ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 17 agosto 2017

Arriverà la terza Roma?

Putin promette di arrestare G. Soros, chiuderlo in cella e buttare la chiave

George Soros il "mestatore"
“George Soros, lo speculatore finanziario senza scrupoli, si è proclamato “filantropo” e le sue Fondazioni (ONG) esonerate di imposte sono una parte integrale di questa macchina da guerra preventiva”. William Engdhal
La Russia aveva espulso Soros fuori dal paese per buone ragioni. Era stato Soros che aveva aiutato a rovinare l’economia russa e quella polacca nel decennio del  1990.
Come un grosso pescecane bianco, Soros si muove in ogni parte del mondo alla ricerca delle sue prede.

La prima cosa che bisogna sapere di lui è che Soros è come un grosso calamaro vampiro che si attorciglia intorno alla faccia dell’umanità senza sosta, succhiando sangue a tutto quello che odora di denaro.
Ultimamente il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un nuovo “avviso” circa Soros ed il suo ruolo di destabilizzatore, avvisando le autorità degli USA che, dietro i disordini e gli scontri razziali avvenuti ultimamente negli USA,  si trova la mano di Soros: “Soros sta utilizzando i suoi mezzi per promuovere una politica di divisione di violenza e di propaganda dei media per i suoi fini. Il magnate si sta servendo di una vasta rete di agitatori per attaccare i punti più sensibili degli USA e causare turbolenze. Che non si facciano ingannare: la parte finale di tutto questo è la rivoluzione attraverso la guerra civile. Negli USA si stanno utilizzando le stesse tattiche utilizzate in altre parti del mondo. Soros è un piromane che cerca di appiccare il fuoco  con i fiammiferi che detiene nella sua borsa”.
Putin ha inviato anche un messaggio agli statunitensi: “dovete respingere Soros e la sua pericolosa influenzaaltrimenti correte il rischio di soccombere davanti agli interessi dei globalisti”.
“Lui non è il padrone del mondo e non ha il diritto di fare quello che vuole. Il popolo deve unirsi e respingere questo “dragone”. Noi in Russia non abbiamo spazio per la sua politica di divisione e credo che saremo tutti d’accordo che staremo molto meglio senza questo speculatore. Con tutto il rispetto, il popolo statunitense deve rifiutare la visione di George Soros”.
Nel corso di questa riunione Putin ha sbattuto il pugno sul tavolo ed ha promesso di far arrestare Soros e, secondo una fonte del Cremlino, Putin ha promesso di sbattere in una cella Soros e di gettare via la chiave.
Nel mondo finanziario Soros è conosciuto per le sue strategie di divisione e di conquista. In numerose interviste, rintracciabili su YouTube, ci si può fare una idea della sua visione e della sua personalità estremista. Le tattiche finanziarie di speculazione utilizzate da Soros gli hanno fatto guadagnare milioni di dollari ma anche varie condanne penali.
Per le sue finalità di sovversione, Soros utilizza le medesime tattiche mentre si intromette all’interno delle democrazie e cerca di prendere il potere e soffocare la voce del popolo all’interno di paesi sovrani.
La Russia ha già dichiarato da tempo che Soros è un uomo ricercato e con mandato di arresto all’interno del paese e la sua organizzazione capofila (Open Society) è considerata una “minaccia alla sicurezza nazionale russa”..
Putin ha proibito a Soros ed alle sue organizzazioni di operare in Russia dall’anno scorso e questo perchè all’inizio degli anni 90 il magnate aveva tentato di mandare in tilt il sistema economico russo. Da allora il magnate ha utilizzato il suo potere economico e la sua influenza politica  per  provocare disordini e destabilizzare la democrazia in tutta la regione.
Putin è rimasto ad osservare crisi dopo crisi nei paesi vicini e da allora sta avvisando, con un linguaggio chiaro e diretto, che Soros sta utilizzando le medesime tattiche anche negli Stati Uniti.



George Soros con Gentiloni

Nota: Soros in Italia è stato ricevuto di recente dal presidente del consiglio, conte Gentiloni, e non è stata data alcuna comunicazione circa il contenuto dei colloqui.  Le ONG di Soros operano liberamente in Italia e svolgono il loro ruolo in particolare nel settore delle migrazioni, per l’abolizione delle frontiere, per le campagne per i diritti civili (coppie Gay, aborto, educazione gender, eugenetica, ecc..).
Al servizio di Soros si trovano in Ialia vari  esponenti politici  di diversi partiti, giornalisti di varie testate, intellettuali ed opinion leaders (sempre presenti in Tv).  Alcuni di questi sono facilmente riconoscibili in quanto definiscono Soros come “un mecenate”.
Oltre alla Emma Bonino (premiata da Soros) altri esponenti politici all’interno delle istituzioni (anche in alte cariche) italiane sono collegati con Soros e svolgono la loro opera di propaganda a favore della migrazione incontrollata, per far approvare lo Jus soli e per abolire nella legislazione italiana tutte le norme a favore delle famiglie tradizionali.
Traduzione e nota: Luciano Lago
http://www.controinformazione.info/putin-promette-di-arrestare-g-soros-chiuderlo-in-cella-e-buttare-la-chiave/#

