ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 17 gennaio 2018

«La nuova Ester che viene a salvare il suo popolo »

Interessantissma prospettiva biblica di Fatima: MARIA "NUOVA ESTER" MANDERA' IN FRANTUMI LE TRAME DI SATANA!...
Non c'è dubbio che Fatima ci pone dinanzi un evento di contenuto biblico di alto livello. E' prorpio alla luce di questa constatazione che è possibile individuare, nella Regina del Rosario di Fatima, il compimento di numerose figure bibliche antiche. Tre risplendono in modo particolare: Ester, Elia e Giuditta...

La Madonna a Fatima richiama con convinzione la verità della sua costante e premurosa Mediazione materna. Questo richiamo non è fatto mediante un singolo messaggio, una singola parola, un singolo avvenimento, un singolo segno.
Può dirsi che siano tutto l’evento e il messaggio di Fatima a mostrare con chiarezza inequivocabile l’azione mediatrice di Maria Santissima nella sua funzione di Madre Mediatrice e Corredentrice del genere umano. 
La sua Mediazione, come ricordava il papa san Giovanni Paolo II, si distingue da tutte le altre mediazioni che gli uomini possono svolgere tra Dio e le anime: « Per tale pienezza di grazia e di vita soprannaturale [la Vergine Maria] era particolarmente predisposta alla cooperazione con Cristo, unico mediatore dell’umana salvezza. E tale cooperazione è appunto questa mediazione subordinata alla mediazione di Cristo. Nel caso di Maria si tratta di una mediazione speciale ed eccezionale, fondata sulla sua “pienezza di grazia”, che si traduceva nella piena disponibilità della “serva del Signore” [...]. Dopo la dipartita del Figlio, la sua maternità permane nella Chiesa come mediazione materna: intercedendo per tutti i suoi figli, la Madre coopera all’azione salvifica del Figlio-Redentore del mondo » (1).

La Vergine Madre, come insegna il Vaticano II, « cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, coll’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale nelle anime. Per questo fu per noi Madre nell’ordine della grazia » (2).

La sua è una Mediazione intesa in senso forte che la pone su un piano distinto da quello di tutti gli altri uomini e inserisce la sua Mediazione nell’ambito della Corredenzione oggettiva, perché solo Lei partecipò, col Figlio, al compiersi stesso della Redenzione acquistando, con Lui e in subordine a Lui, quale nuova Eva accanto al nuovo Adamo, i tesori della Redenzione, la gratia salutis. La sua è Mediazione corredentiva in senso forte e unico. Solo Lei ebbe questo privilegio e questa missione specialissima. Per cui, come insegna la Tradizione della Chiesa in modo unanime, dalla sua « comunione di dolori e di volontà con Cristo [...], Ella meritò di diventare in modo degnissimo la Riparatrice del mondo perduto » (3); la Vergine Santissima « patì e quasi morì col Figlio paziente e morente [...], immolò il Figlio suo per placare la divina giustizia, dimodoché a ragione si può dire che Ella ha redento il genere umano assieme a Gesù Cristo » (4).

Per capire il ruolo e l’opera della Madonna a Fatima bisogna ricordare la figura biblica della regina Ester. Giustamente è stato scritto che « la finalità che mosse la Madonna [ad apparire a Fatima] si individua anche nella scelta della data: il giorno 13 è quello in cui il popolo di Israele doveva essere cancellato, in seguito all’ordine del re Assuero che “si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i giudei, giovani e vecchi in un medesimo giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni”. Per la salvezza degli Ebrei intervenne la regina Ester, considerata dai Padri della Chiesa una figura anticipatrice di Maria. Dunque la scelta del giorno 13 sta ad indicare un “evento salvifico”: la Vergine di Fatima è la nuova Ester che viene a salvare il suo popolo » (5).

Nella scelta di quella data, allora, si nasconde un significato profondo. Faccio notare che la scelta è stata ribadita da Maria stessa, a partire dalla prima apparizione, quella del 13 maggio, quando chiedeva a Lucia di ritornare per sei mesi consecutivi, fino a ottobre, sempre in quella stessa data, il « giorno 13 ». La Madonna a Fatima, dunque, compie le profezie antiche e viene come nuova Ester, quale potente Corredentrice e Mediatrice del genere umano: viene per salvare il nuovo popolo di Israele – la Chiesa – dalla condanna di distruzione e stermino pianificata da Satana.
Il parallelismo con la regina Ester è davvero esemplificativo ed efficace. Come la coraggiosa e bella regina, con la sua intercessione, salvò il popolo di Israele dalla condanna pianificata dal corrotto ministro Aman e fatta approvare dal re Assuero, così la Vergine di Fatima, come nuova Ester, si manifesta quale Mediatrice potente e intercede presso Dio affinché risparmi l’umanità in generale e la Chiesa in particolare da quel decreto di condanna e distruzione pianificato dal nemico del genere umano, Satana, il serpente antico, il drago infernale...

