Quando l’Italia era ancora un pochino seria, l’estate si accompagnava a tormentoni che ricordiamo tutti volentieri. “Sia-a-mo i Watussi” (che Edoardo Vianello poteva chiamare impunemente “altissimi negri”), “Guarda come dondolo”, “Stessa spiaggia, steso mare”, “Sapore di sale”, “Una rotonda sul mare”, “Ho scritto t’amo sulla sabbia”, “Azzurro”, “Lisa dagli occhi blu”, “Gioca jouer”, Vamos a la playa”, “L’estate sta finendo”, “Sei un mito”, “Sotto questo sole”, “Un’estate al mare”, “Centro di gravità permanente”, “Macarena”… L’elenco è volutamente lungo per dimostrare che, insomma, il nostro è stato un Paese in cui le intelligenze sfornavano cose serie anche a ferragosto. Oggi, con il decadimento dei tempi, dei costumi e della concentrazione di neuroni, tocca prendere quello che passa il convento, per la precisione il convento paolino che edita “Famiglia Cristiana”. Il “Vade retro Salvini” esibito in copertina dal settimanale che fu del beato Giacomo Alberione sarà il nostro tormentone estivo. “Riscossa Cristiana”, che “Cristiana” lo è veramente e quindi sa ridere, se lo porterà dietro fino ad agosto con una serie di articoli un po’ seri e un po’ faceti dei suoi redattori e dei suoi collaboratori. Dimenticavamo, uno dei tormentoni più celebri è stato “Fin che la barca va”. Cantava Orietta Berti ed era il 1970. Ora, invece, la Barca pare proprio che non vada più. Buona estate.
La copertina ad effetto solitamente è usata come estremo tentativo per rimediare a situazioni critiche di perdita di lettori. È questo certamente il caso di “Famiglia Cristiana”, il settimanale del gruppo editoriale San Paolo che da anni ormai, in quanto a vendite, è in caduta libera. Sono lontanissimi i tempi in cui questo periodico giganteggiava nelle vendite grazie a una capillare presenza nelle parrocchie. Era là, in fondo alla chiesa, insieme magari al bollettino parrocchiale e a qualche rivista missionaria. La compravi, e ti sentivi più buono. Un atto di sostegno alla causa di quella che veniva definita “buona stampa”.
Quei tempi sono finiti da un pezzo: le parrocchie sono svuotate, i parrocchiani leggono sempre di meno, e “Famiglia Cristiana” non si sente più in dovere di apparire come “il settimanale della buona famiglia italiana”. È una rivista politicamente segnata, come “L’Espresso”, che rappresenta la componente più progressista della Chiesa in Italia. Tutte cose note. Ma da qui alla copertina dell’ultimo numero ce ne passa. L’immagine è quella del volto di Salvini accompagnata dalla scritta perentoria “Vade retro”. Un chiaro riferimento al brano evangelico dove al “Vade retro” segue la parola “Satana”. Mai come in questo caso la definizione di “demonizzazione” è chiara ed esplicita. Il ministro dell’Interno è rimasto sorpreso e amareggiato. “Chi sono io per essere giudicato così”, avrebbe potuto esclamare. Ma non si dovrebbe stupire più di tanto: forse non conosce a che livello possa giungere l’odio politico della Sinistra. Non parliamo poi se sia aggiunge anche il livore clericale.
Salvini non è un interlocutore istituzionale o un avversario politico: è Satana, come Hitler, o come Trump. È il male assoluto. Non ci si può nemmeno parlare: lo si deve solo fermare. L’idea simbolica della necessità di fermare questo mostro è esplicitata in un altro dettaglio della copertina, che tra l’altro da un punto di vista meramente grafico è un guazzabuglio degno dei più scadenti rotocalchi di gossip. Si vede infatti un braccio teso, presumibilmente appartenente, a giudicare dalla veste, ad un vescovo, se non addirittura allo stesso vescovo di Roma. Se così fosse, l’immagine assumerebbe connotati un po’ ambigui, perché viste le origini argentine e le idee peroniste del personaggio, quel braccio teso potrebbe far pensare a un certo tipo di saluto rivolto al leader della Lega.
