La mamma dei “gretini” è sempre incinta. Il movimento dei “gretini”, cioè dei seguaci di Greta, piccola Dea Norrica in sembianze adolescenziali, emersa all’improvviso e spontaneamente (in apparenza) tra le brume scandinave
di Claudio Martinotti Doria
Molte migliaia di anni fa, come riportato da tutte le cronache scritte e i petroglifi, pitture rupestri et similia delle antiche culture umane, gli Dei camminavano tra gli uomini, era la cosiddetta Età dell’Oro, oro che serviva agli Dei (per scopi a noi ignoti) e che solo successivamente, quando quest’ultimi si eclissarono (almeno in apparenza), anche gli uomini utilizzarono come mezzo di arricchimento e status symbol.
Negli ultimi secoli la comunità scientifica, prevalentemente di dottrina scientista, ha ovviamente relegato queste narrazioni nell’ambito della mitologia, con la semplice teorizzazione che l’umanità ha sempre avuto l’esigenza di creare dei miti per esorcizzare l’ignoto e soprattutto la paura.
Alle soglie del 2020 l’umanità pare stia percorrendo ancora gli stessi sentieri, alla faccia dello scientismo culturalmente dominante, perché nuovi miti pare stiano emergendo diffondendosi repentinamente a macchia d’olio in tutto il mondo. Mi sto riferendo al movimento politico culturale (e presto scoprirete quanto sia più politico che culturale) dei “gretini”, cioè dei seguaci di Greta, piccola Dea Norrica in sembianze adolescenziali emersa all’improvviso e spontaneamente (in apparenza) tra le brume scandinave, incarnandosi nell’identità umana denominata all’anagrafe Greta Eleonora Thunberg Ernman.
Il movimento dei “gretini”, cioè dei seguaci di Greta, piccola Dea Norrica in sembianze adolescenziali, emersa all’improvviso e spontaneamente (in apparenza) tra le brume scandinave? Solo una Dea poteva essere invitata all’Onu, appena pochi giorni dopo le sue iniziali performance ambientaliste comunicative, per parlare al mondo intero con ampia risonanza mediatica internazionale, quando non ci riescono neppure i Premi Nobel dopo anni di attesa!
Infatti, solo una Dea poteva in così breve tempo influire su decine di milioni di esseri umani guidandoli come un gregge di pecore verso la salvezza dai mutamente climatici, esaltando la Dea Madre per eccellenza, la Madre Terra, sempre meno feconda perché accaldata dalle attività antropiche. Solo una Dea poteva essere invitata all’ONU, appena pochi giorni dopo le sue iniziali performance ambientaliste comunicative, per parlare al mondo intero con ampia risonanza mediatica internazionale, quando non ci riescono neppure i Premi Nobel dopo anni di attesa.
Naturalmente non dubito minimamente che i gretini, nel loro ampio background culturale e ambientalista, sappiano che non più tardi di pochi secoli fa, dal Tardo Medioevo fino quasi alla fine dell’Età Moderna, il clima terrestre mutò decisamente raffreddandosi, venendo definito dagli scienziati la Piccola Età Glaciale (non Era, come scrivono in molti erroneamente, perché un’era è di milioni di anni e non di pochi secoli), con gravissime ripercussioni sulla qualità della vita delle popolazioni, soprattutto nell’Emisfero Boreale, forse perché ne abbiamo maggiore documentazione storica, ma dovette colpire tutto il mondo.
I ghiacciai avanzarono enormemente occupando intere valli montane, i fiumi ghiacciarono, gli inverni furono sempre più rigidi, molti porti settentrionali divennero inaccessibili perché il mare congelava per km, in particolare in Islanda e Groenlandia che non poterono più essere rifornite e divennero inospitali, le carestie e le epidemie divennero frequenti mietendo milioni di vite umane.
E' solo una questione di consonanti iniziali, i “gretini” non sono mai mancati nella storia dell’umanità anzi hanno sempre abbondato, come l’aneddotica popolare conferma affermando che la “mamma dei gretini è sempre incinta”!
Qual è l'isola più grande del mondo?
Nei secoli precedenti la Piccola Età Glaciale, al contrario il clima era particolarmente caldo (definito Periodo Caldo Medievale), infatti, i Vichinghi poterono insediarsi in Islanda e successivamente una spedizione guidata da Eiríkur Rauði (Erik il Rosso, secondo le cronache danesi) sbarcò in Groenlandia, che era lussureggiante di vegetazione e vi si insediarono fondando numerose fattorie, le stesse che dovettero abbandonare secoli dopo per il protratto raffreddamento di cui ho fatto cenno.
