SUPER EX AL PAPA: IL CARD. FARRELL DEVE LASCIARE. ED ELENCA TUTTE LE ONDE DELLA MAREA LGBT CURIALE…
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Dopo un breve periodo di vacanza torniamo – sia pure a mezzo servizio – in attività. Lo facciamo con un articolo piuttosto esplosivo di Super Ex (Ex di Movimento per la vita, di Avvenire, e di altre cose, ma, ancora, non ex cattolico; e vista la situazione, mica è poco) sullo scandalo McCarrick, sul cardinale Farrell, e in generale sulla ondata arcobaleno che sembra sommergere la Chiesa. Un’impressione che abbiamo avuto anche noi, spesso, negli ultimi anni, e che ci fa rimpiangere la silenziosa opera di pulizia compiuta da Benedetto XVI. Ma ecco Super Ex:
Caro Tosatti,
proviamo ad imitare il quotidiano Repubblica. Potrebbe essere un buon modo per farsi leggere da Bergoglio, assiduo lettore del giornale fondato da Eugenio Scalfari.
Tempo addietro Repubblica amava porre domande, con una certa insistenza, al premier Silvio Berlusconi, anche sulla sua vita personale, non propriamente integerrima.
Le domande da porre a Bergoglio sono queste: Kevin Joseph Farrell è davvero un sacerdote meritevole della berretta cardinalizia? Siamo certi che sia la persona adatta per ricoprire il ruolo di prefetto del nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita? E’, Farrell, l’ecclesiastico più indicato per esprimersi su questioni come l’affettività, il matrimonio, la morale sessuale?
Queste domande potrebbero nascere dalla semplice constatazione che il neocardinale tanto in auge per la sua adesione entusiasta ad Amoris laetitia esprime spesso concezioni eterodosse, e contribuisce potentemente ad imprimere una svolta pro LGBT nella Chiesa cattolica.
Ma c’è molto di più. Ci sono dei fatti veri e propri, fatti angoscianti di cui i media americani discutono da giorni, che in Italia sono stati magistralmente riassunti dal giornalista cattolico Riccardo Cascioli: “Farrell è stato per sei anni vicario generale di McCarrick (il cardinale progressista colpevole di molestie omosex e pedofile, ndr) a Washington, ci ha vissuto fianco a fianco (nello stesso appartamento, per volere di McCarrik, ndr) quando i seminaristi venivano insidiati dal porporato; e lo stesso McCarrick ha lanciato Farrell nella carriera ecclesiastica. Oggi Farrell dice di non aver mai sospettato di nulla né mai nessuno gli ha riferito di lamentele o chiacchiere intorno all’arcivescovo.Viste le dimensioni dei misfatti di McCarrick e le voci che si inseguivano da anni, la versione del cardinale Farrell ha dell’incredibile. Ci sono solo due possibilità: o mente spudoratamente in quanto complice di McCarrick o è talmente fuori dalla realtà di non accorgersi di quanto accade sotto i suoi occhi. Entrambe le ipotesi sono gravissime e da sole consiglierebbero le dimissioni immediate dall’incarico in Vaticano, ma la coincidenza con l’Incontro mondiale delle Famiglie, con la svolta gay che gli si vuole dare, rende la posizione di Farrell ancora più insostenibile”.
Proviamo a parafrasare: o Farrell è un cretino (e allora perchè nominarlo cardinale ed affidargli così importanti incarichi?), oppure, al contrario, è stato nominato vescovo e raccomandato per la berretta cardinalizia da un altro cardinale, il McCarrick, criminale conclamato, per una certa comunanza, se non di vita, quantomeno di idee (è quello che pensano la gran parte degli americani,. poco convinti dalle argomentazioni di Farrell.
A pensare male, diceva qualcuno, si fa peccato, però spesso ci si prende. Ma è difficile non pensare male, quando tutti gli indizi portano sempre nello stesso punto.