Tutto sommato anche la citazione evangelica può rivelarsi un’arma a doppio taglio. A chi infatti Gesù rivolge la dura espressione “stai indietro, Satana”? Forse a “Famiglia Cristiana” non se lo ricordano, essendo tratto da un libro – il Vangelo – ormai sostituito nelle letture preferite da testi di sociologia, politica o psicologia.
L’uscita estiva del settimanale paolino è dunque un bruttissimo segnale. Mostra il livello di intolleranza che sta crescendo nel mondo clerico-progressista. Un mondo che si sta riavendo dallo shock iniziale del post elezioni, quando sono venuti meno i numeri per un governissimo PD-Forza Italia, un terrificante inciucio che non si è potuto realizzare. In Italia è successo in piccolo quello che è accaduto negli Stati Uniti con l’elezione di Donald Trump: i radical chic si sono svegliati un giorno e hanno scoperto di essere governati da un tizio che non è uscito dai loro salotti, e che quindi non può essere che brutto e cattivo. In Italia, dove residuano nell’immaginario collettivo tracce di cattolicesimo, addirittura Satana, appunto.
Nel mondo cattolico italiano per molto tempo è stata segnalata, dai buoni pastori una pericolosa separazione tra fede e vita, tra i valori che nascono dalla fede e le scelte concrete dei fedeli nella vita quotidiana. Ora Famiglia Peronista – pardon, Famiglia Cristiana – ha trovato la soluzione. Non sono i comportamenti e le scelte morali che devono adeguarsi ai contenuti del Cristianesimo, ma il contrario: se sei di Sinistra, se sei progressista, anche la tua fede lo deve diventare. Ti devi adeguare all’ideologia. E il primo comandamento del nuovo decalogo è: odierai l’avversario tuo con tutto te stesso.
– di Paolo Gulisano
SUPER EX, SALVINI E IL “VADE RETRO” DI FAMIGLIA CRISTIANA: UN’AVVERSIONE IDEOLOGICA ANTICA.
<Un mondo economicamente al fallimento…che necessita che qualcuno si accorga della sua esistenza>.
Super Ex (Ex di Avvenire, del Movimento per la Vita e di altre cose ancora, ma per il momento ancora non ex cattolico, a dispetto degli sforzi compiuti in questo senso da papi, cardinali, vescovi e preti) commenta da par suo la vergognosa copertina di Famiglia Cristiana, uno sbotto di bile che neanche il Manifesto e Lotta Comunista…D’altronde in una ormai troppo lunga carriera di scribacchino, e di frequentazione del mondo religioso, chi scrive ricorda di aver incontrato di tutto, nel mondo editoriale dei Paolini, da atei nascosti che però non disdegnavano amori mercenari (quanto siamo noiosi nei nostri peccati!) ad altri che facevano un uso non esattamente edificante delle opportunità offerte dalla tecnologia dei social. Ma cattolici un po’ tradizionali, o addirittura conservatori, no, o rarissimi, e “in sonno”. Nel timore di venire scovati e rieducati. Sull’odio, sì, odio; che la sinistra di Chiesa anche vicina al Pontefice regnante riserva per la Lega torneremo, se Dio vuole, in giornata. Perché la qualità delle esternazioni è il parossismo, quello di chi si sente in pericolo. Buona lettura.
Vado con la memoria ad alcuni decenni fa. La Lega elesse come presidente della Camera Irene Pivetti, all’epoca vicina al mondo cattolico tradizionalista. Ricordo che nel suo entourage, molto pro life, Famiglia cristiana veniva definita ” Fanghiglia democristiana”. Lo scontro insomma non data da oggi. Sì, i giornalisti di Famiglia Cristiana alzano la voce perché rappresentano un mondo economicamente al fallimento, che ha bisogno di farsi sentire, che necessita che qualcuno si accorga della sua esistenza. Se non vendi quasi più, se hai la ambizione di essere un periodico di alto livello e nessuno ti considera bisognerà pure agitarsi fino a farsi notare! È già successo molte volte in passato e del resto è la tecnica di chi affoga, urlare ed agitarsi in modo abnorme.
Ma non è tutto, non è solo teatro, di basso livello, l’orribile copertina dedicata al “demonio” Salvini.