Con questi accenni storici mi limito solo a ribadire che il clima è mutato varie volte nel corso della storia dell’umanità, non intendo negare che in questo periodo vi abbia concorso l’attività antropica particolarmente rilevante, come mai in precedenza è avvenuto. Ma non mi stupirei che tra qualche decennio, anziché l’aumento delle temperature che tutti prevedono, al contrario si ripeta quanto avvenuto nel Tardo Medioevo, e il clima si raffreddi per motivi a noi ignoti (attività solare, vulcanica, correnti oceaniche, ecc.).
Quindi, tornando al punto nodale e iniziale, gli uomini di fronte all’ignoto ricorrono agli Dei per attingere presunte conoscenze e certezze, per esorcizzare la paura. In passato gli Dei potevano essere veramente in carne e ossa e aggirarsi tra gli umani, magari di provenienza aliena (come riportato da quasi tutte le civiltà della terra), oggi più prosaicamente e pragmaticamente è molto più probabile che vengano creati in laboratorio o negli studi cinematografici di Hollywood o della CIA e con la complicità dei mass media asserviti, vengano imposti all’opinione pubblica perché siano seguiti e onorati come si addice al loro rango.
Del resto è solo una questione di consonanti iniziali, i “gretini” non sono mai mancati nella storia dell’umanità anzi hanno sempre abbondato, come l’aneddotica popolare conferma affermando che la “mamma dei gretini è sempre incinta”.
La mamma dei “gretini” è sempre incinta.
di Claudio Martinotti Doria
Fonte e Blog: www.cavalieredimonferrato.it del 18 Marzo 2019
GRETA E I GRETINI
Salvate l’uomo, non solo la Terra
di
Marcello Veneziani
Arianna Editrice
Greta e i gretini. Ma credete davvero che una ragazzina paffuta di sedici anni abbia mosso il mondo, l’Onu, i governi, i media in questa “storica” giornata di mobilitazione planetaria per salvare la Terra? Ci voleva lei, coi suoi cartelli e slogan, per scoprire quelle emergenze planetarie? Dai su, non ci vuole molto per capire il marketing politico-mediatico che si è mosso usando l’icona minorenne di Greta, trasformandola in una specie di Bernadette della religione ecologista, con relativo pellegrinaggio alla Lourdes miracolosa di piazza, e il racconto, lo storytelling, ad usum gretini. Il mondo salvato dai ragazzini era un testo poetico di Elsa Morante, uscito – guarda caso – nel ’68; è il titolo più adatto per la manifestazione planetaria che si è svolta ieri in migliaia di piazze di tutto il mondo, da Oriente a Occidente, dal nord Europa al sud Africa.
Una sinistra spompata e smarrita, che non sa più che pesci pigliare, si è tuffata a pesce sul fenomeno Greta e i suoi milioni di sodali, cercando di trarre un populismo buono e giovanile in un rigurgito miracoloso di sessantotto e di appropriarsene. Se leggete i giornali di sinistra, non solo italiani, coi loro titoloni entusiastici, le paginate euforiche, è stata una flebo di vitalità in un corpo smorto, un soccorso da respirazione bocca a bocca. Perché permette di cavalcare un tema santo e corretto, che permette ancora di spartire il mondo in buoni e cattivi, che poi sarebbero tutti i governi in carica che oggi guarda caso non sono di sinistra, né qui né altrove; un modo per attaccare l’America trumpista e paraggi.
Una sinistra spompata e smarrita, che non sa più che pesci pigliare, si è tuffata a pesce sul fenomeno Greta e i suoi milioni di sodali, cercando di trarre un populismo buono e giovanile in un rigurgito miracoloso di sessantotto e di appropriarsene.
