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mercoledì 29 agosto 2018

Interventi divini, illusioni o inganni?

Interventi divini, illusioni o inganni? Testo critico sulle apparizioni di Međugorje (parte 1)

http://marcocorvaglia.typepad.com/.a/6a0133ed164599970b01348215bb7c970c-pi  (immagine aggiunta al testo)

Da diverso tempo mi chiedevano di scrivere qualcosa sulle tanto discusse "apparizioni" mariane di Međugorje: ho deciso dunque di intraprendere una analisi critica, che ho rielaborato basandomi sui dati e le considerazioni fornite da Miriam Lambouras in un lungo articolo (che analizzava ben quindici apparizioni mariane degli ultimi due secoli, alcune peraltro assai poco conosciute) pubblicato anni addietro su The Shepherd, periodico edito dalla St. Edward’s Brotherhood a Brookwood.

Ne è risultato un lungo testo che va a toccare non solo le apparizioni erzegovine, ma anche altre recenti e conosciute apparizioni. Il testo è complesso e necessita di una buona base teologica e spirituale per essere compreso appieno, senza fraintendimenti. Per questo motivo ne pubblico solo alcuni estratti, cioè quelli che riguardano direttamente Međugorje. Chi si sentisse in grado di affrontare lo scritto completo, scriva una mail a traditiomarciana@gmail.com per riceverlo.

Nell'affrontare il testo, si tenga ben presente che il riconoscimento di un'apparizione da parte della Chiesa non implica l'infallibilità, cioè non obbliga il fedele a credere nella veridicità di siffatta apparizione: molti mariologi, soprattutto dopo il riconoscimento di Fatima, insistettero perché s'iniziasse a dichiarare la realtà delle apparizioni de fide tenenda, ma la Provvidenza ha nella sua bontà evitato che ciò accadesse.



I. ORTODOSSIA DELLA APPARIZIONI

Anzitutto, quando si deve valutare un'apparizione per identificarne un eventuale intervento divino, è necessario guardare ai contenuti della stessa, soprattutto perché, a partire dal rivelazionismo tardo-medievale, le apparizioni spesso contengono lunghi messaggi privati ai veggenti, che talora richiedono l'istituzione o il rafforzamento di un determinato culto (si pensi alla curiosa coincidenza delle apparizioni di Lourdes, incentrate sull'Immacolatezza di Maria sin dal suo concepimento, accadute appena pochi anni dopo la proclamazione del dogma da parte di Papa Pio IX), messaggi spesso suddivisi in più apparizioni consecutive a pochissima distanza tra loro: tutto ciò peraltro rappresenta una forte cesura con il modus eveniendi tradizionale delle apparizioni cristiane.
[...]

"Latria" della Madonna e paganesimo

Il problema di molte apparizioni, non ultima quella di Međugorje, è trasformare l'iperdulia dovuta alla Madonna in una latria, cioè in un'adorazione che spetta a Dio solo. Una delle caratteristiche più inquietanti di queste apparizioni è infatti che la Vergine appare come una figura autonoma, mentre Cristo è stranamente assente. E' lei che piange per lo stato di peccato dell'umanità, ed è sempre lei che decide chi sarà guarito. Qualsiasi cosa dicano i messaggi, è la Vergine, non Cristo, che si fa portavoce del Cielo. Questo mettere Maria al di sopra di Cristo è una gravissima minaccia per la nostra Fede, che nasce, vive e ha la sua ragion d'essere sostanzialmente e immancabilmente in Gesù Cristo. Da questo derivano alcune esasperazioni delle apparizioni (che non esito a definire "mode", in quanto per anni esse si concentrarono su Lourdes, poi passarono a Fatima e in un futuro non lontano potrebbero toccare a Međugorje...) che portano a dare un risalto esagerato a queste nell'economia salvifica (quante volte ho sentito dire che la fine del mondo avverrà un 13 maggio/ottobre, o che prima del Giudizio Universale ci sarà una fantomatica "era mariana"...). I teologi latini hanno sempre condannato simili aberrazioni, che però vengono propugnate sin dal XVIII secolo da taluni predicatori. I motivi sono certamente da trovarsi nell'impatto sentimentale e psicologico di tali aspetti, ricordando molto il cristianesimo minimale, ma poco ortodosso, di stampo gesuita.

