Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Di seguito il testo del provvedimento che l'arcivescovo Corrado Lorefice ha indirizzato al parroco di Romagnolo che invoca la "resistenza cattolica" contro "la falsa chiesa"
Carissimo don Alessandro, le tue recenti affermazioni che attraverso i social network valicando i confini della nostra arcidiocesi hanno provocato non poca confusione e scandalo nel popolo santo di Dio mi inducono a intervenire nei tuoi confronti come pastore dell’amata chiesa palermitana.
In più occasioni l’arcivescovo mio predecessore, per un’altra vicenda che ti ha riguardato personalmente, e io stesso ti abbiamo invitato a recedere da affermazioni a comportamenti che nuocciono gravemente alla comunione ecclesiale e all’armonia del nostro presbiterio e che suscitano interrogativi e che provocano turbamento nelle coscienze di tanti fedeli della nostra arcidiocesi.
E peraltro di pubblico dominio che tu sia con le tue parole che con gli atteggiamenti non hai esitato fino a oggi ad assumere una posizione di forte dissenso e di netto contrasto nei confronti della gerarchia cattolica con a capo l’attuale romano pontefice e ad anche nei confronti del tuo vescovo al quale sei tenuto per un obbligo speciale a prestare rispetto e obbedienza (canone 273) promessa da te fatta nel momento dell’ordinazione presbiteriale e che hai confermato nell’assumere l’ufficio di parroco.
Pertanto considerato che anche l’ultimo nostro colloquio non ha sortito l’effetto sperato di ricondurti ad un atteggiamento di docilità ti invito paternamente a rinunciare all’ufficio di parroco della parrocchia san Giovanni Bosco per il bene dei fedeli variamente coinvolti e in definitiva per il bene stesso della chiesa.
Secondo quanto previsto dal canone 1342 vorrai farmi conoscere la tua decisione entro quindici giorni dalla data della presente lettera. In caso contrario sarò costretto a procedere ulteriormente secondo quanto prescritto dalle leggi ecclesiastiche.
Inoltre con la presente ti faccio divieto di usare la predicazione per addurre argomenti che mettono in discussione l’unità della chiesa, il ruolo e il magistero dell’attuale romano pontefice e dei vescovi in comunione con lui. Estendo pure tale divieto a qualunque altro mezzo di comunicazione sociale, radio, tv, stampa, social network, canali video, internet, nonché al rilascio di interviste.
Mentre invoco su di te la benedizione del signore ti affido anche alla potente intercessione della beata Vergine Maria madre del buon consiglio.
ALESSANDRO MINUTELLA NON È UN MODELLO DI PIETÀ SACERDOTALE CHE I FEDELI CATTOLICI DEVONO SEGUIRE
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Quando
fosti consacrato sacerdote promettesti obbedienza al Vescovo ed a tutti
i suoi successori. Questo ti dovrebbe ricordare che noi siamo chiamati
all’obbedienza nella fede, non all’obbedienza nel sentimentalismo e
nella emotività. Pertanto, il vero e fedele Sacerdote, non ubbidisce
solo al Vescovo che gli piace, che egli ritiene degno o che stima, ma ubbidisce al Vescovo in quanto tale, in quanto Sommo Sacerdote e membro del Collegio Apostolico.
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I Padri de L’Isola di Patmos sono rimasti amareggiati per il caso del presbìtero palermitano Alessandro Minutella [vedere QUI],
sicché hanno deciso di dedicargli due diversi scritti: Giovanni
Cavalcoli, una riflessione indiretta ma a lui preziosa legata al fatto
che tutto ciò che è moderno non è modernismo; Ariel S. Levi di
Gualdo, in modo più diretto, ha invece ritenuto in coscienza di doverlo
richiamare ai doveri delle sue promesse sacerdotali.
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Al Venerabile Fratello in Cristo
ALESSANDRO MINUTELLA
Presbitero della Chiesa di Palermo
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Presso la nostra rivista telematica L’Isola di Patmosabbiamo
ricevuto messaggi da parte di Lettori che chiedevano lumi su tue
predicazioni e catechesi diffuse in video nella rete telematica. Ho
risposto cercando di “correggere il tiro” dello scandalo verso il quale
tu stavi precipitando.
