“Uno dei musulmani rimasti si convertirà, diventerà prete, vescovo e poi cardinale, e quando verrà eletto il nuovo Papa (subito prima dell’Anticristo) questo cardinale ucciderà il Papa prima che sia incoronato, a causa della gelosia, perché lui stesso desidera essere Papa; allora quando gli altri cardinali eleggeranno il Papa successivo, questo cardinale si proclamerà anti-Papa e i due terzi dei cristiani lo seguiranno.” XII secolo, profezia di Santa Ildegarda
Con un segno di attenzione che attesta la cordialità del rapporto, il Papa ha ricevuto oggi il grande imam di al-Azhar Ahmed Muhammad al-Tayyib, dopo averlo già ricevuto in Vaticano a maggio del 2016 e dopo che Francesco in persona ha partecipato ad aprile di quest’anno a una conferenza di pace ospitata da al-Azhar al Cairo.
Il dialogo è ora stabilmente ripreso, in particolare con l’impegno del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio del Dialogo interreligioso , e l’udienza concessa al Grande Imam da parte del Papa nel suo giorno settimanale tradizionalmente privo di appuntamenti e impegni pubblici, il martedì, conferma i buoni rapporti.
Nel pomeriggio di oggi Ahmed Muhammad al-Tayyib partecipa a Roma alla terza edizione dei «dialoghi di civiltà», promossi dalla stessa università di al-Azhar e dalla Comunità di Sant’Egidio, e tesi a promuovere un incontro approfondito tra «Oriente e Occidente», come recita il titolo di questo tipo di incontro che si è svolto una prima volta a Firenze, nel giugno 2015, e, a maggio del 2016, a Parigi.
Nella Capitale francese i partecipanti si interrogarono su come convivere, sia in Oriente come in Occidente, con categorie nuove in un mondo globalizzato. A Parigi è stato inoltre ribadito il rifiuto della violenza perpetrata in nome della religione. In quell’occasione il Grande Imam di al-Azhar ha guidato una visita al memoriale delle vittime del terrorismo al Teatro Bataclan.
Oggi la tavola rotonda si intitola «Un secolo: dalla fine degli imperi alla globalizzazione». In questo passaggio complesso della storia umana, a un secolo dalla fine della prima guerra mondiale e degli equilibri controversi creati dalle potenze coloniali di allora, in particolare, quest’incontro vuole cercare i passi giusti per promuovere una nuova stagione, caratterizzata dalla convivenza tra le due civiltà in un tempo segnato dalla globalizzazione e dalle sfide connesse a questo fenomeno.
Tra le personalità che interverranno è prevista la presenza dello stesso cardinale Tauran, oltre che del Grande Imam di al-Azhar, e inoltre dell’islamologo francese Olivier Roy, del fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi, nonché, per un saluto, del presidente del Senato Pietro Grasso. Al Tayyb dovrebbe inoltre incontrare, in occasione della sua visita a Roma, anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e il ministro degli Esteri Angelino Alfano, per discutere, preannunciava in un comunicato al-Azhar, di come coordinare gli sforzi per promuovere la cultura della coesistenza, della pace, rifiutando la violenza, l’odio e il fanatismo religioso.
fonte : LA STAMPA—————————————————————————————————————————————–
PROFEZIE DI SANTA ILDEGARDA DI BINGEN – 2 PARTE -“Mio Figlio [qui parla Dio Padre] è venuto al mondo quando la giornata della durata dei tempi era nel momento che corrisponde all’intervallo fra l’ora nona e quella dei vespri [fra le tre e le sei del pomeriggio] […]. In una parola, Mio Figlio è apparso nel mondo dopo le prime cinque epoche, quando il mondo era già quasi verso il suo declino…
“Uno dei musulmani rimasti si convertirà, diventerà prete, vescovo e poi cardinale, e quando verrà eletto il nuovo Papa questo cardinale ucciderà il Papa prima che sia incoronato, a causa della gelosia, perché lui stesso desidera essere Papa; allora quando gli altri cardinali eleggeranno il Papa successivo, questo cardinale si proclamerà anti-Papa e i due terzi dei cristiani lo seguiranno”.
