Nel 2014, quando in Spagna fu presentato – e poco dopo ritirato – dal governo Rajoy il disegno di legge (anteproyecto) Gallardón che intendeva limitare il diritto di aborto, partì la ola transnazionale dei prolife addomesticati. Il sito tradiciondigital.es cantò fuori dal coro dei cattoadulatori a gettone e, con un pezzo dal titolo eloquente La derecha presenta su gatoparda reforma del aborto, mandò a dire all’allora ministro della giustizia spagnolo Gallardón che «…l’unica riforma possibile è l’abolizione totale dell’aborto e la sua severa penalizzazione, madri incluse, che non in quanto madri cessano di essere colpevoli, ma esattamente l’opposto». E invece – continuano – abbiamo assistito alla «entusiasta propaganda conservatrice: ci sono quelli che hanno parlato lamentosamente di fine dei colabrodi, e altri che si sono congratulati per le inani campagne di firmette e similari forme – in definitiva – per perdere tempo e farlo perdere agli altri».
Questa ultima parte, sui perditempo delle firme, è assai significativa. Il riferimento è ovviamente a Citizengo, il fenomeno elettronico del catto-attivismo organizzato all’interno del pittoresco fronte probiotico. Qualcosa, come si vedrà, che sta tra il mite collaborazionismo alla necrocultura e il perdigiornismo professionale.
L’APOSTOLATO FARISAICO AI TEMPI DEL WEB Sarà capitato anche a voi di ricevere messaggi che vi invitano ad aggiungere la vostra firma alla raccolta online targata Citizengo: firma per i diritti dell’embrione, firma contro la pedofilia, firma contro le adozioni gay, firma contro il rapporto Estrela, firma, firma, firma. La panoplia di buoni propositi offerta dall’inesauribile contenitore è impressionante, talvolta imbarazzante per la ingenuità dei testi promozionali, che vengono alternati con gentili richieste di gentili oboli: caro sostenitore (chiamato confidenzialmente per nome, siamo amici, diamoci del tu), firma e ricordati di sostenerci col tuo denaro, ché noi facciamo il bene dell’umanità.
Una volta che il destinatario firma e il mittente incassa, non se ne sa più nulla, perché non c’è in effetti più nulla da sapere. La faccenda viene archiviata, il mittente incamera dati e soldi, il firmatario e/o donante si è lavato la coscienza a buon mercato.
La versione originale del raccoglitore di dati è quella spagnola, ma – con campagne in parte differenti – la stessa minestra è servita in portoghese, polacco, francese, tedesco, inglese. Né manca, ovviamente, la versione italiana.
A quanto par di capire, il sito Hazteoir (in castigliano significa «fatti sentire») è la vera casa madre di Citizengo. A gestire l’uno e l’altro, una sorta di associazione di famiglie guidate da tale Ignacio Arsuaga, che sembra disporre di molti mezzi ed avere un particolare rapporto di intesa con la Conferenza Episcopale Spagnola e con il PP (il Partito Popolare spagnolo).
È comunque evidente quale sia la funzione di Citizengo, di Hazteoir e della nuova via cattolica al cyberlobbying in generale: inquadrare, moderare, normalizzare il mondo prolife il quale, com’è noto, contiene diverse frange riottose a sottomettersi ai diktat del potere che vuole assorbire il dissenso nel compromesso, e quindi dissolverlo.
Queste ammiccanti piattaforme affette da frenesia logorroica puntano a creare un finto consenso di massa per attrarre, come carta moschicida, gli ultimi attivisti rimasti a difendere l’idea della assoluta non-negoziabilità dei principi etici fondamentali. La dinamica è la seguente: viene concepito in vitro l’embrione di un monstrum politico e poi, intorno ad esso, viene costruito artificialmente un consenso virtuale gettando a ritmo martellante esche che peschino in profondità. La valanga di firme, e l’istupidimento telematico – nell’era dei grillini al 25% – fanno il resto.
BRAND IMPORT Ebbene, a quanto è dato capire, l’importatore ufficiale di Citizengo in Italia è il ciellino Luca Volonté. Nella versione italiana del sito, si può vedere come la maggior parte delle raccolte firme siano postate da lui, o da tale Matteo Cattaneo (un signore che si aggira nei circle di Volontè e Arsuaga) o dalla Manif Italia: la Manif pare essere un altro “acquisto” estero di Volontè, che l’ha clonata dalla celebre esperienza omonima francese.
