ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 19 febbraio 2018

Ma che cosa significa avere la fede?

AMORIS LAETITIA: LA SCELTA


O Laura Vicuña, o Amoris laetitia": "si deve scegliere. L'autorità se non viene da Dio è nulla. L'autorità della neochiesa è nulla come le cose che essa pretende d'insegnare. Non siamo noi a dirlo: sono i suoi stessi atti. Amen 
di Francesco Lamendola  

 

O ha ragione la Chiesa cattolica a venerare Laura Vicuña (Santiago del Cile, 5 aprile 1891-Junin de los Andes, Argentina, 22 gennaio 1904), una bambina cilena morta in odore di santità a dodici anni, o ha ragione la neochiesa dei nostri giorni che ha salutato l'esortazione Amoris laetitia come un splendido documento di morale familiare e di misericordia divina, quale coronamento dei due sinodi sulla Famiglia voluti da Bergoglio, nel 2014 e nel 2015. Laura Vicuña è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II il 3 settembre 1988, a Colle Don Bosco:  la piccola, infatti, avrebbe voluto essere ammessa nell'ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice, il ramo femminile dei Salesiani. Lo scopo della sua brevissima esistenza fu quello di riportare sua madre Mercedes alla fede religiosa, dalla quale si era allontanata andando a vivere, dopo essere rimasta vedova, con un tale Manuel Mora, un ricco estanciero argentino, senza unirsi nel vincolo nel matrimonio, mentre lei e la sorellina erano state messe in collegio dalle suore. La piccola soffriva e si rattristava per la situazione irregolare della madre, che, a causa della sua situazione irregolare, non poteva accostarsi ai sacramenti, e giunse a offrire tutta se stessa a Dio affinché sua mamma tornasse alla pratica religiosa e lasciasse la convivenza con quell'uomo rozzo e brutale, il quale pare abbia fatto delle indegne avances anche nei confronti della ragazzina.Malata, ebbe la gioia di veder realizzato il suo sogno: la madre, che si era unita a quell'uomo forse più per la disperata necessità economica, dopo la morte di suo marito e l'espatrio dal Paese natio, che per un vero e profondo sentimento, prese in affitto un piccolo appartamento a Junin de los Andes insieme alle due figlie, e si rimise a lavorare da sarta per mantenere se stessa e loro.

Il Vero oggettivo, ed il Bene oggettivo

In morte (eterna) dell'eresiarca Martin Lutero

Il 18 febbraio 1546 moriva a Eisleben, sua città natale, l'eresiarca Martin Lutero. Ricordiamo questo nemico di Dio con un divertente aneddoto riportato dal Bellarmino (anche Dio ed i Santi hanno il senso dell'humor!):

I presunti meriti di Lutero




Forse per ingannare la gente?

11. February 2018.
Foto:
nepoznato
Qui sono tradotte tre pagine del „Supplemento alle 'Informazioni'“, inviate come lettera circolare ai parroci erzegovinesi, prot. nr. 1213/82, del 16 dicembre 1982, supplemento allo Službeni vjesnik (Bollettino ufficiale), nr. 2/1982.
Le "Informazioni", invece, sono state dattiloscritte da p. T. Vlašić (pagine 1-24 – Responsabile: L'ufficio parrocchiale di Medjugorje, per uso interno, dell’agosto del 1982, secondo il protocollo della ricevuta della Curia diocesana: Nr. 821/82, del 23 agosto 1982).
Una parte del Supplemento è stata trascritta dal nastro magnetico del vescovo Pavao Žanić.
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Ultimamente si è scritto parecchio su Medjugorje. Non ho trovato neanche un articolo che fosse imparziale e oggettivo, tantomeno critico. Tutto è stato scritto in difesa di una posizione già presa, in difesa della soprannaturalità e veridicità delle “apparizioni” della Madonna a Medjugorje. Così le informazioni, grazie ai silenzi, sono diventate disinformazioni. Infatti, tutti quelli che hanno scritto su Medjugorje conoscono anche i fatti che mettono in questione l’autenticità delle apparizioni e non hanno voluto neanche menzionarli. Qui non si tratta di un dibattito teorico che si conduce in un circolo teologico. Si scrive per il pubblico. E tutti sappiamo che gli eventi di Medjugorje hanno una grande risonanza, numerosi commenti e conseguenze per la nostra Chiesa, per la fede delle anime. Non di rado si sente dalla gente una minaccia: “Ma se questo non sarà vero, allora…” Perciò anche solo parlare di questo è carico di responsabilità, tanto più lo è una parola pubblicamente scritta. Qui è inevitabilmente in gioco la nostra coscienza, onestà e responsabilità davanti a Dio, davanti alle anime e davanti alla storia. Quelli ai quali sono accessibili solo le Informazioni e simili scritti e articoli sulla stampa nazionale e all’estero, prenderanno molto facilmente le cose come sicure e definitive, e la nota secondo cui l’autore si sottomette al giudizio della Chiesa è per lo più una scusa nascosta per poter difendere presumibilmente la propria posizione, sebbene in modo unilaterale. Se l’autore esponesse quel che gli sembra essere a favore dell’autenticità delle apparizioni, e ugualmente anche quel che è neutro e oggettivo, e anche quel che non è a favore di ciò, allora sarebbe giustificata la conclusione: sottometto il mio giudizio al giudizio della Chiesa.
Al contrario, scrivere solo a favore della propria posizione, e ciò finora ha significato di solito a favore dell’autenticità delle apparizioni, e persino gettare sospetti su quelli che non credono alle apparizioni e porre in questione la loro fede in genere, veramente non è in conformità alla nostra dottrina, all’onestà umana e cristiana. Tutti noi che abbiamo un sentire cattolico dobbiamo andare insieme verso la verità, cercare la verità e non evitare i fatti contrari ai nostri desideri, alle nostre simpatie o alle posizioni già assunte.
Perché nascondere alcuni fatti? Perché arrabbiarsi con quelli che non credono alle apparizioni? Forse per ingannare la gente?

