Ora la commissione segreta ha un volto
Luca Maria Negro, il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ha annunciato su nev.it (10 gennaio) che “il 2018 sarà un anno cruciale per l'ecumenismo in Italia e nel mondo".
La ragione di questo, dice Negro, è che quest'anno un Tavolo permanente di consultazione con Cattolici, Protestanti e Ortodossi sarà fondato in Italia. Negro non spiega il perché questo sarà "cruciale" per l'ecumenismo nel mondo.
Anonimi della Croce (11 gennaio) riempie i vuoti. Secondo il blog, il nuovo tavolo è la già esistente commissione segreta che sta lavorando ad una messa ecumenica. Il prossimo incontro sarà il 12 febbraio.
Il vescovo Ambrogio Spreafico di Frosinone, responsabile per l'ecumenismo nella Conferenza Episcopale, ha detto secondo agensir.it (11 dicembre) che la base per questa nuova struttura è che "nessuno può dirsi l'unico possessore della piena verità". Questa è, tuttavia, una delle affermazioni essenziali della Chiesa Cattolica.
Secondo Anonimi della Croce il gruppo lancerà una messa ecumenica entro il prossimo mese.
Foto: Ambrogio Spreafico, © Beatrice, wikicommons CC BY-SA, #newsRtzgdhfazm
“Breve appunto: continuano i lavori della Commissione (non più riservata) per la messa ecumenica. Prossimo incontro di lavoro il 12 Febbraio 2018” di Fra Cristoforo
Approfondiremo meglio in seguito. Intanto vogliamo darvi una anteprima. Abbiamo parlato diverse volte dell’esistenza della “commissione riservata” per la preparazione della messa ecumenica (https://anonimidellacroceblog.wordpress.com/2017/10/25/spunto-di-riflessione-ecco-la-conferma-della-fase-finale-di-preparazione-della-messa-ecumenica-di-fra-cristoforo/). Ora questa commissione non è più riservata. Infatti ha un nome. E si chiama “tavolo permanente di consultazione delle chiese cristiane in Italia”. Vi partecipano teologi Cattolici, protestanti, anglicani e ortodossi (http://www.nev.it/nev/2018/01/10/presidente-fcei-negro-2018-anno-cruciale-lecumenismo-italia-nel-mondo/). Il prossimo incontro che terranno tutti insieme sarà il 12 febbraio 2018 (https://www.agensir.it/chiesa/2017/12/11/chiese-cristiane-in-italia-nasce-la-consulta-ecumenica-un-segno-di-unita-per-litalia/) quando i rappresentanti delle varie Chiese si incontreranno di nuovo per definire “un regolamento ad uso interno sulle modalità della consulta, i luoghi e la frequenza degli incontri e i membri che vi parteciperanno con la libertà di tenere aperte le porte a tutti, anzi, con la precisa volontà di coinvolgere in questo cammino anche altre Chiese, che per vari motivi finora non hanno fatto parte di questo gruppo di lavoro” spiega don Bettega (nell’articolo sopra citato), direttore dell’ufficio CEI per l’ecumenismo.
La realtà è che in questi incontri, di tale gruppo, ormai non più riservato, stanno ultimando la preparazione per il “lancio” della nuova messa ecumenica. Che appunto, sarà nei prossimi mesi.
Vi terremo aggiornati per ulteriori risvolti.
Fra Cristoforo
“Io al Credo non ci credo”. La messa fai da te del prete torinese
L'ultima
uscita di don Fredo Olivero durante la celebrazione dello scorso
Natale. In passato aveva detto la funzione può essere celebrata da
chiunque e non solo da un ministro ordinato
L'ultima uscita di don Chiaffredo Olivero (don Fredo per gli amici),
presbitero che da anni opera nell'Arcidiocesi di Torino – appena
arrivato in Piemonte, l'arcivescovo Cesare Nosiglia lo rimosse dalla
guida della Pastorale per i migranti – è stata contro il Credo. “Non
recitiamo il Credo perché non ci credo”, ha detto celebrando la messa di
mezzanotte, lo scorso Natale. Un momento ripreso da qualche smartphone e
subito finito su YouTube. Poco prima, don Fredo aveva raccomandato di
non insegnare ai figli l'esistenza dell'Inferno perché “fa male”. In
passato si era distinto per aver sostenuto che la messa può essere
celebrata da chiunque e non solo da un ministro ordinato – secondo il
sacerdote, a dirlo sarebbe stato Gesù – e che il dogma della
transustanziazione andrebbe rivisto in “chiave spirituale”.
