Coccopalmerio, il cardinale cresciuto alla scuola di Pannella
In che modo i radicali di Marco Pannella ed Emma Bonino hanno introdotto in Italia, insieme al PSI di Loris Fortuna, il divorzio?
Attraverso la tecnica del caso pietoso: alcuni casi particolarmente strappalacrime sono serviti come grimaldello.
E l’aborto? Stessa tecnica del caso pietoso. La donna violentata, il bambino con una terribile malattia, l’aborto clandestino. Fingendo di lottare per risolvere un problema, si sono aperte le cateratte dell’aborto libero, per tutti, sempre, comunque. Oggi si può abortire perchè un figlio non è voluto, perchè è maschio invece che femmina, perchè ha il labbro leporino, perchèp doveva nascere tre mesi più tardi ecc.
Come si vuole introdurre l’eutanasia?
Con i casi pietosi, i casi limite, alla Welby.
E l’aborto? Stessa tecnica del caso pietoso. La donna violentata, il bambino con una terribile malattia, l’aborto clandestino. Fingendo di lottare per risolvere un problema, si sono aperte le cateratte dell’aborto libero, per tutti, sempre, comunque. Oggi si può abortire perchè un figlio non è voluto, perchè è maschio invece che femmina, perchè ha il labbro leporino, perchèp doveva nascere tre mesi più tardi ecc.
Come si vuole introdurre l’eutanasia?
Con i casi pietosi, i casi limite, alla Welby.
E la droga libera? Attraverso la battaglia per la cannabis terapeutica.
Cosa fa il cardinale Francesco Coccopalmerio? Stessa identica strategia (che permette di sembrare buoni, rispetto ai cattivi, ai “dottori della legge”, agli “intransigenti” insensibili…). Il Vangelo non lascia adito a dubbi; l’indissolubilità, per Cristo, è senza eccezioni; la Chiesa per 2000 anni ha insegnato la stessa dottrina, ma Coccopalmerio, con evidenti appoggi in Vaticano ( le posizioni di Muller, Caffarra, Burke, Ruini, Scola… sono state silenziate, le sue amplificate da tutti i media vaticani), dopo aver detto con evidente lingua biforcuta che “la dottrina non muta”, ribalta tutto, facendo leva sul caso pietoso:
quello «di una donna che è andata a convivere con un uomo sposato canonicamente e abbandonato dalla moglie con tre bambini ancora piccoli.
Orbene, questa donna ha salvato l’uomo da uno stato di profonda prostrazione, probabilmente dalla tentazione di suicidio; ha allevato i tre bambini non senza notevoli sacrifici; la loro unione dura ormai da dieci anni; è nato un nuovo figlio. La donna della quale parliamo ha piena coscienza di essere in una situazione irregolare. Vorrebbe sinceramente cambiare vita. Ma, evidentemente, non lo può. Se, infatti, lasciasse la unione, l’uomo tornerebbe nella condizione di prima, i figli resterebbero senza mamma. Lasciare l’unione significherebbe, dunque, non adempiere gravi doveri verso persone di per sé innocenti. È perciò evidente che non potrebbe avvenire “senza una nuova colpa”».
Notiamo subito che il caso scelto dal cardinale radicale si presta bene: non è stato scelto un uomo che ha lasciato la moglie con i tre figli (per carità, non capita mai!), ma il caso contrario; aggiungiamo che la “vecchia” moglie sembra sparita; concludiamo notando che c’è poi un altro figlio per rendere tutto più sentimentalmente complicato.
E ora proviamo ad analizzare il caso pietoso, chiedendoci:
- perchè il cardinale omette di prendere in considerazione cosa significhi per i 3 bambini avere in casa l’amante del padre?
- perchè il suddetto cardinale pannelliano omette di dire che la nascita di un nuovo figlio, accanto ai 3 della vecchia moglie, crea quasi sempre una dolorosissima graduatoria tra i figli (quelli della “vecchia” moglie divengono di serie B, quelli della amante di serie A)?;
- perchè Coccopalmerio vuole costringere i sacerdoti ad ergersi a giudici caso per caso, generando una incredibile confusione (perchè ci saranno sacerdoti che negheranno l’accesso alla comunione, altri che la permetteranno; sacerdoti che la permetteranno solo se l’uomo è stato abbandonato, altri che la permetteranno anche se l’uomo ha abbandonato lui la moglie e i tre figli…)? Perchè questa casistica terribile, che Kasper e Bergoglio hanno sempre negato di voler introdurre, che era propria della mentalità dei farisei, e che oggi sta diventando la regola con il beneplacito della Santa Sede?
- Come la mette il rubicondo cardinale con le parole di Gesù, così chiare da non aver bisogno delle sue noiose e farragginose argomentazioni?
- Come fa a non capire che il caso pietoso sdogana il divorzio cattolico? Perchè dimentica di dire che Giovanni Paolo II aveva già insegnato che la soluzione possibile è quella di una convivenza “more sororio”?