“…i cristiani tenteranno specialmente una resistenza armata [verso coloro che a quel tempo li perseguiteranno; N.d.R.], senza provare alcuna preoccupazione per la morte dei loro corpi.
Un vento potente si leverà nel nord per ordine divino portando una fitta nebbia e una polvere molto densa, infurierà contro di essi [i persecutori dei cristiani; N.d.R.] e gli riempirà le gole e gli occhi, così cesseranno la loro barbarie e saranno colti da grande stupore.
Allora fra il popolo cristiano il Buon Dio compirà segni e prodigi come li compì al tempo di Mosè, con la colonna di nube, e come Michele Arcangelo fece quando combatté i pagani in aiuto dei cristiani. Grazie all’aiuto di Michele, i fedeli figli di Dio marceranno sotto la sua protezione. Essi decimeranno i loro nemici e otterranno la vittoria attraverso la potenza di Dio… In conseguenza di ciò un gran numero di pagani si uniranno ai cristiani nella vera fede e diranno: «il Dio dei cristiani è il vero Dio perché opere davvero straordinarie sono state compiute fra i cristiani…»”.
“… Prima che la cometa arrivi, molte nazioni, tranne quelle buone, saranno flagellate da povertà e carestia…la grande nazione nell’oceano che è abitata da popoli di tribù e origini diverse sarà devastata da terremoti, uragani e inondazioni. Sarà divisa e, in gran parte, sommersa…”
“…La pace ritornerà nel mondo quando il Fiore Bianco prenderà nuovamente possesso del trono di Francia. Durante questo periodo di pace, alla gente sarà vietato portare armi, e il ferro sarà usato solo per costruire utensili per l’agricoltura e attrezzi. Durante questo periodo, anche la terra sarà molto produttiva e molti ebrei, pagani ed eretici entreranno nella Chiesa”.
“…gli ultimi tempi saranno più cattivi e corrotti agli occhi di Dio. I figli di Dio saranno perseguitati con mezzi estremamente odiosi agli occhi di Dio. Il Trono dell’ultimo Impero Cattolico Romano crollerà, e lo scettro cadrà dalla mano tremante di colui che siede sul trono [a quel tempo il Grande Monarca sarà probabilmente molto vecchio; N.d.R.]. Da quel momento cesserà ogni giustizia, o sarà calpestata”.
“…Subito prima dell’Anticristo ci saranno fame e terremoti…”
“Nel periodo in cui l’Anticristo nascerà, ci saranno molte guerre e il giusto ordine sarà distrutto sulla terra. L’eresia dilagherà e gli eretici predicheranno i loro errori apertamente e senza ritegno. Persino fra i cristiani ci saranno dubbi e scetticismo a proposito delle credenze del cattolicesimo”.
“Dopo la nascita dell’Anticristo gli eretici predicheranno le loro false dottrine indisturbati, col risultato che i cristiani avranno dubbi sulla loro santa Fede cattolica.
Verso la fine del mondo l’umanità sarà purificata per mezzo delle sofferenze. Ciò sarà vero soprattutto per il clero, che sarà derubato di tutte le sue proprietà”.
“Enoc ed Elia saranno istruiti da Dio nella maniera più segreta in Paradiso. Dio rivela loro le azioni e la condizione degli uomini così che essi possano guardarli con occhi compassionevoli. Grazie a questa particolare preparazione, questi due santi uomini sono più saggi di tutti i saggi della terra messi assieme. Dio affiderà loro il compito di opporsi all’Anticristo e di andare in aiuto di coloro che sono stati sviati dal cammino della salvezza. Entrambi diranno alla gente: «Questo individuo maledetto è stato mandato dal diavolo per sviare gli uomini e indurli nell’errore; Dio ci ha tenuti in un luogo nascosto dove non abbiamo sperimentato le pene degli uomini, ma Dio ora ci ha mandati per combattere le eresie di questo figlio della perdizione».
Essi si recheranno in tutte le città e i villaggi dove in precedenza l’Anticristo aveva diffuso le sue eresie, e attraverso la potenza dello Spirito Santo faranno meravigliosi miracoli, tanto che tutte le nazioni ne rimarranno grandemente stupite. Come se fosse una festa di matrimonio, i cristiani andranno verso la morte per martirio che il figlio della perdizione avrà preparato per loro, in un numero tale che quegli assassini non saranno neanche in grado di contarne i cadaveri, allora il sangue di questi martiri riempirà i fiumi.”
