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domenica 15 ottobre 2017

È quello che tutti i bambini vorrebbero

Il Vaticano benedice il megashow sulla Cappella Sistina


Musiche di Sting, esperti di videogames e nove milioni di euro per ricreare i tormenti di Michelangelo per il “Giudizio Universale”


Due momenti dello show sul «Giudizio Universale», creato da Marco Balich con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani Lo show partirà il 15 marzo: due volte al giorno per un anno all’Auditorium Conciliazione di Roma

È quello che in fondo tutti i bambini vorrebbero: entrare dentro un evento e sentirsene parte integrante. Figuriamoci se a un adulto viene proposto lo stesso gioco: immergersi in un’opera d’arte, tornare a quei luoghi e in quel tempo come se il miracolo si compisse in quell’istante. Proprio a questa fascinazione punta la Artainment Worldwide Shows che, con la consulenza dei Musei Vaticani, ha messo in piedi lo spettacolo Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel che debutterà all’Auditorium Conciliazione di Roma, giusto in faccia al Cupolone, il 15 marzo 2018. Sarà programmato due volte al giorno per almeno un anno e con la possibilità di seguirlo anche in inglese e, più avanti, pure in altre lingue. «Ma si spera - dicono gli organizzatori - di farne uno spettacolo fisso come avviene in altre capitali». 

Ieri la presentazione ufficiale dell’evento, all’interno dei Musei Vaticani, benedetta da monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, che ha tenuto a precisare quanto sia importante l’elemento della tecnologia chiamato anche a scongiurare l’effetto ibridazione tra arte e intrattenimento.  

I capitoli ripresi sono quattro: si entra nella creazione degli affreschi della Cappella Sistina che prendono vita sotto gli occhi degli spettatori; eccoci nei tormenti di Michelangelo e nel suo rapporto prima con Giulio II poi con Clemente VII fino a scoprire il capolavoro dell’artista nei segreti del Conclave. Stazioni fondamentali per un viaggio che prevede anche il live show, l’ingaggio dei massimi esperti di video games per ricreare la Roma cinquecentesca, più il tema originale scritto appositamente da Sting. Il tutto per un costo di nove milioni di euro.  

Il Vaticano prenderà le royalties per l’uso delle immagini, «calibrate» in considerazione del fatto che si tratta di un progetto educativo. Infatti si prevede il biglietto calmierato per le scolaresche che parteciperanno al tuffo nel passato ideato da Marco Balich, lo stesso che creò gli eventi olimpici di Torino e che ha curato la direzione artistica del Padiglione Italia all’Expo di Milano. 

Ancora non c’è il cast per la parte live, mentre il resto, curato scientificamente dal Vaticano, è già a posto e unirà racconto, performance, proiezioni immersive in 4k per un’esperienza emozionale completa. 

La contaminazione, sostiene Balich, che si avvale della collaborazione di Gabriele Vacis per la supervisione teatrale, è alla base del progetto che dovrà animare le opere d’arte. Un’operazione delicata che impone rigore scientifico. «I Musei Vaticani - dice la direttrice Barbara Jatta - si sono sempre mossi tra tradizione e innovazione verso nuove forme di comunicazione. Da Leone XIII al portale nuovissimo dei Musei, che accolgono ogni anno 6 milioni di visitatori, senza trascurare ricerca, restauro a attività didattica».  

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