È una avversione ideologica antica: i cattocomunisti non possono accettare, che qualcuno parli ancora di identità, di patria e che difenda, in qualche modo, vita e famiglia… Alla famiglia cristiana non credono più, almeno dai tempi del direttore don Zega ( uno che diceva, in campo morale, le stesse cose che afferma oggi Bergoglio); al demonio tanto meno , ma contro il nemico politico tutto è lecito. Come lo era per i giacobini. Sì, Famiglia cristiana è un fogliaccio che puzza di ideologia da lontano un miglio, come ce ne sono tanti. Ma la cosa più grave è che si permette di presentare le sue tesi, in questo caso la demonizzazione di Salvini, come fossero una semplice applicazione del Vangelo. Se a Famiglia cristiana ci fossero dei cattolici, la loro critica politica, opinabile, sarebbe quantomeno più prudente e razionale ed eviterebbe gli estremismi. Ma siccome sono protestanti ( anche in questo hanno preceduto Bergoglio ) usano il Vangelo come hanno sempre fatto i protestanti : ognuno gli fa dire ciò che vuole e lo applica poi alla politica, che è l’ unica realtà che davvero gli interessa. Sempre in tono apocalittico, perché tutti gli eretici odierni sono gli eredi dei millenaristi medievali, coloro che per costruire il Paradiso in terra in nome di un Dio di loro invenzione, avevano bisogno di un Nemico umano da assolutizzare, per giustificare il loro odio.
Marco Tosatti
DELICATA ALLUSIONE (PER IMMAGINI) DI P. SPADARO. LA LEGA È COME IL KU KLUX KLAN. MASSACRO SUL WEB.
<Caro sacerdote, quindi lei in che cosa si identificherebbe? Poveri noi cristiani, anzi: Poveri noi inidentificabili>.
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, per qualche giorno vi lascio tranquilli. Forse ci risentIremo lunedì, ma giusto un’apparizione lampo; poi, fino alla domenica successiva, sarò solo con lo smartphone, in un posto che spero tranquillo, in forzata astinenza da computer. Ma prima di abbassare temporaneamente il sipario, non posso non dedicare un po’ di attenzione a uno dei personaggi più effervescenti e inquietanti della troupe ecclesiale che si agita alla corte del Pontefice regnante, e cioè padre Antonio Spadaro, sj, Direttore de La Civiltà Cattolica.
Vorrei sottoporre all’attenzione dei lettori due dei suoi tweet. Che non posso vedere direttamente; Spadaro mi ha bannato quando ho scritto un paio di articoli sul suo vizietto di irridere i cardinali dei Dubia da account anonimi, da lui stesso creati, per poi ritwittarli con il suo account ufficiale. Un’operazione che – mi si permetta – non avrebbero fatto né padre Sorge né padre Salvini. Ma questi sono i tempi.
Per fortuna Stilum Curiae non manca di amici che tengono un occhio su questo odiatore ufficiale di Salvini e della Lega. E qui permettetemi una riflessione a buon mercato, forse stupida, ma che condivido con voi. È singolare che come la Chiesa, o almeno gran parte delle gerarchie, un secolo e mezzo fa abbia combattuto il processo di unificazione del Paese, così adesso abbia un atteggiamento molto simile, e scelga – almeno ai vertici – il campo globalista e mondialista sponsorizzato dalle élites finanziarie, bancarie e in buona sostanza antidemocratiche. Così la Lega, che veniva critica dai vescovi anni fa perché elemento di divisione del Paese, adesso che ha capito che o ci si salva tutti insieme o si affoga tutti ed è diventata un partito realmente italiano viene demonizzata. A un secolo e mezzo di distanza dalla battaglia per l’unità, la Chiesa sceglie di nuovo i poteri esterni rispetto all’Italia.
Perché, mi permettano le anime belle che conosciamo, se alcuni danno l’impressione di usare il crocefisso come un Big Jim, troppi nel campo della Misericordia (per tutti, ma per te no, sei leghista) sventolano il Vangelo come le Guardie Rosse facevano con il Libretto di Mao. E non escludo nessuno, da questo appunto.
Comunque dopo la sbecerata di Famiglia Cristiana su Salvini (equiparato peraltro a Pietro, dai religiosi redattori paolini: è a lui che Gesù disse vade retro) padre Spadaro non ha tollerato di farsi superare e ha pubblicato il tweet che vedete in cima all’articolo. La Lega come il Ku Klux Klan? Si va di finezza in finezza nella Chiesa di papa Francesco. E si respira un clima singolare, di frenesia e nervosismo, come se stesse per accadere qualche cosa. Mah! Vedremo.