- Perchè vuole fingere che alla Chiesa spetti il compito di dare un giudizio non sul peccato, ma sul peccatore (infatti la legge ecclesiastica ed evangelica attuale è uguale per tutti, e giudica il fatto, la rottura del vincolo matrimonioale e l’adulterio in atto, non la persona, mentre la “scelta caso per caso” è evidentemente arbitraria e personale)?
- Perchè si vuole far credere che è possibile essere in comunione piena con Cristo ed averla rotta con la moglie e magari i figli? Perchè si finge che la comunione eucaristica sia l’unico modo per partecipare alla vita della Chiesa?
- Perchè si vuole togliere a Dio stesso il compito, solo suo, di giudicare i singoli casi, avendo quella piena conoscenza del cuore dell’uomo che nessun sacerdote può avere?
L’esclusione dalla comunione per gli sposati che vivono nell’adulterio non è, per la Chiesa, un giudizio definitivo sulle persone, perchè la Chiesa non ha alcun potere di condannare all’Inferno e promettere il Paradiso: ciò spetta solo a Dio. Alla Chiesa spetta invece indicare con chiarezza quale è la legge di Dio.
Per approfondire:
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2017/02/coccopalmerio-il-cardinale-eretico-cresciuto-alla-scuola-di-pannella/
Continua la propaganda tesa a ottenere ciò che non è lecito. E più i mesi passano più i cattolici si stanno abituando all’idea che si tratta di qualcosa di santo, ispirato da Dio, il quale è talmente misericordioso a tal punto che ha deciso di sdoganare la Comunione con il Corpo di suo figlio anche per chi è in un evidente stato di peccato mortale.
Dire poi apertamente che si tratta di peccato mortale non è più ammesso, perchè si rischia di “offendere” la persona e di risultare non misericordiosi.
Vi riporto solo questo passo:
“La Chiesa, dunque, potrebbe ammettere alla Penitenza e alla Eucaristia i fedeli che si trovano in unione non legittima, i quali però verifichino due condizioni essenziali: desiderano cambiare situazione, però non possono attuare il loro desiderio.”
Notate poi l’insistenza di voler affermare che questo modo di pensare sia in continuità con il Magistero.
SONO FESSERIE !
Questo concetto qui sopra espresso è invece COMPLETAMENTE IN CONTRADDIZIONE CON IL SUCCO DI TUTTO L’INSEGNAMENTO DI CRISTO.
Cristo è venuto a proporci una via di salvezza, fatta di “rinnegamento di sè”. Non ci ha proposto una via “furba” e un modo per aggirare i problemi.
Dire che una persona non può cambiare, oppure non è in grado di mantenere la castità, è una cosa ingannevole. La paglia vicino al fuoco brucia, certo. E i frutti di un unione adultera sono proprio questi. Ma Dio ci ha dato sempre una possibilità di vincere il peccato. Qui viene detto apertamente che NON E’ PIU’ NECESSARIO COMBATTERE IL PECCATO.
Oppure dobbiamo dedurre che il Porporato della Neochiesa Coccopalmerio ha concettualizzato indirettamente che l’adulterio non è peccato.
O meglio, l’andazzo è: “si, c’è il peccato, ma c’è la non consapevolezza, quindi si può ricevere il Sacramento”. Un qualcosa che ha del ridicolo e definisce tutti questi adùlteri come persone incapaci di intendere e volere. ovvero dei pazzi.
Rendiamoci quindi conto della terribile pericolosità di questa pastorale che mette in serissimo pericolo tutti questi fedeli.
Essi si sentiranno giustificati a continuare a peccare, pure consapevoli. Si sentiranno infatti legittimati a sentirsi inconsapevoli.
La Neochiesa bergogliana ha perso lo slancio per salvare le anime.
Perchè? Perchè ha bevuto i veleni protestanti, come il luteranesimo, e ha abbracciato le eresie che scindono la Fede dalle opere.
E come disse Lutero: “pecca pure fortemente, ma credi più fermamente”.
La Chiesa sta rinnegando il cuore del Messaggio di Salvezza di Cristo e il Vicario di Cristo è pronto per abbracciare il protestantesimo.
E noi saremmo “rigidi” o persone che “ce l’hanno su con il Papa”?
Voi, cari signori eretici, ce l’avete su con Gesù e il Vangelo.
Poveri voi, non vorrei essere nei vostri panni.
