Dopo le precisazioni di ordine teologico è mia intenzione presentare, in una serie di articoli, una corposa rassegna di testimonianze profetiche sull’avvento del regno di Maria e sulle sue caratteristiche. Grazie ad esse si può rinsaldare la fede in questa divina promessa mostrando che esiste un plurisecolare carisma profetico suscitato da Dio che garantisce che ciò che ho offerto finora non sono vaneggiamenti della mente né ragioni teologiche di semplice opportunità o convenienza ma vera rivelazione di Dio, infallibile perché reiterata in modo costante, come tra poco vedremo.
Già SAN CESARIO DI ARLES (sec. VI), monaco di Lerins e poi vescovo di Arles, con spirito profetico attraversò i secoli e vide, nella luce di Dio, un tempo di unificazione dei popoli nella vera Fede e di risanamento morale, spirituale, culturale della Chiesa e del mondo, sotto la guida di un capo religioso e un capo politico, santi e restauratori:
« Il Grande Monarca assisterà il Papa nella riforma di tutta la terra. Molti principi e nazioni che stanno vivendo nell’errore e nell’empietà si convertiranno e una mirabile pace regnerà fra gli uomini per molti anni, perché l’ira di Dio sarà stata placata con il loro pentimento, la penitenza e le buone opere. Ci sarà una legge comune, una sola fede, un battesimo, una religione. Tutte le nazioni riconosceranno la Santa Sede di Roma e tributeranno il giusto omaggio al Papa » (1).
Più tardi SAN BONAVENTURA DA BAGNOREGIO (sec. XIII) profetizzò una “èra trionfale” per la cristianità che avrebbe preceduto l’avvento finale dell’Anticristo e che, nonostante tutto, sarebbe stata soltanto una debolissima prefigurazione dell’ultima epoca, quella dell’apoteosi escatologica. In ogni modo si tratterà di un’epoca gloriosa che rinnoverà tutta la terra, ossia sarà « il tempo del risanamento di tutti coloro che erano caduti […], il tempo della Chiesa dilatata », durante il quale « avverrà la riparazione del culto divino e la restaurazione della città. Allora si realizzerà la profezia di Ezechiele (Ez 40ss), quando la città […] terrena, cioè quella militante, sarà conforme a quella trionfante, per quanto è possibile in questa vita. Allora si compirà la costruzione della città, che tornerà ad essere com’era in principio, e vi sarà la pace » (2).
Appena un secolo dopo, anche SANTA CATERINA DA SIENA profetizzò, dopo un tempo di « tribolazioni e angustie », una purificazione della Chiesa che da « brutta e malvestita » diverrà « bellissima e adorna di gemme preziose e coronata con diademi di tutte le virtù »:
« Dopo tutte queste tribolazioni e angustie, in un modo che non si può comprendere dagli uomini, Dio purificherà la santa Chiesa risvegliando lo spirito degli eletti. Seguirà un rinnovamento così grande nella Chiesa di Dio e un rinnovamento tale di santi pastori, che al solo pensarlo il mio spirito esulta nel Signore. La Sposa, che ora è brutta e malvestita, allora sarà bellissima e adorna di gemme preziose e coronata con diademi di tutte le virtù […]; anche gli infedeli, attratti dal buon odore di Cristo, ritorneranno all’Ovile cattolico e si convertiranno al vero pastore e vescovo delle anime loro. Ringraziate dunque il Signore che, dopo la tempesta, darà alla Chiesa un grande e bel sereno » (3).
