Amoris Laetitia, una correzione che non si può ignorare
Tanto tuonò che piovve. Di una correzione ad Amoris Laetitia si parlava da lungo tempo e questa mattina, 24 settembre 2017, è stata finalmente pubblicato un documento di correzione filiale, da parte di un gruppo di sacerdoti e studiosi, alla ormai tristemente nota esortazione post sinodale che tanto male ha fatto alla Chiesa negli ultimi anni. Il documento, Correctio filialis de haeresibus propagatis, è fermo, ma estremamente rispettoso, oltre che lungo e documentato. Si tratta di 17 pagine più 10 di note. Difficilmente potrà essere liquidato come una barzelletta, anche se il tentativo di farlo è già in atto.
In primo luogo, il documento è stato presentato al Santo Padre due mesi fa, ma siccome non ha ricevuto risposta è stato reso pubblico oggi. In secondo luogo la stampa schierata sta già cercando di attuare le ben note tecniche orwelliane di disinnesco. Tornielli su la Stampa (seguito poi dagli altri giornali) è arrivato a dedicare il titolo del suo pezzo totalmente ad Ettore Gotti Tedeschi, uno dei 62 firmatari. Perché questa condotta? Per acrimonia personale, certamente, ma anche per cercare di sviare dal contenuto specifico del documento, che andiamo ad illustrarvi. Eppure lo stesso Gotti Tedeschi spiega il senso del gesto: «È una supplica scritta da teologi, non parla di eresie ma dice che indirettamente potrebbe facilitare eresie. Sia chiaro: io non accuso il Papa, io gli voglio bene. Io sono per la Chiesa e per il Papa e non mi distaccherò mai nè dalla Chiesa nè dal Papa. Il documento è un atto devoto, un invito alla riflessione».
Il documento è scaricabile in varie lingue su: correctiofilialis.org
Le note. Come già detto, ci sono 10 pagine di note. Esse coinvolgono i Vangeli, le Lettere, pronunciamenti di sommi pontefici compreso Giovanni Paolo II, concilii (compreso il Vaticano II) e altri documenti canonici. Questo è già sufficiente per capire che non si sta sparando nel mucchio, ma estensori e firmatari del documento sono ben consapevoli di inserirsi all'interno dei pronunciamenti ufficiali della Chiesa.
Questo documento è lecito. «Dalla legge naturale: poiché come gli inferiori per natura hanno il dovere di obbedire ai loro superiori in tutte le cose previste dalla legge, così essi hanno il diritto di essere governati secondo la legge e pertanto di insistere, qualora ci fosse bisogno, che i loro superiori così governino». Gli estensori citano quindi l'episodio di San Paolo e della sua correzione a San Pietro, con relativi commenti di San Tommaso e Sant'Agostino.
L'infallibilità papale. Il centro del documento è, a parare di chi scrive, il chiarimento della questione dell'infallibilità papale, che discende direttamente dalla proclamazione del dogma. In particolare la Pastor Aeternus dice «[…] ai successori di Pietro è stato promesso lo Spirito Santo non perché per sua rivelazione manifestassero una nuova dottrina, ma perché con la sua assistenza custodissero santamente ed esponessero fedelmente la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede». Si cita poi una nota dei vescovi tedeschi, ai tempi approvata da Pio IX, secondo cui «l’opinione secondo cui il papa è “un sovrano assoluto in ragione della sua infallibilità” è basata su una comprensione completamente falsa del dogma dell’infallibilità papale». Si sottolinea poi che «le dichiarazioni di Vostra Santità non possono avere un’autorità maggiore di quella dei papi precedenti».
L'avallo degli errori da parte di Bergoglio. «Di conseguenza [dopo Amoris Laetitia], si sono diffusi eresie e altri errori nella Chiesa; mentre alcuni vescovi e cardinali hanno continuato a difendere le verità divinamente rivelate circa il matrimonio, la legge morale e la recezione dei sacramenti, altri hanno negato queste verità e da Vostra Santità non hanno ricevuto un rimprovero ma un favore». Si nota che, mentre molti Vescovi che hanno inteso mantenere la continuità con la dottrina di sempre, altri hanno agito in modo opposto e proprio questi ultimi sono stati avallati dal Papa. Successivamente nel documento vengono citate la mancata risposta ai dubia, l'inserimento nella Relatio del Sinodo di tesi non votate dai due terzi dei partecipanti, l'avallo alle tesi di Schonborn, l'appoggio alle tesi dei vescovi argentini, le linee guida della diocesi di Roma, la promozione di mons. Paglia e quella di mons. Kevin Farrel, la pubblicazione sull'Osservatore Romano delle tesi del vescovo di Malta.
