ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 20 febbraio 2018

Dell'applauso ai loro pii discorsi


Feria Tertia infra Hebdomadam I in Quadragesima Ad Matutinum

Lettura 1
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo.
Matt 21:1-17

Omelia di san Beda, il Venerabile, Prete
Omelia 7 sulla Quaresima tomo 7
Ciò che il Signore fece figuratamente maledicendo il fico sterile, lo mostrò subito più chiaramente scacciando i profanatori dal tempio. Questo albero non commise alcun peccato, perché si trovò senza frutti quando il Signore ebbe fame, non essendo ancora venuto il loro tempo: ma ben peccarono quei sacerdoti che trattavano nella casa del Signore di negozi profani, e si dispensavano di portare i frutti di pietà che dovevano, e che il Signore era come affamato di trovare in essi. Il Signore seccò l'albero colla sua maledizione, affinché gli uomini vedendo e apprendendo questo prodigio, intendessero ch'essi stessi sarebbero a ben più forte ragione condannati nel giudizio di Dio se, senza il frutto delle opere buone, si compiacessero solo dell'applauso ai loro pii discorsi, come dello stormire e dell'ombra di un verdeggiante fogliame.

Ma perché non lo compresero, egli di conseguenza esercitò contro di loro la rigorosa vendetta che meritavano: e bandì il traffico degli affari umani da quella casa ove era stato ordinato di occuparsi solamente di cose divine, di offrire ostie e preghiere a Dio, di leggere, ascoltare e cantare la parola di Dio. E certo è da credere ch'egli non abbia visto a vendere e comprare nel tempio che le cose necessarie al ministero dello stesso tempio, come leggiamo aver fatto altra volta, quando, entrando nel medesimo tempio, «trovò chi vi vendeva e comprava pecore, e buoi, e colombe» Gv 2,14 essendo probabile che quelli che venivano da lontano non compravano tutte queste cose sul luogo che per offrirle nella casa del Signore.
Se dunque il Signore non voleva che si vendesse nel tempio nemmeno quello che egli voleva si offrisse nel tempio, e ciò a motivo della tendenza all'avarizia e alla frode, che sono di solito le colpe dei negozianti: quale castigo ti pensi non avrebbe egli inflitto se ci avesse trovato delle persone occupate a ridere o a parlare di cose frivole, o intente a qualche altra sconvenevolezza? Perché se il Signore non soffre che si trattino nella sua casa gli affari temporali, che pure si possono trattare liberamente altrove: quanto più quelle azioni che non sono lecite in nessun luogo meriterebbero la collera divina se si commettessero negli edifici consacrati a Dio? Le colombe poi si considerano con ragione come simboli dei doni dello Spirito Santo, perché lo Spirito Santo discese sul Signore sotto forma di colomba. Chi sarebbero dunque oggi quelli che venderebbero delle colombe nel tempio di Dio, se non quelli i quali ricevessero nella Chiesa il prezzo dell'imposizione delle mani, di quella imposizione per cui si riceve lo Spirito Santo discendente dal cielo?

L'omoeresia eleva San Valentino a patrono dei gay
A San Valentino, nella diocesi austriaca di Linz, due parrocchie hanno offerto benedizioni alle coppie omosessuali che desideravano un sigillo religioso alla loro unione. La motivazione? “La benedizione significa che uno è bene accetto dal proprio partner e da Dio”. Disobbedienza senza limiti. 