Mi è capitato ieri mattina di passare a mezzogiorno per Piazza Venezia (non andavo dal Duce, vi assicuro) e mi sono trovato nel sole trionfale di Roma, nel pieno di queste fiumane di ragazzi che sembravano felici di essere al mondo, lì, proprio lì, felici di aver “giobbato” la scuola, e di essere in tanti, a far la storia e anche un po’ di goliardia, un po’ di politica e di socialità dal vero, finalmente, e non tramite social e smartphone. Li ho invidiati, lo confesso, era bello sentirsi ragazzi in quell’atmosfera di luce. Oltre il piacere di trovarsi, riconosco che il tema agitato è verace: avere a cuore le sorti del pianeta, mobilitarsi per salvarlo, o perlomeno suscitare attenzione sui temi sensibili, è cosa davvero buona e giusta. Anzi, aggiungo, che la salvaguardia dell’ambiente, l’amore per la natura, la denuncia del degrado ecologico, non dovrebbero essere lasciati ai verdi e tantomeno agli speculatori politici, reduci dai fallimenti del progressismo. Anzi, mi spingo oltre: chi si definisce conservatore, chi ama e difende la terra dei padri, dovrebbe sentirsi particolarmente sensibile al tema di salvare il pianeta, conservare la natura e criticare lo sviluppo illimitato, la crescita abnorme dell’inquinamento. Quindi sacrosanta la battaglia contro la morte della terra, e decisamente positivo che i ragazzi si mobilitino per questi temi anziché per altri, o peggio per nulla, se non i propri appetiti.
Vorrei solo che gli slogan principali di questa mobilitazione non fossero limitati all’orizzonte ambientalista. Salvare la terra è un nobilissimo proposito, anche se suona velleitario declamarlo nelle piazze, o pretendere di farlo con una mattinata da passeggio in corteo. Ma si può davvero pensare che il pericolo per l’umanità siano la plastica, l’aumento della temperatura o i gas di scarico, e poi basta? Non pensate che altre tragedie planetarie si abbattano nel mondo, come lo sradicamento dei popoli, l’inebetimento dei giovani tramite i media, la diffusione della droga e dell’alcol, il collasso delle femiaglie, degli stati e la decadenza delle società? Non pensate che il tema di salvare la terra debba inserirsi all’interno del più grande proposito di salvare l’uomo e l’umanità che è in lui? Così rivendicare il diritto al futuro, sacrosanta istanza, ha valore e coerenza se non si limita a salvare il futuro delle piante e delle piste ciclabili. Stiamo perdendo il futuro in ogni senso e direzione, non solo a livello d’ambiente: perdiamo il futuro perché noi italiani ed europei non facciamo più figli. Rischiamo di estinguerci per questo, prima che per le emissioni di anidride carbonica. Perdiamo il futuro perché abbiamo spezzato i ponti tra le generazioni, non facciamo più lunghi progetti, non abbiamo più un’idea del futuro e un orizzonte di aspettative, stiamo perdendo le identità. Avere una visione del mondo vuol dire non preoccuparsi solo di salvare l’aria, l’acqua e la terra, ma anche quegli altri elementi che sono importanti come l’aria, l’acqua e la terra, ossia le nostre radici, le nostre tradizioni, la nostra civiltà.
Salvare la natura, la terra, il futuro è un progetto più grande che comprende anche l’uomo, la sua natura e la sua cultura, il suo corpo, la sua mente. Ci pensate ragazzi? Ripetete spiritosamente “non rompeteci i polmoni” ma all’inquinamento mentale e ideologico, all’espianto degli organi vitali, mentali e spirituali dell’umanità ci pensate alle volte? Aprite gli occhi e le menti, ci sono più cose in cielo e in terra, e nella vostra anima, che non riguardano solo la salute del pianeta.
E poi, quando chiediamo di salvare la natura, cerchiamo di capirci: ritenete raccapricciante una carota ogm, geneticamente modificata, ma ritenete sacrosanto il diritto all’umanità ogm, geneticamente modificata e transgenica. Non è una contraddizione, difendere la natura relativamente agli ortaggi e stravolgere la natura relativamente agli umani? Pensate che sia fruttuoso e coerente auspicare fecondazioni artificiali per gli umani ma denunciare sdegnati le sofisticazioni alimentari di carni, frutta e verdura?
Salvare la natura, la terra, il futuro è un progetto più grande che comprende anche l’uomo, la sua natura e la sua cultura, il suo corpo, la sua mente. Ci pensate ragazzi? Ripetete spiritosamente “non rompeteci i polmoni” ma all’inquinamento mentale e ideologico, all’espianto degli organi vitali, mentali e spirituali dell’umanità ci pensate alle volte? Aprite gli occhi e le menti, ci sono più cose in cielo e in terra, e nella vostra anima, che non riguardano solo la salute del pianeta.
Fonte: https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=61750 del 17 Marzo 2019
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