I passaggi di AL non conformi. I passaggi problematici di AL sono quindi il 295, 296, 297, 298, 298, 299, 300, 301, 303, 304, 305, 308, 311.
Il modernismo e Lutero. Le tesi erronee propagandate dopo Amoris Laetitia discendono dal modernismo e da un incomprensibile afflato per le tesi luterane. Per ribattere alle tesi moderniste vengono ribaditi gli insegnamenti della Chiesa riguardo la Verità rivelata e si dimostra che il matrimonio non sacramentale è un'idea di Martin Lutero che però va rigettata.
Le 7 affermazioni non in linea con la tradizione della Chiesa. Il documento nota come in numerose uscite pubbliche Papa Francesco abbia confermato le affermazioni non in linea con l'insegnamento di sempre. Esse sono:
1) “Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo, non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave”.
2) “I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono more uxorio con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità”.
3) “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.
4) “Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa obbedienza”.
5) “La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da Dio”.
6) “I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il loro oggetto sono sempre gravemente illecite”.
7) “Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi”.
Il documento è scaricabile in varie lingue su: correctiofilialis.org
Le note. Come già detto, ci sono 10 pagine di note. Esse coinvolgono i Vangeli, le Lettere, pronunciamenti di sommi pontefici compreso Giovanni Paolo II, concilii (compreso il Vaticano II) e altri documenti canonici. Questo è già sufficiente per capire che non si sta sparando nel mucchio, ma estensori e firmatari del documento sono ben consapevoli di inserirsi all'interno dei pronunciamenti ufficiali della Chiesa.
Questo documento è lecito. «Dalla legge naturale: poiché come gli inferiori per natura hanno il dovere di obbedire ai loro superiori in tutte le cose previste dalla legge, così essi hanno il diritto di essere governati secondo la legge e pertanto di insistere, qualora ci fosse bisogno, che i loro superiori così governino». Gli estensori citano quindi l'episodio di San Paolo e della sua correzione a San Pietro, con relativi commenti di San Tommaso e Sant'Agostino.
L'infallibilità papale. Il centro del documento è, a parare di chi scrive, il chiarimento della questione dell'infallibilità papale, che discende direttamente dalla proclamazione del dogma. In particolare la Pastor Aeternus dice «[…] ai successori di Pietro è stato promesso lo Spirito Santo non perché per sua rivelazione manifestassero una nuova dottrina, ma perché con la sua assistenza custodissero santamente ed esponessero fedelmente la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede». Si cita poi una nota dei vescovi tedeschi, ai tempi approvata da Pio IX, secondo cui «l’opinione secondo cui il papa è “un sovrano assoluto in ragione della sua infallibilità” è basata su una comprensione completamente falsa del dogma dell’infallibilità papale». Si sottolinea poi che «le dichiarazioni di Vostra Santità non possono avere un’autorità maggiore di quella dei papi precedenti».
L'avallo degli errori da parte di Bergoglio. «Di conseguenza [dopo Amoris Laetitia], si sono diffusi eresie e altri errori nella Chiesa; mentre alcuni vescovi e cardinali hanno continuato a difendere le verità divinamente rivelate circa il matrimonio, la legge morale e la recezione dei sacramenti, altri hanno negato queste verità e da Vostra Santità non hanno ricevuto un rimprovero ma un favore». Si nota che, mentre molti Vescovi che hanno inteso mantenere la continuità con la dottrina di sempre, altri hanno agito in modo opposto e proprio questi ultimi sono stati avallati dal Papa. Successivamente nel documento vengono citate la mancata risposta ai dubia, l'inserimento nella Relatio del Sinodo di tesi non votate dai due terzi dei partecipanti, l'avallo alle tesi di Schonborn, l'appoggio alle tesi dei vescovi argentini, le linee guida della diocesi di Roma, la promozione di mons. Paglia e quella di mons. Kevin Farrel, la pubblicazione sull'Osservatore Romano delle tesi del vescovo di Malta.