Donare la vita ad un Dio light?

LE NUOVE VOCAZIONI

Segni dei tempi e nuove vocazioni: suore cameriere, monaci gastronomi. In Europa edifici religiosi trasformati per usi profani. L’abito non fa il monaco ma quanto sarebbe bello riconoscere già dall’abito l'uomo o donna di Dio 
di Roberto Pecchioli  


Le suore di Santa Marta possiedono nella bella città ligure di Chiavari un antico convento con istituti scolastici di ogni ordine e grado. Lì è stata formata l’istruzione e l’educazione morale di generazioni di bambine e ragazze del Tigullio. Adesso è largamente ridimensionata l’offerta scolastica, tra denatalità e calo delle vocazioni religiose.  In compenso, parte del grande edificio vicino al mare è stato trasformato in albergo, ed alcune monache fanno le cameriere e le operatrici turistiche.
La TV dei vescovi, in linea con analoghe trasmissioni di molte altre emittenti, ha un programma quotidiano di cucina affidato ad un frate cappuccino. Molti conventi e monasteri sono trasformati in “bed & breakfast” o agriturismo, con i superstiti religiosi a fungere da albergatori, cuochi, guide turistiche, sguatteri o maggiordomi.
Dovunque in Europa, edifici religiosi di antica bellezza vengono trasformati o venduti per usi profani, con ordini religiosi e curie vescovili convertite in agenzie immobiliari. Segni dei tempi, di cui prendiamo atto con tristezza. Quello che non riusciamo proprio ad accettare è che gli operai della vigna del Signore facciano tutt’altro rispetto alla loro vocazione.
La cosiddetta scelta antropologica, lascito improvvido del Concilio Vaticano II, ha trasformato la Chiesa in una struttura più interessata a Babilonia che a Gerusalemme, per usare il linguaggio del grande medioevo cristiano. Teologi alla moda come Karl Rahner hanno enunciato la stravagante teoria del cristiano anonimo, secondo la quale tutti gli esseri umani hanno una consapevolezza latente di Dio in tutte le esperienze. Poiché tale esperienza è “la condizione di possibilità" per conoscere e per la libertà come tale, essa è definita trascendentale, come in Kant, il protestante che innalzò l’illuminismo sino al punto da definirlo la filosofia che ha fatto uscire l’umanità dall’infanzia. La salvezza ha carattere universale, è quindi rivolta anche alle anime naturaliter christianae, talché risulta pura superbia la pretesa della Chiesa di essere l’unico strumento di salvezza e, alla fine, diventa superflua la sua stessa presenza.

I “porno-teologi”

NEOCHIESA: LA SVOLTA DEI SENSI


Come spiegare la frana della morale cattolica? la tecnica della “finestra di Overton” della rana bollita e i “porno-teologi”: per la neochiesa per poter dialogare con il mondo la liberazione dell’uomo passa attraverso i "sensi" 
di Francesco Lamendola  

 