Inquietano molto le considerazioni della Lambouras, che dopo un attento studio trova in questa mariolatria (diversa ed opposta alla doverosa iperdulia) le radici dell'antico culto pagano della dea madre e alle credenze gnostiche. Peraltro, ella sostiene, l'attuale tendenza all'ordinazione delle donne e all'uso di un linguaggio vago e asessuato per Dio sono fenomeni chiaramente collegati allo gnosticismo. Gli eretici gnostici permettevano alle donne di esercitare, al pari dell'uomo, la funzione di sacerdote e vescovo, e spesso sfruttarono alcuni elementi del Cristianesimo (non ultima la figura di Maria) nello sviluppo del proprio culto pagano, venerando l'immortale Sophia (Sapienza, o Gnosi), una delle cui incarnazioni sarebbe proprio la Madonna. In Occidente un culto della dea madre giunse già nel I secolo, il culto di Iside, la "madre-vergine che partorì il Sole".
Uno dei Padri della Chiesa, Sant'Epifanio, ci informa dell'esistenza di una setta, composta soprattutto da donne, detta dei Colliridiani. Originaria della Tracia, verso il IV secolo la setta si era diffusa nella Scizia Superiore e in Arabia. Sembra che fosse ispirata dagli eventi del Vangelo, combinati con una leggenda, simile a quella di Elia, sulla purezza e "non-morte" di Maria. S. Epifanio afferma che le "sacerdotesse di Maria" la veneravano come una dea autonoma, la Regina del Cielo, con rituali ben più antichi del Cristianesimo, e "adornavano una sedia o un trono quadrato, lo coprivano con una stoffa e, in certe solenni occasioni, vi ponevano sopra del pane e lo offrivano nel nome di Maria". Ricordando l'esempio degli Ebrei, condannati dal Profeta Geremia, che avevano fatto offerte del genere alla "Regina del Cielo" - in questo caso, Astarte - Epifanio si scaglia contro l'adorazione della Vergine nella stessa misura in cui aveva criticato la mancanza di rispetto nei suoi confronti. Secondo la Lambouras, questa "sembra più un'altra religione, piuttosto che una deviazione della religione cristiana: è l'antica religione pagana della Dea, che si nasconde sotto la nuova manifestazione di "Maria". E' improbabile che i Colliridiani, come tali, abbiano influenzato la Chiesa; ma la loro esistenza dimostra come possono sorgere simili distorsioni della vera fede, ed è possibile che una versione più ortodossa di alcune delle loro idee si sia rivelata congeniale per alcuni neo-convertiti dal paganesimo, rimanendo così latente, finché la giusta combinazione di circostanze non l'ha ridestata". In realtà, una sottospecie di "paganesimo cristianizzato" era vissuto a lungo nelle zone più buie dell'Europa, e la figura della Vergine "protettrice dei laghi e dei boschi", o dei Santi "adorati, più che venerati", n'erano le manifestazioni. Emile Zola dichiarò di aver avvertito a Lourdes "quasi una nuova religione".

[...]

Due altri attributi della dea che ritroviamo in alcune devozioni mariolatre:
1) Il diadema, cioè la corona imperiale, al posto dello stephanos, cioè la corona dei santi, la più bella delle quali è quella di Maria. Ad esempio, nel 1732, la Vergine di Svata Hora, in Slovacchia, fu incoronata col diadema del Sacro Romano Imperatore, e questo non fu l'unico caso.
2) La vittoria della dea sul male. Questo si ritrova già nella Medaglia Miracolosa, ma è particolarmente evidente a Medugorje. Questo potrebbe essere influenzato da una cattiva traduzione volgare di Genesi 3,15 diffusasi in Francia nel Settecento, in cui parrebbe che la donna (mentre invece è il seme della donna, cioè Cristo) schiaccerà la testa del serpente. Questo si percepisce nelle traduzioni moderne, per esempio, dei testi liturgici dell'Immacolata Concezione: molti leggono contrítum est ab ea caput serpéntis antíqui (Ant. al Magn. dei II Vespri) come "da lei è schiacciato il capo del serpente antico", ma il senso dell'espressione latina, come si può facilmente intuire avendo un minimo di conoscenze nel campo della glottologia, è "a partire da lei è schiacciato". Il Card. Newman, parlando del dogma dell'Immacolata Concezione che egli credeva e difendeva, riteneva che le esagerazioni popolari e altre deviazioni dall'insegnamento patristico fossero "provocate ad arte, allo scopo di destabilizzare le coscienze, provocare la blasfemia e portare le anime a perdizione". Papa Giovanni XXIII ritenne necessario ricordare che "la Madonna non è affatto compiaciuta quando viene posta al di sopra di suo Figlio". La Guida ufficiale di Lourdes del 1980 si dichiarava contraria a "una devozione superflua alla Vergine, che si basa su chincaglieria, rosari e medaglie: la perversione di una religione autentica, che si avvicina alla superstizione".

Cionondimeno, Geoffrey Ashe  afferma molto dubbioso che “la vitalità della Chiesa di Cristo sembra spesso essere dipesa da lei, più che da lui”. Padre O' Carrol, sostenendo le visioni erzegovine, addirittura inventa una Vergine che agisce indipendentemente rispetto a Dio: “Non è stato Dio Padre, né Dio Figlio incarnato, né Dio Spirito Santo a prendere l’iniziativa a Medjugorje. E’ stata Nostra Signora.” E prosegue dicendo che la caratteristica principale di Medjugorje è la manifestazione del “ruolo dominante, perpetuo, totalmente autonomo dato a Nostra Signora”. Padre O’Carroll cerca di rassicurare coloro che pensano che Dio sia stato messo in ombra a Medjugorje ricordando la “ricorrente menzione dello Spirito Santo” nelle parole della Gospa. La Lambouras fa notare che in 203 messaggi lo Spirito Santo è menzionato solo sei volte, e in due di esse in modo da farlo sembrare un semplice testimone della Gospa: “Vi invito, cari figli, a pregare per i doni dello Spirito Santo, di cui avete bisogno per testimoniare la mia presenza e tutto ciò che vi offro... Lo Spirito di verità vi è necessario per riferire i messaggi proprio come ve li detto”.

Inoltre, la Madonna delle apparizioni erzegovine (e non solo) appare come una "star" al centro del palcoscenico, parla quasi sempre di se stessa, decreta nuovi titoli per sé, si erge su un piedistallo; è ben diversa dalla Madonna del Vangelo e degli Atti degli Apostoli, umile, nascosta, "serva di Dio".

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Ecumenismo sugli altari

Curiosamente, nota la Lambouras, questa centralità ipertrofica di Maria (che si allontana dalla sana centralità che deve avere la Theotokos, colei che è più onorevole dei Cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei Serafini) coinvolge quasi tutti gli aspetti del cattolicesimo popolare moderno, ma viene puntualmente dimenticata quando la convenienza "ecumenica" lo richiede, nel dialogo coi protestanti. Questo ci permette di parlare di un altro aspetto problematico delle apparizioni: l'ecumenismo portato sugli altari.