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Poi sono stato contattato
da giornalisti che si occupano di faccende ecclesiali ed
ecclesiastiche, tra i quali due della stampa straniera, che mi hanno
chiesto parere teologico e canonico. A quel punto non mi è stato più
possibile “correggere il tiro”, ed in coscienza sacerdotale, in scienza
teologica ed in ossequio alle Leggi della Chiesa, ho dovuto rispondere
in modo imparziale e preciso.
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Il tuo video qui riprodotto,contiene
gravi difetti di sostanza e di forma. In esso tu dai avvio al tuo
discorso riportando i casi di due tuoi confratelli sacerdoti dell’antica
e nobile Chiesa panormitana che sviliscono la dignità del Sacro Ordine
Sacerdotale. Di questi due non fai i nomi, pur lasciando però capire che
si tratta di Fabrizio Fiorentino [vedere QUI] e Cosimo Scordato [vedere QUI].
Tra i due il più nocivo è di certo Cosimo Scordato, al quale non
dovrebbe esser permesso insegnare teologia sacramentaria presso la
Pontificia Facoltà Teologica di Palermo, per le sue palesi e documentate
derive eterodosse legate sia alla ecclesiologia sia alla dogmatica
sacramentaria.
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Usare due figure di sacerdoti discutibili sul piano pastorale e teologico, dovrebbe essere per te motivo di dolore, non ragione per costruire la tesi che … l’altro è peggiore,
quindi presentando te stesso dinanzi al Popolo di Dio come vittima
innocente in quanto modello di virtù sacerdotale. Infatti, la tua veste
talare ― la stessa che io indosso sempre tutti i giorni ―, perderà ogni
significato pastorale e senso di testimonianza visibile della tua
rinuncia al mondo, se dentro di essa non alberga un’anima capace a
riconoscere per mistero di grazia il segno indelebile del sacerdozio
anche in un confratello che in modo incauto diffonde le proprie
fotografie in costume da bagno sulla rete telematica. Infatti, se la tua
talare sacerdotale non è intimamente vissuta anche con pietà cristiana
verso i visibili difetti altrui, diverrà parecchio peggiore del costume
da bagno ostentato dal tuo confratello nelle fotografie da lui
pubblicate sulla rete telematica. E questo, in profonda coscienza, te lo
dico nella mia qualità di confessore di molti Sacerdoti.
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Nessuno dei Discepoli
ha mai accusato Cristo Dio di avere accolto nel Collegio degli Apostoli
anche Giuda Iscariota, che poi lo ha tradito. Né alcuno ha mai negata
l’autorità di Pietro ricordandogli di avere rinnegato Cristo per tre
volte e di essersi dato alla fuga altrettante volte. Tutt’altro, il
Beato Apostolo Paolo, che pure lo rimproverò duramente ad Antiochia
[cf. Gal 2, 1-11], non mise mai in dubbio l’autorità di Pietro, sapendo
che il mandato di pascere il gregge [cf. Gv 21, 1-19] e di confermare i
fratelli nella fede [cf. Lc 22, 31-34], a quel pescatore galileo
debole, indegno e anche culturalmente limitato, era stato conferito per
mistero di grazia da Cristo Dio in persona [cf. Mt 16, 13-20].
.
Detto questo ti faccio notare quanto segue :
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1. dai
video delle tue omelie e catechesi, emerge una formazione teologica
lacunosa e strutturata sullo stile dei predicatori di certe sètte
evangeliche, sino a scivolare nella eterodossia nel tentativo di
salvaguardare l’ortodossia del deposito della fede cattolica ;
2.i
tuoi richiami al teologo Hans Urs von Balthasars sono audaci e
arbitrari e da essi si deduce che la tua conoscenza dell’opera di questo
studioso del Novecento è approssimativa, quindi falsante, perché avere
letto e studiato non vuol dire avere capito, ed in specie discorsi
altamente complessi come quelli di questo Autore, per vagliare i quali
non basta un’infarinatura di neoscolastica decadente, è richiesta una solida formazione scolastica e metafisica aristotelico-tomista ;
3.la tua mariologia trascende in forme di mariolatria,
peraltro in un contesto latino-mediterraneo nel quale i pastori in cura
d’anime hanno l’obbligo e il dovere di correggere certe forme deviate
di devozione popolare legate a culti tradizional-popolari della Beata
Vergine e dei Santi.