Per indebolire, svirilizzare, disgregare una società, vi si introduce scientemente, sistematicamente, capillarmente, il vizio della lussuria, in tutte le sue forme e manifestazioni, anche le più degradanti, ripugnanti, raccapriccianti; si sprona uno stuolo di sedicenti intellettuali a tesserne le lodi, di poetastri e registi cinematografici a sbizzarrirsi nella pornografia, di pensatori da strapazzo a sostenere che la liberazione dell’uomo passa attraverso i sensi.
Per indebolire, svirilizzare, disgregare la Chiesa, vi si introduce scientemente, sistematicamente capillarmente, l’idea che, per non essere inutile, per non predicare al vento, per svolgere una funzione efficace ed incisiva (laddove l’efficacia si misura solo in termini quantitativi, il che è già una degenerazione e un cedimento alle logiche del mondo), essa deve dialogare con il mondo, deve andare incontro al mondo, deve deporre la severità e ammantarsi solo di dolcezza e di misericordia; e, siccome il mondo è sprofondato nella lussuria, anche la Chiesa deve imparare a essere meno severa, più benevola, per così dire, verso le debolezze degli uomini; meglio ancora: non le deve più considerare debolezze, e tanto meno peccati, ma legittime espressioni della libertà personale e della ricerca della propria autonomia. 

Non andrebbe a processo?

Vaticano, Papa Francesco: "Eretico", la Chiesa verso lo scisma e la deposizione



"Pappa Francesco", "stolto", "impostore argentino", "falso papa", "gradasso". "Lucifero". Gli insulti a Papa Francesco riempiono blog tradizionalisti e siti che considerano Papa Francesco un vero e proprio eretico. Una "opposizione" durissima alla quale il Papa risponde così in una dichiarazione a Civiltà Cattolica di padre Antonio Spadaro: "Per salute mentale io non leggo i siti Internet di questa cosiddetta resistenza. So chi sono, conosco i gruppi, ma non li leggo, semplicemente per la mia salute mentale Alcune resistenze vengono da persone che credono di possedere la vera dottrina e ti accusano di essere eretico. Quando in queste persone, per quel che dicono o scrivono, non trovo bontà spirituale, io semplicemente prego per loro".

A domada, risponde..

EMMA BONINO SOTTO LA BASILICA A NAPOLI. PEZZO GROSSO: L’HA RESUSCITATA IL PAPA. CHE NE PENSA STILUM CURIAE? ECCO LA RISPOSTA.



 Pezzo Grosso ci ha scritto, e ci ha chiesto una risposta:

“Caro Tosatti, molti, nel mondo cattolico, sono sorpresi e costernati nel veder l’aggressiva campagna elettorale della Bonino, che mi ricorda da molti punti di vista quella, ben più “global”, di Hillary Clinton alle presidenziali Usa dell’anno passato. Qualcuno si sorprende che la campagna dell’Emma Bonino sia a volte supportata da preti (vedi il link allegato). Vorrei fare una osservazione. Emma Bonino era politicamente finita, ignorata persino nel mondo del partito radicale dopo la morte di Pannella. Chi la fa risorgere con un “assist” imprevedibile è stato proprio il Papa Bergoglio, indicandola come personalità di riferimento. Come quindi meravigliarsi se qualche prete ne facilita la campagna elettorale?..Lei Tosatti che ne pensa?
Pezzo Grosso”.

Toppe e buchi..

Un video smaschera la fedeltà tradita di Avvenire


Basta un video di 4 minuti e mezzo per smascherare una colossale opera di costruzione della notizia. E’ quello che l’emittente locale Rete7 ha mandato in onda il 4 febbraio scorso intervistando don Gianluca Carrega, il sacerdote incaricato dalla diocesi di Torino della pastorale per gli omosessuali. Un’intervista che svela nero su bianco quanto il quotidiano la Stampa aveva già detto due giorni prima: e cioè che il ritiro spirituale organizzato da Carrega era rivolto agli omosessuali per insegnare loro la fedeltà. Quella fedeltà che la legge Cirinnà non aveva previsto al momento del voto e che la Chiesa torinese si sarebbe incaricata di illustrare agli omosessuali credenti. 

domenica 18 febbraio 2018

Come si fa a cambiare la morale della Chiesa

L'ORA DEL RICATTO



Cambiare la morale cattolica: è l’ora del ricatto. Hanno scoperto il segreto: "chiunque si metta a far la vittima di professione può ottenere qualunque cosa chieda" non è una tecnica particolarmente originale ma funziona sempre 
di Francesco Lamendola  


Non è una tecnica particolarmente originale, ma è una tecnica che funziona praticamente sempre: quella che fa leva sul ricatto morale e che pone l’interlocutore in una situazione di pressione psicologica, facendolo sentire responsabile di eventuali disastri, crimini, disperazioni e suicidi, se non si decide ad approvare, almeno in via di possibilità pratica, ossia come deroga al principio normativo, a ciò che, in perfetta coscienza, non si sente assolutamente di approvare; a ciò che, nel caso del clero cattolico, non è in suo potere approvare.

