L’accorpamento
delle parrocchie non è una risposta alla carenza di preti, dice
il Cardinale tedesco Reinard Marx, braccio destro e consigliere di Papa
Francesco.
Il cardinale Reinhard Marx ha annunciato un piano per permettere ai laici della sua Arcidiocesi di Monaco di condurre le parrocchie dove non ci sono preti.
Egli ha respinto con forza l’opzione sempre più diffusa di far fronte alla diminuzione del numero dei ministri ordinati accorpando le parrocchie.
Il 63enne cardinale è il braccio destro e consigliere di Papa Francesco.
Recentemente ha detto ai 180 membri del Consiglio diocesano di Monaco - il più importante corpo laico - che era importante preservare le singole parrocchie come un modo per garantire la presenza della Chiesa a livello locale.
Parlando all’assemblea plenaria del Consiglio, il 18 marzo, il cardinale ha detto che l’Arcidiocesi di Monaco vorrebbe introdurre un progetto pilota in autunno con nuovi modelli di direzione della parrocchia. In particolare, ha detto che personale laico volontario a tempo pieno potrebbe farsi carico delle parrocchie.
Ha ribadito la sua convinzione che la creazione di sempre maggiori enti parrocchiali derivati dall’accorpamento delle parrocchie non è la via da seguire.
La proposta è significativa per il fatto che il Cardinale Marx è un membro del C9, gruppo consultivo di cardinali per il Papa, nonché coordinatore del Consiglio del Vaticano per l’economia.
«Stiamo vivendo un grande sconvolgimento nella Chiesa in questo momento», ha detto il Cardinale.
Ricordando che il concilio Vaticano II (1962-5) ha parlato del “sacerdozio di tutti i fedeli”, egli ha detto che non tutto quello che era possibile a riguardo è stato ancora considerato. Ed ha aggiunto che anche il diritto canonico considera una maggiore partecipazione laica.
“La chiesa locale è molto significativa. Sprecheremmo un gran numero di opportunità se dovessero venir meno le nostre radici territoriali. Si tratta di rimanere visibili a livello locale”, ha sottolineato Marx.
Egli si è detto convinto che il lavoro pastorale deve essere allineato con le risorse e i carismi disponibili a livello locale.
“Migliaia di persone mi hanno fatto sapere che sono sicure che valga la pena di partecipare e compiere del lavoro pastorale nelle parrocchie”, ha detto il cardinale, aggiungendo che sarebbe ora di considerare più da vicino le vocazioni di questi parrocchiani impegnati.
Marx ha parlato delle attuali condizioni in Germania, dove le parrocchie locali dovrebbero essere riorganizzate. Egli ha osservato che quest’anno nell’Arcidiocesi di Monaco si è fatto avanti solo un candidato al sacerdozio.
Pertanto, oltre a riorganizzare le parrocchie, dovrebbero essere anche ridiscussi gli attuali requisiti per accedere al sacerdozio. E ha detto che questo include la possibilità di ordinare uomini sposati di provata virtù, noti con il termine latino: viri probati.
Tuttavia, il cardinale ha ammesso che quando Papa Francesco ha menzionato questa possibilità in una recente intervista con il settimanale tedesco Die Zeit [resoconto su Avvenire] non pensava alla Germania, ma si riferiva alle diocesi in aree remote come la foresta pluviale in Brasile, dove i cattolici nella migliore delle ipotesi possono ricevere l’Eucaristia una volta l’anno.
Il cardinale Marx ha detto che il suo progetto pilota è effettivamente una risposta alla carenza di preti, ma deriva anche dal fatto “che non tutti i preti sono in grado di condurre le parrocchie”.
Egli ritiene che sia importante che i vescovi ausiliari e vicari episcopali stiano insieme con i membri della parrocchia nelle regioni interessate e dopo aver scelto un luogo e selezionato squadre di dirigenti laici, discutano della struttura e dell’organizzazione parrocchiale. Ogni progetto dovrebbe essere accompagnato e regolarmente valutato.
Il cardinale ha detto che le parrocchie non dovrebbero rimpiangere il passato, ma devono concentrarsi su ciò che è possibile fare con i doni e i talenti disponibili a livello locale. Ha detto che i vescovi hanno molto da imparare; ed ha ammesso che quando divenne Arcivescovo di Monaco avrebbe rifiutato il progetto pilota che ora sta proponendo.