.
Mi fermo a questi brevi aspetti teologici
per invitarti a riflettere sul modo in cui hai recato scandalo nel
Popolo di Dio attaccando il tuo Vescovo durante una azione liturgica
dall’interno della chiesa parrocchiale a te affidata, perché attraverso
siffatti sproloqui hai dimostrato:
.
di
usare i difetti altrui, quindi le stesse ragioni e la stessa emotività
aggressiva tramite la quale Martin Lutero attaccò l’Autorità
Ecclesiastica e quella Roma che già l’eresiarca tedesco chiamava prima
di te «la grande prostituta», termine al quale tu hai aggiunto di tuo:
«multinazionale della falsità» [cf. QUI] ;
analogamente
a Lutero, che denunciava i malcostumi, le corruzioni e le decadenze
morali del mondo ecclesiastico ― tutte realmente esistenti e come tali
da disapprovare, ieri come oggi ―, tu credi che la soluzione risieda nel
tuo “ego” e nella frattura con la comunione ecclesiale ;
tu
hai gravemente mancato di rispetto al Sommo Pontefice accusandolo
implicitamente di eresia, sovente anche con discorsi farneticanti, ed
hai mancato altresì gravemente di rispetto all’autorità apostolica del
tuo Vescovo, dichiarando di agire in nome di quella “difesa della
verità” che di fatto costituisce però solo la tua personale idea di
verità, posto che la custodia della verità non è affidata a te, tanto
meno alla tua soggettività intrisa di un sentimentalismo che denota una
emotività che tu non riesci e controllare.
.
Penso di potermi esprimere in tal senso con autorevolezza e credibilità proprio perché più volte ho criticato il dottore privato
Corrado Lorefice, di cui non condivido l’impostazione teologica
improntata su quella Scuola di Bologna che giudico da sempre perniciosa,
il tutto entro la libertà dei figli di Dio e la legittima disputa
teologica da sempre riconosciuta e promossa dalla Chiesa, purché fatta
in sapienza e soprattutto con carità [puoi vedere a tal proposito una
mia lectio dello scorso anno, QUI].
Non ho neppure esitato a manifestare disagio per la nomina di Vescovi
italiani appartenenti tutti e di rigore ad una scuola di pensiero ben
precisa e portati all’episcopato da coloro che rivendicano la “pluralità
di idee all’interno della Chiesa”, ma al tempo stesso impongono di
fatto un pensiero unico, cosa questa che in altri linguaggi si chiama golpe.
Ciò detto potrei seguitare a lungo nel dipingere il pensiero univoco,
le carenze e soprattutto la mediocrità dei Vescovi di ultima nomina, ma
senza mai porre in minima discussione la loro autorità apostolica, pure
si trattasse dei peggiori Vescovi della storia della Chiesa, ai quali
noi dobbiamo obbedienza, a prescindere dalla loro intelligenza e dalle
loro qualità umane, teologiche e morali; e ciò fin quando essi non
finissero col cadere nell’eresia. In questo secondo caso, a sentenziare
sulla eterodossia di un Vescovo, può procedere solo il Romano Pontefice
attraverso gli appositi dicasteri della Sede Apostolica. Noi dobbiamo
denunciare all’Autorità della Chiesa gli eventuali casi di Vescovi
eterodossi, non possiamo però condannarli, perché il nostro grado
sacramentale è inferiore, quindi non possiamo erigerci a giudici di
quanti sono rivestiti del supremo grado sacramentale della pienezza del
Sacerdozio Apostolico.
