ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 1 dicembre 2017

Grida & sussurri

VATICANO. UNA NOTIZIA AMBIGUA; UN’INDISCREZIONE E UNA VOCE CHE SPERIAMO NON SIA CONFERMATA SU MONS. GAENSWEIN. 

Dal Vaticano una notizia, un’indiscrezione e alcune voci, che speriamo non confermate. Ma andiamo per ordine.
Come vedete dalle foto postate sul sito Facebook di Radio Spada, negli Acta Apostolicae Sedis, fascicolo 10/2016 è stata pubblicata la lettera – privata – del Pontefice ai vescovi argentini, dopo che questi avevano emanato direttive per l’applicazione del capitolo 8 (quello delle famose noticine sulla comunione ai divorziati risposati) di Amoris Laetitia. Direttive che come è stato notato e sottolineato qui sono tutt’altro che limpide.

La pubblicazione della lettera sugli Acta è corredata da una breve nota, del Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, che con un “Rescriptumi ex audientia SS.mi” del giugno 2017 dà notizia che il Pontefice stesso vuole che i due documenti – le linee guida e la lettera – siano pubblicate sul sito elettronico degli Acta Apostolicae Sedis.
La notizia non può che alimentare ulteriormente la confusione e l’incertezza intorno alla discussa esortazione apostolica, e al modo di agire del Pontefice. Che appare, ancora una volta, lontano dalla chiarezza e dalla dirittura che molti fedeli si aspettano. Non si dà una risposta ai cardinali dei Dubia, non si dà risposta a lettere, petizioni e altre iniziative di studiosi, teologi e semplici fedeli disorientati dalla voluta ambiguità del documento. Ma allo stesso tempo si offre una patina di ufficialità a una lettera rivolta a un membro di una conferenza episcopale.
A che scopo? Per obbligare tutti a un religiosum obsequium a un magistero espresso comunque in forme oblique e ambigue, o per rispondere senza impegnarsi in una risposta diretta, che esporrebbe il Pontefice in maniera inequivoca, ai dubbiosi e ai perplessi? Da semplice fedele la sensazione che tutto questo dà è di fastidio verso un comportamento che si potrebbe definire pretesco, nel senso peggiore del termine.
E, se è vero quanto abbiamo saputo da due fonti diverse, forse è un fastidio condiviso anche in Vaticano. Un cardinale di grande rinomanza, ex diplomatico, e con un curriculum importante alla guida di Congregazioni e uffici di rilievo in Segreteria di Stato, avrebbe rimproverato al papa la sua azione, dicendogli in buona sostanza: Ti abbiamo eletto per fare le riforme, non per sfasciare tutto. La notizia si è sparsa in Vaticano perché la conversazione, se di conversazione si può parlare, si è svolta a livelli elevati di decibel, che hanno superato la fragile barriera delle porte e dei muri. Il porporato in questione è stato uno di coloro che hanno sostenuto la candidatura di Jorge Mario Bergoglio nel conclave del 2013.
Infine una voce che speriamo non trovi conferma. IL 7 dicembre prossimo l’arcivescovo Georg Gaenswein, già segretario del papa Benedetto XVI, compie i suoi cinque anni come Prefetto della Casa Pontificia. E secondo indiscrezioni di buona fonte, potrebbe non essere confermato. Come, peraltro, è già accaduto come sappiamo al cardinale Müller. In base alla regola dei cinque anni, che scatta soprattutto e specialmente se l’interessato non fa parte della cerchia del Pontefice. Nelle ultime settimane mons. Gaenswein è stato fuori Roma per qualche problema legato alla salute, ma ora è tornato. Se la voce fosse vera, si porrebbe il problema della sua collocazione. Improbabile l’ipotesi di una diocesi in Germania; è troppo cattolico. Forse la segreteria di una Congregazione a Roma. O, come Mūller, una messa a disposizione. Speriamo che la nostra fonte si sbagli, comunque.

MARCO TOSATTI

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