È stato anche ravvisato dal teologo D. A. Foley un altro parallelismo chiarificatore circa la missione della Vergine con le sue apparizioni a Fatima, quella con Elia, “re” e “rappresentante” dei profeti antichi dell’AT. La Regina del Rosario di Fatima, così, si presenterebbe a Fatima quale nuovo Elia, l’Elia del XX secolo. Anche questo accostamento, questo parallelo biblico è di grande interesse. Del resto, la Chiesa ha sempre insegnato con sicurezza che le figure bibliche si riferiscono, in modo eminente, soprattutto alla persona e all’opera di Cristo e di sua Madre, gli strumenti eletti per la salvezza del mondo. Non deve quindi sorprendere tutta questa ricchezza “tipologica” (6) che non è un’esagerazione ma una sana a cattolica valutazione della grandezza di Maria Santissima, del suo posto unico nella storia della Salvezza, che soprattutto in tempi recenti si concretizza e si esplica attraverso le sue epifanie nel mondo.

Ebbene, sembrano esserci almeno due macroparallelismi tra Elia e la Vergine di Fatima. Elia fu il difensore dell’onore di Dio e lo strumento eletto per manifestare la sua esistenza e la sua onnipotenza. Il profeta convocò il popolo sul monte Oreb perché fosse riconosciuto il vero Dio e gli fosse resa giustizia davanti agli idoli di Baal che imperversavano in Israele: « A Fatima, attraverso i bambini, Maria invitò il popolo proprio come aveva fatto Elia sul monte Carmelo e con lo straordinario miracolo del sole dimostrò che le apparizioni venivano realmente da Dio. Elia aveva preparato la vittima sacrificale: l’aveva deposta sulla legna impregnandola d’acqua, per evitare qualsiasi inganno riguardo all’accensione del fuoco; allo stesso modo anche Maria ebbe cura di apparire sulla “legna” del piccolo leccio, dopo che sia quest’alberello sia tutto il paesaggio circostante erano stati impregnati d’acqua per via del violento temporale notturno che aveva imperversato sulla zona. Elia invocò Dio affinché si manifestaste al popolo mediante il miracolo del fuoco del cielo [...]. Dio d’altro canto diede prova della propria esistenza a quanti erano presenti a Fatima, e anche a noi, attraverso il miracolo del sole nella Cova da Iria [...]. Così come l’acqua del canaletto che si era prosciugata per via del fuoco celeste, similmente il popolo e la terra sul luogo delle apparizioni si asciugarono nel giro di pochi minuti grazie al calore del sole che roteava e precipitava » (7).

Va poi ricordato che Maria a Fatima si mostrò, durante l’apparizione di ottobre, anche come Madonna del monte Carmelo. La Tradizione cristiana ha visto, nell’episodio di Elia che copre col suo manto Eliseo trasmettendogli l’ufficio e il carisma profetico, una figura di Maria che copre i suoi devoti con il suo « abitino », lo scapolare del Carmine. Nella Chiesa esiste una lunga tradizione secondo cui la Vergine Santa “copre” i suoi devoti con il proprio mantello per proteggerli. Lo scapolare è considerato, appunto, come il manto di Maria a cui ci si offre ed è da sempre, nella tradizione carmelitana, il segno di una vita di donazione-consacrazione a Lei nello sforzo di imitare le sue virtù che permettono di rivestirsi di Lei.

La tipologia biblica presenta ancora un’altra figura che fa risaltare ulteriori aspetti interconnessi alla Persona e alla missione della Madonna di Fatima.

