ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 luglio 2018

Le tre domande capitali

La sconfitta dell’Irlanda e la crisi profonda dell’Europa


Il referendum irlandese necessita di essere osservato attentamente nelle sue più immediate conseguenze e analizzato alla luce di ciò che l'aborto ha significato per gran parte dell'Occidente, anche da un punto di vista economico.

A distanza di qualche mese da quanto avvenuto in Irlanda – con la vittoria del referendum che ha abrogato l’ottavo emendamento, secondo il quale l’aborto è illegale sempre, se non quando è a rischio la vita della donna – tentiamo di dare una lettura che provi a raccontare cose che quasi tutti omettono dal ricordare. Il retroterra di questa storica vittoria non nasce semplicemente come risposta ad una società che va sempre più scristianizzandosi, ma ha la sua fonte nel provare orrore per la natura. Il vero tabù non è tanto il sesto comandamento, ma è questa tremenda natura umana, la quale ha inscritta in sé una legge che deve essere abbattuta.
Il filosofo Galimberti in un suo famoso libro: I miti del nostro tempo assegna alla pillola anticoncezionale il merito di aver liberato la donna dallo scoglio della legge di natura.
La pillola anticoncezionale, sciogliendo l’atavico nesso che lega il piacere sessuale alla riproduzione, è stata l’unico vero fondamento della liberazione femminile. Solo dopo giunse il femminismo, come istanza ideologica a promuovere l’emancipazione della coscienza femminile che la biochimica aveva già emancipato nel solido e irreversibile registro della materia. Le donne sono uscite dalle mura di casa, dove erano corpi di servizio e corpi di riproduzione, per camminare lungo le vie della città di giorno e di notte come corpi di seduzioni e corpi di bellezza.
Il nesso piacere sessuale – riproduzione è ingiusto e opprimente, secondo il filosofo italiano, ecco perché grazie alla tecnica e ad una formazione culturale adeguata possiamo riprendere in mano il nostro destino, “correggendo” la natura (la teoria gender è il culmine di questo filone di pensiero). Inutile, quindi, provare a comprendere il motivo per cui si possa, per esempio, ritenere omicidio l’uccisione di un feto nascente e, al contrario, alla pari quasi di una mera pratica amministrativa, l’eliminazione di un embrione umano entro i 60 o 90 giorni (a seconda dei casi). Come se il feto non fosse poi la logica prosecuzione, il passaggio obbligato attraverso cui l’embrione deve passare, prima di vedere la luce del mondo esterno al termine dei nove mesi di gestazione.  L’avvenire spalanca le porte dinanzi a noi, il sole dei diritti e delle libertà irradia la sua luce spenta ancor prima di nascere su di un’umanità sbigottita e confusa, illudendola di aver toccato lo zenit senza che se ne sia mai accorti; ma si sa, basta crederci con tutto il cuore e, s’intende, sempre a “rigor di logica”.


Umberto Galimberti
                                                 Umberto Galimberti

Ed ecco la risposta della “natura” alle tesi del prof. Galimberti e seguaci. Aiuterebbe loro far riflettere, infatti, su alcune considerazioni e dati inerenti le conseguenze  sociali ed economiche cui portano circa sei milioni di vite mai venute alla luce dall’introduzione della legge 194 solamente nel nostro Paese, e gli altrettanti 40-50 milioni di aborti annuali praticati in tutti il mondo secondo dati forniti dall’OMS. Illuminante, a riguardo, è la spiegazione che fornisce l’economista Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello IOR. Partiamo dall’inizio: nel 1968 l’ambientalista e biologo Paul R. Ehrlich pubblica il best seller The Population Bomb, che di lì a poco diventerà il libro guida del neo-malthusianesimo. Tesi di fondo del libro è la previsione che un aumento vertiginoso della popolazione, nel giro di pochi decenni, comporterà un problema di vivibilità in termini di qualità della vita, accesso alle risorse ecc. La risposta più logica, per scongiurare tale eventualità, sarà allora quella di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso campagne mirate, volte a legittimare e a promuovere l’utilizzo dei contraccettivi, unico rimedio in grado di salvaguardare la società umana.
Questa tesi non solo si dimostrerà profondamente errata, ma sarà una delle cause determinanti, se non la causa principale della crisi economica che stiamo attraversando. Il professore Gotti Tedeschi così sintetizza la situazione odierna:
Senza bambini non può crescere il Pil, oppure cresce in modo anomalo, stimolando il consumismo. Ma in questo modo il Pil cresce solo mangiandosi il risparmio e delocalizzando la produzione. Ma delocalizzare significa rafforzare gli altri Paesi e indebolire l’Europa. Viviamo in Paesi sempre più vecchi che, dovendo pagare più pensioni, si sostengono solo aumentando le tasse. E questo dimezza il potere d’acquisto delle persone.
PopulationBombCover