Senza alcuna vergogna

CHIESA: CAMBIO DI PARADIGMA



Cambio di paradigma nella Chiesa? "L'anatema di San Paolo" nessuno, nemmeno il papa, ha la facoltà di effettuare un cambio di paradigma nella Chiesa, né liturgico, pastorale o disciplinare, né tanto meno teologico e dottrinale 
di Francesco Lamendola  


A proposito di Amoris laetitia, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha detto che l'esortazione è scaturita da un nuovo paradigma che papa Francesco sta portando avanti con sapienza, con prudenza e anche con pazienza. A parte la fastidiosa piaggeria di questi sostantivi, nessuno dei quali è sincero e nessuno dei quali rispecchia minimamente la verità, perché chiunque può vedere, ogni giorno, come l'azione di Bergoglio sia generatrice di confusione, imprudente e precipitosa, oltre che incurante e sprezzante dei sentimenti di milioni di cattolici, il cardinale ha fatto, nella sua foga d'incensare il falso papa, un clamoroso autogol, laddove ha parlato di cambio di paradigma. I casi sono due: o non sa cosa sia un cambio di paradigma, nel linguaggio filosofico e scientifico, a partire dalla pubblicazione del libro di Thomas Khun La struttura delle rivoluzioni scientifiche, nel 1962; oppure, se lo sa, non ha provato alcuna vergogna a dire una cosa gravemente eretica.

Non si aspettavano una resistenza culturale


Papa Francesco e i blog. Un rapporto difficile


Recentemente il Corriere della Sera ha lanciato un titolo sulla sua edizione online, che recitava: Papa Francesco, «I blog che mi chiamano eretico? Conosco chi li scrive e non li leggo».

All'interno Bergoglio dice: «Non posso negare che ce ne siano, di resistenze. Le vedo e le conosco. Ci sono le resistenze dottrinali. Per salute mentale io non leggo i siti internet di questa cosiddetta “resistenza”. So chi sono, conosco i gruppi, ma non li leggo, semplicemente per mia salute mentale. Se c’è qualcosa di molto serio, me ne informano perché lo sappia. È un dispiacere, ma bisogna andare avanti. Quando percepisco resistenze, cerco di dialogare, quando il dialogo è possibile; ma alcune resistenze vengono da persone che credono di possedere la vera dottrina e ti accusano di essere eretico».

Da queste frasi evinciamo alcune informazioni:

Una lunga storia

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Crisi della Chiesa: I "punti di rottura" del Concilio Vaticano II con la Tradizione della Chiesa - Sinossi


 Crisi della Chiesa: I “punti di rottura” del Concilio Vaticano II con la Tradizione della Chiesa – Sinossi.

Pubblico qui, modificato in diversi punti e ampliato, il § 1.1 della ‘Introduzione’ a: P. Pasqualucci, “UNAM SANCTAM. Studio sulle deviazioni dottrinali nella Chiesa Cattolica del XXI  secolo”, Solfanelli, Chieti, 2013, pp. 437; pp. 10-18.
I “punti di rottura”da me elencati sono 26, senza pretesa di completezza.  I primi 12 si ricavano da mons. Brunero Gherardini: “Concilio Ecumenico Vaticano II.  Un discorso da fare” (2009) e da: “Quod et tradidi vobis – La tradizione vita e giovinezza della Chiesa”(2010).  Si trovano già parzialmente anticipati nel fondamentale testo di Romano Amerio, “IOTA UNUM. Studio delle variazioni della Chiesa cattolica nel secolo XX”, 19862.  Senza dimenticare, ovviamente, il contributo essenziale  del primo acuto e preciso critico del Concilio, già durante lo stesso Concilio: mons. Marcel Lefebvre, “J’accuse le concile!”(1976); “Ils l’ont découronné (1986). Né le ulteriori, approfondite analisi critiche raccolte negli Atti dei Convegni di “sì sì no no” e del “Courrier de Rome”, organizzati dalla FSSPX; né gli importanti contributi  di Don J.M. Gleize FSSPX, del quale voglio ricordare qui, tradotto in italiano:  “Vaticano II Un dibattito aperto. Questioni disputate sul XXI Concilio Ecumenico, Editrice Ichthys, 2013.  La critica seria e documentata al Vaticano II ha ormai una lunga storia.     

Mai come oggi




Don Barsotti ci spiega come mai la Chiesa non ha mai parlato come oggi, ma mai come oggi la sua parola è stata così priva di efficacia


Selezionato dagli scritti di don Divo Barsotti
La Chiesa da decenni parla di pace e non la può assicurare, non parla più dell’inferno e l’umanità vi affonda senza orgoglio. Non si parla del peccato, non si denuncia l’errore. A che cosa si riduce il magistero? Mai la Chiesa ha parlato tanto come in questi ultimi anni, mai la sua parola è stata così priva di efficacia. “Nel mio nome scacceranno i demoni …”. Com’è possibile scacciarli se non si crede più alla loro presenza? E i demoni hanno invaso la terra. La televisione, la droga, l’aborto, la menzogna e soprattutto la negazione di Dio: le tenebre sono discese sopra la terra. […].