Qualcuno ricorderà che circa un anno orsono, proprio all’inizio dell’estate, un monsignore di curia fu colto in flagrante durante un festino gay a base di sesso e di dorga. Era il segretario di uno dei più autorevoli cardinali pro Bergoglio, Francesco Coccopalmerio, cui era stata da poco affidata la stesura di un trattatello esplicativo del capitolo VIII di Amoris laetitia. Anche in quel caso si venne a sapere che il Coccopalmerio nulla sapeva dei gusti e delle tendenze del suo fido segretario, conosciuto e frequentato da lungi anni, e raccomandato per la nomina a vescovo!
Finita qui? No, purtroppo. Tutti gli assidui lettore di questo blog conosceranno, almeno di nome, il cardinal Oscar Rodriguez Maradiaga, grande elettore e consigliere di Bergoglio, a suo tempo fustigatore poco elegante e molto sommario dei cardinali firmatari dei Dubia (gente, grazie a Dio, mai coinvolta in alcun genere di scandali).
Anche lui, guarda un po’, si è scelto un vice di cui ignorava le cattive abitudini, finchè queste non sono emerse alla luce del sole. E’ di pochi giorni fa, infatti, la rinuncia di monsignor Juan Josè Pineda, vice proprio di Maradiaga presso la diocesi di Tegucigalpa. Le ragioni alla base dell’abbandono del vescovo ausiliare sono connesse a “comportamenti non appropriati”, espressione che sembra alludere ad abusi sessuali ai danni di seminaristi.
La svolta LGBT nella Chiesa, ecco una precisa domanda per Bergoglio, è guidata da ecclesiastici che hanno problemi con il VI comandamento, ed in particolare con pedofilia e omosessualità?
A costo di apparire noiosi, sarà bene mettere in fila altri tre fatterelli, giudicherà il lettore quanto interessanti.
Il primo: Bergoglio, che ha nominato Farrell al Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, ha scelto monsignor Vincenzo Paglia come presidente della Pontificia Accademia per la Vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II. Paglia non è soltanto l’uomo che ha esaltato la profonda “religiosità” di Marco Pannella, ma è anche colui che, da vescovo di Terni, ha affidato all’artista gay argentino Ricardo Cinalli il compito di affrescare una Resurrezione in cui Cristo sale al cielo tirandosi dietro due reti cariche di figure umane nude o seminude, con diverse figure di omosessuali e transessuali.
Il secondo fatterello lo prendiamo di peso da Il Giornale del 25 luglio: “L’Arcivescovo di Santiago è stato incriminato dalla Procura della capitale cilena per “occultamento di prove”. Il Cardinale Ricardo Ezzati Andrello (nominato cardinale da Bergoglio nel 2012, ndr), infatti, non avrebbe segnalato alle autorità competenti gli abusi sessuali commessi da diversi parroci della sua diocesi. Il prossimo 21 agosto, il prelato dovrà comparire in tribunale per sottoporsi all’interrogatorio condotto dagli inquirenti”.
Il terzo fatterello: basta un viaggetto a Roma, nelle sedi giuste, per sentire un vociare di fondo piuttosto diffuso, che allude ad una potente lobby gay di cui farebbero parte molti personaggi del cerchio magico scelto da Bergoglio, compresi monsignor Dario Edoardo Viganò, e, dite udite, o stesso segretario personale del pontefice, monsignor Fabian Pedacchio!
Potrebbero anche essere voci infondate, rilanciate da siti non propriamente benevoli con l’attuale corso vaticano
su questo link
ma il dubbio rimane: la svolta pro LGBT nella chiesa sembra senza dubbio provenire non tanto da una conversione teologica, piuttosto difficile da sostenere alla luce della dottrina, quanto da vite molto ambigue di prelati che hanno fatto tanta carriera, come McCarrick, nonostante i reati commessi, o, come Farrell, grazie a raccomandazioni e protezioni che rendono innegabilmente sospetto chi ne ha goduto.
Non rimane che chiedere di nuovo a Bergoglio: Kevin Joseph Farrell è davvero un sacerdote meritevole della berretta cardinalizia? Siamo certi che sia la persona adatta per ricoprire il ruolo di prefetto del nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita? E’, Farrell, l’ecclesiastico più indicato per esprimersi su questioni come l’affettività, il matrimonio, la morale sessuale?
Marco Tosatti
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