Questa considerazione permette di farne un’altra, che ne è alla base e che stimola una risposta per la forza dirompente con cui essa si mostra. È concepibile e concretamente realizzabile cercare uno sviluppo integrale dell’uomo e del bene comune prescindendo dal discorso etico e morale, in un contesto che spinge con tutto il suo vigore e la sua forza verso un orizzonte nichilista e a-valoriale? L’economia, per essere realmente al servizio dell’uomo e della società, prescinde veramente dalle tre domande capitali: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?



di Diego B. Panetta - 

http://www.lintellettualedissidente.it/societa/la-sconfitta-dellirlanda-e-la-crisi-profonda-delleuropa/ 

MEDICO NEL MIRINO LGBT

Processo alla De Mari: a rischio le tre libertà dell'uomo

Comparirà il 18 luglio davanti al giudice di Torino. Silvana De Mari, scrittrice fantasy e medico, dovrà rispondere di diffamazione per le sue affermazioni sul "sesso" omoerotico, trascinata in tribunale dal Torino Pride e dal sindaco Appendino. Lei si affida a una memoria difensiva interamente medica e riceve l'appoggio di migliaia di persone. Il suo legale, il penalista Mauro Ronco spiega alla Nuova BQ perché questo processo segna un punto di svolta in Italia: "Per la prima volta nel nostro Paese sono a rischio tutte insieme tre libertà fondamentali per l'uomo: di opinione, di divulgazione scientifica e di religione". 
Silvana De Mari
“Con questo processo per la prima volta in Italia sono in gioco contemporaneamente le tre libertà principali della nostra civiltà: quella di opinione, quella di divulgazione scientifica e quella di religione”. L’avvocato Mauro Ronco commenta così con la Nuova BQ l’imminente udienza che vedrà come imputato la scrittrice, e medico, Silvana De Mari, trascinata in tribunale da un’associazione Lgbt per aver espresso semplicemente una verità scientifica circa la condizione dell’omosessualità. Diffamazione. Questo è il capo di imputazione per il quale la scrittrice fantasy dovrà comparire il 18 luglio prossimo davanti al giudice del tribunale di Torino.
Sotto accusa le dichiarazioni e le prese di posizione che la De Mari ha fatto nel 2016 su diverse testate (tra cui la Zanzara, la Nuova BQ e la Crocequotidiano) e il suo profilo Fb per mettere in guardia gli omosessuali dal rischio sanitario della loro condotta. Parole dure, ma vere, che la De Mari si è sentita di pronunciare principalmente da medico, dopo essere stata tanti anni a contatto con le conseguenze sanitarie di pazienti omosessuali. Ma parole politicamente scorrette, che oggi è vietato ricordare e per le quali d’ora in avanti bisognerà stare attenti dal pronunciare pena appunto il doverne rispondere di fronte al giudice.
La De Mari ha pubblicato una memoria difensiva sul suo blog nella quale entra nel dettaglio delle accuse a lei rivolte e spiega, dati scientifici alla mano perché la sua è un’attività di informazione scientifica incontestabile. Uno scritto nel quale la donna si propone di “di dimostrare che le accuse formulate nel capo di imputazione non hanno alcun fondamento. Io ho sempre inteso esprimere la verità scientifica, peraltro corrispondente alla verità metafisica, riguardante il significato della sessualità umana, nonché le gravi malattie che si trasmettono sessualmente attraverso pratiche di erotismo anale”.
E si affida a Orwell: “Nell’ora dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. Ora, a stare al fatto che è iniziato un procedimento penale nei miei confronti, sembra addirittura che dire la verità sia un atto criminale”. Nel frattempo è stato lanciato l'hastag #iostoconsilvanademari ed è stato fatto un appello al quale hanno già aderito migliaia di persone
La De Mari ha chiarito che fino a due anni fa “pensavo che l’omosessualità non fosse genetica e irreversibile. Avevo sempre dato per scontato che fosse costituzionale e mi ero resa conto nella mia carriera di medico dei problemi che dà dal punto di vista fisico e di tipo psicologico. Ma la conoscenza dei casi di Luca Di Tolve, Joseph Sciambra e Richard Cohen, tutti ex omosessuali che grazie alle terapie riparative hanno dimostrato come quella omosessuale non sia una situazione irreversibile, ho deciso di uscire allo scoperto e mettere a disposizione dell’opinione pubblica la verità sui rapporti omoerotici e sulla promiscuità sessuale, che moltiplica le malattie e non ha nulla di allegro”.
La memoria difensiva, che verrà consegnata al giudice, costituisce il grosso della difesa della De Mari, che è seguita dagli avvocati Mauro Ronco e Fabio Candalino. Ed è proprio con Ronco (in foto), avvocato penalista e principe del foro, ma anche giurista di fama e presidente del Centro Studi Livatino, che la Nuova BQ ha cercato di capire perché il processo De Mari che si aprirà a Torino segnerà per certi versi uno spartiacque in Italia.
Professore Ronco, il processo De Mari dunque ha a che fare con tante libertà?