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Quando fosti consacrato sacerdote
promettesti obbedienza al Vescovo ed a tutti i suoi successori. Questo
ti dovrebbe ricordare che noi siamo chiamati all’obbedienza nella fede,
non all’obbedienza nel sentimentalismo e nella emotività. Pertanto, il
vero e fedele Sacerdote, non ubbidisce solo al Vescovo che gli piace, che egli ritiene degno o che stima,
ma ubbidisce al Vescovo in quanto tale, in quanto Sommo Sacerdote e
membro del Collegio Apostolico. E nella sua Chiesa particolare il
Vescovo personifica Cristo che regge e unisce tutte le membra vive del
corpo che è la Chiesa. Pertanto, S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice,
Arcivescovo Metropolita di Palermo e Primate di Sicilia, è il Vescovo al
quale tu devi rispetto e filiale obbedienza, perché il Sacerdozio, a te
come a tutti noi, è stato dato in “comodato d’uso”, non in “possesso”. E
tu sei chiamato a esercitare il sacro ministero sacerdotale in
comunione col tuo Vescovo nei modi e nelle forme da lui stabilite. La
validità delle Eucaristie che tu celebri, non dipendono dal tuo “potere magico“,
ma dalla Eucaristia celebrata dal Sommo Sacerdote della Chiesa di
Palermo, il quale ti ha conferita facoltà di celebrare il Sacrificio
Eucaristico, amministrare confessioni e predicare. E come queste facoltà
te le ha date secondo le leggi canoniche della Chiesa, queste facoltà
può revocartele per ragionevoli motivi, perché è sì vero che noi tutti
siamo sacerdoti segnati da un carattere indelebile ed eterno, ma resta
altrettanto vero che il Sacerdozio non ci appartiene, non è un nostro
possesso, è un servizio al quale siamo chiamati; e come servire la
Chiesa attraverso il Sacerdozio, lo stabilisce il Vescovo della Chiesa
particolare in comunione col Vescovo di Roma e Sommo Pontefice della
Chiesa universale, non puoi certo stabilirlo tu ponendoti dinanzi ai
fedeli al di sopra dell’autorità del Sommo Sacerdote della Chiesa
panormitana, perché questo tuo agire è empio, censurabile e scandaloso
dinanzi al Popolo di Dio.
.
S.E. Rev.ma Mons.
Corrado Lorefice,
il giorno che ricevette il pallio metropolitano
dal Sommo Pontefice
Francesco I
Nel tuo pubblico discorsotu
affermi in modo chiaro e implicito di non riconoscere l’Autorità del
tuo Vescovo, di cui non manchi di farti beffa. E ripieno di egocentrismo
dichiari che non può interessarti nulla di eventuali sospensioni
dall’esercizio del ministero e via dicendo, quindi che proseguirai la
tua opera nel modo che meglio reputerai giusto e opportuno.
.
Sappi che prima di te, Martin Lutero,ha
agito nello stesso modo dinanzi al decreto del Sommo Pontefice, al
quale rispose chiamando il Successore di Pietro: «asino», «Satana»,
«sacco di sterco». E come te questo eretico “dette fuoco” al decreto
pontificio, lui materialmente, tu con le parole.
.
Ritengo che l’Arcivescovo di Palermo sia
stato paziente e prudente, caritatevole e misericordioso. Fossi stato
io il tuo Vescovo ― ovviamente è un esempio accademico ―, sarei stato
ugualmente paziente, prudente, caritatevole e misericordioso, ma da
tempo avrei provveduto a revocarti la facoltà di celebrare la Santa
Messa in pubblico, di amministrare confessioni e di predicare. E dopo
averti convocato e chiuso in una stanza con me, ti avrei fatto pentire
dei tuoi peccati, se da quella stanza tu non fossi uscito dopo avermi
baciata la mano col ginocchio flesso riconoscendo la mia autorità
apostolica, rinnovandomi obbedienza e dichiarando che avresti agito nei
modi da me indicati e comandati in virtù della grazia di stato a me
conferita, posto che la grazia di stato tua non sussiste e soprattutto
non può operare e produrre frutti senza la superiore grazia di stato del
Vescovo.
.