“Mio Figlio [qui parla Dio Padre] è venuto al mondo quando la giornata della durata dei tempi era nel momento che corrisponde all’intervallo fra l’ora nona e quella dei vespri [fra le tre e le sei del pomeriggio] […]. In una parola, Mio Figlio è apparso nel mondo dopo le prime cinque epoche, quando il mondo era già quasi verso il suo declino.
Il figlio della perdizione [l’Anticristo], che regnerà per pochissimo tempo, verrà alla fine della giornata della durata del mondo, nel tempo corrispondente a quel momento in cui il sole è già scomparso dall’orizzonte, ovverosia verrà negli ultimi giorni.
Questa rivelazione, o miei fedeli servitori, merita la vostra attenzione. È vostro dovere cercare di comprenderla bene, affinché il grande seduttore non vi trascini nella perdizione, per così dire, senza che voi lo sappiate. Armatevi in anticipo e preparatevi al più temibile di tutti i combattimenti.
Dopo avere trascorso una giovinezza licenziosa in mezzo a uomini molto perversi e in un deserto dove ella sarà stata condotta da un demonio travestito da angelo di luce, la madre del figlio della perdizione lo concepirà e lo darà alla luce senza conoscerne il padre […]
Il figlio della perdizione è questa bestia [così l’Anticristo viene rappresentato nell’Apocalisse] molto cattiva che farà morire quelli che si rifiuteranno di credere in lui; che si assocerà i re, i principi, i grandi e i ricchi; che disprezzerà l’umiltà ed avrà stima solo per l’orgoglio; che infine soggiogherà l’intero universo con mezzi diabolici.
Sembrerà che egli agiti l’aria, che faccia discendere il fuoco dal cielo, produrre dei lampi, il tuono e la grandine, rovesciare le montagne, seccare i fiumi, spogliare il verde degli alberi, delle foreste e renderglielo in seguito. Sembrerà pure che egli faccia ammalare gli uomini, che guarisca gli infermi, che cacci i demoni, e talvolta resusciti i morti, facendo in modo che un cadavere si muova come se fosse in vita. Tuttavia questa specie di risurrezione non durerà mai più di un’ora, perchè la gloria di Dio non ne soffra.
Conquisterà molte persone dicendo loro: «Voi potete fare tutto ciò che vi piace; rinunciate ai digiuni; è sufficiente che voi mi amiate, che sono il vostro Dio».
Mostrerà loro dei tesori e delle ricchezze e permetterà che essi si abbandonino ad ogni specie di festini, come essi li vorranno. Li obbligherà a praticare la circoncisione e parecchie osservanze giudaiche, dicendo loro: «Colui che crederà in me riceverà il perdono dei suoi peccati e vivrà con me eternamente».
Respingerà il battesimo ed il Vangelo e deriderà tutti i precetti che la Chiesa ha dato agli uomini per conto Mio.
Poi dirà ai suoi partigiani: «Colpitemi con un gladio, e mettete il mio corpo in un lenzuolo pulito fino al giorno della mia resurrezione».
Si crederà di avergli realmente procurato la morte e, da parte sua, egli farà finta di risuscitare, dopo di che […] egli comanderà ai suoi servitori di adorarlo. Quelli che, per amore del Mio Nome, rifiuteranno di rendere questa adorazione sacrilega al figlio della perdizione, egli li farà morire in mezzo ai più grandi tormenti.
Ma Io invierò i Miei due testimoni, Enoch ed Elia, che ho riservato per quel tempo. La loro missione sarà di combattere quest’uomo del male, e di ricondurre nella via della verità quelli che egli avrà sedotto. Essi avranno la virtù di operare i miracoli più strepitosi in tutti i luoghi nei quali il figlio della perdizione avrà diffuso le sue cattive dottrine. Permetterò che questo malvagio li faccia morire, ma darò loro in Cielo la ricompensa per le loro opere.