“Color che son sospesi”

Il caso del convento di San Marco: i retroscena (seconda parte)




(di Tommaso Monfeli) Nello scorso numero di “Corrispondenza Romana” abbiamo raccontato le travagliate vicende che hanno portato il Convento domenicano di San Marco a Firenze sull’orlo della chiusura, ricordando le due risoluzioni del Capitolo Provinciale del 2013 e 2017 e le reazioni (quasi tutte contrarie alla soppressione) che hanno suscitato nell’opinione pubblica.

Prima di volgere lo sguardo al presente, dobbiamo precisare che la proprietà dei locali abitati dai frati è della Diocesi e non dello Stato; questo dato non è affatto indifferente, come vedremo in chiusura dell’articolo. Ritorniamo alla narrazione ed al cardinal Betori, protagonista di un intervento che, nel 2015, aveva scongiurato la chiusura del Convento; purtroppo, di fronte alla nuova risoluzione del 2017, egli sembra avere un atteggiamento più passivo ed attendere la decisione del Generale domenicano, che è sì il decisore ultimo da un punto di vista giuridico, ma pur sempre decisore su una realtà che è collocata nell’Arcidiocesi fiorentina.

Via Trucis

LA BONINO ANCORA IN UN LUOGO SACRO
Il tour di Emma fa tappa nella Basilica dei napoletani



Napoli è spesso all’inizio e alla fine di tante cose: degli amori, delle guerre, dell’ignoranza, della cultura, delle rivoluzioni, della resistenza. Anche per questo l’occasione di ieri, che ha visto intervenire Emma Bonino presso l’Ipogeo della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, ha destato nei napoletani più accorti una certa preoccupazione.

sabato 17 febbraio 2018

La nostra perseveranza nella vera fede vinca il male

Santa Madre, deh, voi fate…

che noi si fugga da questa falsa Chiesa
fucina di peccati!





Ottienici la grazia, o Santa Masdre di Dio, di poter fuggire questa falsa Chiesa che è ormai diventata una fucina di peccato;a imitazione di Lot, ottienici di poterci mettere in salvo e di avere la forza di abbandonare al loro destino coloro che guardano a questa fonte di perdizione che è diventata quella che un tempo era la Chiesa di Cristo;fa', o Vergine Santissima, che la nostra resistenza e la nostra perseveranza nella vera fede vinca il male che si insinua nel Corpo Mistico del tuo Divino Figlio.
Ogni giorno che passa, un nuovo male sorge in questa falsa Chiesa che si fa chiamare ancora Chiesa cattolica e noi siamo costretti a denunciarlo per non farci complici di esso e dei falsi cattolici travestiti da preti.

Guarda caso








L'IMPERO DELLA SOZZURA


Stato liberale asservito alle logiche delle lobby Lgbt. Rotto il patto padri/figli: da dove viene "l’impero della sozzura" che ci è stato imposto e nel quale siamo costretti, per legge, a razzolare, come tanti maiali nel brago? 
di Francesco Lamendola  

 

Da dove viene l’impero della sozzura che ci è stato imposto e nel quale siamo costretti, per legge, a razzolare, come tanti maiali nel brago? L’ultima nuova del totalitarismo politcally correct arriva dal Piemonte e la segnala, sul suo sito, l’ottimo Maurizio Blondet: un magistrato ha tolto la figlia a una coppia e l’ha dichiarata adottabile con la motivazione che la sua mamma, avendo 57 anni, è stata giudicata troppo vecchia per allevarla; in compenso, un noto politico italiano, esponente della sinistra radicale e quindi, in teoria, di quella sinistra che dovrebbe stare sempre dalla parte dei più deboli, a 58 anni, può tenersi benissimo il bambino che è andato ad acquistare all’estero, per crescerlo felicemente insieme a suo “marito”.
Crediamo che la ragione principale di tanta decadenza morale stia nella rottura del patto generazionale fra padri e figli. E a rompere il patto, contrariamente a quel che può apparire, sono stati soprattutto i padri. I figli, certo, mediamente parlando, non si sono mostrati all’altezza di prendere la loro vita nelle proprie mani, di costruire quel che dovevano costruire, di occupare degnamente il loro posto nella società, assicurando la necessaria continuità da una generazione all’altra, e tenendo il posto caldo e protetto per i nipoti che verranno. Ma è stata tutta colpa loro? O non è forse vero che i loro padri, cioè quelli che oggi hanno, press’a poco, l’età di quel tale politico italiano che si procura il figlio comprandoselo al fiorente mercato delle donne bisognose, hanno tradito il patto essi per primi, vale a dire che hanno trascurato di svolgere la loro parte, di assumersi il loro ruolo educativo, di trasmettere i giusti valori ai loro figli; che sono stati egoisti, latitanti, e hanno preferito pensare alla palestra, all’estetista, ai viaggi e alle automobili, piuttosto che star vicino ai loro figli piccoli e poi adolescenti, e trasmettere loro, con amore e con autorevolezza, tutto ciò di cui essi avevano bisogno per crescere forti e sicuri di sé, sapendo che la vita  è una battaglia, ma che quella battaglia la si può e la si deve vincere, anzitutto contro le proprie cattive tendenze, conferendole un significato ben più alto che inseguire gli stupidi e nocivi miraggi del consumismo? Eppure la generazione di sessantenni, a suo tempo, quei valori li aveva ricevuti, quasi sempre, dai propri genitori e, ancor più, dai propri nonni; per non parlare delle maestre, dei professori, dei preti, della società nel suo complesso. Fino alla vigilia del boom, e, guarda caso, fino alla vigilia delle due rivoluzioni culturaliquella religiosa del Vaticano II, e quella politica e giovanile del 1968,

