potete tornare liberi perché non conviene economicamente”.
I rednecks hanno detto “basta”, anche in qualche modo per noi. Dovremmo abituarci ad essere liberi, nostro malgrado, se – come spero – l’ombrello NATO non ci “proteggerà” più, tanto per dirne una.
Non so se Trump sarà all’altezza – è questo uno dei dubbi – del compito rivoluzionario che gli ha dato il popolo americano; ma comunque vada, il popolo americano merita il nostro rispetto, e il nostro grazie. Giù il cappello.
Il mio secondo o terzo pensiero è stato: povero Gentiloni. Wikileaks aveva spifferato le sue servili suppliche a Huma Abedin per avere un incontro, anche di cinque minuti, con Hillary, presentandosi così: sono “ membro del Partito democratico italiano, e per questo noi siamo legatissimi ai democratici americani…”. A settembre il nostro ministro degli esteri era andato pure a New York a tifare, a gridare “Forza Hillary”. Complimenti per l’alta intuizione politica, la statura del personaggio. E non parliamo di Matteo Renzi che è andato a baciare la pantofola di un Obama spettrale, falsificatore, guerrafondaio per conto dei sauditi, cripto-Fratello Musulmano – ed ora si trova al governo Donald. A cui naturalmente baceranno la pantofola, perché sono abituati a farlo, chiunque sia il padrone.
Poi, dovremo cominciare fare un processo al sistema mediatico, che s’è coperto di vergogna, e alla casta dei giornalisti che non hanno esitato a mentire spudoratamente, a tacere tutte le verità che giorno dopo giorno venivano fuori su Hillary.
Faccio un rapido, sommario conto di quelli che – salvo sorprese – sono i perdenti geopolitici. Il regno saudita, che ha pagato miliardi per storcere la politica estera americana secondo i suoi interessi e associarla ai suoi delitti. I neocon? Sarei meno sicuro. Ma perdente è Stoltenberg, sono i baltici, la giunta di Kiev, la Commissione, le entità sovrannazionali – e i mercati che crollano perché non hanno previsto, e non sanno più cosa sarà il futuro, e la speculazione che teme di non poter più assoggettare la politica – la politica sovrana . Ci perdono, spero, Soros, i guerrafondai e i loro servi per soggezione o paura in Europa.
Forse non ci sarà la guerra. Dico forse, perché – attenzione – non sappiamo ancora del tutto di quali poteri forti hanno appoggiato Donald. Voglio solo ricordare che molti americani, forse molti degli stessi che hanno votato Trump, votarono Obama, perché speravano che avrebbe messo fine alle guerre ultra-decennali neocon dell’era Bush jr.: non è riuscito nemmeno a chiudere Guantanamo, e le guerre contro Siria, Libia Somalia, Irak, Yemen, le ha invelenite pagando e addestrando un Califfato made in Cia,e insistendo a voler detronizzare Assad per consegnare la Siria a Al Qaeda.
Vedremo. Per il momento rallegriamoci, e salutiamo Vladimir Putin, che ha sfidato l’unipolarismo e il globalismo. Speriamo di rivederlo nostro amico.
Post Scriptum: i “bianchi senza laurea” che hanno votato Trump non significa i neri e latinos gli siano stati contrari. Per esempio Trump ha avuto di neri più voti (+5%) e dai latinos (+2) di quanti abbia avuto Romney, per esempio. E’ la classe lavoratrice che ha votato, non tanto per Trump, quanto contro Hillary – e contro le guerre che ha promesso, visto che è la classe lavoratrice che poi le deve fare.
Maurizio Blondet 2
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Oggi è un giorno di festa; festeggiamo la vittoria di Trump.Non oso immaginare la cantante Madonna. Dovrà fare un super lavoro – questa volta di consolazione – per tutti i sinistri del mondo. Immagino già il primo cliente. Bill Clinton, quello è già esperto. Ha fatto le prove nella stanza ovale, con la Lewinsky
Pare abbiano prenotato un “servizio” tali Riotta, Zucconi,Servegini ecc,ecc.