Quando il figlio della perdizione avrà compiuto tutti questi progetti, egli radunerà i suoi credenti e dirà loro che egli vuole salire in cielo. Nel momento stesso di questa ascensione, un colpo di fulmine lo abbatterà e lo farà morire.
La montagna dove egli si sarà stabilito per operare la sua ascensione, sarà immediatamente coperta da una nube che diffonderà una corruzione insopportabile e veramente infernale; cosa che, alla vista del suo cadavere coperto di putredine, aprirà gli occhi ad un gran numero di persone facendogli riconoscere il loro miserabile errore.
Dopo la triste sconfitta del figlio della perdizione, la sposa di Mio Figlio, che è la Chiesa, brillerà di una gloria senza eguali e le vittime dell’errore si affretteranno a rientrare nell’ovile.
Quanto a sapere in quale giorno, dopo la caduta dell’Anticristo, il mondo dovrà finire, l’uomo non deve cercare di conoscerlo: non potrebbe riuscirci. Il Padre se n’è riservato il segreto.
O uomini, preparatevi al giudizio”.
Ildegarda di Bingen (Hildegard von Bingen), (1098-1179): entrata in un monastero benedettino all’età di otto anni, ne divenne superiora nel 1136; nel 1150 fondò un monastero a Rupertsberg presso Bingen.
È ritenuta una fra le più importanti donne del Medio Evo in Germania ed è conosciuta oggi in tutto il mondo. Considerata la prima mistica tedesca, fu assai celebre per le sue visioni e le sue profezie. L’origine divina di ciò che ebbe modo di vedere e sentire nelle sue visioni e il senso della missione hanno caratterizzato il suo personaggio. Ildegarda volle scuotere la coscienza delle persone del suo tempo opponendosi alla malvagità. Nonostante ciò, non si fermò all’essenza spirituale. Il suo fine era l’interpretazione religiosa di tutto l’universo e della vita cristiana. Cielo e terra, fede e scienza naturale, l’esistenza umana in tutte le sue sfaccettature e potenzialità, tutto ciò che secondo lei rappresentava lo specchio dell’amore divino, un dono e una sfida al tempo stesso.
Le sue opere riguardano soprattutto le Scritture, la liturgia e la Regola di San Benedetto. In queste opere dà prova di essere non solo un’eccellente teologa ma anche poetessa e drammaturga di valore. Le opere più importanti da lei composte sono lo “Scivias”, il “Ordo Virtutum”, il “Liber Vitae Meritorum” e il “Liber Divinorum Operum”.
Ildegarda ha dato espressione duratura alle sue idee profetiche nelle sue lettere, delle quali più di 300 sono arrivate fino ai nostri giorni. Esse sono una testimonianza di coraggiosa schiettezza, impegno personale verso i poveri e influenza politica di grande portata per ciò che concerne le questioni della Chiesa. Venne considerata una autorità riconosciuta del suo tempo, molti chiesero i suoi consigli anche se non sempre erano favorevoli e graditi.
Morì il 17 settembre 1179 nel suo monastero di Rupertsberg.
Il 10 maggio 2012, Papa Benedetto XVI ha iscritto ufficialmente nel “catalogo dei santi”, estendendone il culto liturgico alla Chiesa universale, la figura di Ildegarda di Bingen. Infatti, pur essendo la religiosa benedettina già molto venerata come santa dalla Chiesa, i due processi di canonizzazione avviati sul suo conto non erano mai giunti a compimento.
PROFEZIE DI SANTA ILDEGARDA DI BINGEN – IL SUO VOLTO ERA COSPARSO DI POLVERE IL VESTITO STRAPPATO…
– Il volto della Chiesa “cosparso di polvere”, il suo vestito “strappato” –
«Nell’anno 1170 dopo la nascita di Cristo ero per un lungo tempo malata a letto. Allora, fisicamente e mentalmente sveglia, vidi una donna di una bellezza tale che la mente umana non è in grado di comprendere. La sua figura si ergeva dalla terra fino al cielo. Il suo volto brillava di uno splendore sublime. Il suo occhio era rivolto al cielo. Era vestita di una veste luminosa e raggiante di seta bianca e di un mantello guarnito di pietre preziose. Ai piedi calzava scarpe di onice.