“Questo abbattere statue è uguale ai roghi di libri”


Condivido coi lettori questa osservazione del  saggista ed amico Nicolas Bonnal. Dovunque nelle città americane, di punto in bianco, si abbattono o violano monumenti  di personalità confederate; dopo un secolo  e mezzo  che sono lì, improvvisamente gli “Antifa” non  le tollerano: sono “schiavisti”.  Sindaci e governatori eseguono, anzi precedono le folle nelle opere di abbattimento.  In odio a Trump, naturalmente. Ovviamente  s’intravvede  un  freddo,   deliberato ed organizzato tentativo di innescare la guerra civile razziale, neri contro bianchi.
A Charlottesville, poco prima dello scontro fra “antifa” e “suprematisti”,  una agenzia con sede a Los Angeles, dal nome significativo “Crowds on Demand”  (Folle su Richiesta…) cercava “attori”, “militanti” “fotografi”  per “eventi e proteste” nella zona, offrendo 25 dollari l’ora  – ottima paga per un lavoro temporaneo. Specie coi tempi che corono.

L’annuncio della “Crowd on Demand”. 25$ l’ora per protestare.

L’organizzatore della marcia “Uniamo la Destra” che ha avuto luogo a Charlottesville, tale Jason Kessler, è risultato essere uno nient’affatto “di destra”, bensì un sostenitore di Obama che un anno fa s’era infiltrato nel movimento Occupy Wall Street da cui era stato cacciato  come provocatore volontario.  Nel 2005 è stato pure condannato per taccheggio:

Si è finto di destra. Un Obamiano.

Sono tuttavia volontari  di massa i distruttori, quelli che scagliano contro simboli del passato, che si fanno psico-poliziotti:  il fatto che si diano le etichette auto-santificanti di  “antifa” e antirazzisti   non ci deve far ignorare che essi annunciano e preparano un potere di intolleranza totalitaria  e fanatica  e violenta. Soppressiva della libertà di pensiero ed espressione.

Anche la Boldrini vuol abbattere monumenti…

Di questa intolleranza  che comincia col “politicamente corretto” e finisce per sopprimere  la libertà, non  dimentichiamolo, abbiamo avuto un esempio recente: la presidente della Camera Laura Boldrini ha invocato l’abbattimento dei  “monumenti fascisti” (“offendono i partigiani”) e subito  è  passata ad esigere che “Lo Stato non ignori le manifestazioni d’ispirazione fascista”,  insomma le proibisca.

La rimozione del generale Lee.

La Boldrini è stata subissata di critiche ed  urli, quindi ha negato di aver detto quello che ha detto.  Se  avesse   tutto il potere  cui aspira,  anzi,farebbe arrestare chi gli ha attribuito quelle  frasi (che ha detto davvero) come “fake news” diffamatorie.  Riconosciamo in lei la rivelatrice  precoce di come il  “politicamente corretto” sia pronto a diventare psico-dittatura; e la prima infetta da quel  contagio ideologico che, dall’America, travolgerà  presto le sinistre italiane – sempre pronte ad adottare le mode americane   e ben contente di far  dimenticare tradimento dei lavoratori  e la complicità oggettiva con le oligarchie  miliardarie  con la ”lotta al fascismo”, vecchio cavallo di battaglia  di successo.
A  loro ricordiamo, finché  possiamo, che “i nazisti facevano lo stesso, e questa voglia di distruggere le statue non può che paragonarsi a quella di bruciare libri”.
Ricordiamo loro, agli “Antifa”,   che tutto questo  lo faranno col permesso delli superiori,perché  è fortemente voluto dal sistema oligarchico:    basta ricordare    le direttive europee contro “l’influenza russa” (“Non guardate Russia Today e Sputnik News!”) e  le  “fake news sul web”, e  le leggi varate dalla  Merkel a multare i “social” che  non sorvegliano  le espressioni “d’odio”, ossia politicamente scorrette. La sola differenza, coi   nazi, è che non hanno bisogno di fare falò. Siamo alla “fine del  free speech ordinata dagli ingegneri iloti di Silicon Valley, dai robot e dai loro software”  .
     1

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.