Pare abbiano prenotato un “servizio” tali Riotta, Zucconi,Servegini ecc,ecc.
Nicola
PermalinkUna modesta ,forse banale, osservazione: Oggi è 9/11 ossia il contrario dell’11/9, la data che ha cambiato il mondo in malo modo. Auguriamoci che questi numeri siano il segnale di un rovesciamento delle folli politiche globaliste che stiamo ancora subendo dolorosamente.Piero61
Permalinksalve
al momento sono soddisfatto, poi vedremo con l’andar del tempo; certo che, prima la Brexit e adesso Trump, han dato un bel colpo ai radical chic e ai poteri forti che, presumo e spero, come tutte le cose umane hanno avuto un inizio ma dovranno anche avere una fine…
saluti
Piero e famiglia
Pensieri a caldo sulla Non Elezione di Hillary Clinton
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Bosque Primario FONTE: MOON OF ALABAMA
- Appena mi sono svegliato ho scoperto che il mondo è cambiato. La Terza Guerra Mondiale non si farà più. La mia previsione “non Hillary” per queste elezioni era giusta. Cioè, come credo, ha vinto Trump. Non tanto per aver preso dei veri e propri voti, ma per averli presi dal candidato più merda che i Democratici avrebbero potuto mettere in campo. Questo non è stato un “voto dei bianchi”. Trump ha fatto meglio di Romney sia con i neri (+5) che con gli elettori latini (+2). ll razzismo non spiega questo voto. La Clinton ha promesso più guerre e chi avrebbe dovuto risponderle su questi argomenti si è tirato indietro.
- Bosque Primario FONTE: MOON OF ALABAMA
- Appena mi sono svegliato ho scoperto che il mondo è cambiato. La Terza Guerra Mondiale non si farà più. La mia previsione “non Hillary” per queste elezioni era giusta. Cioè, come credo, ha vinto Trump. Non tanto per aver preso dei veri e propri voti, ma per averli presi dal candidato più merda che i Democratici avrebbero potuto mettere in campo. Questo non è stato un “voto dei bianchi”. Trump ha fatto meglio di Romney sia con i neri (+5) che con gli elettori latini (+2). ll razzismo non spiega questo voto. La Clinton ha promesso più guerre e chi avrebbe dovuto risponderle su questi argomenti si è tirato indietro.
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La gente ha votato contro la corruzione, contro un sistema di guerrafondai internazionale, contro gli attacchi portati dalla cultura alla loro vita e contro la manipolazione sionista e araba. In breve – hanno votato contro Hillary.
Anche i media, insieme a tutta la loro manipolazione che hanno scritto gente continuamente e unilateralmente contro Trump e per la Clinton hanno perso. La gente non ha creduto a tutta quella merda di parte che, di fatto, ha controllato Trump per ogni suo piccolo problema ma che difficilmente ha raccontato qualcosa sugli enormi, veramente enormi, scandali e sulla corruzione che ha rivelato Wikileaks sui Clinton. Il mettere in piazza il controllo sui fatti non si era rivelata una buona arma in una guerra culturale.
Questo non è stato un “voto dei bianchi” come qualche giornale ora comincerà a dire. Trump ha fatto meglio di Romney tra i neri ( 5 punti) e tra i Latinos ( 2 punti).
I leader politici in Europa se la faranno nei pantaloni. Quasi tutti, eccetto Putin avevano scommesso pesantemente sulla Clinton. Anche i media europei si son schierati fortemente a favore della Clinton, ancor più che negli Stati Uniti nessuno ha detto una parola sulle reali posizioni politiche di Trump. Solo qualche frammentaria informazione sulla corruzione della Clinton è apparsa casualmente nelle pagine interne. Credono sempre a quello che scrive il New York Times come se fosse l’essenza del pensiero americano, ma il NYT è molto lontano da quel pensiero.