Scrive la Lambouras: "Così come le apparizioni sono state manipolate per gli scopi della propaganda, o per motivi di proselitismo, nazionalismo e commercialismo, allo stesso modo esse vengono usate volenteri dai sostenitori dell’ecumenismo. Anglicani, luterani, perfino ortodossi visitano i santuari. 'La Madonna è per tutti'."

Ma l'aspetto più grave delle apparizioni di Međugorje è che si estende l'ecumenismo, entrando nel campo del "dialogo con le religioni non-cristiane", seguendo l'eretico insegnamento del Consiglio Ecumenico delle Chiese: “Le grandi comunità religiose non scompariranno... Gli ebrei rimarranno ebrei, i musulmani rimarranno musulmani, e coloro che appartengono alle grandi religioni orientali rimarranno hindu, buddhisti e taoisti". Eppure, in qualche modo, tutti, benché attaccati ai loro errori e continuando a negare Cristo, “dimoreranno nel regno di Dio senza... essere diventati cristiani come noi”.

Ma, come notava C. S. Lewis, essere un cristiano significa pensare che, laddove il cristianesimo differisce dalle altre religioni, il primo ha ragione, e le altre hanno torto. Lewis usava l’esempio di una somma: c’è un solo risultato esatto per una somma, e tutti gli altri sono sbagliati; ma alcuni dei risultati errati sono più vicini alla verità degli altri.

La Madonna a Međugorje (e non solo) si propone come madre dell'intera umanità, fautrice di unità e di riconciliazione, venuta a “convertire e riconciliare". La Gospa vuole abolire le distinzioni e le differenze religiose in una "unità senza Cristo" portando ad abbracciare fraternamente i membri dell'altra religione monoteista d'Erzegovina: l'Islam. Ma la Lambouras nota: "Gli ecumenisti sottolineano che la Vergine è menzionata nel Corano come la prescelta di Allah, e vengono lodate la sua purezza e la sua virtù; ma non dicono che, sempre nel Corano, Cristo stesso è considerato un semplice profeta fra i tanti – ed inferiore a Maometto –, e che la sua crocifissione e risurrezione sono decisamente negate".

L’apparizione di Međugorje dichiara che “fondamentalmente, le religioni sono simili”.
La Gospa ha detto che le divisioni fra le religioni sono create dall’uomo; e sembra che abbia anche dichiarato che Dio comanda su tutte le religioni come un re sul suo regno: si pensa, per i non cristiani, a una "unità senza Cristo"? Ella ha pure detto che il Papa dev’essere un padre per tutti gli uomini, non solo per i cattolici. Si nota qui uno degli aspetti peggiori del "papismo" (il termine indica una cosa ben diversa dal legittimo primato del Vescovo di Roma sulla Chiesa: indica piuttosto la tendenza, che alcuni definiscono eretica, a innalzare a dismisura la figura [non l'ufficio] del Pontefice, fino a metterlo quasi al di sopra di Cristo e della Tradizione: una devianza simile è molto diffusa nel Cattolicesimo del XX secolo): a fare l'unità delle Chiese (o, addirittura, delle religioni!), secondo costoro, non è l'unità nella Verità della Fede in Cristo, ma semplicemente l'unità sotto il Papa. Sottomettere l'aspetto dell'unità nella Fede a quello dell'unità sotto il capo visibile della Chiesa è sottomettere Cristo e la Religione al Papa, ma è anche considerare "poco importante" la Verità della Fede: cioè è una proclamazione dell'indifferentismo religioso!

La proclamazione aperta dell'eresia dell'indifferentismo religioso dovrebbe essere sufficiente a tacciare di falsità siffatte apparizioni, e probabilmente in altri tempi lo sarebbe stato. Ma oggi, quando l'ecumenismo (termine usato impropriamente, dacché esso si riferisce di per sé al dialogo tra soli cristiani) è un principio indiscutibile del neo-cattolicesimo, questo non pare suscitare grandi dubbi, nemmeno in ambienti conservatori. "Papa Giovanni Paolo II, che a quanto si dice crede alle apparizioni - denunciava la Lambouras, ancora in vita Wojtila - sembra aver fatto sue queste parole, e si sia ispirato a loro per ulteriori iniziative ecumeniche. Oltre alla sua Giornata Mondiale di Preghiera ad Assisi, il Papa definisce gli ebrei come “fratelli maggiori” dei cristiani; e, nel suo discorso ai giovani musulmani del Marocco, ha nominato Dio Padre sessantasei volte".

L’Arcivescovo Frane Franic di Split scrive: "...considero particolarmente importante il ruolo di Međugorje nell’opera ecumenica della Chiesa”: ma questi sono i passi verso la distruzione della Chiesa, e la costruzione dell'unica "Religione mondiale" che da secoli è propugnata dalla Massoneria e dai liberali "spiritualisti": la "primavera delle religioni" favoleggiata da qualche oscuro personaggio ai vertici dell'ONU si realizzerà, se ci si continua ad affidare a queste idee, non con l'omicidio della Chiesa di Cristo, ma -apparentemente, poiché la Chiesa vera non verrà mai meno- con un suo suicidio. Del resto, proprio nella Chiesa si annidavano i lupi che hanno dato origine a quest'operazione demoniaca, già nel XV secolo. Il vescovo di Bressanone Niccolò Cusano (1401-1464), di tendenze neoplatoniche, sognava di "riconciliare per sempre le sette che combattono tra loro in un sistema di unità religiosa", in cui "pagani e cristiani sono fusi", perché "ogni sistema possiede un certo grado di verità" e “solo attraverso uno studio dei vari sistemi si può avere una vaga intuizione dell’ ‘unità della verità inattingibile’" (eresia perniciosissima, poiché sostiene che la Verità non si trovi già tutta intera nella Chiesa di Cristo).