Finan di Lindisfarne
“Desidero cambiare ma non posso, quindi datemi l’Eucaristia! La contradditoria pastorale esplicata dal Card. Coccopalmerio su Amoris Laetitia” di Finan di Lindisfarne https://anonimidellacroce.wordpress.com/2017/02/14/desidero-cambiare-ma-non-posso-quindi-datemi-leucaristia-la-contradditoria-pastorale-esplicata-dal-card-coccopalmerio-su-amoris-laetitia-di-finan-di-lindisfarne/Amoris Laetitia: don Costa (Lev), libro card. Coccopalmerio “non è la risposta del Vaticano ai dubbi”
“Non è la riposta del Vaticano ai ‘dubia’, anche se il cardinale si è assunto la sua responsabilità scrivendolo”. Così don Giuseppe Costa, direttore della Libreria editrice vaticana, ha risposto alle domande dei giornalisti, durante la presentazione, svoltasi presso la Sala Marconi della Radio Vaticana, del libro del cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, sul capitolo ottavo dell’esortazione apostolica Amoris laetitia. “Noi come editori diamo voce a interlocutori così autorevoli – ha precisato Costa a proposito del volume, firmato dal cardinale e pubblicato dalla Lev – ma il libro del cardinale Coccopalmerio non è una risposta ufficiale del Vaticano.
Il dibattito è sempre aperto, noi lo incoraggiamo e offriamo strumenti di approfondimento”. Un libro “destinato alla gente”, lo ha definito Costa, di natura “pastorale”: “Un testo leggibile, fruibile e chiarificatore”. A una domanda su una ipotetica “confusione” del capitolo ottavo dell’Amoris Laetitia, che ha reso necessaria una chiarificazione, il teologo Maurizio Gronchi ha risposto con una battuta: “Commentiamo ogni domenica i Vangeli, i quali hanno molta confusione: è per questo che li commentiamo”.
Il dibattito è sempre aperto, noi lo incoraggiamo e offriamo strumenti di approfondimento”. Un libro “destinato alla gente”, lo ha definito Costa, di natura “pastorale”: “Un testo leggibile, fruibile e chiarificatore”. A una domanda su una ipotetica “confusione” del capitolo ottavo dell’Amoris Laetitia, che ha reso necessaria una chiarificazione, il teologo Maurizio Gronchi ha risposto con una battuta: “Commentiamo ogni domenica i Vangeli, i quali hanno molta confusione: è per questo che li commentiamo”.
http://agensir.it/quotidiano/2017/2/14/amoris-laetitia-don-costa-lev-libro-card-coccopalmerio-non-e-la-risposta-del-vaticano-ai-dubbi/
Ma il decalogo è ancora valido, o no?
di Serena Gana Cavallo
Sono sempre stata una cattolica sui generis. L'ultima volta che mi sono confessata avevo 15 anni, e ne sono passati moltissimi. Mi sono sposata in Municipio (cosa rara all'epoca) e mia madre, cattolicamente indignata, non volle intervenire, salvo adeguarsi quando, qualche anno dopo, mio fratello fece identica scelta. Non ho battezzato i miei figli, lasciando a loro la scelta.
Si sono battezzati tutti e tre e non per le vessazioni subite a scuola, dove svariati insegnanti classificarono i loro genitori come «animali» (all'epoca il bullismo era esercitato direttamente dai docenti). Ho comunque una mia religiosità che si concentra in due preghiere: il Padre Nostro e l'Ave Maria.
Ho seguito e apprezzato svariati pontefici, ma solo dall'ultimo ho sentito applicare un revisionismo strisciante o lampante, che lascia ogni giorno di più stupefatti, e non positivamente.
L'ultima notizia è che il peccato, nel caso in specie la pedofilia, è una malattia dalla quale, si presume, non le vittime, ma gli autori vanno curati. L'interpretazione ricorda un po' il periodo in cui l'eroina fece la sua prepotente comparsa tra i govanissimi, negli anni 70 e si sviluppò una interpretazione «medicale», ovvero, la tossicodipendenza derivava era da alcuni classificata come una malattia ab origine, una versione trasposta dell'eterno dibattito sul prima l'uovo o prima la gallina.
Attendo con curiosità di sentire, in un Decalogo rivisitato, che «non rubare» va attenuato perché esistono cleptomani inconsapevoli (d'altronde il Papa ha già detto che della corruzione, in Vaticano o altrove, ognuno se ne può fare una ragione senza arrovellarsi troppo: lui fa così.
Per il «non uccidere» aspettiamo istruzioni e così per tutto il resto. Pare resti in vigore «onora il padre e la madre», in quanto chi li offende può naturalmente venire sottoposto a violente e pugnaci reazioni: lo ha detto sempre il Papa. Attendo anche che il pontefice, dopo le concelebrazioni degli Iman durante cerimonie cattoliche, si vada a prostrare in qualche moschea, onorando il «non avrai altro Dio all'infuori di me».
La religione oppio dei popoli è out: o perlomeno, i cattolici stanno subendo una vigorosa e veloce disintossicazione. Non so se approfondire il buddismo, i culti Maya. Manitou, o se andarmi a rileggere le tesi di Lutero, che qualche ragione la aveva e che, meglio ancora, non prevede un Papa.
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