Nel XVII secolo si trova l’importane figura del VENERABILE BARTOLOMEO HOLZHAUSER, sacerdote tedesco, mistico e fondatore. È famoso per le sue visioni profetiche, alcune delle quali si sono già realizzate. È noto anche per il suo importante commento all’Apocalisse. In esso si legge, riguardo all’epoca di cui stiamo parlando:
« Prima che cali la tenebrosa notte del regno dell’Anticristo, Dio consolerà ancora una volta la sua Chiesa […]. Nella sesta età della Chiesa, gli eretici verranno vinti e convertiti, la Chiesa gioirà della più grande consolazione, il dominio turco [islamico] verrà profondamente umiliato, la fede cattolica brillerà per terra e per mare, la disciplina ecclesiastica verrà restaurata e perfezionata[…]. Subito prima degli ultimi tempi, la Chiesa sarà immensa, essa verrà come ricostruita e riconsacrata al suo Sposo Gesù Cristo […]. Gli uomini vivranno in pace, e questa verrà concessa perché le genti avranno fatto pace con Dio » (4);
« Il sesto periodo inizierà con il potente Monarca e il Pontefice Santo […], durerà fino alla rivelazione dell’Anticristo. In questo periodo, Dio consolerà la sua Santa Chiesa per le afflizioni e le grandi tribolazioni che ha patito durante il quinto periodo. Tutte le nazioni diverranno cattoliche. Le vocazioni saranno abbondanti come non mai, e tutti gli uomini cercheranno solo il Regno di Dio e la sua giustizia. Gli uomini vivranno in pace e questa verrà concessa perché la gente farà pace con Dio […].
Per mano di Dio onnipotente, durante il sesto periodo avverrà un così meraviglioso cambiamento che nessuno può umanamente immaginarlo […]. Dio Onnipotente opererà un meraviglioso cambiamento, qualcosa di apparentemente impossibile, secondo la ragione umana […]. Le persecuzioni cesseranno e la giustizia regnerà […]. Tutte le nazioni verranno ad adorare Dio nella vera fede cattolica e romana. Ci saranno molti santi e dottori [della Chiesa] sulla terra. La pace regnerà su tutta la terra perché Dio legherà Satana per un certo numero di anni prima dei giorni del figlio della perdizione [l’Anticristo].
Nessuno potrà distorcere la Parola di Dio; durante il sesto periodo ci sarà un Concilio ecumenico che sarà il più grande di tutti i concili. Con la grazia di Dio, con la potenza del Grande Monarca, con l’autorità del Santo Pontefice e con l’unione di tutti i principi più devoti, l’ateismo e ogni eresia saranno banditi dalla terra » (5).
Note:
1) Riportata in http://profezie3m.altervista.org/ptm_c2-4.htm. Si veda anche G. Culleton, The prophets and our times,TAN Books, Rockford 1974; D. A. Birch, Trial, tribulation and triumph, Queenship Publishing, Santa Barbara 1996.
2) Sanctus Bonaventura de Balneoregio, Collationes in Hexaëmeron, collatio XVI, nn. 6.9.30, in in Doctoris Seraphici S. Bonaveventuræ, Opera Omnia, tomus V, pp. 404a-408b. Nella citata profezia di Ezechiele, il venturo regno messianico è descritto con la trionfale immagine della città sul monte costruita come un vasto tempio. A proposito il card. Ratzinger, riferendosi alla Teologia della storia di san Bonaventura, diceva che essa « culmina nella speranza in un’età, interna alla storia, di quiete sabbatica donata da Dio […]. È una pace che Dio istituirà su questa terra, spettatrice di così tanto sangue e lacrime, come se volesse ancora mostrare, per lo meno nel momento della fine, come avrebbe potuto e dovuto essere in realtà secondo i suoi disegni »: J. Ratzinger, San Bonaventura. La teologia della storia, pp. 121, 302.
3) Beato Raimondo da Capua, Vita di santa Caterina da Siena, Cantagalli, Siena 1978, p. 298.
4) Venerabile Bartolomeo Holzhauser, Interprétation de l’Apocalypse, Groupe Saint Rémi, Cadillac 2000, vol. 2, pp. 150, 3, 18, 136.
5) Citato da G. Culleton,The prophets and our times, pp. 171-172.
https://tempidimaria.com/2017/09/15/trionfo-del-cuore-immacolato-letteratura-profetica-prima-parte/
Tra il XIX e il XX secolo spiccano analoghi vaticini, come quelli della beata Anna Katharina Emmerick, del BEATO JOHN HERNY NEWMAN (1), del servo di Dio Fulton Sheen.