A San Valentino, nella diocesi austriaca di Linz, due parrocchie hanno offerto benedizioni alle coppie omosessuali che desideravano un sigillo religioso alla loro unione. La notizia è ufficiale, ma veramente ufficiale: il giornale diocesano KirchenZeitung annunciava il 9 febbraio che in due parrocchie le coppie omosessuali sarebbero state benedette. Nell’articolo si diceva: “San Valentino è conosciuto come il santo dell’amicizia e dell’amore. In molte parrocchie e istituzioni ecclesiali è già tradizione offrire benedizioni alle coppie nel periodo di questa festa. Le persone che sono in una relazione omosessuale sono benvenute alle cerimonie di benedizione nella chiesa di Wels-St.Franziskus, e nella chiesa delle Orsoline”. L’autore dell’articolo, Paul Stutz, spiegava anche che la benedizione delle coppie “offriva un occasione per esprimere amore”.
“La benedizione significa che uno è bene accetto dal proprio partner e da Dio”. Alla fine dell’articolo, c’era un link, che portava a un dispaccio in cui si raccontava dell’intervista del 3 febbraio scorso del presidente della Conferenza episcopale tedesca, Reinhard Marx, in cui il cardinale esprimeva la sua apertura verso la benedizione delle coppie omosessuali, e lasciava capire che sarebbe saggio demandare ai pastori la decisione in questo campo.
Come abbiamo visto, la prima iniziativa in questo senso è venuta qualche settimana fa dal vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca, Franz Josef Bode. Non solo; secondo quanto ci risulta, l’idea sarebbe fortemente condivisa all’interno dell’assemblea dei vescovi tedeschi, a cui partecipano titolari delle diocesi e ausiliari, e solo una minoranza sarebbe in linea con la posizione del Pontefice e della Chiesa.
Nella chiesa delle Orsoline compito di offrire la benedizione alle coppie per San Valentino (omosessuali comprese) è di padre Franz Harant che ha dichiarato: “Diamo quella benedizione, che è valida universalmente. Qui, non c’è niente da proibire”. Non a caso, padre Harant cita Amoris Laetitia, laddove afferma che “ogni persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, deve essere rispettato nella sua dignità e accolto con rispetto”. Il che, ci permettiamo di notare, è però cosa diversa dal benedire un’unione fra due persone dello stesso sesso, cioè offrire una forma di sigillo ecclesiale a qualche cosa che si basa su ciò che il Magistero della Chiesa e il Catechismo definiscono peccato.
La cerimonia viene descritta dall’assistente pastorale della chiesa di Wels-St. Franziskus, Irmgard Lehner, come avente “un potere enorme”. Nella cerimonia le coppie si fanno avanti nella chiesa e ricevono una mano appoggiata sulla loro fronte e un segno di croce. “Sottolineiamo l’alto valore della relazione”, spiega Lehner.
Il giornale diocesano spiegava che “Questa offerta può essere accettata da amanti in ogni genere di situazioni, anche da lesbiche e omosessuali”. Ciascuno, secondo Lehner, che è anche teologo, dovrebbe “sentirsi accolto, proprio come è. Dio è amore. Non ci sono restrizioni”.
Come abbiamo visto, questa forma di disobbedienza dalla pratica della Chiesa, e dal Catechismo, oltre che dal pensiero del Pontefice, si sta radicando ad alto livello in Germania. A Limburg un alto prelato della diocesi, il Decano Johannes su Eltz, ha fatto una proposta di avere “benedizioni teologicamente giustificate” per le coppie che sono omosessuali, o di divorziati risposati, o  di coppie che per altre ragioni non si sentono “sufficientemente degne” del sacramento del matrimonio. La proposta è stata avanzata nel corso del secondo Forum delle parrocchie di Francoforte, una riunione di 170 membri della Chiesa di Francoforte in cui si discuteva delle possibili riforme all’interno della Chiesa locale. Questo argomento, come ha spiegato zu Eltz, è in discussione dal 2015. Zu Eltz non è un prete qualsiasi: è stato a capo del tribunale diocesano fino al 2010, ed è il quarto prelato più importante nella gerarchia della diocesi di Limburg. Inoltre, come decano della diocesi di Francoforte è responsabile di circa 150mila cattolici. L’idea della benedizione per coloro che sono esclusi dal matrimonio sacramentale sarebbe quella di “approvare e benedire il bene morale che esiste in queste unioni, e cioè la lealtà, la cura reciproca, la responsabilità, il dovere”. Forse sarebbe necessaria una parola chiara da parte di Roma.
Marco Tosatti
http://www.lanuovabq.it/it/lomoeresia-eleva-san-valentino-a-patrono-dei-gay

Cardinale Marx mente di fronte al mondo: "Mai fatto appello per benedizioni gay"

Durante una conferenza stampa (19 febbraio) prima dell'inizio dell'incontro in corso dei vescovi tedeschi a Ingolstadt, il cardinale Marx di Monaco ha stupefatto il mondo affermando: "Non ho affatto parlato di una benedizione pubblica di coppie omosessuali", pur ammettendo immediatamente "ma il tema esiste".

Giocando con le parole, Marx ha detto che, parlando il 3 febbraio alla radio Bayerischer Rundfunk, non aveva fatto appello per una "Segnung" (benedizione), ma per una "Zuspruch", una parola tedesca che, specialmente tra i liberali, è usata come sinonimo di "benedizione".

Tuttavia, quando il Bayerischer Rundfunk ha pubblicato in origine l'intervista con il titolo "Benedizione per coppie gay possibile", Marx non ha protestato. La pagina web dei vescovi tedeschi katholisch.de ha scritto il 3 febbraio: "Marx considera la benedizione alle coppie gay possibile". Ancora, Marx è rimasto in silenzio.

Adesso, ha improvvisamente negato. "Annuncio e diniego" è una tattica usata dai politici ingannevoli al fine di far abituare le persone a proposte terribili e per rendere tali proposte socialmente accettabili. Le benedizioni agli pseudo-matrimoni gay sono già effettuate dalla Chiesa tedesca e i vescovi non fanno nulla per fermarle.

Foto: Reinhard Marx, © Raimond Spekking, CC BY-SA#newsNflmrobqyt

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