Nessuno tranne che un paio di orientatori di partito della costa orientale e il New York Times si sono preoccupati di quella ragazzina di 16 anni, che pensa di essere “transessuale” e vuole utilizzare i bagni degli uomini. La gente normale ritiene che certe stupidaggini non meritino nessuna tensione, se non addirittura un calcio nel culo. I movimenti a favore della migrazione e altri movimenti politici europei che parlano di correttezza ora cominceranno a vedersela più dura. Non potranno più continuare ad andare contro gli istinti della gente contando sui calmanti, sulle false parole di un Obama o di una Clinton.
Il partito democratico non c’è riuscito. La corruzione consolidata dei capi di partito, che hanno buttato fuori Sanders per puntare sulla Clinton manipolando le primarie, ha fermato la naturale evoluzione che stava vivendo la base del partito. Sono sicuro che l’analisi post-mortem mostrerà che molti, molti dei potenziali elettori democratici sono rimasti semplicemente disgustati e sono rimasti a casa o hanno votato per un terzo candidato. Ma anche la struttura del partito repubblicano non è stata niente di meglio. Hanno perso i loro elettori tanto da negare l’appoggio a Trump e da lavorare per la Clinton. Tutti i neo-cons che erano accorsi a sostegno della Clinton ora dovranno affrettarsi a tornare da Trump. Anche se avranno poche possibilità.
Ma questa elezione ha creato anche nuovi ed enormi pericoli. La gente intorno a Trump, tra cui il suo vice-presidente, non sono persone realiste e sane di mente, ma sono ideologi piuttosto estremi. Ma nemmeno Trump lo è, e secondo me, è piuttosto pragmatico. I repubblicani hanno vinto anche al Senato e alla Camera. C’è il pericolo che certe politiche estreme saranno messe in atto con enormi e terribili conseguenze a lungo termine. Ma bisogna ricordare che anche Obama ebbe la stessa situazione nei suoi primi due anni della sua presidenza. Ma non ne ha mai approfittato, l’ha fatta evaporare .
Riconquistare Camera e Senato tra due anni è un must per chiunque la pensi come un qualsiasi uomo della strada.
Credo che questo risultato sia buono per la Siria e non lo sia per il Medio Oriente jihadista e sionista. Probabile è un bene anche per l’Europa e per la Russia. E’ un male per l’uguaglianza economica negli Stati Uniti.
Io per primo mi sento più leggero. Gli elettori americani hanno rivoltato quella scacchiera che ha portato guerra e miseria per molta gente. Non sappiamo ancora quali saranno le nuove regole del gioco, ma penso che ci sia qualche probabilità che, adesso, ci sarà qualcosa di meno devastante per il bene del mondo.
Fonte: www.moonofalabama.org
Link: http://www.moonofalabama.org/2016/11/first-thoughts-on-the-not-hillary-election-results.html
- http://comedonchisciotte.org/pensieri-a-caldo-sulla-non-elezione-della-clinton/
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- La gente ha votato contro la corruzione, contro un sistema di guerrafondai internazionale, contro gli attacchi portati dalla cultura alla loro vita e contro la manipolazione sionista e araba. In breve – hanno votato contro Hillary.Anche i media, insieme a tutta la loro manipolazione che hanno scritto gente continuamente e unilateralmente contro Trump e per la Clinton hanno perso. La gente non ha creduto a tutta quella merda di parte che, di fatto, ha controllato Trump per ogni suo piccolo problema ma che difficilmente ha raccontato qualcosa sugli enormi, veramente enormi, scandali e sulla corruzione che ha rivelato Wikileaks sui Clinton. Il mettere in piazza il controllo sui fatti non si era rivelata una buona arma in una guerra culturale.Questo non è stato un “voto dei bianchi” come qualche giornale ora comincerà a dire. Trump ha fatto meglio di Romney tra i neri ( 5 punti) e tra i Latinos ( 2 punti).I leader politici in Europa se la faranno nei pantaloni. Quasi tutti, eccetto Putin avevano scommesso pesantemente sulla Clinton. Anche i media europei si son schierati fortemente a favore della Clinton, ancor più che negli Stati Uniti nessuno ha detto una parola sulle reali posizioni politiche di Trump. Solo qualche frammentaria informazione sulla