ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 16 febbraio 2018

Ascesa verso Gerusalemme

DOMINE, UT VIDEAM! La cecità spirituale dei Dodici ed il miracolo della guarigione del cieco: una lezione evalgelica per questi tempi di tribolazione



In quel tempo Gesù, presi in disparte i dodici, disse loro: «Ecco noi ascendiamo a Gerusalemme e si adempiranno tutte le cose predette dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo; egli sarà dato nelle mani dei gentili, sarà schernito e flagellato e coperto di sputi. E, dopo averlo flagellato, lo uccideranno; ma risorgerà il terzo giorno». E quelli nulla compresero di tutte quelle cose, ed il senso di esse era loro nascosto e non afferravano quanto veniva loro detto. Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco stava seduto lungo la strada a mendicare; e sentendo passare la folla, domandò che cosa mai fosse. Gli dissero che passava Gesù Nazareno. Allora egli gridò: «Gesù figlio di David, abbi pietà di me». E quelli che precedevano gli gridavano di tacere. Ma lui a gridar più forte che mai: «Figlio di David, abbi pietà di me». E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse condotto. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi ch’io ti faccia?» E quello: «Signore - esclamò - che io veda». E Gesù gli disse: «Vedi; la tua fede ti ha salvato». E subito ci vide e gli andava dietro glorificando Dio. E tutto il popolo, visto ciò, diede lode a Dio. 
Lc XVIII, 31-43

Il Vangelo di domenica scorsa, in cui ricorreva la Quinquagesima, presenta due eventi distinti ma in un certo modo collegati: il richiamo alle profezie della Passione, Morte e Resurrezione del Salvatore da un lato, e dall’altro la miracolosa guarigione del cieco. 

Nostro Signore ricorda ai Discepoli ch’Egli dovrà esser consegnato nelle mani dei pagani, subire i loro oltraggj, esser da loro ucciso per poi risorgere il terzo giorno. L’Evangelista nota che i Dodici non compresero il senso delle Sue parole, anche se dovevano essere conosciute a degli Ebrei praticanti, in quanto parte delle profezie messianiche contenute nella Sacra Scrittura: «il senso di esse era loro nascosto e non afferravano quanto veniva loro detto». É significativo che subito dopo questo episodio San Luca riporti quello in cui il Signore guarisce un cieco, quasi a voler significare - grazie al miracolo operato - che la vista dell’anima deve precedere quella del corpo: è solo grazie alla fede in Lui che il cieco merita di vedere. Ma i Discepoli, che pure erano stati scelti e chiamati da Nostro Signore per esser Suoi testimoni, non vedono, non capiscono. A pochi giorni dalla Passione, sulla via di Gerusalemme, considerano le parole del Messia oscure ed incomprensibili. 

Anche oggi la Chiesa pare ripercorrere l’ascesa verso Gerusalemme, per seguire le orme del suo Signore verso il Calvario. E come allora, i suoi discepoli non capiscono, pur avendo sotto gli occhi le profezie delle Scritture, le parole del Vangelo, le rivelazioni dei Santi. Tutto era stato predetto, oggi come ieri, ivi compresa la comparsa di falsi profeti e pseudocristi, precursori dell’Anticristo e dell’apostasia. Oggi come ieri molti non vedono, o non vogliono vedere. Nemmeno dopo i messaggi della Beata Vergine a Quito, a Fatima, a La Salette, alle Tre Fontane; nemmeno dopo le rivelazioni della beata Caterina Emmerich e la visione di Leone XIII. 

Dobbiamo allora gridare anche noi, assieme al cieco: «Gesù figlio di David, abbi pietà di me» ed implorare da Lui di riacquistare quella vista che ci permetta di comprendere, in una luce soprannaturale, ciò che sta accadendo sotto i nostri occhi. Perché la cecità dell’anima ci priva della capacità di prepararci spiritualmente a quel duello tra vita e morte che il Salvatore ha combattuto sul legno della Croce una volta per tutte, ma che il Suo Corpo mistico si appresta oggi a ripetere nelle sue membra. 

Quel che ci è chiesto, anzitutto, è di aver fede in Nostro Signore, e di riconoscerLo come Messia e divino Redentore. Ma ci è chiesto anche di esser consapevoli che quell’ascesa verso Gerusalemme deve ripetersi anche per la Santa Chiesa, e con essa la sua consegna ai gentili, l’oltraggio, la flagellazione, gli sputi e la crocifissione: unica via - via regia - per giungere alla resurrezione.


Preghiamo quindi di veder cadere dai nostri occhi quel velo che ci impedisce di vedere e comprendere. Preghiamo con insistenza, gridiamo «più forte che mai», anche se c’è chi vorrebbe da noi che tacessimo. 

«Signore, che io veda».
 

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