Ma il suo volto era cosparso di polvere, il suo vestito, dal lato destro, era strappato. Anche il mantello aveva perso la sua bellezza singolare e le sue scarpe erano insudiciate dal di sopra.
Con voce alta e lamentosa, la donna gridò verso il cielo: “Ascolta, o Cielo: il mio volto è imbrattato! Affliggiti, o Terra: il mio vestito è strappato! Trema, o abisso: le mie scarpe sono insudiciate!”. E proseguì: “Ero nascosta nel cuore del Padre, finché il Figlio dell’uomo, concepito e partorito nella verginità, sparse il suo sangue. Con questo sangue, quale sua dote, mi ha preso come sua sposa.
Le stimmate del mio Sposo rimangono fresche e aperte, finché sono aperte le ferite dei peccati degli uomini. Proprio questo restare aperte delle ferite di Cristo è la colpa dei sacerdoti. Essi stracciano la mia veste poiché sono trasgressori della Legge, del Vangelo e del loro dovere sacerdotale. Tolgono lo splendore al mio mantello, perché trascurano totalmente i precetti loro imposti. Insudiciano le mie scarpe, perché non camminano sulle vie dritte, cioè su quelle dure e severe della giustizia, e anche non danno un buon esempio ai loro sudditi. Tuttavia trovo in alcuni lo splendore della verità”.
E sentii una voce dal cielo che diceva: “Questa immagine rappresenta la Chiesa. Per questo, o essere umano che vedi tutto ciò e che ascolti le parole di lamento, ANNUNCIALO ai sacerdoti che sono destinati alla GUIDA e all’ISTRUZIONE del popolo di Dio e ai quali, come agli Apostoli, è stato detto: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’ (Mc. 16,15)”».
(Lettera a Werner von Kirchheim e alla sua comunità sacerdotale: PL 197, 269ss)
«Nell’anno 1170 dopo la nascita di Cristo ero per un lungo tempo malata a letto. Allora, fisicamente e mentalmente sveglia, vidi una donna di una bellezza tale che la mente umana non è in grado di comprendere. La sua figura si ergeva dalla terra fino al cielo. Il suo volto brillava di uno splendore sublime. Il suo occhio era rivolto al cielo. Era vestita di una veste luminosa e raggiante di seta bianca e di un mantello guarnito di pietre preziose. Ai piedi calzava scarpe di onice.
Ma il suo volto era cosparso di polvere, il suo vestito, dal lato destro, era strappato. Anche il mantello aveva perso la sua bellezza singolare e le sue scarpe erano insudiciate dal di sopra.
Con voce alta e lamentosa, la donna gridò verso il cielo: “Ascolta, o Cielo: il mio volto è imbrattato! Affliggiti, o Terra: il mio vestito è strappato! Trema, o abisso: le mie scarpe sono insudiciate!”. E proseguì: “Ero nascosta nel cuore del Padre, finché il Figlio dell’uomo, concepito e partorito nella verginità, sparse il suo sangue. Con questo sangue, quale sua dote, mi ha preso come sua sposa.
Le stimmate del mio Sposo rimangono fresche e aperte, finché sono aperte le ferite dei peccati degli uomini. Proprio questo restare aperte delle ferite di Cristo è la colpa dei sacerdoti. Essi stracciano la mia veste poiché sono trasgressori della Legge, del Vangelo e del loro dovere sacerdotale. Tolgono lo splendore al mio mantello, perché trascurano totalmente i precetti loro imposti. Insudiciano le mie scarpe, perché non camminano sulle vie dritte, cioè su quelle dure e severe della giustizia, e anche non danno un buon esempio ai loro sudditi. Tuttavia trovo in alcuni lo splendore della verità”.
E sentii una voce dal cielo che diceva: “Questa immagine rappresenta la Chiesa. Per questo, o essere umano che vedi tutto ciò e che ascolti le parole di lamento, ANNUNCIALO ai sacerdoti che sono destinati alla GUIDA e all’ISTRUZIONE del popolo di Dio e ai quali, come agli Apostoli, è stato detto: ‘Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura’ (Mc. 16,15)”».
(Lettera a Werner von Kirchheim e alla sua comunità sacerdotale: PL 197, 269ss)
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