corruzione della Clinton è apparsa casualmente nelle pagine interne. Credono sempre a quello che scrive il New York Times come se fosse l’essenza del pensiero americano, ma il NYT è molto lontano da quel pensiero.Nessuno tranne che un paio di orientatori di partito della costa orientale e il New York Times si sono preoccupati di quella ragazzina di 16 anni, che pensa di essere “transessuale” e vuole utilizzare i bagni degli uomini. La gente normale ritiene che certe stupidaggini non meritino nessuna tensione, se non addirittura un calcio nel culo. I movimenti a favore della migrazione e altri movimenti politici europei che parlano di correttezza ora cominceranno a vedersela più dura. Non potranno più continuare ad andare contro gli istinti della gente contando sui calmanti, sulle false parole di un Obama o di una Clinton.Il partito democratico non c’è riuscito. La corruzione consolidata dei capi di partito, che hanno buttato fuori Sanders per puntare sulla Clinton manipolando le primarie, ha fermato la naturale evoluzione che stava vivendo la base del partito. Sono sicuro che l’analisi post-mortem mostrerà che molti, molti dei potenziali elettori democratici sono rimasti semplicemente disgustati e sono rimasti a casa o hanno votato per un terzo candidato. Ma anche la struttura del partito repubblicano non è stata niente di meglio. Hanno perso i loro elettori tanto da negare l’appoggio a Trump e da lavorare per la Clinton. Tutti i neo-cons che erano accorsi a sostegno della Clinton ora dovranno affrettarsi a tornare da Trump. Anche se avranno poche possibilità.Ma questa elezione ha creato anche nuovi ed enormi pericoli. La gente intorno a Trump, tra cui il suo vice-presidente, non sono persone realiste e sane di mente, ma sono ideologi piuttosto estremi. Ma nemmeno Trump lo è, e secondo me, è piuttosto pragmatico. I repubblicani hanno vinto anche al Senato e alla Camera. C’è il pericolo che certe politiche estreme saranno messe in atto con enormi e terribili conseguenze a lungo termine. Ma bisogna ricordare che anche Obama ebbe la stessa situazione nei suoi primi due anni della sua presidenza. Ma non ne ha mai approfittato, l’ha fatta evaporare .Riconquistare Camera e Senato tra due anni è un must per chiunque la pensi come un qualsiasi uomo della strada.Credo che questo risultato sia buono per la Siria e non lo sia per il Medio Oriente jihadista e sionista. Probabile è un bene anche per l’Europa e per la Russia. E’ un male per l’uguaglianza economica negli Stati Uniti.Io per primo mi sento più leggero. Gli elettori americani hanno rivoltato quella scacchiera che ha portato guerra e miseria per molta gente. Non sappiamo ancora quali saranno le nuove regole del gioco, ma penso che ci sia qualche probabilità che, adesso, ci sarà qualcosa di meno devastante per il bene del mondo.Fonte: www.moonofalabama.orgLink: http://www.moonofalabama.org/2016/11/first-thoughts-on-the-not-hillary-election-results.html
- http://comedonchisciotte.org/pensieri-a-caldo-sulla-non-elezione-della-clinton/
Donald Trump presidente ? Non è una sorpresa
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Davide 1 ora fa
DI MARCELLO FOA
facebook.com
Quando la classe media viene impoverita per decenni, quando le promesse di riforme vengono sistematicamente tradite, quando anche gli studenti qualificati non trovano lavorano, quando, insomma, la gente perde ogni speranza, vota per Trump perché spera di tornare ad essere padrona del proprio destino, come spiego in questo breve videoeditoriale.
Marcello Foa
Fonte: www.facebook.com
Link. https://www.facebook.com/MarcelloFoa/?fref=ts
- http://comedonchisciotte.org/donald-trump-presidente-non-e-una-sorpresa/
L’America profonda si rivolta contro l’Establishment: Trump vince
- Davide 1 ora faDI MARCELLO FOAfacebook.comQuando la classe media viene impoverita per decenni, quando le promesse di riforme vengono sistematicamente tradite, quando anche gli studenti qualificati non trovano lavorano, quando, insomma, la gente perde ogni speranza, vota per Trump perché spera di tornare ad essere padrona del proprio destino, come spiego in questo breve videoeditoriale.