Questo diceva Samuel Horsley, anglicano, nel XVIII secolo, parole che risultano pericolosamente veritiere per la situazione odierna: “La Chiesa di Dio sulla terra sarà grandemente ridotta... al tempo dell’Anticristo, per l’aperta diserzione dei poteri mondani. Questa diserzione inizierà come una dichiarata indifferenza nei confronti di ogni particolare forma di cristianesimo, sotto forma di tolleranza universale... dalla tolleranza nei confronti delle più pestilenziali eresie, si procederà a tollerare il maomettanismo e l’ateismo, e infine alla vera persecuzione della verità del cristianesimo.” Sono parole di un anglicano, ma come diceva il D'Aquino "la verità è opera dello Spirito, d'ovunque provenga"...

Paranormale e superstizione

Nonostante quanto si dirà in seguito sui fattori psicologici, molti fenomeni paranormali sono stati visti da talmente tante persone da doversi sospettare reali [...]. Ma si tratta di fenomeni naturali, segni celesti che accompagnano la presenza della Madre di Dio, o parte della campagna di “segni e falsi miracoli” che precede l’avvento dell’Anticristo?

[...]

Se si escludono i fenomeni naturali ci resta la possibilità che i fenomeni siano una qualche specie di allucinazione di massa, o una parte della campagna di quei “segni e prodigi menzogneri” che preannunciano l’Anticristo, i "grandi segni del cielo" di cui dice San Luca che avverranno negli ultimi tempi, e che molti santi asceti dicono avverranno nell'aere, luogo naturale del dominio dei demoni; San Giovanni Evangelista scrive del resto che l'Anticristo farà “grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini” (Ap 13,13). Questo è indicato dalle Scritture come il più grande dei segni dell’Anticristo, e il luogo di questo segno è nell’aria.

Scrive la Lambouras: Se vi è un aspetto “anticristico” a Međugorje , esso ben s’inquadra nel crescente interesse per i segni e i prodigi. Il soprannaturale è stato da tempo rimosso dalla vita quotidiana per opera del razionalismo, del materialismo e dell’intimidazione della scienza e della tecnologia. Un numero crescente di persone che avvertono questa mancanza hanno provato a riempire il vuoto con gli UFO, i soli danzanti, le droghe, le guarigioni “per fede”, il revivalismo carismatico, lo spiritismo, il paganesimo New Age, perfino il satanismo. La superstizione continua a fiorire. Una statua della Vergine piange sangue da un occhio, e i vicini si precipitano a recitare il rosario davanti ad essa (secondo il parere dei fabbricanti, la resina usata per gli occhi dell’immagine si era probabilmente liquefatta: caso, questo, abbastanza frequente). Una donna messicana frigge una tortilla per cena al marito, vede nella pasta una somiglianza col volto di Cristo coronato di spine, ed ecco il miracolo! Nei successivi dodici mesi, 8.000 persone si sono recate a venerare la tortilla, incorniciata nel vetro e circondata da fiori e candele, mentre un imbarazzato Arcivescovo tentava invano di fermare il culto della “sacra pagnotta”.

Il movimento carismatico a Međugorje

Cito testualmente la Lambouras.

L’incredibile facilità con la quale i visionari accettano le loro apparizioni è del tutto simile a quella con cui i carismatici accettano, come provenienti da Dio, i loro “doni dello Spirito”. Qualcosa che non è una semplice allucinazione, ma è al di là dei limiti della conoscenza e dell’esperienza umana, non è necessariamente una visione genuina, ricevuta per grazia di Dio. Può semplicemente trattarsi della fiducia in una piacevole esperienza psichica: nei messaggi c’è sempre la stessa enfasi su “amore”, “pace” e “gioia”. In ciò sembra che vi siano precise somiglianze con un altro fenomeno: lo spiritismo. I medium non esitano ad accettare i loro spiriti-guida come messaggeri di luce; e i loro messaggi sono anch’essi, invariabilmente, amorevoli e consolatori, reverenti nel modo di esprimersi, con frequenti riferimenti a una divinità e a insegnamenti morali. I medium affermano di comunicare messaggi da un mondo più elevato; e i visionari, in effetti, hanno comunicato messaggi della Gospa a coloro che avevano posto delle domande. Anche l’Arcivescovo di Split ha chiesto a uno dei visionari se la Gospa aveva qualche messaggio per lui. Una carismatica, parlando di profezie nel corso di un suo incontro in America, afferma: “I messaggi sono sempre stati pieni di grande consolazione e gioia dal Signore”. Un sostenitore di Međugorje, parlando dei messaggi della Gospa, dice che “i messaggi sono una miniera di meravigliosi consigli e rassicurazioni”.

"Ti tendo la mano. Devi solo prenderla, ed io ti guiderò” (carismatico). “Oggi voglio avvolgervi nel mio mantello, e condurvi tutti sulla strada della conversione” (Gospa). “Siate come un albero, che oscilla al vento della Sua volontà, con le radici nella Sua forza, che si tende in alto verso il Suo amore e la Sua luce” (carismatico). “Aprite i vostri cuori a Dio, come i fiori in primavera cercano il sole” (Gospa).

Naturalmente, le già citate funzioni di guarigione presso la chiesa di Padre Jozo Zovko avevano un carattere nettamente carismatico; il che spiega come mai la gente era portata ad abbracciarsi, piangere e svenire. Il ministero di Padre Jozo ora comprende il Riposo nello Spirito – una versione meno drammatica della carismatica Uccisione nello Spirito –, a cui è stato introdotto da un americano, e che sembra aver causato “qualche imbarazzo” nella parrocchia

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Interventi divini, illusioni o inganni? Testo critico sulle apparizioni di Međugorje (parte 2)


La parte 1 con l'importante premessa si trova al post precedente.