Chi alimenta con la propria firma e la propria presenza i vari beni di importazione quali Citizengo, la Manif, Generazione Famiglia, le Sentinelle in piedi, sappia che inconsapevolmente alimenta un progetto neodemocristiano. Un progetto politico di normalizzazione e addomesticamento di quanti, in teoria, vorrebbero tentare di resistere al processo di dissoluzione pianificata. Salire sulla giostra può anche dare l’illusione di rompere il senso di solitudine incombente che colpisce chi vede crollare tutto intorno a sé. Ma è solo una cura palliativa.
Così come è stato in Spagna col progetto di legge Gallardon, anche da noi lo schema è lo stesso. Cucinano una qualche ricetta ispirata al solito famigerato “male minore” – il sistema dolce del piano inclinato che porta a digerire a piccole dosi tutti i Mali Maggiori che la necrocultura ha in serbo per noi – e poi imbellettano il tutto con una raccolta di firme. Magari, insieme, apparecchiano un finto movimento di piazza come una Manif Italia o un Family Day, qualcosa che simuli un’opposizione al sistema ma che in realtà contribuisce democristianamente a oliarlo e, in sostanza, ad assecondarlo. Poi giù una raffica di post, di tweet, di mailing list, catene di SMS, whatsapp, blog.
È la trappola in cui quasi tutti sono caduti, per esempio, proprio nel caso Gallardón: uno si alza il mattino, controlla i social e vede che metà dei suoi contatti è in visibilio perché «l’aborto retrocede in Spagna», ri-posta entusiasta: share alle stelle di un articolo di Tempi.it, un commento su Libertà&Persona, una nuova pagina di firme di Citizengo. È l’apostolato ai tempi del web. È il sistema di consenso sul quale affonda e rimesta le mani il vecchio democristianismo fallito, ma mai morto.
L’ONOREVOLE SPAMMATORE Ma torniamo a Volonté, uno dei sempiterni galleggianti nel blob democristiano; uno che immancabilmente torna a fare cucù come niente fosse anche dopo aver incassato colpi fatali. L’intraprendenza del personaggio, votato a buttarsi in gesta temerarie sotto la protezione della corazza cielloide, emerge già a inizio carriera.
Da semplice deputato per l’UDC (una delle mille sigle cangianti del paracristianesimo parapolitico), prima del gran balzo verso l’Europa inviò una lettera a una lista infinita di parroci per elemosinare testi di giaculatorie da destinare a un suo libro in cantiere. Il tutto su carta intestata della Camera e ovviamente a carico del contribuente: una colossale opera di spamming cartaceo costata 39 mila e seicento euro di danaro pubblico (lo sostiene un sacerdote genovese che si inviperì e gli rispose per le rime, don Farinella), ma al contempo una modalità subdola e furbissima per costruirsi una rete di contatti elettorali. Nella pia operazione cascò a suo tempo anche la vecchia Riscossa Cristiana, che promosse la “preziosa raccolta” di giaculatorie, evidentemente ignorandone il backstage.
Poi, il salto evolutivo dello spamming il Nostro lo spicca lanciando la versione italiana di Citizengo, ed entrando nel business delle raccolte firme online. Firmi la petizione una volta, e la tua email, i tuoi dati e i tuoi orientamenti sono catturati per sempre. Come schedario elettorale, specie all’appropinquarsi delle elezioni europee, niente male davvero.
Fatto sta che Volonté plana davvero in Europa, diventa capogruppo del Partito Popolare Europeo nel Consiglio d’Europa di Strasburgo. Campa lassù indisturbato per anni incassando contributi milionari di cui si sta occupando la giustizia, in cambio di una intensa attività di lobbying istituzionale. «Cosa ci facevate con tutti quei soldi?» gli chiede un giornalista: «…E ma infatti li abbiamo messi… molti di questi li abbiamo lasciati in banca. E li abbiamo spesi dal 2014, dal dicembre 2014 a oggi per sopravvivere, fare petizioni, lanciare iniziative. Di certo non ci siamo arricchiti…».
Non si è arricchito, Volonté, ma è “sopravvissuto” facendo petizioni e lanciando iniziative. Ecco qual è l’orizzonte di Citizengo. Ecco per chi e per cosa qualcuno elemosina la nostra firma e persino i nostri denari.
P.S. Da ricordare: lo spamming in Italia è reato, i dati sono protetti dalla severa legge europea del GDPR e i carabinieri possono spiegare come fare in caso di messaggi non richiesti e non desiderati.
– di Elisabetta Frezza e Roberto Dal Bosco
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