BESTIARIO CLERICALE. INFAMIE SU BXVI. FOLLIE LITURGISTE. IL BUON SENSO DI MONS. CROCIATA.
Cari stilumcuriali, oggi pomeriggio avrei voluto starmene tranquillo, e rispettare la regola auto inflitta di cercare di non pubblicare più di un articolo al giorno. Purtroppo la mia tranquillità è stata infranta da un’amica, che mi ha inviato il tweet di Austen Ivereigh. Austen Ivereigh è un collega che è stato press officer del card. Murphy O’Connor (quello la cui procedura per un’accusa di abuso alla Congregazione per la Fede è stata impedita d’autorità dal Pontefice; uno dei membri più noti della “Mafia d San Gallo”) e cofondatore di Catholic Voices in UK. Ivereigh è uno dei più vocali difensori dell’attuale establishment, o gruppo di potere che governa la Chiesa. La versione anglofona di uno Spadaro o di un Tornielli, per intenderci.
Il tweet si riferiva alla rivelazione della diocesi di Pittsburgh di cui abbiamo scritto ieri. E cioè del fatto che il card. Donald Wuerl fosse a conoscenza delle attività extra-pastorali del card. McCarrick ben prima del giugno 2018; e in particolare già dal 2004. Quindi, come ha detto e ripetuto a più riprese l’arcivescovo Viganò, Wuerl non ha detto la verità.
Deve ammettere Ivereigh (senza peraltro dire, Dio non voglia, che Viganò aveva ragione):
“È chiaro che Wuerl ci ha deviati, l’estate scorsa, ma perché? Perché nascondere quello che gli avrebbe fatto fare una bella figura. Ovviamente (mi sembra) per proteggere il Vaticano, e specialmente Benedetto XVI che sapeva che sarebbe stato accusato dai media per aver mancato di agire contro McCarrick”.
Quando Viganò ha reso pubblica la sua testimonianza, la Bergoglio Press Gang ha subito avanzato dubbi e riserve sul fatto che Benedetto XVI avesse comminato sanzioni e/o restrizioni di qualche tipo a McCarrick. La storia è andata avanti per un po’, fino a che il card. Ouellet, nella sua risposta a Viganò, ha ammesso che queste restrizioni c’erano, e che egli stesso le aveva comunicate a Viganò (e, presumibilmente, all’arcivescovo di Washington, dove McCarrick risiedeva, cioè Wuerl). Quindi come fa, a fronte di un fatto noto, pubblico e ufficiale, dire che la menzogna di Wuerl era per proteggere Benedetto XVI, che aveva agito contro McCarrick? Facendo circolare di conseguenza, ancora, che potrebbe sempre intrappolare persone non al corrente, la menzogna di un’omissione da parte di Benedetto? Mi sembra che l’Oscar 2019 per la disonestà intellettuale abbia già un candidato di spicco.
Proteggere il Vaticano. Quello può essere plausibile. E i fatti lo confermano. McCarrick godeva di protezioni altolocate, in Vaticano. Viganò ne ha fatto i nomi. Ma sono proprio queste protezioni che – temiamo – non si vuole vengano portate alla luce. Forse perché se qualcuna di queste persone venisse toccata potrebbero emergere dossier finora silenziosi. Ma basta ricordare alcun fatti, per intuirlo. DiNardo è venuto a Roma chiedendo un’inchiesta apostolica sul caso McCarrick, che avrebbe portato alla luce tutto. Il Papa ha detto di no. Invece di un’indagine giudiziaria, che metterebbe in luce fatti e complicità, anche presenti e attuali, il Vaticano ha preferito procedere con un’inchiesta amministrativa, verso McCarrick. Su cui, come sappiamo, non solo il Pontefice, ma nessuno degli eminentissimi chiamati in causa ha proferito una sola parola. E anche la bocciatura preventiva della commissione d’inchiesta laica – quindi fuori del recinto clericale, tanto, a parole, disprezzato – a nostro modesto parere aveva lo scopo di eliminare il rischio di scoperte imbarazzanti.
Se le Catholic Voices sono queste, meglio il silenzio.
Il secondo capitolo del Bestiario è, a nostro parere, divertentissimo. Lo troviamo sul blog di Messainlatino.
Segnaliamo l’articolo della rivista “Theologica et Historica” (rivista della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna) scritto da mons. Tonino Cabizzosu, docente di storia della Chiesa.