Non occorre indagare a lungo..

VI ACCUSO DI "TRADIMENTO"



Vi accuso di spregevole tradimento nei confronti di Gesù Cristo, del gregge che vi è stato affidato e della vostra coscienza ammesso che ne abbiate ancora una.Tutte buone le false religioni? La fede per il credente è la Verità 
di Francesco Lamendola  

 

Cari neopreti, neovescovi e neocardinali della neochiesa massonica e modernista che oggi impazza e sfigura la vera Chiesa di Gesù Cristo, una, santa, cattolica e apostolica: c’è una sola parola che può definire quel che state facendo da parecchi anni in qua, diciamo a partire dal Concilio Vaticano II. Sia che abbiate piena e intera consapevolezza, se avete una certa età, quella del falso papa Bergoglio, o qualche anno in meno; sia che siate più giovani e, pur non avendo mai celebrato, di persona, la santa Messa vetus ordo, né conosciuto personalmente la Chiesa di prima del Concilio, nondimeno siete certo consapevoli, e persino fieri, di aver interpretato la “rottura” e perciò sapete a che cosa avete voltato le spalle e verso cosa state andando, e trascinando con voi il popolo dei fedeli.Questa parola è tradimento. 

La "krisis"

Come essere oggi "minoranza creativa". L'esempio dei cristiani dei primi tre secoli


Caro Magister,
il suo articolo sulla "opzione Benedetto" coglie davvero una questione centrale – "la" questione centrale, direi – del cristianesimo contemporaneo: come vivere da cristiani in un mondo non (più) cristiano.
È stato anche il problema della Chiesa dei primi secoli: come vivere da cristiani in un mondo non (ancora) cristiano.
C’è un fattore, che alla coscienza dei cristiani di allora è stato molto presente e invece oggi si tende a non riconoscere più, mentre è determinante nel modo di affrontarlo: è quello della "krisis", cioè del giudizio che è capace di "mettere in crisi" la cultura mondana, e della "chresis", cioè della capacità di "usare nel modo giusto" ciò che tale cultura possiede ma non sa più usare correttamente.
La cosiddetta "opzione Benedetto" supera il rischio di diventare una autoghettizzazione se – come credo sia nella mente dell'autore – è armata di questa forte "capacità critica", che è il contrario della chiusura, anzi è la vera forma di dialogo col mondo che i cristiani, esplicitamente chiamati da Cristo ad essere lievito, sale e luce del mondo, possono e devono condurre.
Su questo tema della "krisis/chresis" con altri studiosi dei Padri della Chiesa sto lavorando da diversi anni.

Rigidi & farisei

Niente più preti e chiese chiuse, sogno di un parroco progressista


                           Uno dei cartelli ironici appesi fuori da una chiesa a Bagni di Lucca

C’è un posto, in Italia, dove hanno dovuto chiudere tutte le chiese per mancanza di preti. Si tratta di Bagni di Lucca, in provincia, ovviamente, di Lucca. Ma è l’intera diocesi a soffrire, anche perché i sacerdoti rimanenti cominciano ad essere anziani e certi devono coprire da soli più parrocchie. Non poche tra queste sono distanti tra loro, alcune sono in montagna, così che il prete deve fare la spola. Il che significa che deve avere un’auto sempre in efficienza e una buona salute.

venerdì 16 febbraio 2018

La volontà ostinata

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Padre nostro



Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli… non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male (Mt 6, 9.13).

