“La civiltà cristiana non è più da inventare, e neppure la nuova città da erigere nelle nuvole. Essa è stata, essa è: è la civiltà cristiana, è la città cattolica. Non si tratta che di instaurarla e restaurarla senza sosta sulle sue fondamenta naturali e divine contro gli attacchi sempre rinnovati della malsana utopia, della rivolta e dell’empietà “. (san Pio X quando colpiva il ” Sillon ” nel 1910)
Fanno discutere – purtroppo – i tre punti del discorso dedicati dal santo Padre Francesco ai “Maestri Cattolici” per gli auguri di Nuovo Anno, qui il testo ufficiale. Vediamo i passaggi salienti:
“Vorrei proporvi tre punti di riflessione e di impegno: la cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica“.
1- la cultura dell’incontro: La scommessa è quella di cooperare a formare ragazzi aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di cura e di tenerezza – penso ai bulli –, che siano liberi dal pregiudizio diffuso secondo il quale per valere bisogna essere competitivi, aggressivi, duri verso gli altri, specialmente verso chi è diverso, straniero o chi in qualsiasi modo è visto come ostacolo alla propria affermazione.
2- alleanza educativa tra la scuola e la famiglia: Io sono convinto che il patto educativo è rotto; è rotto il patto educativo tra scuola, famiglia e Stato; è rotto, dobbiamo riprenderlo. Tutti sappiamo che questa alleanza è da tempo in crisi, e in certi casi del tutto rotta. Una volta c’era molto rinforzo reciproco tra gli stimoli dati dagli insegnanti e quelli dai genitori. Oggi la situazione è cambiata, ma non possiamo essere nostalgici del passato. Bisogna prendere atto dei mutamenti che hanno riguardato sia la famiglia sia la scuola, e rinnovare l’impegno per una costruttiva collaborazione – ossia, ricostruire l’alleanza e il patto educativo – per il bene dei bambini e dei ragazzi.
3- educazione ecologica (cfr Enc. Laudato si’, 209-2015). Naturalmente non si tratta solo di dare alcune nozioni, che pure vanno insegnate. Si tratta di educare a uno stile di vita basato sull’atteggiamento della cura per la nostra casa comune che è il creato. Uno stile di vita che non sia schizofrenico, che cioè, ad esempio, si prenda cura degli animali in estinzione ma ignori i problemi degli anziani; o che difenda la foresta amazzonica ma trascuri i diritti dei lavoratori ad un giusto salario, e così via. Questa è schizofrenia. L’ecologia a cui educare dev’essere integrale. E soprattutto l’educazione deve puntare al senso di responsabilità: non a trasmettere slogan che altri dovrebbero attuare, ma a suscitare il gusto di sperimentare un’etica ecologica partendo da scelte e gesti di vita quotidiana. Uno stile di comportamento che nella prospettiva cristiana trova senso e motivazione nel rapporto con Dio creatore e redentore, con Gesù Cristo centro del cosmo e della storia, con lo Spirito Santo fonte di armonia nella sinfonia del creato.
_________________________________
Proviamo a meditare sulle parole del Papa, perché è questo il nostro primo dovere. Come spesso accade a questa pastorale moderna, i pensieri espressi non sono errati, così le stesse raccomandazioni vanno prese sul serio e in qualche modo devono essere messe in pratica, per il nostro vero bene e il bene della stessa comunità in cui viviamo.