L’attuale progetto pilota è basato sul piano pastorale dell’Arcidiocesi del 2013: “Opportunità e sfide per la vita della chiesa locale, da un punto di vista socio-demografico”. Esso illustra come le parrocchie dovrebbero concentrarsi in futuro sui seguenti sei punti:
1. In considerazione del fatto che
in futuro ci saranno molti più immigrati, in particolare tra i
giovani, le parrocchie devono concentrarsi sull’immigrazione e lo sradicamento, e far sentire
le persone a casa;
2. Devono essere istituiti dei centri di contatto, al fine di incontrare e dare il benvenuto ai nuovi arrivati;
3. Il lavoro di evangelizzazione pastorale deve consistere nello spiegare ripetutamente “Ciò che noi crediamo, quello che facciamo, perché e come lo facciamo”;
4. Aggiustare e modernizzare il linguaggio della Chiesa al fine di renderlo più comprensibile;
5. Creazione di uno speciale ministero pastorale per i single;
6. Creazione di uno speciale ministero pastorale per gli adolescenti e i giovani adulti.
2. Devono essere istituiti dei centri di contatto, al fine di incontrare e dare il benvenuto ai nuovi arrivati;
3. Il lavoro di evangelizzazione pastorale deve consistere nello spiegare ripetutamente “Ciò che noi crediamo, quello che facciamo, perché e come lo facciamo”;
4. Aggiustare e modernizzare il linguaggio della Chiesa al fine di renderlo più comprensibile;
5. Creazione di uno speciale ministero pastorale per i single;
6. Creazione di uno speciale ministero pastorale per gli adolescenti e i giovani adulti.
Nelle sue “Linee Guida per le Attività Pastorali”, il Cardinale Marx ricorda ai preti dell’Arcidiocesi che il punto chiave di ancoraggio per il lavoro pastorale è una “scelta chiara” in direzione dei bisogni materiali e spirituali delle persone.
“Se si leggono i Vangeli si troverà un chiaro orientamento, non verso i ricchi amici e i più prossimi, ma soprattutto verso i poveri e gli ammalati che sono così spesso guardati dall’alto in basso e dimenticati e che non è possibile ripagare” ha detto.
Con citazioni frequenti da Evangelii Gaudium e Gaudium et Spes, il Cardinale ha ricordato ai suoi confratelli preti che sono stati tutti chiamati a lasciare le loro zone confortevoli e ad andare nelle periferie. L’Eucaristia è una potente medicina e un nutrimento per i deboli, ha detto.
Marx ha detto che la Chiesa ha bisogno di diversi e ben collegati luoghi per il suo lavoro pastorale. Ed è imperativo per la vita della Chiesa continuare ad esistere a livello locale, in modo che la gente continui ad incontrare il messaggio evangelico.
E ha sottolineato che, poiché l'Eucaristia è rimasta la fonte e il culmine della vita e dell’attività della Chiesa, essa deve sempre stare al posto centrale.
di Christa Pongratz-Lippitt
Pubblicato il 27 marzo 2017 sul sito La Croix International
Evidenziazioni nostre
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1961_Pongratz-Lippitt_Piano_del_Card-Marx.html
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaChe vi aspettate da uno che è inclinato al nuovo ordine mondiale? Sciopero dell'8x1000...
RispondiEliminaIl progetto del card. Marx (degno omnonimo dell'altro tizzone infernale, come direbbe Gnocchi) potrebbe anche spaventarmi, se ritenessi le parrocchie luoghi dove si acquista e si rafforza la fede in Dio, ma siccome è vero il contrario, cioè che lì si perde la fede e si rischia di finire all'inferno, del piano di Marx "non me po' fregar de meno", come dicono a Roma. Se la godano ora, la loro autorità (conferitagli dal Nemico di Cristo e dell'umanità) questi tristi figuri, ché ben presto sarà loro tolto ogni potere sul gregge di Cristo, e saranno spediti a pascere ..... i demoni dell'inferno, se mai Lucifero glie lo consentirà. Per il momento dico solo "non so chi siano, io non li conosco". Pace e bene, e L.J.C.
RispondiEliminaFra i tre Marx che si conoscono, il migliore è abbondantemente Groucho...
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