II. IPOTESI SULLA NATURA DELLE APPARIZIONI


"Dai loro frutti li riconoscerete"

L'argomento che più frequentemente viene portato a favore delle apparizioni mariane, e negli ultimi tempi specialmente di quelle di Međugorje, è la presenza di "buoni frutti" che identificherebbero dunque un "buon albero". Questi frutti sono relativi a due aspetti differenti: le guarigioni e le conversioni.

1) Se guardiamo ai dati percentuali, la quantità di persone guarite presso questi santuari è veramente minima. Delle migliaia e migliaia di pellegrini e malati che ogni anno si recano a Lourdes, in un secolo e mezzo risultano appena 5000 casi di guarigioni, di cui però solo 64 ritenute miracolose. Questo è stato vagamente giustificato con alcune frasi attribuite alla Madonna, del tipo "questi li guarirò, non altri", che introducono una sorta di elezione incondizionata per me inesplicabile. D'altra parte, può essere interessante segnalare che l’Anglican London Healing Mission riporta ogni mese una quantità di guarigioni sorprendente; anche i gruppi pentecostali ecarismatici affermano di averne al loro attivo, così come gli spiritisti (la National Federation of Spiritual Healer), e un tempo pure il movimento della Scienza Cristiana aveva il suo buon bilancio di guarigioni. La Lambouras nota che la stessa Bernadette non fece uso dell’acqua di Lourdes per guarire dai suoi mali, ma cercò sollievo nella vicina sorgente curativa.
Alcuni sottolineano la grande compassione dimostrata nei santuari per i malati, e il tempo e l’energia impiegati a loro beneficio, anno dopo anno, da devoti che si accollano questo compito, e pensano che le visioni debbano essere vere, se ne deriva tanto bene. Ma la compassione non è una prerogativa del solo cristianesimo. La compassione per ogni creatura vivente è il fondamento del buddhismo; e persone di tutte le fedi, o di nessuna, prestano in silenzio, senza alcuna pubblicità, la loro opera di volontariato negli ospedali o fra i disabili mentali o fisici del loro vicinato. Le guarigioni e la compassione non provano affatto l’autenticità delle apparizioni.

2) Pure l'argomento delle conversioni è impiegato da tutti i sostenitori dei santuari, come pure dai movimenti carismatici, ma era usato pure in passato dai più disparati eretici. Scrive l'Arcivescovo Franic in un rapporto a Roma nel 1985: “Negli ultimi tre anni e mezzo, più di tre milioni di pellegrini sono venuti a Međugorje da tutti e cinque i continenti; e tutti, dopo il pellegrinaggio, sono tornati a casa convertiti, o sono stati ricondotti a una vita cristiana da una condizione di indifferenza religiosa o di assoluto ateismo, rinnovando il loro contatto con la preghiera e con pratiche religiose come il digiuno, generalmente il venerdì, e in alcune case anche il mercoledì, cibandosi solo di pane ed acqua: in una parola, completamente riconciliati con Dio e con gli uomini".
Ora, può capitare anche solo per fattori psicologici che uno resti entusiasta di un esperienza e in seguito ad essa decida di cambiar vita: tre milioni paiono cionondimeno un numero veramente esagerato, forse propagandistico. Inoltre, le pratiche religiose esteriori non sono di per sé sufficienti ad attestare una "conversione del cuore" e un'esperienza spirituale, come c'insegna la parabola del fariseo e del pubblicano.

Il resoconto che fa la Lambouras, la quale ebbe anche esperienze personali nei santuari mariani, è decisamente meno roseo:

"Vi sono anche frutti guasti: il disaccordo con i devoti di altri santuari mariani, e altre tristi storie di dispute feroci, ancora con acrimoniosi scambi di invettive ad alti livelli. Su un tono più leggero, Desmond Seward (The Dancing Sun) riporta il divertente resoconto del lungo sermone a una Messa in inglese di un prete del Kentucky, che include il commovente racconto delle pene da lui patite per disassuefarsi dalla Coca-Cola in risposta alle richieste di penitenza da parte della Vergine. [...] Migliaia di persone affermano, discretamente, che le loro vite sono state trasformate spiritualmente dai santuari. Certi cattolici tradizionalisti considerano i santuari come una conferma della loro fede. Gli incerti, scossi dai moderni cambiamenti in senso liberale del Cattolicesimo, vi cercano – e trovano – rassicurazione. Gli innovatori liturgici si sentono liberi di indulgere in servizi religiosi con “accresciuta spontaneità e informalità”, come la Messa-Party per i bambini malati a Lourdes, in cui, dopo la consacrazione, furono lanciati in aria palloni e festoni colorati, e i celebranti unirono le mani e saltellarono lungo la navata cantando “Signore della danza” (che in realtà è Shiva, il dio Hindu). Alcune suore continuano a vivere la vita di sempre; ma la maggior parte delle Sorelle della Carità di Nevers (l’ordine di Bernadette) hanno dismesso l’abito religioso e si sono integrate con il mondo moderno. La stessa Bernadette è stata manipolata da gruppi diversi, che l’acclamano come la loro eroina: i “rivoluzionari” di Cristo Operaio, perché era povera, apparteneva alla classe lavoratrice e partiva da una posizione sociale svantaggiata; i “carismatici”, perché aveva avuto visioni e aveva udito direttamente la voce del cielo, senza mediazioni da parte della gerarchia ufficiale. Case di potere spirituale, luoghi di speranza e guarigione: un ricettacolo di superstizione, un paradiso per ladruncoli (secondo Patrick Marnham, a Lourdes, in alta stagione, è necessaria la presenza di un buon numero di poliziotti in borghese) e per sfruttatori commerciali, un grande incentivo per il turismo, una scusa per il nazionalismo ed il proselitismo, un modo di soddisfare la ricorrente domanda popolare per la dea sotto una veste rispettabilmente cristiana: i santuari sembrano essere molte cose, per molte persone diverse."