Noi sosterremo la libertà di espressione come livello più elementare di difesa ma sopra questa arriveremo alla libertà scientifica e infine alla libertà religiosa. Il punto è che sembra essersi imposta anche a livello di diritto una assurda pretesa: quella che non si possono muovere critiche o osservazioni di coloro che praticano una determinata attitudine sessuale, che è riprovata dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Se passasse questo concetto vorrebbe dire che in Italia non si può neanche proclamare la verità della Scrittura.
Ma la Scrittura è la Scrittura, la scienza invece…
Ci sono verità naturali che vengono confermate a livello di rivelazione e che le Scritture raccontano. Prendiamo San Paolo dove l’omosessualità è riprovata grandemente perché non è conforme alla natura, la quale è legata alla fecondità. Vietare di dire che questo tipo di genitalità rinnega lo scopo fondamentale della sessualità dunque è anche un attacco alla libertà religiosa.  
Ma la De Mari è un medico e non una religiosa…
Per quanto riguarda invece la libertà di divulgazione scientifica, la dottoressa De Mari ha esposto delle realtà di carattere scientifico e non ha offeso nessuno, anzi rispetto alle persone di tendenza omosessuale ha sempre manifestato il massimo rispetto. Nel suo atteggiamento e nei suoi scritti e interviste non c’è nessuna intenzione di diminuire la dignità delle persone. Lei vuole sottolineare il carattere non conforme di queste abitudini sessuali. E ciò è comprovato dalle malattie gravi di cui possono essere veicolo queste relazioni. Inoltre, ha documentato le gravi malattie di carattere infettivologico e lesivo dell’ano che derivano da questo comportamento sessuale.
Opinioni, dunque? Tali da meritare una denuncia per diffamazione appoggiata non solo dall’estensore, il Torino Pride, ma anche dal sindaco sotto la Mole Chiara Appendino?
Siamo di fronte a qualche cosa di più di opinioni, ma fondamentali nozioni scientifiche e verità sulla natura umana. Ciascuno conserva la sua libertà di esprimere determinate tendenze, ma il medico ha la libertà e il dovere di esprimere tutte le contrarietà del caso e anche di mettere in guardia rispetto ai rischi per la salute. Tutta la sua opera e le dichiarazioni rese in quelle determinate occasioni sono state per mettere in luce ciò che il sesso anale comporta. Ecco perché è a rischio la libertà scientifica: proprio perché così facendo si impedisce a un medico di esercitare il suo dovere di informazione.
Ma che cosa oppone il Pride di Torino? Avanza ad esempio controprove scientifiche che quello che scrive lei è sbagliato o non pienamente condiviso dalla comunità scientifica?
No, niente di tutto questo. E non potrebbe essere altrimenti perché non esiste qualche cosa di scientifico che si possa opporre. Il Pride ha detto semplicemente che abbiamo violato la libertà di queste persone che loro rappresentano e violato il loro onore, ma in tutta verità non si capisce che cosa avremmo discriminato o leso dal momento che l’attività della De Mari è sempre stata animata da evidenze scientifiche e non da quel livore ideologico-politico che invece si ravvisa dalla denuncia.
Perché si è arrivati al processo?
Il Pm aveva chiesto l’archiviazione. Ma davanti al Gip c’è stata l’opposizione del movimento Lgbt e il giudice, secondo il rito ha deciso che il pm dovesse esercitare coattivamente l’azione penale. Così siamo arrivati alla prima udienza il 18 luglio.
Avete sentito la pressione delle cosiddette lobby gay?
Indiscutibilmente. Questa operazione è portatrice di un interesse volto a rafforzare l’intangibilità delle critiche in modo da tacitare ogni tipo di libertà. L’azione lobbistica è evidente. Ma è un modo per farsi forza che produce come effetto l’impossibilità di esercitare un’influenza di carattere medico per impedire la manifestazione di verità scientifiche. Questo è molto grave.
Ritiene che questo processo segni un punto di svolta?
Assolutamente sì. In tanti anni di carriera è la prima volta che mi trovo ad affrontare un caso del genere in cui sono messe in discussione contemporaneamente tre delle libertà fondamentali dell’uomo.
Andrea Zambrano


1 commento:

  1. Stavo cercando consigli su cosa fare per recuperare il mio ex marito, la mia storia parla di una donna che lavorava con mio marito nello stesso ufficio, stavano avendo rapporti segreti e li ho presi, per questo motivo il mio a spaccare, ma lo amo ancora ma sembra che fosse profondamente innamorato dell'altra signora e mi ha lasciato inutile, dopo poche settimane di ricerca di aiuto, mi sono imbattuto in Dr.Akhere che può aiutarmi, ho contattato Dr.Akhere per un aiuto dovuto al fatto che avevo bisogno disperatamente del mio ex amante perché lui è il mio tutto e la mia vita. A Dio sia la gloria, il mio ex marito è tornato da me entro 24 ore e ha giurato di non tradirmi mai più e ha promesso di amarmi per sempre, gli spettatori che leggono il mio articolo che hanno bisogno del suo aiuto dovrebbero contattarlo con la sua email: (Akheretemple @ yahoo.com) o Whatsapp +2348129175848 risolverà il tuo problema relazionale ...... ..

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