Se i nostri lettori avranno la pazienza di leggere le note 32 e 33 della pagina della rivista fotografata sopra, constateranno che, per l’illustre monsignore, un gravissimo problema della Chiesa in Sardegna è la deriva “filotridentina o anticonciliare[non si capisce l’equivalenza dei termini usati]” dove “è presente una frangia consistente di giovani sacerdoti critica verso le aperture dell’ecclesiologia conciliare”.
Chiese vuote, pederastia e omosessualità, corruzione, ruberie, e quale è il problema? Coloro che celebrano la liturgia tridentina.
Non facciamo commenti: quos Deus perdere vult, dementat prius!
Luigi
Il terzo capitolo fortunatamente è la testimonianza che non tutti, nella Chiesa centrale e/o italiana hanno perso il buon senso per ragioni ideologiche o legate al business dei migranti. È l’intervista che mons. Crociata, già Segretario generale della Cei, sostituito per far posto a Galantino, ha rilasciato a La Fede Quotidiana. Eccola.
“La Chiesa non può e tanto meno non deve indicare allo Stato come gestire il problema migratorio . In atto un’ invasione islamica.” Lo dichiara in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Michele Crociata, siciliano, che da poco ha pubblicato per i tipi di Flacconio, un interessantissimo volume dal titolo ” Cristiani e musulmani nei secoli”. Monsignor Crociata è un attento studioso dell’ islam.
Monsignor Crociata, alcuni esponenti della Chiesa cattolica invitano politica e governo all’ accoglienza dei migranti. Che ne dice?
“Per la Chiesa effettivamente lo straniero non esiste e siamo tutti uguali davanti a Dio, senza distinzioni. Per cui giustamente la Chiesa ragiona seguendo i suoi postulati. Tuttavia, quello migratorio è un fatto che va guidato dallo Stato e dalle sue leggi e dunque la Chiesa non può e non deve interferire senza indicare allo Stato come gestire questo fenomeno, non le compete. Aggiungo che il Catechismo della Chiesa dice espressamente che si fa carità e dunque si accoglie, secondo le reali ed effettiva disponibilità”.
Dunque non è pensabile un via libera senza se e ma…
“No. Inoltre uno Stato che si rispetti deve avere cautela nel valutare e controllare chi entra, chi è e da dove viene, se ne ha diritto. Chi bussa alla mia porta lo faccia con educazione, rispettando quando entra le leggi e i costumi, adeguandosi in tutto, nella cultura come nel mangiare , alle abitudini di chi lo ospita, altrimenti sono legittimato a buttarlo fuori di casa. Qui in Italia, per un malcelato senso di buonismo, abbiamo ceduto su tante cose. Certamente la carità non ha confini e i poveri sono tutti uguali senza distinzioni, ma ricordo che la carità parte dai vicini per arrivare ai lontani. Ho la sensazione tavolta, che gli italiani siano persino trattati peggio dei migranti e questo determina il razzismo di ritorno. Penso nel concreto a quei giovani migranti che chiedono il denaro fuori dai negozi. Un errore dare soldi, diseducativo, li si abitua all’ ozio e forse si fomentano strani giri. Probabilmente se fuori dai negozi stazionassero italiani non sarebbero visti con la stessa benevolenza”.
Lei è uno studioso dell’ islam. Esiste un rischio di islamizzazione?
” Non è un rischio, è già esistente, del resto l’ occidente si sta suicidando. Dove si crea un vuoto spirituale, viene riempito e questo sta accadendo. L’ occidente è in fase di autodemolizione”.
L’Islam è compatibile con i valori occidentali?
” Loro, i musulmani, ci sorridono perché ci pensano stupidi o viviamo in modo secolarizzato. Sono certi che prima o dopo, anche per via demografica, ci sottometteranno, è un loro antico disegno. L’islam mira a questo, anche con la forza, vuole dominare. Penso che sia incompatibile con i valori occidentali di libertà, rispetto e democrazia. Solo chi non ha letto il Corano può dire il contrario o che quel libro è misericordioso, un falso. L’ islam è una vera minaccia e il Corano si basa sulla violenza”.
Che cosa pensa dell’ atteggiamento del Papa verso il terrorismo quando di matrice islamica?
” Mi sorprende che non abbiamo mai definito come islamico il terrorismo quando rivendicato e compiuto nel nome di quel credo. Probabilmente, venendo dall’Argentina, non conosce bene l’ islam o mantiene una linea di prudenza estrema”.
Marco Tosatti
Oggi è il 135° giorno in cui il pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
Quando ha saputo che McCarrick era un un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?
È vero o non è vero che mons. Viganò l’ha avvertita il 23 giugno 2013?
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi, e risponda”.
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