È il Signore stesso che ci ha insegnato a pregare, sia con la dottrina che con l’esempio. La prima parola della preghiera cristiana per eccellenza, che in prossimità del Battesimo è consegnata ai catecumeni, manifesta la condizione propria del battezzato, l’inaudita figliolanza divina. Il diletto Unigenito, Figlio eterno per natura, ci ha resi figli per partecipazione mediante l’incorporazione a Sé. Nel Vangelo il comportamento stesso del Messia è rivelatore: Egli non prega mai insieme con i discepoli, ma sempre da solo; la Sua relazione con il Padre è assolutamente unica e irripetibile, pur potendo essere comunicata per grazia, motivo per cui insegna loro come rivolgersi a Lui. Tale istruzione proviene proprio da Colui che, facendosi uomo, ci ha dischiuso le insondabili profondità della vita trinitaria al fine di aprircene l’accesso con la fede e i Sacramenti.

La nuova traduzione del Pater noster, che in Francia è già entrata nell’uso liturgico con la prima Domenica di Avvento, è stata presentata come un tentativo di rendere il testo originale in modo più adeguato alla mentalità contemporanea. La vecchia traduzione della penultima domanda – si ripete – non era errata, ma poteva provocare degli equivoci, facendo pensare che Dio stesso sia origine della tentazione. Personalmente posso testimoniare che, da quando la recito, un’idea del genere non mi hai nemmeno sfiorato, come moltissimi cattolici praticanti. Il problema potrebbe sorgere per quanti hanno scarsa familiarità con la fede, ma credo proprio che non si arrovellino per questo genere di questioni. La difficoltà nasce piuttosto per chi prega abitualmente ed è quindi intimamente legato alla lettera di determinate formule, specialmente se provengono direttamente dal Vangelo: continui cambiamenti non aiutano certo a crescere nell’unione con Dio.

Il ribaltamento della Dottrina Cattolica su “La Chiesa”

No santo Padre Francesco! La Chiesa non è “il” popolo


«Dite al Papa che per me, dopo Gesù, non c’è che lui. E che la testa che Dio ci ha dato noi la useremo non solo per metterci un cappello…» (sant’Ambrogio)
Ma insomma: la Chiesa è “popolo di Dio in cammino” si o no? Che cosa di sbagliato sta dicendo il Papa gesuita? La confusione è tanta ed è stata generata proprio dalle false interpretazioni (e da certa ambiguità nel testo) a quel testo conciliare che Papa Francesco suggerisce, ai suoi compagni gesuiti in due dialoghi distinti a loro riservati, tenuti in Cile ed in Perù lo scorso gennaio, qui per il testointegrale.
Precisando bene che noi non siamo “maestri” di nulla, ma solo coloro che cercano di vivere e di trasmettere “quanto abbiamo ricevuto” della sana Dottrina, vogliamo sottolineare questa confusione e delineare i veri contorni. La risposta è “Sì” se parliamo di “un popolo in cammino NELLAChiesa”; ma la risposta è anche “No” se si vuole intendere che “La Chiesa E’ IL popolo in cammino”. La Chiesa è Madre ed è per il popolo che vuole lasciarsi redimere, ma non è il popolo “che salva”.
Purtroppo, questa falsa dottrina sul “popolo in qualità di Chiesa” è eresia Modernista sposata in blocco dall’ala progressista del nuovo gesuitismo fondato negli anni ’70 proprio da Pedro Arrupe e dalla teologia moderna fatta propria dal gesuita Karl Rahner, vedere qui. Tempi in cui il giovane studente Jorge Mario Bergoglio muoveva i suoi primi passi denunciando la Teologia della Liberazione, ma sposando quella del popolo.

Razzismo alla rovescia

LA CHIESA "INTERNAZIONALISTA"


La Chiesa è universale non internazionalista. La favola creata da Soros & Bergoglio sui profughi. "Non è bene dare il pane destinato ai propri figli al primo sconosciuto" sono parole di Gesù non di un razzista o di un fascista 
di Francesco Lamendola  

  

Ci siamo interrogati a lungo su che cosa possa aver prodotto l'imponente fenomeno culturale che è sotto gli occhi di tutti: un vasto settore del clero cattolico che non si sente più italiano, che se ne frega di quel che pensa la maggioranza degli italiani, del loro disagio, della loro legittima e sacrosanta preoccupazione, e che ha occhi, orecchi e soprattutto cuore solo per i cosiddetti migranti, per i falsi profughi, dei quali è pronto a scusare e giustificare ogni atto di delinquenza, ogni comportamento prepotente e incivile, perché, poverini, sono dei disperati che fuggono da guerra e fame, anche se non è vero niente, è una favola creata da Soros & Bergoglio, basta guardarli, tutti maschi giovani e sani come pesci, niente affatto denutriti, niente affatto feriti dalle granate, che hanno lasciato indietro, vigliaccamente, le madri, le le fidanzate, i bambini e i vecchi. Altro che il pius Aeneas, che fuggì da Troia in fiamme portando sulle spalle il vecchio padre, Anchise, e tenendo stretto per mano il figlioletto Ascanio; e che, quando si accorse che la diletta sposa Creusa non era più con loro, tornò indietro, ripercorse le strade già invase dal nemico, rischiò cento vole la vita nel vano tentativo di ritrovarla. 