Marcello FoaFonte: www.facebook.comLink. https://www.facebook.com/MarcelloFoa/?fref=ts - http://comedonchisciotte.org/donald-trump-presidente-non-e-una-sorpresa/
di Luciano Lago
Nonostante il sostegno massiccio di Wall Street, delle grandi banche, delle corporations, dei mega media e le centinaia di milioni di dollari pagati da queste entità’ economiche alla Clinton, gli americani dell’America profonda hanno affossato la “madame” ed si sono pronunciati a favore di Donald Trump. Persino negli Stati tradizionalmente appannaggio dei democratici, gli elettori americani, impoveriti dalla globalizzazione e dalle speculazioni della grande finanza, voltano le spalle alla candidata dell’establishment, l’impresentabile Hillary Clinton, e danno il voto a Trump.
I banchieri di Wall Street ed i raffinati cervelli della elite globali stanno schiumando rabbia ed i paludati giornalisti si arrampicano sugli specchi per commentare la truffa della manipolazione dei sondaggi.
Neanche i milioni di dollari dei sauditi e l’appoggio dei F.lli Mussulmani sono stati sufficienti per sostenere la candidatura della madame Clinton, detta “la guerriera”, quella che voleva fare la guerra contro tutti, contro la Siria, all’Iran ed alla Russia e poi alla Cina. Muhamed Gheddafi, fatto assassinare dalla Clinton, ha mandato la sua maledizione alla Clinton, quella del ghigno di soddisfazione alla notizia della sua barbara esecuzione.
Interdetti e confusi gli “amichetti” e sostenitori italiani della Clinton, primo fra tutti Matteo Renzi, il fiorentino, quello che si era schierato entusiasta con la Clinton e che era arrivato a definire “un gigante” Barack Obama”, il nero che sta sulle palle dei cittadini dell’America profonda ma che ha beneficiato le grandi banche e le industrie degli armamenti.
Ne vedremo delle belle anche in Europa………..sorge l’alba di un giorno nuovo.
http://www.controinformazione.info/lamerica-profonda-si-rivolta-contro-lestablishment-trump-vince/
Trump, una vittoria contro tutti
Non si dica che ha vinto solo la pancia del Paese. Dietro al trionfo di Trump c'è un pezzo molto rilevante del Paese
Non si dica che ha vinto solo la pancia del Paese. Dietro al trionfo di Trump c'è un pezzo molto rilevante del Paese
Giuseppe De Bellis - Mer, 09/11/2016
Donald Trump ha vinto contro tutti. Si può anche aspettare il conteggio definitivo, perché è già successo che un distacco così risicato venga ribaltato da poche variabili, però il fatto politico dell’alba del 9 novembre è questo, ed è un fatto enorme: Trump è il 45° presidente degli Stati Uniti.