Il 12 maggio scorso, vigilia del Centenario di Fatima, il cardinal di Stato Pietro Parolin teneva una ottima omelia durante la celebrazione della Messa da lui presieduta sulla spianata del Santuario in cui, insieme ad una opportuna e precisa riattualizzazione del messaggio di Fatima, offriva una riflessione di sapore biblico sulla Vergine Maria. La Liturgia di quella Celebrazione presentava, nella prima Lettura, la figura e la missione dell’eroina Giuditta, una delle figure mariane più belle in relazione al mistero della Corredenzione della Vergine Maria, il card. Parolin ricordava che Maria incarna, in senso pieno, la personalità e la missione della pia e coraggiosa ebrea: « Nella prima Lettura, abbiamo sentito il popolo esclamare: “Ti sei opposta alla nostra rovina, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio” (Gdt 13,20). Sono parole di lode e gratitudine della città di Betùlia a Giuditta, sua eroina, che “il Signore Dio, che ha creato i cieli e la terra, [...] ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici” (Gdt 13,18). Tuttavia queste parole acquistano il loro pieno significato nell’Immacolata Vergine Maria, che, grazie alla sua discendenza – Cristo Signore – ha potuto “schiacciare la testa” (cfr Gen 3, 15) del “serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, il quale [...] si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù” (Ap 12, 9.17) » (8).

Maria è stata considerata dalla Tradizione della Chiesa l’antitipo di Giuditta, per la sua missione di Corredentrice vittoriosa su satana: « Un popolo, ormai vicino alla resa disperata, contro l’aggressore violento e potente, viene salvato prodigiosamente dall’audace stratagemma di Giuditta che si fa ardita e virile nella lotta contro il nemico Oloferne e finisce col trionfare su di lui troncandogli coraggiosamente la testa. Giuditta, perciò, è figura di Maria Santissima che schiaccia la testa al serpente infernale, salvando, con il Figlio il genere umano, quale Corredentrice accanto al Redentore, a richiamo diretto della celebre profezia contenuta nel libro della Genesi: “Ella ti schiaccerà la testa” (Gen 3,15 )» (9).

Il cardinal Parolin, ricordando questa tipologia a Fatima in occasione della Messa della vigilia del Centenario, trasmetteva una verità dall’eccezionale rilievo profetico: a Fatima, davvero la Vergine è venuta come Nuova Giuditta con la missione di sconfiggere clamorosamente il nemico di Dio, servendosi di quella “abilità pianificatrice” che la rende la più eccezionale Stratega delle schiere di Dio. Se solo Le obbedissimo! Vedremmo la vittoria di Dio su tutte le forze avverse e nemiche!

Il Porporato poi, puntualmente e opportunamente, collegava e leggeva insieme tre versetti biblici che, come in un mosaico, si completano l’un l’altro svelando più in profondità ciò per cui Maria è venuta a Fatima:
« Ti sei opposta alla nostra rovina, comportandoti rettamente davanti al nostro Dio » (Gdt 13,20);
« Ella ti schiaccerà il capo e tu Le insidierai il calcagno » (Gen 3, 15);
« Il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù » (Ap 12, 17).

La Vergine del Rosario di Fatima, allora, è scesa dal Cielo per « opporsi alla nostra rovina » e per compiere ciò che è stato detto di Lei nella nota profezia biblica: « Ella ti schiaccerà il capo », quello dell’orgoglioso lucifero che è stato e sempre sarà sconfitto per mezzo della più umile tra tutte le creature e, perciò, la più antitetica a lui, che al contrario fu e sarà sempre il più superbo tra tutte le creature.

Una bella lettura mariologica in chiave tutta “massimalista”, dunque, ben radicata nel terreno irrigato della tradizionale ed autentica esegesi cattolica, cosa di certo non scontata in tempi di « epoca glaciale mariana », di « minimismo mariano » a tutto spiano in cui ciò che conta sembra essere solo abbassare il più possibile la dignità di Colei che la Liturgia dice essere « super sidera » (al di sopra degli astri e delle stelle ) e canta quale Regina di tutti gli esseri creati, inanimati ed animati.

Fatima, in questo senso, conferma la vertiginosa sublimità della Persona e della missione di Maria Immacolata Corredentrice venuta sulla terra per “compiere ciò che di Lei è scritto”.

