ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 31 dicembre 2017

Tacciono e se ne compiacciono..

Natale messe valide, forse, ma profanate da sacerdoti della neo-chiesa


Riteniamo dover meditare su questo Anno 2017 ma anche sul suo Natale 2017 che resterà, tristemente, legato alle fondamenta di una deriva cattolica senza precedenti nella storia della santa Chiesa e dal suo interno. Siamo in piena apostasia legalizzata, giustificata, verso la quale il Papa e i Vescovi tacciono, per non dire  che  quasi se ne compiacciono, dal momento che il tacere è – in questi casi – un senso di condivisione.
Alla lista comprovata dal sito La Nuova Bussola Quotidianacliccare qui, possiamo aggiungere tante altre tristi segnalazioni che ci sono pervenute in email, fatti provati con brevi video e fotografie di omelie e messe natalizie in piena apostasia. Si parte dalle tavolate per “cene” natalizie nelle navate delle chiese, alle TOMBOLATE con i parrocchiani, sempre in chiesa, le cui iniziative con i “veri poveri” non c’entrano nulla.

Il rimprovero di san Paolo alla comunità dei Corinzi(1Cor.11,17-34; in particolare il verso 34: “E se qualcuno ha fame, mangi a casa“…) era indirizzata a quella cultura greca che vedeva – quale massima espressione dell’appagamento col divino, o la divinità – le libagioni, banchetti funebri con relative danze, confondersi con i riti sacri, continuata anche nelle prime comunità diventate però cristiane. Lo stesso san Gregorio il Taumaturgo fu costretto, per un tempo di transizione, ad istituire alcune feste dei martiri per soddisfare alcune abitudini dei pagani convertiti al cristianesimo… disciplinando così la transizione tra il piacere profano (balli e banchetti) e la serietà del culto sacro con la vera gioia spirituale. Fu poi san Giovanni Crisostomo ad “imporre” ad Antiochia la sobrietà e la DECENZA all’interno della Chiese, rimproverando quanti credevano di fare “opera pia” chi onorava il culto a Dio o il culto ai defunti, attraverso banchetti, balli e danze che con la “gioia spirituale” non avevano nulla a che fare.
Certe volte (…anzi molte volte, troppe…) ci chiediamo se la Santa Sede fece bene a ricostituire nel 1814 i Gesuiti (sciolti nel 1773)…. cliccare qui per capire cosa sta accadendo: siamo arrivati al punto che – il termine stesso NATALE – sarebbe una offesa per i non cattolici e non credenti… e a dirlo sono sempre loro, l’ala gesuitica modernista, quel gesuitismo del quale – un Papa gesuita – sembra compiacersene. Per non parlare poi degli scempi perpetrati ai danni del Presepio.
Ma veniamo al sodo. Ci sono arrivate email inquietanti nelle quali, ci viene chiesto se le Messe di Natale alle quali hanno preso parte, sono state valide o invalide. Per rispondere correttamente vi proponiamo la risposta che diede a suo tempo Don Alfredo M. Morselli, cliccare qui, nella quale dice chiaramente:
– Se invece un sacerdote cambia arbitrariamente – senza un motivo gravissimo – le parole prescritte dal Messale, ma lascia sostanzialmente intatta la forma, la S Messa è celebrata in modo gravemente illecito ma è valida.
– Se il sacerdote non crede nella transustanziazione per ignoranza o perché subisce la pressione dei cosiddetti “teologi”, ma ha nel cuore l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa, la S Messa è valida, ma illecita.
– Se un sacerdote coscientemente non vuole fare ciò che fa la Chiesa, anche se usa le parole giuste, non c’è la S. Messa.