La BEATA K. EMMERICH (2), in particolare, fu favorita di numerosissime visione profetiche. In lei il carisma profetico spicca, facendola una delle profetesse più importanti e attendibili dei nostri tempi. Tra le sue visioni profetiche, alcune interessano in modo speciale il tempo del futuro trionfo della Chiesa e del periodo immediatamente precedente:
« Mi apparve il tormento della Chiesa e il suo crollo interno ed esterno […]. Ma, in mezzo alla rovina, vidi dodici uomini che ricevevano nell’anima i raggi dello splendore dell’Acqua viva […]: tutto quello ch’era andato perduto, essi lo ricevevano di nuovo da Dio usandolo per il bene […]. Così tutto venne rigenerato e rinnovato […].
Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi [ i cattolici] […].
Mi comparve una grande celebrazione nella Chiesa che, dopo il superamento della battaglia, splendeva come un sole […]. La Chiesa aveva ripreso il suo magnifico splendore; fin dai confini del mondo, la gente di buona volontà, di tutte le condizioni, aveva formato una immane catena umana per passarsi ad una ad una le pietre per ricostruirla, e fu del tutto ricostruita in breve tempo » (3).
« Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo […]. Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo ».
« Gesù mi disse, fra le altre cose, che la Chiesa […] sarebbe sembrata in completo declino. Ma sarebbe risorta. Anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani ».
« Quando la Chiesa per la maggior parte era stata distrutta (4) e quando solo i santuari e gli altari erano ancora in piedi, vidi entrare nella Chiesa i devastatori con la Bestia. Là essi incontrarono una donna di nobile contegno che sembrava portare nel suo grembo un bambino, perché camminava lentamente. A questa vista i nemici erano terrorizzati e la Bestia non riusciva a fare neanche un altro passo in avanti. Essa proiettò il suo collo verso la Donna come per divorarla, ma la Donna si voltò e si prostrò [in segno di sottomissione a Dio], con la testa che toccava il suolo. Allora vidi la Bestia che fuggiva di nuovo verso il mare, e i nemici stavano scappando nella più grande confusione […]. Poi vidi, in grande lontananza, grandiose legioni che si avvicinavano. Davanti a tutti vidi un uomo su un cavallo bianco. I prigionieri venivano liberati e si univano a loro. Tutti i nemici venivano inseguiti. Allora,vidi che la Chiesa veniva prontamente ricostruita, ed era magnifica più di prima » (5).
Invece, così scriveva il noto predicatore e vescovo americano, il venerabile FULTON SHEEN:
« Molti considerano il nostro mondo moderno come se fosse senza speranza. Invero, esso è come un vasto e orribile Venerdì Santo in cui ogni cosa divina sembra stata sconfitta […]. Ma il mondo sembrava senza speranza anche allora, quando crocifisse il suo Salvatore. Eppure, nonostante tutto il suo paganesimo e nazionalismo, esso giunse alla novità e freschezza della vita e della civiltà cristiane. Il miracolo della Risurrezione può ripetersi. Il mondo può risollevarsi ancora, com’è accaduto almeno una dozzina di volte dall’avvento della Cristianità. Ma non dobbiamo illuderci: esso non risorgerà alla pace e alla felicità mediante rimedi meramente economici: esso risorgerà solo mediante una spirituale rinascita dei cuori e delle anime umane […].
Fu questo l’insegnamento supremo di Cristo: ossia che il mondo non verrà salvato da un risanamento sociale, ma da una rinascita: rinascita dalla morte in forza del potere della divinità il Cristo » (6).
Nella stessa epoca, drammatica e suggestiva è la visione di SAN GIOVANNI BOSCO che raffigura la nave della Chiesa – una sorta di novella barca di Pietro – minacciata dalle ciurme avversarie e sul punto di naufragare, poi miracolosamente illesa, dopo che il Romano Pontefice ne avrà guidato l’approdo alle due colonne salvifiche: la Madonna Immacolata e l’Eucaristia (ne riparleremo…).