In^cul^care: dalla teologia alla politica

LE NUOVE DIRETTIVE UNESCO PER CORROMPERE I BAMBINI

L’UNESCO (che è l’agenzia “culturale”” dell’ONU) ha appena pubblicato le direttive globali per i nuovi standard di educazione sessuale da impartire in tutte le scuole ed asili infantili dell’Occidente. Firmata dalla direttrice generale dell’UNESCO, l’ebrea francese Audrey Azoulay, che è stata ministra della “cultura” per Hollande, che l’ha piazzata all’ONU prima della caduta.
Fra le cose curiose del testo, c’è che la direttive della “nuova educazione sessuale” , l’UNESCO dice che s’inserisce nel programma politico dell’ONU per il 2030 sullo “Sviluppo Sostenibile” (sic).

Teobucology

Benedizioni gay, alta tensione tra cardinali


È battaglia nell’area germanofona della Chiesa sulla benedizione alle coppie omosessuali, discussione lanciata dal vicepresidente della Conferenza Episcopale tedesca, mons. Bode, e in qualche misura avallata e condivisa dal presidente della Conferenza il card. Marx. Dopo la pesante condanna del card. Josef Cordes, già prefetto di Cor Unum, c’è stata la condanna di mons. Laun, l’emerito di Salisburgo, le cui dimissioni di prammatica sono state accettate a velocità straordinaria dal Pontefice.
Ma contro di lui si è levata la voce del card. Christoph Schoenborn, di Vienna e degli altri vescovi della conferenza episcopale austriaca, notoriamente progressisti. Laun aveva parlato di azioni contro i comandamenti di Dio, e aveva citato fra gli altri lo sterminio programmato nei campi di concentramento e le organizzazioni di criminalità organizzata. Schoenborn ha dichiarato che “Non è certamente accettabile menzionare il valore delle unioni fra persone dello stesso sesso e la mafia o i campi di concentramento, come sfortunatamente è accaduto.

Ascesa verso Gerusalemme

DOMINE, UT VIDEAM! La cecità spirituale dei Dodici ed il miracolo della guarigione del cieco: una lezione evalgelica per questi tempi di tribolazione



In quel tempo Gesù, presi in disparte i dodici, disse loro: «Ecco noi ascendiamo a Gerusalemme e si adempiranno tutte le cose predette dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo; egli sarà dato nelle mani dei gentili, sarà schernito e flagellato e coperto di sputi. E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma risorgerà il terzo giorno». E quelli nulla compresero di tutte quelle cose, ed il senso di esse era loro nascosto e non afferravano quanto veniva loro detto. Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco stava seduto lungo la strada a mendicare; e sentendo passare la folla, domandò che cosa mai fosse. Gli dissero che passava Gesù Nazareno. Allora egli gridò: «Gesù figlio di David, abbi pietà di me». E quelli che precedevano gli gridavano di tacere. Ma lui a gridar più forte che mai: «Figlio di David, abbi pietà di me». E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse condotto. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi ch’io ti faccia?» E quello: «Signore - esclamò - che io veda». E Gesù gli disse: «Vedi; la tua fede ti ha salvato». E subito ci vide e gli andava dietro glorificando Dio. E tutto il popolo, visto ciò, diede lode a Dio. 
Lc XVIII, 31-43

Il Vangelo di domenica scorsa, in cui ricorreva la Quinquagesima, presenta due eventi distinti ma in un certo modo collegati: il richiamo alle profezie della Passione, Morte e Resurrezione del Salvatore da un lato, e dall’altro la miracolosa guarigione del cieco. 

giovedì 15 febbraio 2018

Nel mondo chiuso

IL RIMEDIO

Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"




Vaticano, papa Francesco sui blog che lo criticano: "Li conosco, ma non li leggo per la mia salute mentale"















Da cinque anni il pontificato di papa Francesco ha diviso in due anime ben distinte i fedeli cattolici e i teologi: c'è chi lo ama e c'è chi lo odia. Difficile trovare mezze misure, soprattutto nel vasto mondo di commentatori che criticano l'operato di Bergoglio sin dal giorno della sua elezione. Un mondo che ha inevitabilmente scatenato degenerazioni vicine all'insulto, attraverso ad esempio l'uso dei pettegolezzi, che è ciò che più lo ha colpito, come ha lui stesso confessato nei colloqui con i gesuiti del Cile e del Perù riportati su La Civiltà Cattolica e anticipati in estratto dal Corriere della sera.