Di diverso, tra il tuo Vescovo e me,c’è
però una cosa: dopo avere redarguito te avrei anche revocata la licenza
per l’insegnamento della teologia ad un pericoloso avvelenatore di
cervelli come Cosimo Scordato e avrei fatto passare la voglia a Fabrizio
Fiorentino di andarsene in giro per il mondo vestito come un trendy scapolo spensierato a farsi selfie da pubblicare sulla rete telematica. Questa è la sostanziale differenza che corre tra me ed una persona carente di aequitas
e di senso delle proporzioni come Corrado Lorefice, che per Grazia di
Dio e volontà della Sede Apostolica è il Pastore legittimo della Chiesa
particolare di Palermo.
.
Ti suggerisco fraternamente
di chiedere anzitutto pubblicamente perdono al tuo Vescovo, scusandoti
con i fedeli per averlo attaccato durante la celebrazione della Santa
Messa. Fatto questo sarebbe opportuno che ti ritirassi per un periodo di
due anni in un monastero, facendoti seguire da un bravo direttore
spirituale per la cura della tua anima e da un esperto teologo anziano
che possa sanare le gravi deformazioni del tuo pensare teologico intriso
di adulterazioni e di gravi errori.
.
S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice,
Arcivescovo Metropolita di Palermo
Se in modo lungimirante, maturo e umile
non farai questo, il futuro che ti attende rischia di essere quello del
“pastore” di una sètta cristiana vestito esteriormente da sacerdote
cattolico, avvolto dall’aura del prediletto dallo Spirito Santo e
animato da una visione catastrofica che costituisce la negazione stessa
della nostra Santa Fede, non certo del grande messaggio di speranza
racchiuso nell’Apocalisse del Beato Apostolo Giovanni. Un catastrofismo,
il tuo, basato su quel pessimismo che è negazione stessa della nostra
Santa Fede, che si regge su quella virtù teologale della speranza che
non a caso è posta nel mezzo tra le altre due virtù teologali, proprio
per unire assieme la fede e la carità.
.
Non attendere né indugiare oltrea
chiedere in modo docile e umile il perdono del tuo Vescovo, al quale
non sei tenuto a tributare stima, perché non gliel’hai mai promessa,
come nessuno di noi ha mai promesso di stimare il proprio Vescovo, però
l’obbedienza sì, quella gliela devi, perché gliel’hai solennemente
promessa.
.
Ti benedico con fraternità sacerdotale
e ti garantisco il mio ricordo nella preghiera per la tua conversione e
per la tua rinnovata comunione con il Vescovo dell’antica e nobile
Chiesa di Palermo.
Dopo
le concitate parole di don Minutella su quelli che ha definito
“ipertradizionalisti”, chiusi nelle “torri d’avorio”, e la sfida
lanciata a Cristiano Lugli, ecco il video di risposta andato in onda in
diretta sulla pagina Facebook di Radio Spada, sabato 1° aprile alle ore
18:
Sembrerebbe che don Minutella abbia problemi sia con i cattolici, definiti tradizionalisti, sia con i progressisti modernisti. Egli, in un certo senso, sembra volersi collocare al centro creando una nuova posizione, un ibrido indefinibile. Anche per questo, la sua difesa del Concilio, che ha reso possibile la nuova interpretazione spesso degenerata della chiesa, definita appunto conciliare, non può essere giustificata. Aggiungendo che i frutti del Concilio, oggi ben manifesti, nascono da quello stesso popolo progressista che come Lui ha sposato lo spirito conciliare, ma che però, a suo parere, sembrerebbe che abbia applicato un'erronea interpretazione. Da qui, nella migliore delle ipotesi, mi sembra che si stia generando ulteriore confusione. Quanto agli insegnamenti del teologo Hans Urs von Balthasar, visti i suoi precedenti, forse sarebbe il caso di non tirarlo in ballo. Mick
Problemi coi boanerghes Levi&Lugli e col sinedrista Tornielli, oltre che col vescovo? Diceva il tale: molti nemici, molto onore.. Non so se si voglia situare in un centro ibrido alla democristiana.. A me suscita simpatia pur nella sua istrioneria e mariologia tuttistica.