Aspetti politici e mediatici

[...]

Sono arcinote le funzioni "politiche" ricoperte in passato dal Santuario di Lourdes, baluardo del tradizionalismo e della reazione cattolica in un'Europa, e specialmente in una Francia, che andava decadendo sempre più nelle mani del liberalismo e della massoneria. C'erano veri e propri assalti da parte della Terza Repubblica Francese nei confronti dei pellegrini, la qual cosa spinse l'organizzazione di un raduno internazionale a Lourdes nel 1872, al quale parteciparono ben nove vescovi e ventimila fedeli. Per lo stesso motivo, tra la fine del XVIII e del XIX secolo si era "sponsorizzato" il culto del Sacro Cuore in funzione prima antigiacobina e poi antiliberale.

Identicamente, il Portogallo delle apparizioni di Fatima era sotto un regime antimonarchico e anticlericale, caratterizzato da povertà, corruzione e persecuzioni nei confronti del clero (v'era, per esempio, divieto dell'abito ecclesiastico). Inoltre, l'uso del Cuore Immacolato di Maria come bandiera anticomunista (la famosa questione della conversione della Russia) spiega bene il gran favore che Papa Pio XII riservò per il santuario portoghese.

In funzione anticomunista era sorto pure il santuario di Međugorje: Pio XII sosteneva il governo fascista degli Ustascia proprio per cercare di difendere l'europa dal comunismo. Il non-detto è che dietro l'appoggio agli Ustascia si nasconde una strage di 750.000 ortodossi serbi, ma pure la stessa Međugorje nacque in funzione antiortodossa: il santuario è situato in un'enclave dell'Erzegovina a maggioranza croata e cattolica, in un paese a maggioranza serbo e ortodosso (le divisioni religiosi in queste zone, vissute in modo prettamente ideologico, sono spesso semplici espressioni di più marcate e meno spirituali divisioni etniche). Il Cardinale Stepinac di Zagabria considerava la Chiesa Ortodossa un male “quasi più grave del Protestantesimo” (sic!); e furono proprio i frati francescani a gestire il più noto fra i campi di concentramento. Nei pressi di Međugorje, cinquanta fra uomini, donne e bambini vennero gettati da una rupe, e tutti i monaci di un vicino monastero ortodosso furono sepolti vivi.

[...]

Grazie ai mezzi della moderna pubblicità, i visionari di Međugorje divennero ben presto il centro dell’attenzione mondiale, offrendo consigli a coloro che si affollavano nelle loro case e riportando le parole dalla Signora di Međugorje in risposta alle domande della folla. I ragazzi sono stati intervistati infinite volte, ed esaminati da medici e psicologi. Gli eventi di Međugorje sono stati promossi da un’efficiente e aggressiva campagna propagandistica che si è servita di ogni possibile mezzo: riviste dedicate esclusivamente all’evento, numeri di telefono internazionali per coloro che desideravano ricevere il messaggio mensile della Gospa, programmi radio e televisivi diffusi in tutto il mondo, video, cassette e numerosi libri (il mariologo René Laurentin, da solo, ne ha scritti almeno una decina). Ai tempi della Lambouras pellegrinaggi e viaggi turistici alla località erzegovina erano decisamente impossibili per via della guerra jugoslava: ella fu però in un certo senso profetica, quando affermò che appena si fosse placata la situazione sarebbe diventata il centro del turismo "religioso" più disparato, cosa che effettivamente vediamo sotto i nostri occhi.

I veggenti

Prima di andare a trarre alcune conclusioni, è opportuno considerare in sé le figure dei veggenti. Questo è molto importante se vogliamo analizzare delle posizioni alternative rispetto a credere l'intervento divino nelle apparizioni. Quanto sono convincenti i veggentistessi, tutti convinti di aver visto la Madre di Dio? E’ molto preoccupante la loro straordinaria mancanza di cautela spirituale, che li ha spinti ad attribuire incondizionatamente le loro visioni alla Beata Vergine. A tal proposito si ricordano le parole di uno dei visionari di Međugorje : “Chi altri poteva essere? Era ovvio!”.

[...]

I giovani di Međugorje sono descritti come immersi in un mondo di esaltazione spirituale, fulgidi esempi che vivono “vite esemplari di preghiera, digiuno, distacco dal male del loro tempo e dei loro coetanei, manifestando amore sincero per la Chiesa ed il Papa”. Ma sono stati definiti anche “piccoli bugiardi”, “pedine inconsapevoli di un gioco che non comprendono”, dotati di “ego dilatati” e simili, nel comportamento, a “robot addomesticati”. Mirjana, una di loro, non vede più le apparizioni, ma ode una voce interiore. Altre due ragazze, Jelena e Marijana, inizialmente sotto la direzione di Padre Tomislav Vlasic (loro direttore spirituale, carismatico) odono anch’esse una voce interiore, attribuita alla Vergine, che affida loro messaggi personali, messaggi per il gruppo locale di preghiera, per la parrocchia e per il mondo intero. Sono state distribuite gratuitamente più di un milione di copie di libri dello stesso Padre Vlasic, contenenti meditazioni sui messaggi, e che includono “formule di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, dettate da Nostra Signora a Jelena”. Altri sacerdoti collegati con Međugorje e con il Movimento carismatico ricevono anch’essi “locuzioni interiori”, definite come l’esplicita consapevolezza interiore di un messaggio, diversa da qualsiasi altra forma di comunicazione umana.