È enorme perché, appunto, è una vittoria contro tutti. Innanzitutto contro Hillary Clinton che va incontro alla disfatta peggiore della sua storia, poi contro tutto l’establishment politico americano e mondiale, poi contro Barack Obama, poi contro il partito democratico americano e tutto ciò che rappresenta, poi contro un pezzo rilevante del partito repubblicano che ha fatto di tutto perché non vincesse le primarie e non l’ha certamente sostenuto come avrebbe fatto con qualsiasi altro candidato alle presidenziali, poi contro l’intero sistema dei media, poi contro i sondaggisti, gli analisti, gli strateghi, gli statistici, i matematici. Contro i complottisti che per un anno e mezzo hanno ripetuto: "I poteri forti non pormetteranno che Trump vada alla Casa Bianca". Contro chi sosteneva che la fondazione Clinton potente e ricchissima, nonché finanziata da molti Paesi in odore di terrorismo, fosse la cassaforte che avrebbe consentito una facile vittoria a Hillary. Contro Wall Street, anche qui l'establishment finanziario globale. In una certa misura, anche se sembra un paradosso, vince perfino contro il popolo americano, se è vero che il voto popolare avrebbe a oggi premiato Hillary Clinton ed è accaduto solo quattro volte nella storia, prima di oggi, che qualcuno andasse alla Casa Bianca avendo preso meno voti popolari del suo avversario. Era una prospettiva messa in conto più in caso di vittoria di Hillary Clinton: si contavano i voti dei grandi elettori e si diceva "Trump potrebbe vincere il voto popolare ma è difficile che vinca la vera partita, ovvero quella dei grandi elettori". È successo esattamente questo. Ed è successa anche un’altra cosa che nessuno, davvero nessuno, aveva previsto: che Trump vincesse tutti gli Stati indecisi più importanti. Anche durante lo spoglio dei voti si diceva che Trump avesse una sola chance di vittoria finale, e passava attraverso tutti gli Swing States. Una chance c’era e quella chance s’è preso.
Stamattina sarà il momento di molti che diranno: "Non abbiamo capito niente, ha vinto l’America profonda, la pancia del Paese". La prima parte del discorso adesso è ovvia, la seconda è l’alibi della prima, perché ogni volta che si fa riferimento alla pancia c’è quel non so che di razzista e classista, tipico proprio di chi in America, come in Europa, come in Italia non capisce e dà a ciò che non capisce letture banali. Non ha vinto la pancia del Paese, ma un pezzo molto più consistente e rilevante del Paese. In attesa di dati certi e dei flussi, la sensazione è che Trump abbia vinto anche in aree geografiche e in classi di popolazione diverse da quelle che se gli venivano attribuite prima del voto. Significa che il Trumpismo è più radicato, profondo ed esteso di ciò che molti erano disposti ad ammettere. È una vittoria epocale, comunque la si pensi. Hillary che, pur concendendo la vittoria a Trump, non parla, è un segnale pessimo e la dimostrazione di quanto probabilmente non fosse la candidata giusta. Ma nella notte americana sembra essere davvero finita l'avventura della donna più potente del mondo che non fu mai potente fino in fondo.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/trump-vittoria-contro-tutti-1329550.html
Nonostante i sondaggi diano Donald Trump molto indietro rispetto a Hillary negli Stati- chiave che servono a diventare presidente americano, il regista Michael Moore insiste a dire che il candidato repubblicano ha più sostegno di quanto si creda. Sarà lui a vincere.
Moore ha spiegato che l’élite americana è così distante dalla classe media che non capisce quanto questa sia stata danneggiata negli ultimi anni. La classe media e quella più indigente voteranno la reality star perché almeno usa un linguaggio comprensibile. Moore non li condivide ma capisce il motivo per cui vogliano appoggiarlo.
Spiega il regista: «Conosco molta gente in Michigan che intende votare Trump anche se non concorda con lui. Donald Trump venne al “Detroit Economic Club” e, davanti ai capi della “Ford Motor”, disse che se volevano chiudere le fabbriche di Detroit e trasferirle in Messico, lui avrebbe imposto una tariffa del 35% su quelle macchine da reimportare e quindi nessuno le avrebbe comprate. E’ stata una cosa impressionante, nessun politico, democratico o repubblicano, aveva mai sfidato così i dirigenti. E’ stata musica per le orecchie della gente del Michigan, Ohio, Pennsylvania, Wisconsin, i cosiddetti ”Stati Brexit” (quegli stati che intendono usare il voto – in barba a sondaggi e politicamente corretto – per mandare un messaggio ai leader politici).
Se Trump intenda mettere in pratica le sue promesse o no è irrilevante, intanto parla a gente ferita. Ecco perché i poveri lavoratori abbattuti, anonimi, dimenticati, che una volta costituivano la classe media, oggi amano Trump. E’ il cocktail di molotov che aspettavano, la granata umana che possono gettare contro il sistema che ha rubato loro la vita».