Più che giudicarlo spulciando le sue inesattezze e simpatie teologiche alla Balthasar, mi sembra che stia compiendo un percorso di approfondimento di una fede e di una formazione che non é nata in tempi e ambito di Tradizione, come tanti di noi, e che forse per la sua sincerità e semplicità di fede (anche se per qualcuno semplicista) possa essere però un esempio (specie per tanto clero) di conversione di intelligenza ("intus legere") della Fede. Mi pare stia facendo un percorso di verità che non penso gli sia stato facile, e che sicuramente lo sarà sempre meno.. Spero che trovi interlocutori che lo sappiano aiutare nel discernimento, non solo nella condanna
Don Minutella un sempliciotto che compirebbe «un percorso di approfondimento di una fede e di una formazione che non è nata in tempi e ambito di Tradizione»? Forse: ma il male OGGETTIVO che fa sostenendo gli errori del conciliabolo (così legittimando la gerarchia eretico-apostatica modernista, lo voglia o no) lo vogliamo mettere in conto? Ed il male OGGETTIVO che fa portando acqua da buon moderato al mulino della sovversione?
Bergoglio non è apparso all'improvviso dallo spazio profondo: è coerente prodotto del conciliabolo modernista; e chiunque sostenga gli errori liberal-modernisti, anche se moderato e critico nei confronti dei progressisti più radicali, non è cattolico e contribuisce a perdere le anime.
Il problema è che nell'interpretazione del Don appaiono grosse parzialità e questo non è corretto. Viene giustificato il concilio e criticati coloro che ne applicano i contenuti (sono in cattiva fede o indotti ad una interpretazione più o meno erronea?). E perchè egli ci spiega, ad esempio, che il termine "dialogo" deve intendersi sinonimo di "resistenza"? I padri conciliari avrebbero allora dovuto scrivere quest'ultimo termine e non la parola dialogo. Ma non lo hanno fatto.
La chiesa cattolica ci insegna quale è la verità e quale è il percorso da compiere. Non vi è null'altro da aggiungere. Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra, sappiamo che dove vi è confusione prolifera l'inganno e .... Mick
beh,mi aspettavo un Cristiano Lugli decisamente più anziano e quindi con un bagaglio teologico, culturale,cattolico formatosi non su profili facebook ma su anni di silenzio e preghiera,che portano ad acquisire, sempre per dono Divino,quello spirito di DISCERNIMENTO,che aiuta a comprendere chi è uomo di DIO e chi no!La sua faccia da pretino mancato la dice lunga sulla sua personalità,ma quello che veramente rattrista è che tale "signore"abbia trovato il coraggio di riattaccare in maniera indegna un sacerdote di Santa Romana Chiesa proprio nel momento più difficile nella vita pastorale di Don Minutella,guarda caso il giorno dopo la "destituzione" da parroco del suddetto da parte di un vescovo veramente deplorevole...evviva gli eroi dei nostri giorni,evviva i siti come radio spada che gli danno spazio,evviva Riscossa Cristiana che ha un nemico in meno da combattere,evviva don Ariel con il suo sito isola di Patmos che dormirà più sonni tranquilli visto che è stato eliminato un eventuale concorrente nel vender la Verità,sì perchè anche questa è diventata motivo di commercio; MI PAR DI VEDERVI TUTTI LOR SIGNORI A PIEDI DELLA CROCE A GRIDAR CONTRO IL CROCIFISSO:TU CHE DISTRUGGI IL TEMPIO E LO RICOSTRUISCE IN TRE GIORNI,SCENDI DALLA CROCE E TI CREDEREMO,HA SALVATO TANTI,SALVI ORA SE STESSO...dormite pur sonni tranquilli lor signori,a nessuno di voi verrà tolto il lavoro,la parrocchia,il vostro posto sociale,ben vi trovate in questa falsa chiesa bergogliana dove si adorara l'uomo, dove si divinizza la" forma latina",ma si rinnega Cristo e si combattono i suoi veri discepoli,che sono"costretti"a fuggir nel deserto con la loro REGINA,MARIA SANTISSIMA.Ma fate attenzione a chi state prestando "obbedienza"perchè il tempo di Satana, che ormai si è rivelato nella sua pienezza è alla fine!CONVERTITEVI O PERIRETE TUTTI
