ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 4 giugno 2018

Potenza della democrazia

Ulteriore rinculo delcattolicesimo moderno


Si moltiplicano i segni che indicano come il cattolicesimo continui ad arretrare nel cuore e nella mente dei singoli e in seno alle società un tempo cattoliche.





NON CI FERMEREMO FINO A QUANDO QUESTA LEGGE SULL'ABORTO NON SARA' ABOLITA


Il primo caso è quello della ex cattolicissima Irlanda, un piccolo paese che annovera quasi il 90% di cattolici nominali praticanti.
Chi sia stato in Irlanda si sarà reso conto che vi sono molte cittadine e contrade in cui il sentire cattolico si può toccare con mano: non una strada senza un’edicola della Madonna o del Signore, non un edificio senza i segni esteriori del cattolicesimo. Una nazione orgogliosa della sua cattolicità, al punto da aver combattuto l’invadenza dell’Inghilterra protestante al prezzo di migliaia di morti e di non poche devastazioni.
Ebbene, oggi tutto questo è passato in secondo piano con un referendum – potenza della democrazia – che ha voluto annullare un disposto della Costituzione che combatteva l’abominio dell’aborto. A questo risultato hanno concorso soprattutto i giovani, i quali, convinti di essere moderni e proiettati nel futuro, hanno deciso che l’aborto sia una “conquista di civiltà”, senza rendersi conto di aver abbracciato la civiltà della morte e rinunciato alla civiltà della vita.
La cosa si è svolta con un debole e insignificante intervento delle gerarchie cattoliche e perfino con l’appoggio di certi “vescovi”, che hanno preferito seguire la moda e il vento che tira piuttosto che l’ubbidienza a Cristo e il proprio dovere di stato.

Un altro pezzo del cattolicesimo è andato in frantumi.




Il secondo caso è quello della ex cattolicissima Spagna, un grande paese che ancora piange le sue migliaia di morti vittime della violenza anticristiana attuata da quel marxismo che considera la Chiesa cattolica un nemico da abbattere.
L’ultimo Presidente del Consiglio, di cultura marxista, non ha voluto giurare sulla Bibbia, com’era d’uso, e ha fatto rimuovere dalla sala del giuramento i crocifissi presenti (http://www.repubblica.it/esteri/2018/06/02/news/sa_nchez_giuramento_spagna-197981551/).

Anche qui una “conquista di civiltà” che ha portato a spazzare via la presenza di Dio al cospetto del Re ex cattolico e del popolo una volta fedele alla Verità trasmessa in eredità dei Padri.
E anche qui, il silenzio assordante delle gerarchie cattoliche ha manifestato l’avallo della rinuncia al cattolicesimo, dopo aver sostenuto l’introduzione dell’aborto di Stato e l’approvazione della convivenza delle coppie omosessuali.

Un altro pezzo del cattolicesimo è andato in frantumi.




Il terzo caso è quello della Germania, la terra che diede i natali a quel Lutero che ebbe la brillante idea di lacerare il cattolicesimo per compiacere l’avanzante sovversione umanista e gli interessi personali dei vari signorotti tedeschi ansiosi di liberarsi dai doveri insiti nella loro condizione privilegiata.

Per secoli, non pochi tedeschi hanno voluto mantenere la vera fede cattolica, accompagnati da preti non disposti a tradire il giuramento prestato a Nostro Signore Gesù Cristo.
Ma ultimamente la Germania ha preferito volgere la sua attenzione alla nuova ondata di menzogne che si è riversata in Europa – un tempo Patria della Cristianità – al seguito dell’invasione non guerreggiata di milioni di musulmani.
E i preti, un tempo fedeli, hanno trovato giusto stravolgere la verità e promuovere ogni sorta di immoralità, per allinearsi all’immoralità protestante e per seguire la moda instaurata da Bergoglio di vezzeggiare e compiacere quegli stessi invasori che i suoi predecessori hanno combattuto e vinto con tutte le forze.

Così, ad Aalen, nel Baden-Württemberg, il parroco della chiesa cattolica di Santa Maria, un certo Wolfgang Sedlmeier, il 20 maggio scorso ha avuto la bella idea di indossare uno chador nel corso della Messa di Pentecoste, per solidarizzare con i musulmani e le musulmane.
Nel corso della predica, egli ha spiegato il suo gesto ridicolo e blasfemo adducendo la scusa che una parlamentare, nel corso di un dibattito al Bundestag, si era permessa di affermare che “non sono le portatrici di burqa, le ragazze velate o gli uomini che agitano un coltello e vivono dell’assistenza pubblica che assicureranno la nostra prosperità e la crescita economica”.
Al prete supposto cattolico non è piaciuta la logica inoppugnabile della deputata che dimostrava di avere a cuore il bene della Nazione; e nella sua mente contorta non è passato neanche di striscio il pensiero dei tanti cristiani perseguitati e uccisi in terra d’Islam.

Un altro pezzo del cattolicesimo è andato in frantumi.


Signore, fino a quando?

di 
Belvecchio

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