Tuttavia troviamo problemi nei “concetti espressi”. Ad esempio, in queste raccomandazioni, manca il riferimento alle cause che non sono affatto banali o inutili da ricordare, sono piuttosto il fondamento sul quale poi capire – e lavorare – perché dobbiamo avere la “cultura dell’incontro“; perché dobbiamo ricomporre quella “alleanza educativa tra scuola e famiglia” che qualcuno ha rotto o interrotto; e perché è necessario dare ai nostri giovani una certa “educazione ecologica“, da non confondere con i programmi e i progetti ambientalisti politici e panteisti…
1- Il fatto stesso di aver sostituito il più dottrinale “CULTURA CATTOLICA” con “cultura dell’incontro“, imposta dallo stile e dal magistero di questo pontificato, la dice lunga sul ribaltamento non solo della frase, ma anche dei contenuti. NON E’ LA STESSA COSA! La “Cultura Cattolica” nasce dalle Lettere apostoliche spiegate dai Padri della Chiesa e si sviluppa nella Tradizione, detto assai brevemente, con la scolastica, la teologia, i sinodi, i concili, le Università che nascono infatti in seno alla Chiesa, e così via. Questa “Cultura Cattolica”, la vera e viva Tradizione, formerà in duemila anni di storia le varie società, l’Europa rendendola grande e produttiva, le comunità, le stesse famiglie, l’arte, la musica, le scienze e quant’altro…. San Pio X poi – per farla breve, ma voi potrete fare le vostre ricerche – ritornerà sull’argomento con una nuova espressione più incisiva: “INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO“.
San Pio X non è stato un capriccioso rivoluzionario, ma un papa dalle ampie vedute riformatrici, desideroso di far recuperare alla Chiesa un ruolo incisivo nel mondo, dopo la catastrofica fase del Risorgimento e della “Presa di Porta Pia”. Aveva ben presente lo spirito missionario della Chiesa, per questo utilizzò l’espressione di san Paolo, “instaurare omnia in Christo” (Ef.1,10), tradotta con “restaurare ogni cosa in Cristo”, persino la gesuitica Civiltà Cattolica, quando era ancora cattolica, cercò di spiegarne il significato: “restaurare un edificio non è abbatterlo per farne un altro, è rinnovarlo, conservandolo e preservandolo. Tale fu l’opera instauratrice di Pio X; d’incremento e miglioramento da un lato, di correzione e di difesa dall’altro”. Pio X era convinto che bisognava ricondurre al centro, Cristo, la vita della Chiesa, nonché ricollegare il Vangelo al centro della società, “lavorando” primariamente sulle strutture ecclesiali, sulla qualità del clero e sulla pietà popolare, senza però dimenticare il movimento cattolico (sorto con Leone XIII) e il problema dell’impegno dei cristiani in politica, rafforzato poi da Pio XII e distrutto da Montini, il futuro Paolo VI con le sue alleanze catto-comuniste, ma questa è un’altra storia...
In sostanza la Chiesa ha sempre avuto bisogno di riforme, soprattutto quando sale al soglio pontificio un nuovo papa, così anche al tempo di san Pio X, c’era una situazione di decadimento, perché la Chiesa si stava allontanando dalla sua radice. Pertanto per Pio X, la parola d’ordine paolina, “Instaurare omnia in Christo”, non è una opzione tra le tante, ma un preciso programma culturale che investe simultaneamente Chiesa e società civile, e per questo giunge a denunciare e a condannare il Modernismo, si veda qui.
Ci sembra di scorgere, così, che nelle parole di Papa Francesco la priorità NON è “l’incontro con Cristo” e da qui partire ad una restaurazione della società, ma è l’incontro con l’uomo “con tutti i suoi difetti e peccati“ attraverso, per altro, la propaganda moderna che vede nel “bullismo” tutti i mali della scuola. Ora, senza nulla togliere al dovere di condannare il bullismo, ma qualcuno si è mai chiesto da dove ha origine e perché si sviluppa nelle scuole?
Questa “cultura dell’incontro” SENZA L’INCONTRO E LA RESTAURAZIONE CON CRISTO, a partire dalle Famiglie, non servirà a nulla. NON SERVONO PSICOLOGI come consiglia addirittura un papa oggi, no! SERVE LA CONVERSIONE A CRISTO! E’ Lui il Medico per eccellenza e l’unico che potrà “restaurare” nella società queste persone che, proprio a causa dei loro atteggiamenti aggressivi, hanno maggiormente bisogno di Cristo! Sarebbe un discorso inutile, il nostro, se non sapessimo con certezza che il Discorso del Papa è rivolto proprio alle persone giuste: “MAESTRI CATTOLICI”… Un Maestro Cattolico deve ritornare a studiare, vivere e professare quella “cultura Cattolica” dei Padri e dei Santi, del Magistero DOTTRINALE E SOCIALE della Chiesa, diversamente, falliranno, come hanno già fallito. Si legga anche qui.