Moore è convinto che molti votino per Trump per poter essere “terroristi legali”, partecipare alla detonazione del sistema. Il termine è stato usato recentemente nell’intervista su “Rolling Stone” e ha fatto imbestialire Trump ed elettori.
Micheal Moore: "L’elezione di Trump sarà il più grande vaffanculo della storia umana".
Nonostante i sondaggi diano Donald Trump molto indietro rispetto a Hillary negli Stati- chiave che servono a diventare presidente americano, il regista Michael Moore insiste a dire che il candidato repubblicano ha più sostegno di quanto si creda. Sarà lui a vincere.
Moore ha spiegato che l’élite americana è così distante dalla classe media che non capisce quanto questa sia stata danneggiata negli ultimi anni. La classe media e quella più indigente voteranno la reality star perché almeno usa un linguaggio comprensibile. Moore non li condivide ma capisce il motivo per cui vogliano appoggiarlo.
Spiega il regista: «Conosco molta gente in Michigan che intende votare Trump anche se non concorda con lui. Donald Trump venne al “Detroit Economic Club” e, davanti ai capi della “Ford Motor”, disse che se volevano chiudere le fabbriche di Detroit e trasferirle in Messico, lui avrebbe imposto una tariffa del 35% su quelle macchine da reimportare e quindi nessuno le avrebbe comprate. E’ stata una cosa impressionante, nessun politico, democratico o repubblicano, aveva mai sfidato così i dirigenti. E’ stata musica per le orecchie della gente del Michigan, Ohio, Pennsylvania, Wisconsin, i cosiddetti ”Stati Brexit” (quegli stati che intendono usare il voto – in barba a sondaggi e politicamente corretto – per mandare un messaggio ai leader politici).
Non conta la sincerità di Trump nel voler tutelare l’americano medio. Votare lui significa mandare ai media e ai politici che non si curano della gente, il messaggio della gente che non si cura più di loro: «L’elezione di Trump sarà il più grande vaffanculo della storia umana.
Se Trump intenda mettere in pratica le sue promesse o no è irrilevante, intanto parla a gente ferita. Ecco perché i poveri lavoratori abbattuti, anonimi, dimenticati, che una volta costituivano la classe media, oggi amano Trump. E’ il cocktail di molotov che aspettavano, la granata umana che possono gettare contro il sistema che ha rubato loro la vita».
Moore è convinto che molti votino per Trump per poter essere “terroristi legali”, partecipare alla detonazione del sistema. Il termine è stato usato recentemente nell’intervista su “Rolling Stone” e ha fatto imbestialire Trump ed elettori.
Prosegue Moore: «L’8 novembre puoi andare alle urne e, anche se Trump ti sembra pazzo o non ti piace, lo voti perché sai che farà andare in tilt tutto. Il sistema che ti ha rubato la casa, il lavoro, puoi farlo saltare in aria così, e legalmente. Prenderà un sacco di voti da chi vuole sedersi e godersi lo spettacolo di un paese in fiamme».
Trump, altra intuizione di Blondet, non è solo (come lo era Berlusconi, per intenderci). Dietro di lui c’è TUTTA l’America WASP che conta, anche quella massonica. Hanno candidato Trump e l’hanno portato alla vittoria: sarà il contro-golpe dell’11 settembre. Mi aspetto corpose novità, tra cui la fine dei traghettamenti dalla Libia.
Magari ci rimarrò male, magari chi osteggia Trump è troppo più potente di lui e dei suoi sostenitori e riuscirà a farlo dimettere. Chissà. Ma chi può farlo (dall’Inghilterra, alla Russia, agli USA) si sta ribellando alla “fine della civiltà”. E va applaudito, comunque vada.
Noi dell’Europa continentale (e qui dissento da Blondet) non possiamo, siamo sotto occupazione militare. E lo siamo per esserci ribellati nel periodo che va dal 1919 al 1945. E in più grande stile, diciamolo.
Mi scusi Blondet, ma gli europei non sono vigliacchi: sono sotto il tallone di una Potenza che impone (o imponeva? speriamo) che a governarci fossero servi sciocchi.