Un altro apostolo e sociologo cristiano del secolo scorso, il BEATO GIUSEPPE TONIOLO, sosteneva:
« Un grande ciclo storico […] sta ora per chiudersi in un dissolvimento completo e irreparabile […]. Ma questo non può dar luogo ormai che a un rinnovamento radicale a tutti gli ordini sociali e civili, dinanzi al quale tutte le forze intermedie, ibride ed oscillanti sono destinate a scomparire, per non lasciar posto che a due schiere tra loro colludenti: quella assolutamente religiosa e quella interamente irreligiosa […].
Finalmente la Chiesa ha la missione, il forte volere, la pienezza dei mezzi per condurre a salvamento, attraverso questa lotta, la società, e d’iniziare da sola un nuovo ciclo di civiltà integralmente cattolica » (7).
Note:
1) Il beato cardinale John Henry Newman, constatando che « la notte è quasi passata, il giorno si avvicina », prevedeva « un nuovo avvento » di Cristo nella sua Chiesa e il trionfo di una nuova civiltà cristiana: cf beato J. H. Newman, Discussions and arguments, Green and Co., London 1891, pp. 102-103.
2) Katharina Emmerick nacque l’8 settembre 1774 nella comunità di contadini di Flamschen presso Coesfeld. Nel 1802 entrò nel monastero di Agnetenberg e prese i voti. Qui ricevette le stigmate, i cui dolori aveva già sofferto da molto più tempo. La sua vita fu contraddistinta da una profonda unione con Cristo e il suo amore per le persone che cercò sempre di aiutare con la preghiera, con l’incoraggiamento e il conforto. Ebbe visioni riguardanti la vita di Gesù e di Maria, ma soprattutto della Passione di Cristo. Ricevette anche profezie eccezionali circa il futuro della Chiesa e del mondo. Morì a Dülmen il 9 febbraio 1824, diventando una delle beate più conosciute in Europa.
3) Beata Anna Katharina Emmerich, Visioni, Cantagalli, Siena 1995, pp. 136, 143-144, 148-149.
4) La visione della beata Emmerick della chiesa di San Pietro in rovine è da intendersi certamente in senso figurato: l’immagine della distruzione delle mura di San Pietro rappresenta gli attacchi alla Fede e la decadenza della Chiesa che avranno luogo prima del suo più grande trionfo durante l’èra di pace. Tuttavia, se si considerano le numerose profezie che parlano di una futura distruzione di Roma, non si può escludere che anche il Vaticano in quest’occasione subirà pesanti danni materiali e devastazioni (si veda per esempio S. Gaeta, Il veggente. Il segreto delle Tre Fontane, p. 210). Il veggente Bruno Cornacchiola, il 10 febbraio 2000, ebbe un sogno profetico in cui vide l’assalto degli islamici alla basilica di San Pietro: « Mi trovo […] a San Pietro […]. Una folla di barbari correva dentro la basilica, uccidendo chiunque incontrava. […]Tutti i sacerdoti presenti [erano] con l’abito talare; […] ai lati del sagrato, i vescovi erano a sinistra […], i cardinali a destra, e pregavano in ginocchio col viso a terra» (ivi, p. 210). Il 26 gennaio 1996 ne ebbe un altro alla fine di cui riporta nel suo diario: «Questa notte ho visto San Pietro, la basilica, andare a fuoco »: ivi, p. 220.
5) Cf The Dolorous Passion of Our Lord Jesus Christ,From the Meditations of Anne Catherine Emmerich, Benziger Brothers, New York 1904.
6) Beato F. J. Sheen, The prodigal world, Society of St. Paul, Alba 2003, pp. 154-155.
7) Beato Giuseppe Toniolo, Democrazia Cristiana. Istituti e forme, prefazione di A. Ardigò, Studium, Città del Vaticano 1951, vol. 2, pp. 28-29.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.