I passaggi di AL non conformi. I passaggi problematici di AL sono quindi il 295, 296, 297, 298, 298, 299, 300, 301, 303, 304, 305, 308, 311.
Il modernismo e Lutero. Le tesi erronee propagandate dopo Amoris Laetitia discendono dal modernismo e da un incomprensibile afflato per le tesi luterane. Per ribattere alle tesi moderniste vengono ribaditi gli insegnamenti della Chiesa riguardo la Verità rivelata e si dimostra che il matrimonio non sacramentale è un'idea di Martin Lutero che però va rigettata.
Le 7 affermazioni non in linea con la tradizione della Chiesa. Il documento nota come in numerose uscite pubbliche Papa Francesco abbia confermato le affermazioni non in linea con l'insegnamento di sempre. Esse sono:
1) “Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo, non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave”.
2) “I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono more uxorio con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità”.
3) “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.
4) “Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa obbedienza”.
5) “La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da Dio”.
6) “I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il loro oggetto sono sempre gravemente illecite”.
7) “Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi”.
di Francesco Filipazzi
“I leccapiedi del regime di Bergoglio già all’attacco: una risposta a Luis Badilla del Sismografo” di Fra Cristoforo
Premetto che non sono l’avvocato di nessuno. Sono un semplice sacerdote che gestisce un piccolo blog di opinioni. Ogni tanto leggo gli articoli del sito internet denominato “il Sismografo”, e oggi ho visto un articolo ironico in risposta alla “correzione filiale” dei 62. Lo trovate quihttps://ilsismografo.blogspot.it/2017/09/vaticano-la-postilla-della-giornata.html.
Luis Badilla lavora nella redazione (se non è proprio il fondatore) di questa testata virtuale, che in prevalenza pubblica articoli pro Bergoglio. E oggi se n’è uscito con un pezzo che è veramente scandaloso. Intanto attacca Ettore Gotti Tedeschi e Roberto De Mattei che hanno “osato” firmare la correzione alle eresie di Omissis. Con fare prettamente superficiale e senza alcuna argomentazione. Da buon leccapiedi bergogliano. Inoltre si atteggia a grande conoscitore della materia Teologica, criticando aspramente il Dottor Gotti Tedeschi. Se Badilla conosce la Teologia, io sono un astronauta. Ed evidentemente non si è letto neppure la correzione, che è fondata graniticamente con argomentazioni inconfutabili. Bergoglio è eretico. Punto.
Per non parlare poi delle critiche che muove a De Mattei, dicendo che “si dichiarò sicuro che il terremoto che il 28 dicembre 1908 distrusse Messina fu una punizione divina perché una città profana. E questa sua affermazione fa parte di altre quasi indentiche seppure riguardanti altre situazioni”. Come a dire che siccome De Mattei ha detto che il terremoto era un avvertimento di Dio, allora non fa testo. Badilla dovrebbe sapere che anche questo è scritto nel Vangelo. Gesù stesso ha parlato delle avvisaglie di Dio negli ultimi tempi con carestie, terremoti e pestilenze.
Quello che mi irrita maggiormente è che per gente come Badilla, Melloni, Tornielli… guai a contraddire Omissis, perché ti scatenano il finimondo. Sono già curioso di leggere le testate dei giornali della neo chiesa domattina, che senza alcuna argomentazione, con la rabbia nella penna, si scaglieranno contro i “ribelli”.
Poi, ricordate che oggi tutti i media vaticani sono gestiti dai gesuiti. Sarà un putiferio.
Ma concludo semplicemente dicendo che di certo Bergoglio non risponderà a niente, come ha fatto fino ad oggi. Risponderanno i suoi sudditi di penna avvelenata.
Ma Badilla stia attento. Visto che ha concluso l’articolo dicendo: “io francamente mi fido di Papa Francesco”.
Io, invece, francamente, mi fido solo di Papa Benedetto XVI.
Fra Cristoforo
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