Premetto che a me don Minutella non piace.ma ti pareva che il Vescovo, anzi l'ultimo vescovo di Patmo non dicesse la sua illuminata opinione! Come al solito il cerchiobottismo della casa della gatta Ipazia è evidente come la luce del sole. Il Vescovone è scandalizzato dell'attacco di don Minutella verso il papà dei buoni e misericordiosi e delle critiche minutelliane verso vari don e vescovi. Vorrei ricordare al Vescovone che anche lui a più riprese si è reso reo di critiche nei confronti di alti prelati ,sacerdoti e vescovi. A tal proposito vorrei citarne uno per tutti: il Vescovo Lefebvre, da lui indicato assieme ad altri cattolici come il cancro della chiesa. Ricordo all'esimio Vescovone che noi poveri sudditi e ignorantoni non abbiamo le fette di salame sugli occhi e tantomeno i prosciutti nelle orecchie.Lo sappiamo tutti bene, che Ella ha scritto, Ella ha detto, che Ella è un grande teologo, lo sanno ormai anche i compagni di merendine della sua gattina. Siate preti santi ! Nella Verità di Nostro Signore! jane
Sembrerebbe che don Minutella abbia problemi sia con i cattolici, definiti tradizionalisti, sia con i progressisti modernisti. Egli, in un certo senso, sembra volersi collocare al centro creando una nuova posizione, un ibrido indefinibile. Anche per questo, la sua difesa del Concilio, che ha reso possibile la nuova interpretazione spesso degenerata della chiesa, definita appunto conciliare, non può essere giustificata. Aggiungendo che i frutti del Concilio, oggi ben manifesti, nascono da quello stesso popolo progressista che come Lui ha sposato lo spirito conciliare, ma che però, a suo parere, sembrerebbe che abbia applicato un'erronea interpretazione. Da qui, nella migliore delle ipotesi, mi sembra che si stia generando ulteriore confusione. Quanto agli insegnamenti del teologo Hans Urs von Balthasar, visti i suoi precedenti, forse sarebbe il caso di non tirarlo in ballo. Mick
RispondiEliminaProblemi coi boanerghes Levi&Lugli e col sinedrista Tornielli, oltre che col vescovo?
EliminaDiceva il tale: molti nemici, molto onore..
Non so se si voglia situare in un centro ibrido alla democristiana..
A me suscita simpatia pur nella sua istrioneria e mariologia tuttistica.
Più che giudicarlo spulciando le sue inesattezze e simpatie teologiche alla Balthasar, mi sembra che stia compiendo un percorso di approfondimento di una fede e di una formazione che non é nata in tempi e ambito di Tradizione, come tanti di noi, e che forse per la sua sincerità e semplicità di fede (anche se per qualcuno semplicista) possa essere però un esempio (specie per tanto clero) di conversione di intelligenza ("intus legere") della Fede.
Mi pare stia facendo un percorso di verità che non penso gli sia stato facile, e che sicuramente lo sarà sempre meno..
Spero che trovi interlocutori che lo sappiano aiutare nel discernimento, non solo nella condanna
Don Minutella un sempliciotto che compirebbe «un percorso di approfondimento di una fede e di una formazione che non è nata in tempi e ambito di Tradizione»? Forse: ma il male OGGETTIVO che fa sostenendo gli errori del conciliabolo (così legittimando la gerarchia eretico-apostatica modernista, lo voglia o no) lo vogliamo mettere in conto? Ed il male OGGETTIVO che fa portando acqua da buon moderato al mulino della sovversione?
EliminaBergoglio non è apparso all'improvviso dallo spazio profondo: è coerente prodotto del conciliabolo modernista; e chiunque sostenga gli errori liberal-modernisti, anche se moderato e critico nei confronti dei progressisti più radicali, non è cattolico e contribuisce a perdere le anime.
