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martedì 20 novembre 2018

Non è di Francesco..

Quella "guerra" vaticana tra vescovi Usa e cardinali progressisti

Una nuova "guerra episcopale" si starebbe combattendo nella Chiesa cattolica: da una parte i vescovi americani, dall'altra i cardinali progressisti

Da una parte la Conferenza episcopale degli Stati Uniti, cioè i vescovi, dall'altra il Vaticano e i cardinali più a sinistra tra quelli presenti a 'Roma', intesa come il centro della Chiesa cattolica: una certa narratativa vaticanista, di questi tempi, racconta di uno scontro incentrato sì sulla prevenzione in materia di abusi, ma elevato pure a "guerra" da qualche commentatore.

Papa Francesco, la settimana scorsa, ha bloccato l'iniziativa dell'episcopato a stelle e strisce, che aveva tentato di approvare una serie di proposte. Tra queste, un "codice di condotta" e l'istituzione di una commissione di laici deputata a indagare sui comportamenti dei vescovi. Il pontefice argentino, che è un sostenitore della "tolleranza zero", ha convocato tutti a febbraio: sarà la plenaria mondiale di tutti gli episcopati, quella organizzata in Santa Sede, ad adottare misure in grado di fare prevenzione.
Qualcuno ha interpretato la mossa di Bergoglio, sostenendo che questi non abbia gradito il tentativo di fuga in avanti degli americani. Ma c'è dell'altro.Il presidente dell'episcopato americano è il cardinal Di Nardo, molto stimato dai "conservatori" e in prima linea quando si è trattato di prendere posizione in seguito alla pubblicazione del memorandum di monsignor Viganò. Di Nardo, dopo pure l'emersione del rapporto del Gran Giury della Pennsylvania, ha domandato l'apertura di un'inchiesta indipendente e chiesto una visita straordinaria di Bergoglio negli Stati Uniti. Sempre il vertice dei presuli a stelle e strisce avrebbe fatto parte di coloro che hanno inviato un attestato di stima all'ex nunzio apostolico.
Sullo sfondo di questa storia, insomma, ci sarebbe una battaglia tra schieramenti vaticani. Dietro il niet di 'Roma', per essere più esplicativi, ci sarebbe un accesso confronto, tutto interno agli Stati Uniti, tra correnti dottrinali. Da una parte, come segnalato pure su IlFoglio, i vertici della Conferenza episcopale americana, dall'altra il cardinale Joseph William Tobin, progressista e contestato dalle frange più tradizionaliste per la presunta appartenenza all'insieme di "cardinali di sinistra". Quello di cui farebbero parte anche l'ex cardinale McCarrick e l'ex arcivescovo di Washington, Donald Wuerl.
Il Papa, che non ha mai nascosto di non apprezzare le divisioni interne, ha nominato monsignor Charles Scicluna, il "prete antipedofili", come segretario aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il cardinale Marx, spesso accostato ai "bergogliani", ha parlato di fallimento della Chiesa e di "ora della verità". Ai vescovi americani, però, sembra non bastare: hanno chiesto al Vaticano di ripudiare pubblicamente l'ex cardinale Theodore McCarrick.
Giuseppe Aloisi 

"Non è la chiesa di Francis. È la chiesa di Gesù Cristo. "La vittima di McCarrick James Grein dà una testimonianza potente

A Baltimora all'inizio di questa settimana, James Grein - precedentemente noto solo come "James" nei resoconti dei media - ha dato una potente testimonianza a un pubblico al rally "Silence Stops Now". Fu presentato da Michael Voris di Church Militant.
Grein dice che è stato abusato da McCarrick per 18 anni.
"I nostri vescovi devono sapere che la giga è finita" disse Grein. "Abbiamo bisogno di azioni che garantiscano che questo problema venga affrontato e affrontato in modo equo. Questo può accadere solo se c'è completa trasparenza e se i vescovi agiscono come veri amministratori della Chiesa di Cristo. La legge di Gesù è molto più alta dei segreti pontifici. "
"Non è la chiesa di Francis," continuò Grein, fermandosi a guardare il pubblico. "È la chiesa di Gesù Cristo."
A questa affermazione, la folla esplose in applausi e applausi fragorosi e spontanei, che si trasformarono in un'ovazione permanente, portando Grein a piangere.
"È tempo che la Chiesa parli". Ha detto. "C'è troppo silenzio. Ma il silenzio non ci indurrà più a dimenticare o ignorare questo scandalo ".
È un momento potente, guarda l'intero video qui:


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