Intanto dopo le sparate di padre Spadaro sull’identità, vi riporto alcuni dei commenti che ha provocato.
“Meno male che Carlo Martello o a Lepanto, ad esempio, la pensavano in maniera diversa, così oggi può scrivere questa roba”.
“Il grande cardinale Consalvi disse a Napoleone: “non riuscirà a distruggere la Chiesa, se non ci sono riusciti i preti in 2000 anni. Le ne è la prova vivente”.
“Mi scusi non per essere polemico, ma Costantino è stato il primo ad utlizzare la croce in maniera politica fermando la lotta dell’Impero romano contro il cristianesimo (il famoso In Hoc Signo Vinces). O già nel 325 d.c. avevano Bg Jim?”.
“GIÙ LE MANI. Voi non avete l’identità di chi abbraccia la croce e muore. Io, se proprio devo combattere per i miei figli lo farò sotto la croce”.
Una persona riporta la notizia dell’ennesimo raid islamico contro i cristiani in Nigeria: “vengono uccisi per la loro identità e la loro fede”.
“Quindi si è cristiani scomparendo. Contento lei, post-cristiano, se in questo si identifica, ma temo sia solo nichilismo”.
“Due bimbi copti. Normalmente nei posti dove i cristiani rischierebbero solo a tenerlo in cas, se lo tatuano addosso. Non è un segno identitario? Con rispetto, il crocifisso non è segno di protesta, ma la fotografia dell’amore”.
“Non è MAI un segno identitario” davvero ha scritto questa bestemmia? Scherziamo? Che faccio? Strappo le lettere di san Paolo dal Nuovo Testamento? Non siamo arrivati al fondo! @antoniospadaro ha iniziato a scavare! Triste e angosciato pensando ai martiri di oggi difendendo la Santa Croce.
“Il crocifisso non è mai un segno identitario”. Avete ascoltato la cazzatomelia della settimana. (Con sotto una foto dei Cristeros messicani).
“Premesso che non sono a favore di forzature, ma dove eravate quando vi imponevano di toglierlo? Non una parola”.
“La Croce segno di protesta? Ma non era di salvezza? Accoglienza incondizionata? Ma nemmeno un po’ di conversione? Mai segno identitario? Per questo negli ultimi anni molti d voi nascondono la Croce sotto giacche o cintole? Con rispetto, ha letto cosa ha scritto prima di inviare?”.
“Don Antonio, cambi incenso! Abbiamo combattuto in sede europea per difendere il crocifisso quale simbolo culturale e lei oggi se ne esce con queste parole? Ma quando la finite di fare opposizione politica e ritornate a fare i sacerdoti?.
“Giù le mani…avrebbe dovuto dirlo tutte le volte che qualcuno offendea il #crocifisso…avvilente e fuori luogo questo suo messaggio. #preghiere per la Chiesa”.
“Allora se non sono importanti, perché gli islamici vandalizzano i nostri simboli #Cristiani in tutta #Europa? Perché li giustificate? Perché preferite il nemico?”.
“Spadà, ma chi sei, POLPOT? Se croce non è segno identitario la devi cancellare da stemmi di metà dei comuni italiani e da metà delle bandiere, europee e non #crocifisso”.
“Caro sacerdote, quindi lei in che cosa si identificherebbe? Poveri noi cristiani, anzi: Poveri noi inidentificabili. Perché ormai da troppo tempo la Chiesa si è riempita di INIDENTIFICABILI. Dovreste cambiare mestiere, svestirvi e fare qualsiasi altra cosa”.
“I primi cristiani si facevano mangiare vivi dai leoni per un’identità che non rinnegavano! La Croce NON è e protesta, ma PROPOSTA!…ma mentre usano il Crocefisso per deriderlo nelle varie ed avariate manifestazioni arcobaleno, con pose porno ecc….voi state zitti, perché?”.
“Accoglienza incondizionata????:-)))Ecco strumentalizziamo anche Cristo in croce per fare un po’ di propaganda a favore di importazione clandestini e negriero traffico di umani!!!Poi uno si chiede perché la chiesa sia in crisi…Vergogna!”.