Il problema è che nell'interpretazione del Don appaiono grosse parzialità e questo non è corretto. Viene giustificato il concilio e criticati coloro che ne applicano i contenuti (sono in cattiva fede o indotti ad una interpretazione più o meno erronea?). E perchè egli ci spiega, ad esempio, che il termine "dialogo" deve intendersi sinonimo di "resistenza"? I padri conciliari avrebbero allora dovuto scrivere quest'ultimo termine e non la parola dialogo. Ma non lo hanno fatto.
EliminaLa chiesa cattolica ci insegna quale è la verità e quale è il percorso da compiere. Non vi è null'altro da aggiungere. Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra, sappiamo che dove vi è confusione prolifera l'inganno e .... Mick
beh,mi aspettavo un Cristiano Lugli decisamente più anziano e quindi con un bagaglio teologico, culturale,cattolico formatosi non su profili facebook ma su anni di silenzio e preghiera,che portano ad acquisire, sempre per dono Divino,quello spirito di DISCERNIMENTO,che aiuta a comprendere chi è uomo di DIO e chi no!La sua faccia da pretino mancato la dice lunga sulla sua personalità,ma quello che veramente rattrista è che tale "signore"abbia trovato il coraggio di
RispondiEliminariattaccare in maniera indegna un sacerdote di Santa Romana Chiesa proprio nel momento più difficile nella vita pastorale di Don Minutella,guarda caso il giorno dopo la "destituzione" da parroco del suddetto da parte di un vescovo veramente deplorevole...evviva gli eroi dei nostri giorni,evviva i siti come radio spada che gli danno spazio,evviva Riscossa Cristiana che ha un nemico in meno da combattere,evviva don Ariel con il suo sito isola di Patmos che dormirà più sonni tranquilli visto che è stato eliminato un eventuale concorrente nel vender la Verità,sì perchè anche questa è diventata motivo di commercio;
MI PAR DI VEDERVI TUTTI LOR SIGNORI A PIEDI DELLA CROCE A GRIDAR CONTRO IL CROCIFISSO:TU CHE DISTRUGGI IL TEMPIO E LO RICOSTRUISCE IN TRE GIORNI,SCENDI DALLA CROCE E TI CREDEREMO,HA SALVATO TANTI,SALVI ORA SE STESSO...dormite pur sonni tranquilli lor signori,a nessuno di voi verrà tolto il lavoro,la parrocchia,il vostro posto sociale,ben vi trovate in questa falsa chiesa bergogliana dove si adorara l'uomo, dove si divinizza la" forma latina",ma si rinnega Cristo e si combattono i suoi veri discepoli,che sono"costretti"a fuggir nel deserto con la loro REGINA,MARIA SANTISSIMA.Ma fate attenzione a chi state prestando "obbedienza"perchè il tempo di Satana, che ormai si è rivelato nella sua pienezza è alla fine!CONVERTITEVI O PERIRETE TUTTI
Premetto che a me don Minutella non piace.ma ti pareva che il Vescovo, anzi l'ultimo vescovo di Patmo non dicesse la sua illuminata opinione! Come al solito il cerchiobottismo della casa della gatta Ipazia è evidente come la luce del sole. Il Vescovone è scandalizzato dell'attacco di don Minutella verso il papà dei buoni e misericordiosi e delle critiche minutelliane verso vari don e vescovi. Vorrei ricordare al Vescovone che anche lui a più riprese si è reso reo di critiche nei confronti di alti prelati ,sacerdoti e vescovi. A tal proposito vorrei citarne uno per tutti: il Vescovo Lefebvre, da lui indicato assieme ad altri cattolici come il cancro della chiesa. Ricordo all'esimio Vescovone che noi poveri sudditi e ignorantoni non abbiamo le fette di salame sugli occhi e tantomeno i prosciutti nelle orecchie.Lo sappiamo tutti bene, che Ella ha scritto, Ella ha detto, che Ella è un grande teologo, lo sanno ormai anche i compagni di merendine della sua gattina. Siate preti santi ! Nella Verità di Nostro Signore! jane
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