E’ gravissimo che molti fedeli comincino a segnalare dubbi ed incertezze sulla validità della Messa, tuttavia dobbiamo guardare ad un lato positivo della vicenda, è la segnalazione dello SCANDALO, quello scandalo necessario attraverso il quale ci è data la possibilità di fare il sano discernimento, distinguere ciò che è bene e ciò che male e prendere la decisione per stare dalla parte giusta, quella del Cristo Gesù e della Sua Chiesa di sempre.
Non una chiesa fatta a nostra immagine e compiacimento, non di ieri o di oggi, ma di sempre, quella degli Apostoli, dei Padri e dei Santi. San Paolo tra le tante profezie associate ai nostri tempi disse anche che prima dell’arrivo definitivo del Cristo Re, ci sarebbe stata una grande e gravissima apostasia, il mysterium iniquitatis in 2Ts 2,6-7. La gravità di questo crescendo dell’apostasia, si comprende ora più chiaramente attraverso le Profezie serie, cliccare qui.
E’ dunque “normale”, in questo clima di apostasia, che un sacerdote quale Don Fredo a Torino, affermi durante l’omelia di Natale: «Sapete perché non dico il Credo? Perché non ci credo». Risate dei fedeli. Poi riprende: Se qualcuno lo capisce…, ma io dopo tanti anni ho capito che era una cosa che non capivo e che non potevo accettare. Cantiamo qualche cos’altro che dica le cose essenziali della fede», clicca qui.
“Risate dei fedeli?”… non commentiamo, ma tristemente piangiamo!
Così afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica: 675.“Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra  svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne…”
Così come la moda esplosa in questo 2017 (i tentativi si imponevano da molti anni) di trasformare le chiese in osterie…. e c’è sempre la giustificazione che così si faceva nel primo Millennio. FALSO! E’ certamente accaduto che in alcuni periodi la Chiesa usasse le proprie strutture, ed anche le chiese, per allestire mense e dormitori, ma ciò accadeva raramente e per eventi eccezionali quali epidemie e alluvioni.
La gravità di oggi consiste in una dottrina palesemente eretica ripetuta da diversi Vescovi: “nella carne dei poveri incontriamo Cristo”.
Dove si annida l’inganno e l’eresia? Che laddove è vero che il Cristo “SI CELA” nei veri poveri, negli ammalati, nei carcerati ingiustamente… e che se aiutiamo questi veri poveri, aiutiamo il Cristo,  non è vero che è quella “la carne” alla quale dobbiamo le chiese e l’adorazione…. si legga anche qui. Le Chiese sono luoghi di culto a Dio nelle quali si adora il Dio “fatto carne” e che è voluto rimanere con noi, Vivo e Vero, nel Mistero dell’Eucaristia, punto.
In questo Centenario di Fatima abbiamo assistito ad un vero crollo dottrinale e dell’uso profano delle Chiese, il 2018 che ci attende non sarà migliore e ci attendiamo un crollo maggiore. Non si tratta di essere pessimisti, ma realisti. Ciò che possiamo consigliare ai nostri lettori è quanto segue:
– RESISTENZA! Resistere alle derive alle quali siamo spesso obbligatoriamente sottoposti. Come si fa a resistere? Innanzi tutto pregando. Prendiamo davvero questa croce e mettiamoci a seguire il vero Gesù sul Calvario attraverso il Catechismo. Molti Cattolici ci scrivono dicendoci che “non hanno tempo” per studiare il Catechismo. Ci dispiace, ma non c’è altra strada per conoscere e valutare i fatti che stanno accadendo, senza un briciolo di studio e di conoscenza della Dottrina e di quanto la Chiesa ha sempre insegnato in questi duemila anni. Trovate il tempo – che è dono di Dio e del quale dovremo rendere conto a Dio di come lo avremo speso – per occuparvi delle “cose di Dio”, come del resto insegna Gesù: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte» (Mt 6, 33).
– LA VERA MISERICORDIA! «La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità…. Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l’uomo ogni via di salvezza» (cardinale G. Biffi). Non si tratta di indire nuove crociate o rivoluzionare chissà cosa, o addirittura usare violenza, no! Ma essere perseguitati per difendere la Verità, la propria identità di Cattolici.
– STATE ATTENTI ALLA MESSA! Dalle messe valide ma illecite e profanate, arriveremo presto a quelle completamente invalidate e senza il Cristo… state attenti. A molti sembrerà un consiglio disperato. Non è disperato, ma di-speranza! Se vi accorgerete, infatti, che la messa alla quale siete stati non era valida, questo discernimento vi permetterà di andarvi a cercare Messe autentiche per poter ricevere veramente il Cristo Eucaristico e – voi – ricevere LE GRAZIE dal Divino Alimento. Noi consigliamo di andare a cercare il rito della Messa antica…. oppure di bravi sacerdoti consapevoli e timorosi di Dio, tanto da saper celebrare il rito moderno ancora con coscienza, validità e sacralità. Troverete sempre meno sacerdoti pronti a confessarvi, o a prendere seriamente la confessione, state perciò attenti, il consiglio alla docilità ma anche all’essere “astuti come serpenti” è di Gesù (Mt.10,16-18).
– LUPI E PECORE! «Vedete come nostro Signore Gesù Cristo istruisce i propri martiri col suo insegnamento. Dice: Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Considerate che cosa fa un unico lupo se va in mezzo a molte pecore. Per quante possano essere le migliaia di pecore, se si lancia in mezzo ad esse un unico lupo, si scompigliano e, anche se non vengono sbranate tutte quante, tuttavia vengono atterrite tutte. Che razza di modo d’agire era dunque cotesto, che genere di progetto, che tipo di potere, quale grande [prova della] divinità era quella di lasciare entrare non già un lupo tra le pecore, ma di mandare le pecore tra i lupi? Vi mando – egli dice – come le pecore in mezzo ai lupi, non “presso i confini delle tane dei lupi”, ma proprio in mezzo ai lupi. I lupi dunque erano un grosso branco, mentre le pecore un piccolo gregge; ma dopo che il branco di lupi ebbe ucciso il piccolo gregge di pecore, i lupi si convertirono e divennero pecore…. “sarete odiati da tutti a causa mia…”» (sant’Agostino – Discorso 64). Non saremo odiati per la pastorale, i banchetti, o altro, ma per aver difeso la Verità, la sana Dottrina, la Legge di Dio, i Comandamenti: odiati non solo per averli difesi, ma per averne fatto la scelta coerente di vita e testimonianza.
«Per questo motivo, carissimi, sebbene spesso ne abbiamo parlato, dobbiamo spiegarvi che cosa significhi essere semplici come colombe e prudenti come serpenti. Se dunque ci è comandato d’essere semplici come colombe, come può andare d’accordo la semplicità della colomba con la prudenza del serpente? Ciò che apprezzo nella colomba è il fatto ch’essa non ha il fiele; ciò che temo nel serpente è il fatto che possiede il veleno. Non devi temere il serpente sotto nessun aspetto. Esso ha qualità che si devono odiare, ma anche qualità che si devono imitare. Quando infatti il serpente è oppresso dalla vecchiaia e sente il peso della decrepitezza, s’introduce a fatica attraverso un cunicolo e così facendo si spoglia della pelle vecchia per uscir fuori nuovo. Imitalo tu, o cristiano, che ascolti il Cristo che dice: Entra attraverso la porta stretta .» (sant’Agostino – Discorso 64).
Vogliamo concludere con un accenno ai fatti accaduti a Don Alessandro Minutella, cliccare qui il video nel quale egli stesso comunica la sospensione a divinis. Non stiamo qui a prendere le difese di un Sacerdote contro le decisioni prese dal suo legittimo Vescovo Corrado Lorefice. Ci chiediamo solo quali siano questi atti di accusa contro i quali si è deciso per un gesto così grave. Don Alessandro lo spiega nel video che vi abbiamo segnalato: l’accusa sta nell’aver denunciato, attraverso i social, la presenza dominante di una “falsa chiesa” dentro la quale egli colloca la gerarchia che oggi governa la Chiesa.
Dunque, non ci sono atti di eresia da parte di Don Alessandro, per la quale eresia sarebbe stata corretta una rimozione! Ed è davvero comico, per restare sobri, che in questo anno 2017 nel quale si è quasi canonizzato Martin Lutero (e dove comunque lo si è sdoganato, come il Papa gesuita sta facendo anche con l’eretico confratello Teilhard de Chardin, scomunicato da Giovanni XXIII), si dia dell’eretico ad un Sacerdote che non fa altro che denunciare i malanni nella chiesa attuale. Ecco parte di un discernimento del quale abbiamo parlato sopra. Non dobbiamo essere “pro o contro” qualcuno, ma imparare a gestire quel: «Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.» (Mt.5,37).
Prendiamo le difese di Don Alessandro Minutella, ma anche di tanti altri Sacerdoti i cui nomi e persone conosciamo, ma sconosciuti ai più, con fatti analoghi e sospesi dal proprio ministero parrocchiale, nel più completo silenzio…. semplicemente perché c’è in atto una chiarissima apostasia della Gerarchia Cattolica e perchè, come giustamente fa osservare La Bussola sopra citata: «… non si possono criticare i preti che si spendono nel sociale, anche se nel toccare le cose divine utilizzano zappa e vanga, e poi perché oggi, nella neo Chiesa, non si può prendere di mira chi attenta alla dottrina. Semmai, bisogna punire chi sommessamente fa notare che qualche cosa non va, come testimoniano i provvedimenti presi nei confronti di don Minutella o che c’è una verità di Dio sull’uomo che non cambia, come don Pusceddu
Laudetur Jesus Christus