Note:
1) San Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Redemptoris Mater, 25 marzo 1987, nn. 39-40.
2) Concilio Vaticano II, LG 60.
3) San Pio X, Lettera Enciclica Ad diem illum, 2 febbraio 1904, in ASS 36 (1903-4) 453 [449-462].
4) Benedetto XV, Lettera Apostolica Inter sodalicia, 22 marzo 1918, in AAS 10 (1918) 182 [181-185].
5) L. Fanzaga - S. Gaeta, La firma di Maria, Sugarco, Milano 2007, p. 14.
6) La “tipologia”, o “senso allegorico”, è uno dei sensi della Bibbia, quello per cui le realtà e gli avvenimenti di cui parla la Scrittura, in virtù dell’unità del disegno divino, possono essere dei segni di altre realtà. Questo vale soprattutto per la relazione tra Vecchio e Nuovo Testamento. Così, tante realtà, figure, eventi dell’AT si compiono nel Nuovo e stanno ad esso come l’immagine o l’ombra sta alla sua realtà. Per esempio si dice che l’attraversamento del Giordano da parte del popolo di Israele guidato da Giosuè è tipo del Battesimo cristiano. E così via, si potrebbero moltiplicare gli esempi.
7) D. A. Foley, Il libro delle apparizioni mariane. Influenza e significato nella storia degli uomini, Gribaudi, Milano 2004, pp. 374-375.
8) Card. P. Parolin, Omelia per la santa Messa della Vigilia, 12 maggio 2017: www.vatican.va/…/rc_seg-st_20170…
9) Padre S. Manelli, Mariologia Biblica, Casa Mariana Editrice, Frigento 2005, pp. 71-72.
https://gloria.tv/article/yhAvfhhthrfY3aQfXnPh9234T
Tempi di Maria16 dic

MESSAGGI MARIANI: ecco una sintesi di quello che sta dicendo la Madonna da circa due secoli.



Mi sembra opportuno, dopo diversi articoli già dedicati al tema delle apparizioni mariane per cercare di offrire luci per una loro più piena comprensione, vedere in una visione prospettica molto utile e didattica, quali siano i più frequenti appelli che la Vergine Maria, da oltre due secoli, sta indirizzando agli uomini per il rinnovamento della Chiesa e del mondo, la soluzione ai mali presenti e a quelli venturi.

Presento la sintesi, chiara ed efficace, dei principali e frequenti appelli della Madonnatratta dal libro delle Apparizioni mariane del padre Angel Peña.

L’Autore passa in rassegna, uno dopo l’altro, questi appelli e noi con lui riscontriamo che nella maggior parte delle apparizioni la Vergine Santa insiste nella recita del Rosario. Afferma frequentemente che il Rosario è, dopo la Messa, la migliore arma contro Satana e che l’ideale è recitarlo in famiglia. Chiede la lettura della Bibbia, la Confessione mensile, la Messa quotidiana, per quanto sia possibile, e il digiuno a pane e acqua un giorno alla settimana. Insiste per dare più importanza nella nostra vita a Gesù Eucaristia. Parla della pratica dei primi cinque sabati del mese per riparare i peccati contro il suo Cuore Immacolato. Chiede insistentemente la consacrazione al suo Cuore Immacolato per essere protetti contro il maligno. Afferma che il trionfo di Gesù verrà per mezzo del Trionfo del suo Cuore Immacolato.
La Vergine dà molta importanza ai santuari come luoghi di culto. Per questo, in quasi tutte le apparizioni, desidera che si costruisca una cappella da dove possa spargere in abbondanza le benedizioni di Dio. Di frequente, queste benedizioni si possono avvertire tramite gli intensi profumi che lascia o per mezzo di fenomeni straordinari nel sole, luci o raggi che tutti possono vedere.

In alcune occasioni appoggia con la sua presenza l’opera di evangelizzazione dei missionari. A questo proposito, l’apparizione della Madonna di Guadalupe, in Messico, ebbe un tale impatto che si considera il maggiore risultato missionario della storia. In pochi anni si convertirono al Cristianesimo 8 milioni di indigeni.
In diversi luoghi ha chiesto di pregare molto peri sacerdoti, poiché alcuni di loro si stanno allontanando dalla vera Fede Cattolica e contaminano con le loro idee personali i fedeli.

Chiede a tutti molta purezza del corpo, dell’anima e del cuore per lottare contro l’impurità che ci circonda. Ha detto anche che soffre molto per il grande peccato degli aborti e per la lontananza dei giovani da Dio (droga, violenza, vizi...). La preoccupa molto l’unità e fedeltà delle famiglie in questi tempi di tanti divorzi.

Per lottare contro il male e contro il maligno, oltre al Rosario, ci raccomanda l’uso dell’acqua benedetta e degli oggetti benedetti. Ci ha dato lo Scapolare del Carmelo e la Medaglia miracolosa e ci ha chiesto con le lacrime agli occhi di pregare per la salvezza dei peccatori. Precisamente, ai tre pastorelli di Fatima fece vedere l’inferno e chiese di pregare molto e sacrificarsi per i peccatori.

In vari luoghi ha parlato con insistenza dell’obbedienza al vero Magistero della Chiesa; più di recente, infatti, ha richiamato soprattutto all’urgenza della difesa della verità e alla fedeltà alla vera dottrina della Chiesa.