Davanti a tutto ciò, il concetto più volte impiegato per sostenere a Roma la bontà delle apparizione, quello delle gratiae gratis datae (cioè, concesse a persone non necessariamente progredite o esemplari quanto a vita spirituale), pare alquanto debole.

Approccio scettico: i fattori psicologici

Analizziamo ora gli approcci che si possono avere nei confronti delle apparizioni se si rifiuta (o si dubita) di vederle come intervento divino. La prima lettura è quella psicologica, che le reputa dunque delle semplici illusioni. Questa tesi è quella propugnata principalmente dai protestanti, dagli atei e dai "cattolici" razionalisti, o comunque di coloro che negano essenzialmente gli aspetti mistici e soprannaturali. E' una tesi a parer mio molto debole, ma è opportuno affrontarla. Riporto quasi testualmente dalla Lambouras, la quale pure si distanzia da queste posizioni.

Nella maggioranza delle apparizioni prese in esame, i soli o comunque i principali visionari sono bambini o adolescenti: è dunque probabile che in questi fenomeni sia presente qualche elemento di psicologia infantile. Per un'accurata valutazione delle visioni e dei messaggi, bisognerebbe avere maggiori informazioni riguardo ai bambini coinvolti: a quale tipo di arte religiosa sono stati esposti, quali sermoni hanno ascoltato, quali insegnamenti hanno ricevuto a scuola e nelle lezioni di catechismo, quali libri religiosi hanno letto.

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E' altresì ben noto che un piccolo numero di soggetti in tenera età dimostrano una considerevole capacità eidetica: cioè la facoltà di avere vivide immagini visive di specifici oggetti che non sono presenti nella realtà, ma nella loro immaginazione conscia o inconscia, e vengono "visti" dal soggetto stesso. Hilda Graef menziona un esperimento molto interessante condotto da uno psicologo, C. M. Staehlin, in cui e' stata testata la suggestionabilità di sei ragazzi dai quindici ai diciotto anni, a cui è stata indotta per suggestione l'immagine di una battaglia fra guerrieri medievali oltre un albero. Due ragazzi non hanno visto niente, due hanno "visto" la battaglia ma non hanno udito nulla, e altri due hanno visto la scena e udito il rumore, perfino le grida dei singoli cavalieri. Nessuno dei ragazzi aveva potuto comunicare con gli altri; eppure, i due che avevano "visto" e "udito" concordavano su ogni dettaglio. Nelle apparizioni abbiamo lo stesso fenomeno: l'accordo fra i ragazzi, la loro apparente comunicazione telepatica, il fatto che solo alcuni "vedono", mentre altri "vedono" e "odono" le parole delle apparizioni.

Comunque, una capacità eidetica e ordinari fattori di sviluppo infantile non sono sufficienti, da soli, a spiegare l'attaccamento dei bambini alle loro storie, quando in alcuni casi essi furono ripetutamente interrogati, presi in giro, puniti fisicamente per aver "raccontato bugie", perfino imprigionati. Né spiegano gli stati di trance, talvolta di ore, durante i quali i giovani non reagirono a luci abbaglianti, a bruciature di sigarette e a punture di spillo. [...]

Approccio cristiano: l'inganno spirituale

Veniamo ora invece a una lettura che, pur mettendo in dubbio l'ipotesi di un intervento divino, si muove su un piano più prettamente cristiano e spirituale. Se un fatto soprannaturale non è un intervento divino, si prospetta il triste scenario dell'inganno spirituale.

C'è tutta una teologia attorno all'inganno spirituale, al miraggio falso erroneamente preso per vero. L'ascetica russa conosce il termine prelest per indicare questo concetto, e vi insiste ripetutamente (viste le deviazioni che spesso si manifestavano in alcuni personaggi spirituali). Il concetto è nondimeno patristico: si trovano molti esempi, nelle Vite dei santi, in cui monaci e asceti, molti dei quali giunsero poi a realizzare una genuina santità, caddero in uno stato di delusione, accogliendo demoni in forma di angeli, o addirittura di Cristo stesso, ricevendo “rivelazioni”, vedendo “luce” nelle loro celle e udendo “il Signore” parlare loro. A volte “Cristo” offriva loro il dono della “profezia” e poteri straordinari. San Diadoco di Foticea avverte di non accettare l’inganno del maligno sotto forma di luce o di fuoco; e San Simeone il Nuovo Teologo mette in guardia contro gli spiriti maligni che provocano vari e numerosi inganni nell’aria.
Anche in Occidente molti Padri parlarono di inganno spirituale, tra gli ultimi San Giovanni della Croce. Paradossalmente, questo importantissimo aspetto della mistica scomparve (o meglio, venne spesso taciuto, ritrovandosi assai poche volte nei compendi di mistica) nei secoli successivi, sicché non solo dei ragazzini, ma financo i loro direttori spirituali o talora i loro vescovi apparivano digiuni di questi principi di ascetica.

A questo si aggiunge il fatto che spesso, in un'ansia psicologica, s'insegnava ai semplici a pregare con le immagini della mente, cosa che effettivamente ha un posto importante nell'ascetica, ma necessita di una certa preparazione spirituale (si pensi agli esercizi ignaziani, spesso basati su immagini, ma che erano un tempo riservati ai religiosi e comunque a chi aveva una certa formazione, non certo a tutti, come si è preteso di fare poi; oppure ai santi iconografi, che figuravano nella preghiera le immagini che poi avrebbero ritratto, ma erano spiritualmente molto progrediti). San Marco l’Asceta avverte che “quando i nostri pensieri sono accompagnati da immagini, abbiamo già dato loro il nostro assenso”. I Padri e gli asceti preferivano una preghiera senza immagini.
Si pensi che in certe congregazioni di “guarigione” protestanti, nella sessione di preghiera che precede il “servizio di guarigione”, si dice al malato d'immaginare una luce dorata che scende su di lui dal cielo. Se i veggenti erano, come i loro stessi devoti ammettono, "poco formati al discernimento spirituale", era grande per loro il rischio di cadere nella trappola delle apparenze illusorie.