VATICANO, LUIGI BISIGNANI ATTACCA PAPA FRANCESCO:

"Vuole abbattere quella Chiesa che dovrebbe governare"
30 Dicembre 2017 www.libero quotidiano.it

Vaticano, Luigi Bisignani attacca Papa Francesco: "Vuole abbattere quella Chiesa che dovrebbe governare"
"Il Vaticano in quanto tale, dal punto di vista di Francesco, non fa campagna elettorale per nessuno. Lui ha solo disistima per quasi tutta la classe politica italiana. Qualche vecchio Cardinale per Berlusconi, la maggioranza dei Vescovi guarda a sinistra. Alcuni anche verso i grillini così si sfascia tutto e forse dopo ci si riprenderà". Luigi Bisignani, in una lunga intervista a Il Tempo, critica duramente Papa Francesco.
Leggi anche: "Vede immigrati dappertutto e su Cristo...". L'accusa al Papa
Come molti altri intellettuali, fra cui Antonio Socci e De Mattei, l'uomo che sussurrava ai potenti guarda con sospetto Bergoglio "semplicemente perché gli piace molto essere Papa ma non piace fare il Papa. È perciò allergico a tutte quelle strutture ecclesiastiche che dovrebbe governare e che invece pare voglia solo abbattere, senza mai farsi consigliare, neanche su scelte teologiche fondamentali. Comunque è il nostro Papa e dobbiamo accettarlo".
Poi l'affondo finale: "Ogni Papa è figlio del suo tempo e se lo Spirito Santo ha scelto Francesco significa che lui, nei disegni imperscrutabili del Signore, è il Papa giusto. E io da buon cattolico faccio un atto di fede anche se a fatica".
Commento
 Magari. Intanto riporta un giornale trevigiano: calano i cattolici e il 33% indifferente. Sempre minore la partecipazione alle funzioni liturgiche. Chiese senza parroci

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