2- Perché questa “alleanza tra scuola e famiglia” si è rotta? Uno dei motivi principali è proprio l’atteggiamento usato dalla neochiesa: non andare alla radice del problema, sorvolare e trovare strade nuove per incollare i cocci…. Si è rotta perché si è rigettata la Cultura Cattolica con tutta la sua dottrina! Il Papa stesso spinge verso questa soluzione che non porterà nulla di buono: non guardare al passato, ma anzi, FARE PROPRI I MUTAMENTI CHE CI SONO STATI…. NO! diciamo noi, perché NON SI PUO’ COLLABORARE con chi ha rotto – e rompe – con la “Cultura Cattolica” che teneva incollate le Famiglie nella sana educazione civile quanto religiosa-cattolica. NON SI PUO’ COLLABORARE CON UNA EMMA BONINO….e non si può collaborare neppure con uno come Scalfari… tanto per citare alcuni nomi che hanno influenzato, ed influenzano, i rapporti tra scuola e famiglie, tra le famiglie e lo Stato… e pure la neo-chiesa.
Gesù e Satana non hanno nulla in comune (cfr2Cor.6,14), perciò anche per i CRISTIANI non vi può essere nessun compromesso né in pratica e neppure in teoria. Tutto l’insegnamento DOTTRINALE-SOCIALE dei Vangeli non può, per sua stessa natura, essere tollerante con IL MALE, e con le false teorie, o utopie, di salvezza. Come è possibile, allora, una vera e produttiva “alleanza” tra scuola e famiglia? Ritornare, da parte delle Famiglie Cristiane e dei “Maestri” che vogliono dirsi cattolici, ALLA CULTURA CATTOLICA, non c’è altra via. E’ vero che la situazione è cambiata e, come sottolinea il Papa: “Bisogna prendere atto dei mutamenti che hanno riguardato sia la famiglia sia la scuola..“, ma PER RITORNARE A CRISTO e al Suo Vangelo, non per sposare l’errore nelle rotture.
3- Sull’educazione all’ecologia, Bergoglio non poteva che citare se stesso perché, infatti, nonostante abbiamo un vasto magistero papale che ci parla della bellezza del Creato e di come rispettarlo, le idee ecologiste di Papa Francesco vanno in tutt’altra direzione. Per Bergoglio è sufficiente un insegnamento alla ecologia “INTEGRALE”… e pur facendo l’ottimo riferimento ad uno “stile cristiano” e ad un “rapporto con Dio” per far funzionare questa educazione, non parla di CONVERSIONE E DI INSTAURARE TUTTO IN CRISTO….
E lo sappiamo! Ci accuserete di essere pignoli e che non ci va mai bene nulla. Ma provate a riflettere, staccatevi dai sentimentalismi, anche noi vogliamo bene a Papa Francesco! Provate piuttosto a portarci argomenti per dirci che stiamo sbagliando… noi non ci riteniamo infallibili, notiamo soltanto che dalle parole del Papa il grande escluso è sempre Lui: Gesù Cristo e la conversione a Lui. E che il Buon Dio viene usato, citato, come oggetto secondario, mentre il soggetto, in tal caso, è L’ECOLOGIA! L’Uomo con tutto il suo peccato. Insomma: restaurare tutto in Cristo, e non nell’ecologia! Questo è anche l’antropocentrismo integrale, di rhaneriana memoria ed eretica dottrina.