E qui ci fermiamo, anche se ce ne sarebbero molti altri. Chiudiamo con un’ultima fotografia: eccola:
Povera Chiesa!
Marco Tosatti
Fanghiglia Scristiana: cosa non si fa pur di aumentare le vendite
Cara Fanghiglia (S)cristiana, nulla di personale o ideologico ma, come è stato messo da loro in copertina, vedi qui, tratteremo il tema in modo panlogico.
Qualcuno potrà chiedersi: e cosa significa? Come in riferimento ad un loro personale vangelo, una pacifica immaginifica!
La Chiesa, dicono, reagisce ai – presunti affermiamo noi – toni aggressivi di Salvini; ma come mai tacete sui preti che – in tutti i sensi – sfruttano i clandestini?
Parlano della CEI, singoli vescovi ed iniziative di religiosi; pur sempre nascondendo – per gli immigranti – guadagni favolosi!
Niente di personale, dicono, si tratta di Vangelo; al quale da anni, però, con le tante menzogne, gli han fatto il contropelo.
Niente di ideologico, dicono; eppure è strano… che pur non credendo al demonio, gli fanno un esorcismo machiavelliano!
Ci mettono pure l’immagine di un Papa ben ombrata; di certo per coprire l’intera loro buffonata!
Fanghiglia Scristiana: quel povero beato Alberione, di certo non pensava ad una rivista del Burlone!
E con questa parola di rime ce ne sono davvero tante e molte imponenti; esclusi ovviamente tutti i complimenti!
Ma ci chiediamo con immensa preoccupazione: ma ci sono davvero ancora coloro che comprano una rivista di adulterazione?
E’ normale che un sospetto ci sovviene; che quando la rivista, a ben due euro, non vende bene… conviene agire ogni tanto come le iene!
AGGIORNAMENTO
da FB ci è stato segnalato quanto segue con una immagine eloquente:
“Budella spappolate di un certo clero in cravatta e maglioncini…”
La fine che merita certa monnezza!!
e facciamo nostre le risposte di Don Alfredo Maria Morselli,intervistato qui da ilgiornale.it :
Lei ritiene che sui migranti Salvini vada contro il Vangelo?
“Assolutamente no: non è contro l’accoglienza dei migranti tout-court, ma vuole semplicemente cambiare il modo con cui il problema dei flussi migratori è stato gestito in Italia. E in questo si pone contro i poteri forti, che come gli alchimisti giocano sulla sostituzione della civiltà cristiana, e i loro utili idioti (nel senso leninista, specifica don Alfredo, ndr): chi ci ‘mangia sopra’ e anche chi, in un modo un po’ ingenuo, sostiene questi progetti mondialisti senza rendersi conto della loro portata”.
Ritiene che i cattolici debbano riorganizzarsi per far fronte comune contro il ministro Salvini?
“In questo momento direi che bisogna far fronte con il ministro Salvini: non per fare una nuova Democrazia Cristiana leghista, ma per sostenerlo tanto quanto la sua azione è coerente con il diritto naturale. È quel tipo di azione politica favorita da San Pio X per traghettare i cattolici dal non expedit verso un’azione storicamente incisiva sul piano sociale”.
Ma i temi bioetici che fine hanno fatto? La stampa cattolica non se ne occupa più?
“Come le dicevo, essendo il neomodernismo fideista, considera integrismo tutto ciò che si rifà ad una verità naturale oggettiva. C’è solo l’emozione e lo sballottamento dei venti delle false dottrine, come diceva Benedetto XVI nella S. Messa prima del conclave in cui è stato eletto Papa”.
Il vescovo di Chioggia bacchetta Famiglia Cristiana:
«Non mi rappresenta»
«Ritengo stupido identificare Famiglia cristiana con tutti i preti. Smettiamola con questa mentalità “collettivizzante”… I giudizi generalizzanti di categoria sono la cosa più malevola e offensiva che uno possa fare». Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, ha scritto queste parole intervenendo in una discussione sul problema immigrati, animata o ri-animata dal «Vade retro Salvini», che Famiglia cristiana ha regalato a tutta copertina al neo ministro dell’Interno….
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