Tutto fa pensare che qualcuno ieri in Vaticano si sia indignato e abbia detto “basta” alla vergognosa operazione, una vera e propria fakenews, con cui il Prefetto della Segreteria per le Comunicazioni, mons. Dario Edoardo Viganò, ha voluto accreditare un endorsement a 360 gradi da parte di Benedetto XVI nei confronti del pontificato tutto intero del papa regnante. Qualcuno che era in possesso di una copia della lettera che Benedetto XVI ha scritto – il 7 febbraio scorso – in risposta a una richiesta di mons. Viganò stesso. Questo qualcuno ha fatto sì che il collega Magister la ricevesse, e smontasse – almeno in parte, perché i titoloni sui giornali erano di ieri mattina, e non verranno corretti certamente, da colleghi fin troppo felici di mostrare che Ratzinger fa parte del Bergoglio fanclub – il giochetto.
I fatti. Il 12 gennaio mons. Viganò scrive a Benedetto, chiedendogli di scrivere qualche cosa su undici volumetti, piccoli, in cui altrettanti teologi parlano della teologia di papa Bergoglio. Purtroppo non abbiamo la lettera di Viganò; forse c’è speranza che salti fuori anch’essa, anche se è difficile. Perché in questo modo, come fa notare Riccardo Cascioli, capiremmo meglio certi termini e certe frasi della lettera di risposta; che sembrano intuitivamente, lo diciamo, sollecitati da quella di invito.
Per ricapitolare i dati a disposizione, pubblichiamo la lettera di Benedetto:
Benedictus XVI
Papa Emeritus
Rev.mo Signore
Mons. Dario Edoardo Viganò
Prefetto della
Segreteria per la Comunicazione
Città del Vaticano
7 febbraio 2018
Reverendissimo Monsignore,
La ringrazio per la sua cortese lettera del 12 gennaio e per l’allegato dono degli undici piccoli volumi curati da Roberto Repole.
Plaudo a questa iniziativa che vuole opporsi e reagire allo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi.
I piccoli volumi mostrano, a ragione, che Papa Francesco è un uomo di profonda formazione filosofica e teologica e aiutano perciò a vedere la continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento.
Tuttavia non mi sento di scrivere su di essi una breve e densa pagina teologica perché in tutta la mia vita è sempre stato chiaro che avrei scritto e mi sarei espresso soltanto su libri che avevo anche veramente letto. Purtroppo, anche solo per ragioni fisiche, non sono in grado di leggere gli undici volumetti nel prossimo futuro, tanto più che mi attendono altri impegni che ho già assunti.
Sono certo che avrà comprensione e la saluto cordialmente.
Suo,
Benedetto XVI
Lunedì mons. Dario Edoardo Viganò ne ha parlato davanti ai giornalisti in occasione della presentazione degli undici piccoli libri. Ecco il servizio di Vatican News, il portale di informazione vaticana diretto da Viganò:
“Benedetto XVI: continuità con il pontificato di Papa Francesco.
Papa Benedetto ha voluto dare un contributo, come sempre molto significativo, a questa unitarietà interiore spirituale di due pontificati. Così mons. Dario Edoardo Viganò sulla lettera che gli ha inviato il Papa emerito.
Una lettera personale di Benedetto XVI sulla continuità con il pontificato di Papa Francesco. A renderla pubblica il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò, che l’ha ricevuta in occasione della presentazione della collana ‘La Teologia di Papa Francesco’, edita dalla Libreria Editrice Vaticana (LEV), avvenuta oggi nel corso di una conferenza stampa a Roma presso la Sala Marconi di Palazzo Pio”.
Notate: la lettera, datata 7 febbraio, diventa “ricevuta in occasione” di un evento che si è svolto il 12 marzo…
Il portale pubblica i primi due paragrafi del messaggio, e omette il terzo, quello che comincia con “Tuttavia…” e dice che Benedetto NON ha letto gli undici volumi, non intende leggerli e tantomeno scriverne. E che di conseguenza svuota di sostanza le frasi gentili dei paragrafi precedenti, e il tentativo di accreditare l’endorsement.
Che però viene ingoiato, amo, esca e lenza da tutti quanti, musici di corte e colleghi, che si spendono in colonne e colonne di commenti sul come siano sempre i soliti brutti e cattivi a dire che in pratica fra il regno di Benedetto XVI e quello di Francesco c’è solo una differenza di nazionalità, e quanto sono brutti e cattivi quei rigidoni che sostengono il contrario e W il Papa.
Per carità cristiana non facciamo nomi e link….E infatti nel video mons. Viganò arpeggia sulla volontà di Benedetto di esprimere la continuità.
La notizia rimbalza sui social e provoca reazioni di ogni genere. E anche questo sarebbe interessante da vedere, ma manca lo spazio. Vi offriamo solo la foto di un commento, quello di padre Antonio Spadaro, il consigliori mediatico di Santa Marta.
Tutto questo deve aver provocato una reazione da qualche parte all’interno delle Mura Vaticane, e la lettera originale, completa, è venuta provvidenzialmente alla luce su un blog che per fortuna è diffuso in varie lingue, non solo l’italiano.
Ora non vogliamo esprimere giudizi professionali e etici sul comportamento dei responsabili. La correttezza minima professionale vuole che se rendi pubblico un documento, lo pubblichi integralmente. E invece questo non è avvenuto né sul sito della Sala Stampa della Santa Sede, né, come abbiamo visto, su Vatican News.
Ma dal momento che quello che è successo ha tutte le apparenze e contenuti di una fakenews da manuale, ci sembra giusto citare questa presa di posizione:
«Le fake news sono uno degli elementi che avvelenano le relazioni. Sono notizie dal sapore veritiero, ma di fatto infondate, parziali, quando non addirittura false. Nelle fake news il problema non è la non veridicità, che è molto evidente, ma la verosimiglianza».
Così monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la comunicazione, in un’intervista al portale Vatican News ha commentato il messaggio del Papa per la 52 ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra il prossimo 13 maggio, ma testo diffuso oggi, come da tradizione, per la festa di san Francesco di Sales patrono dei giornalisti.
Era quello che diceva mons. Dario Edoardo Viganò qualche settimana fa, riportato da Avvenire…
Perfetto, no?
MARCO TOSATTI
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