Dunque, ricapitolando:
– non più “Cultura Cattolica” ma cultura dell’incontro (?? sic!);
– non più Famiglie Cattoliche atte a difendere la dottrina della Chiesa sulla Famiglia, sulla scuola, sulla società, ma accettare i cambiamenti, arrendersi ai mutamenti in atto e COLLABORARE con ciò che ha prodotto queste rotture. E non stiamo a discutere i modi o i metodi, non vogliamo che un Papa “imiti o scimmiotti un altro”, ogni Papa ha il suo carisma proprio, qui contestiamo un magistero liquido perché privato della sana dottrina che c’è già, ma che il Papa stesso invita a non rincorrere;
– infine, il ricorso ad una ecologia orizzontale per la quale il Papa tace sull’esempio più forte e valido che avrebbe dovuto fare: L’ABORTO…. Qualcuno avrebbe dovuto dire al Papa, infatti, che la maggior parte di aborti adolescenziali, si consuma proprio durante gli anni delle Medie e dei Licei…. Portare così il paragone che ha fatto: “…cioè, ad esempio, si prenda cura degli animali in estinzione ma ignori i problemi degli anziani; o che difenda la foresta amazzonica ma trascuri i diritti dei lavoratori ad un giusto salario, e così via…“, parlando di ABORTO…. e un riferimento a convertirsi a Cristo, che ha tutto sotto controllo (cfrMc.4,35-41), dove invece è assente nei contenuti del discorso papale, sarebbe stato un valido aiuto ed incoraggiamento per i “Maestri cattolici” e le Famiglie che voglian dirsi Cattoliche…
E’ la sana Tradizione della Dottrina che può aiutarci a risolvere tutti questi problemi in atto.Chiudiamo con un esempio scritturistico.
Dalle Scritture, specialmente paoline, si evince che c’è sempre stata una parte di gregge che si lasciava contagiare o dal paganesimo, o nelle idolatrie varie, insomma nel peccato e gli Apostoli stessi rimarcano gli esempi prendendoli dall’Antico Testamento dove si parla di idolatria, tradimento a Dio, impudicizia, ecc. (per esempio Giuda 11; Num.25,1; 31,16, come anche 2Pt.2,15…), comunità che pensavano si potessero fare dei compromessi, fare delle concessioni anche da parte dei giovani Cristiani, piccoli accordi allo “spirito del tempo” e pure del luogo, compromessi che in verità rompevano con la dottrina e la prassi della giovane Chiesa (vedi 1Cor.6,16-20 e 10,14-22).
Ma la Scrittura li definisce TRAVIATI e Cristo li chiama tutti alla conversione, senza compromessi! La Scrittura stessa interviene con un giudizio aperto contro questi “FALSIFICATORI” della vera vita Cristiana. In duemila anni nulla è cambiato in questa lotta, e nulla di questa dottrina potrà cambiare, è la lotta tra IL BENE E IL MALE, una lotta che ha sempre impegnato la Chiesa (e le Membra, noi) su più fronti nel mondo: contro le inimicizie e gli attacchi dall’esterno, così come contro le minacce delle false dottrine dall’interno. Compito del Cristiano è mantenere la rotta del vero Bene, aiutando il peccatore ad uscire fuori dall’errore, dal peccato, e condannare senza compromessi tutto ciò che è il Male.
Laudetur Jesus Christus
Ricorda:
“Noi abbiamo un solo proposito: “Rinnovare tutte le cose in Cristo”, affinché sia “Tutto e in tutti Cristo”. Vi saranno certamente taluni che, applicando alle cose divine una misura umana, tenteranno di spiare le Nostre riposte intenzioni e di volgerle a scopi terreni e ad interessi di parte. Per togliere a costoro ogni vana speranza, Noi affermiamo con grande determinazione che Noi altro non vogliamo essere — e con l’aiuto di Dio lo saremo nella società umana — che ministri di Dio, il quale Ci ha investito della sua autorità. Le ragioni di Dio sono le ragioni Nostre; è stabilito che ad esse saranno votate tutte le Nostre forze e la vita stessa. Perciò se qualcuno chiederà quale motto sia l’espressione della Nostra volontà, risponderemo che esso sarà sempre uno solo: Rinnovare tutte le cose in Cristo.“ (san Pio X – enc. E Supremi – 4.10.1903)
. si legga anche qui: Padre Calmel e il mito del progresso
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.