Ti diciamo perché non si sopportano più gli inginocchiatoi nelle chiese
Nella Basilica di Loreto sono arrivati nuovi banchi senza inginocchiatoi.
Ormai da diversi anni a questa parte questa tipologia di acquisti sta diventando una moda.
Chi scrive, un giorno, visitando una
nuova chiesa (peraltro bruttissima, come si è soliti progettarle in
questi anni) costruita a Piana Romana, presso Pietrelcina (un luogo dove
san Pio da Pietrelcina ricevette le stimmate spirituali) notò che i
banchi erano tutti sprovvisti di inginocchiatoi. Chiese spiegazione ad
un frate lì presente, che rispose: “Questa non è una chiesa, è un’aula liturgica!” Una risposta degna del più classico sofisma giuridico.
Questi sono i tempi, purtroppo.
Ma perché gli inginocchiatoi danno oggi così fastidio?
Non si tratta ovviamente del fatto che
occupano più spazio. La ragione è diversa. Se ci si riflette sta proprio
nella risposta che diede quel frate: aula liturgica.
Oggi le chiese non devono essere tanto chiese, ma aule. La chiesa implica il concetto di luogo con una presenza, l’aula invece il concetto di luogo per riunirsi. Una chiesa vuota, rimane chiesa, perché c’è Lui, c’è Dio in corpo, sangue (anche nell’ostia c’è il sangue!), anima e divinità nel Santissimo Sacramento; ma un aula vuota non è più nulla, a causa del suo essere vuota in quanto la sua ragion d’essere è solo nell’accogliere un’assemblea.
Dunque, l’accento si deve spostare dall’adorazione alla partecipazione. La liturgia non deve più fondarsi sull’adorazione, bensì sulla partecipazione, non più sul ricevere, ma sul dare.
Quando si riceve, la posizione più
naturale è inginocchiarsi o tutt’al più inchinarsi; quando invece si dà,
la posizione più naturale è quella di rimanere in piedi.
Insomma, tutto questo rientra logicamente in quella famosa svolta antropologica
che segnò la riforma liturgica. Dalla centralità di Dio alla
“centralità” dell’uomo. L’uomo, perfettamente consapevole della sua
dignità, non dovrebbe più inginocchiarsi dinanzi a Dio, perché -udite,
udite- Dio non vorrebbe più questo.
Ora, oltre al fatto che l’uomo diventa
veramente grande quando si inginocchia e non quando stupidamente allarga
le spalle o gonfia il petto, perché solo inginocchiandosi dà ragione
coerentemente al suo essere che è segnato inevitabilmente dall’esigenza
di invocare… oltre a questo-dicevamo- è un’illusione credere che l’uomo
possa essere talmente maturo da non doversi più inginocchiare. L’uomo
quando non s’inginocchia più dinanzi a Dio, finirà con l’inginocchiarsi
dinanzi agli idoli: il potere, le mode, il mondo… Ciò che purtroppo sta
capitando a tanti cattolici e a tanta sedicente cultura e teologia
cattoliche ormai da molti anni a questa parte.
Sentite San Pio da Pietrelcina cosa dice della Messa…
San Pio da Pietrelcina, il grande dono
che la Provvidenza ha fatto al XX secolo, dono di un Santo della Messa,
del Rosario e della Confessione (in un tempo in cui tanto la Messa,
tanto il Rosario, quanto la Confessione sarebbero entrati in crisi) in
poche parole ci dice che la Messa è il Calvario!
http://itresentieri.it/san-pio-da-pietrelcina-cosa-dice-della-messa/
http://itresentieri.it/san-pio-da-pietrelcina-cosa-dice-della-messa/
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