Ciò di cui molti entusiasti di apparizioni mariane non si rendono conto è che al giorno d’oggi i “fenomeni spirituali” sono assai comuni. I gruppi pentecostali/carismatici identificano con estrema facilità le loro esperienze con lo Spirito Santo, così come, negli anni ’70, i revivalisti protestanti in Indonesia accettavano ciecamente come genuine le loro “voci”, gli “angeli” (che citavano invariabilmente le Scritture con tanto di capitolo e versetto), le visioni di “Cristo”, le guarigioni, le luci miracolose che accompagnavano gli evangelizzatori, e i misteriosi fuochi celesti che consumavano le statue cattoliche romane. Chi porta idee “cristiane” nelle proprie esperienze spesso presume, senza riflettere, che queste siano realmente esperienze cristiane, opera dello Spirito Santo; e di rado si ferma a chiedersi se tali esperienze non possano, invece, provenire da uno spirito di ben altra specie.
Sicuramente alcune delle visioni potevano essere, all’inizio, provocate da fattori psicologici. La maggior parte di noi non possiede un senso molto sviluppato di auto-consapevolezza. Sappiamo ben poco di noi stessi, e abbiamo una scarsa conoscenza dei processi misteriosi, ma del tutto naturali, che operano nella mente subconscia, e degli effetti che possono produrre. Al di là dell’auto-inganno, inoltre, vi è la possibilità di un’inconscia partecipazione medianica, o perfino di una più diretta illusione diabolica.

E' significativo il fatto che a non credere alle apparizioni non erano solo "vescovi ostili" (come l'ex arcivescovo di Mostar), ma anche Santi dalle innegabili capacità di discernimento (il già citato San Giovanni Maria Vianney non credeva alle apparizioni di La Salette, e anzi ne metteva in guardia).

Il famoso episodio dei "sospetti" dei giovani di Međugorje con le loro bottiglie di acqua santa e le loro minacce alla “Gospa” (“Se sei Satana, vai via!”), restano comunque indicativi di scarse capacità di discernimento. Quando al Padre Sabba del Monte Athos (+1908), fu chiesto di liberare un monaco posseduto da un demonio, egli pregò e osservò un digiuno completo per una settimana prima di compiere l’esorcismo; e liberò un altro monaco che era stato ingannato da un falso “angelo custode”, che aveva pregato e parlato con lui quotidianamente per due anni, prosternandosi come se “con dolore e lacrime pregasse il Signore di aver misericordia del suo servo, e di cacciare i demoni maligni”. Lo Staretz Amvrosij di Optina e ammoniva coloro che cercavano la sua guida di non fidarsi delle voci udite durante la preghiera, o delle trasformazioni delle icone, profumi o fiamme provenienti da esse, che potevano apparire segni positivi, ma a cui non doveva essere attribuito alcun significato, poiché cose del genere possono anche essere inganni del nemico.

Così la Lambouras commenta l'esperienza erzegovina: "I ragazzi si fidarono ciecamente dell’apparizione di Medjugorje: fiducia che fu incoraggiata dai francescani, i quali si comportarono come i loro confidenti e direttori spirituali. Non vi era alcun concetto di prelest, non sembrava esserci alcuna considerazione della temibile oscurità della mente umana decaduta. Lo stesso argomento usato per sostenere l’autenticità di Medjugorje – “l’albero lo riconoscerete dai frutti” – , cioè la fervente preghiera, le conversioni, le guarigioni, il senso di pace e gioia, era stato usato da “carismatici” e revivalisti protestanti, dagli evangelici indonesiani e da vari movimeti eretici nel corso della storia. Hindu e buddhisti dicono senza dubbio la stessa cosa, quando sottolineano l’intensa devozione dei loro seguaci, durante i pellegrinaggi di massa ai templi, e le guarigioni avvenute ai santuari dei loro maestri spirituali".

“Se i santi stessi non hanno sempre saputo riconoscere i demoni che erano loro apparsi con l’aspetto di santi e dello stesso Cristo, com’è possibile per noi illuderci di riconoscerli senza errore! ...I santi maestri della lotta cristiana... ci ordinano di non fidarci di alcuna immagine o visione... se dovessero apparire all’improvviso, di non conversare con loro..., ma, risolutamente consapevoli della nostra indegnità e incapacità di vedere santi spiriti, pregare Dio di proteggerci dalle trappole e dagli inganni astutamente disposti dagli spiriti maligni... L’unica via per entrare rettamente nel mondo degli spiriti è la dottrina e la pratica del combattimento cristiano. L’unica via per entrare rettamente nella percezione sensoriale degli spiriti è l’avanzamento e la perfezione cristiana.” (Ignazio Brianchaninov)

Conclusione

Lasciando al lettore di trarre le conclusioni che più riterrà opportune [...], chiudo con monito di San Giovanni della Croce ci spinge a cercare un Cristianesimo meno rivelazionista: “Tutte le visioni, le rivelazioni e le impressioni celesti, per quanto l’uomo spirituale possa tenerle in conto, non valgono il più piccolo atto di umiltà; perché quest’ultimo porta con sé i frutti della carità, che mai si stima o pensa bene di sé, ma solo degli altri”.

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