In alcuni luoghi si dice che l’umanità attuale è peggiore di quella del tempo del diluvio. In alcune apparizioni si parla di tre giorni di oscurità, una cosa che è stata profetizzata da vari santi nel corso dei secoli. Nel caso ci fosse un castigo per l’umanità, prima ci sarà un avviso e dopo un grande miracolo per dare a tutti l’opportunità di convertirsi. Senza dubbio, nel peggiore dei casi, non sarà la fine del mondo, ma la “fine dei tempi”. Dopo il castigo, verrà una risurrezione gloriosa della Chiesa e sorgerà un nuovo mondo di pace e d’amore. La Chiesa sarà stata rinnovata e Gesù trionferà nel mondo per mezzo del Cuore Immacolato di Maria (1).
La maggior parte di coloro che si accosta al fenomeno delle mariofanie condivide in toto l’idea della presenza di appelli costanti che si ripetono, motivati da una strategia pianificata da Dio che ha come “attrice” speciale la Vergine Maria.
È più che giusto affermare, quindi, che:

« Guardando alle apparizioni mariane e al loro contenuto profetico nel loro complesso, ponendosi dunque da un punto di osservazione più alto, che permetta di ricostruire un’immagine più ampia e non focalizzata su questo o quel particolare, non si può fare a meno di notare che vi siano elementi ricorrenti. E questi ci parlano di interventi e avvenimenti sempre più frequenti da parte della madre di Gesù. Ci parlano di tempi non facili per la Chiesa, per il Papa e per il mondo. Ci parlano della necessità della conversione, penitenza, affidamento a Dio. Ci invitano ad uno sguardo realista sul mondo e sulla storia, aperto ai segni del soprannaturale; uno sguardo convinto della vittoria finale del bene sul male e al tempo stesso avvertito sulla gravità dei tempi e sulla possibilità concreta che l’uomo, dimentico di Dio e del suo destino, possa autodistruggersi » (2).

Anche il card. Ivan Dias, nella programmatica omelia citata in precedenza, sintetizza alcuni dei principali appelli della Vergine Maria inserendoli in un contesto battagliero, quello che vede il confronto e lo scontro decisivo tra i due eserciti, quello della luce e quello delle tenebre, guidati rispettivamente dalla Donna vittoriosa e dal serpente infernale:

« La Vergine Maria oggi ci invita ancora una volta a fare parte della sua legione di combattimento contro le forze del male. Come segno della nostra partecipazione alla sua offensiva, Ella chiede fra l’altro la conversione del cuore, una grande devozione alla Santa Eucaristia, la recita quotidiana della corona, la preghiera senza tregua e senza ipocrisia, l’accettazione delle sofferenze per la salvezza del mondo. Queste potrebbero sembrare delle piccole cose, ma sono potenti nelle mani di Dio al quale niente è impossibile. Come il giovane Davide che, con una piccola pietra ed una fronda, ha abbattuto il gigante Golia venuto al suo incontro armato di una spada, di una lancia e di un giavellotto (cf 1Sam 17,4-51), anche noi, coi piccoli grani della nostra corona, potremo affrontare eroicamente gli assalti del nostro avversario temibile e vincerlo » (3).

Tra questi appelli, tra questi elementi ricorrenti delle apparizioni mariane, come si è potuto notare, si trova la richiesta di Maria di consacrarsi a Lei, al suo Cuore Immacolatoper sconfiggere l’impero del male e, come effetto finale, instaurare il regno di pace sulla terra.

In realtà, si tratta di uno degli appelli più fondamentali delle apparizioni mariane. Eccoci giunti, dopo una lunga ma non inopportuna introduzione, al “punto nodale”, che sarà l’oggetto delle nostre riflessioni nelle pagine a seguire. Ma prima premetterò una breve presentazione sulla consacrazione a Maria per coglierne quelle caratteristiche fondamentali che stanno alla base dei messaggi della Vergine Maria e che ci aiuteranno a comprenderli meglio e a maggiormente penetrarne la bellezza e la profondità.

Note:
1) Cf A. Peña, Apparizioni mariane, Edizioni Villadiseriane, Bergamo 2004, pp. 96-99.
2) S. Gaeta - A. Tornielli, La Donna, il Drago e l’Apocalisse, Piemme, Milano 2011, p. 202.
3) Card. Ivan Dias, Omelia di apertura dell’anno giubilare in occasione del 150 anniversario delle apparizioni a Lourdes.

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