Gli strateghi dell'inganno totale controllano quasi tutto e tutti, Chiesa compresa. Perchè non ce ne siamo accorti? La causa è nella sua enormità e nella estrema difficoltà a concepire che una cosa simile potesse mai accadere !
di Francesco Lamendola
È sempre scomodo e ingrato parlarne, perché il nemico ha già coniato una espressione, complottismo, suscettibile di neutralizzare e, quel che più conta, di ridicolizzare qualunque argomentazione critica prima ancora che venga formulata. Complottismo è una parola chiave del politically correct: sfrutta il cambio di paradigma per mettere a tacere sul nascere le possibili obiezioni e per ridurre all’impotenza anche le migliori intelligenze. Infatti, per aver ragione di una disputa, ai nostri giorni, quel che conta non è avere argomenti e citare fatti, meno ancora aver ragione; quel che conta è sostenere delle tesi che, per l’opinione pubblica anestetizzata e manipolata, appaiano credibili, e presentare come inverosimili quelle altrui. La gente, oggi, non vuol sapere cosa sia vero, ma cosa viene presentato come tale e dichiarato tale dai grandi mezzi d’informazione.
Se tutte le televisioni si mettessero a proclamare lo splendore della luna piena a mezzogiorno, la grande massa del pubblico farebbe altrettanto; e se annunciassero lo splendore del sole a mezzanotte, andrebbero a ruba gli occhiali da sole per poter ammirare il meraviglioso spettacolo senza rischiare di bruciarsi la vista. Pigrizia, conformismo, stupidità e assenza di logica sono gli ingredienti mediante i quali le persone sono state trasformate in un gregge irresponsabile e irragionevole.
I nostri uomini politici, la stragrande maggioranza dei cosiddetti intellettuali, la quasi totalità dei giornalisti del settore pubblico e privato, e infine gran parte dei vertici della Chiesa cattolica, sono ampiamente controllati dagli strateghi del Grande Inganno!
Ciò non è accaduto nello spazio d’un mattino; al contrario, è il risultato di un lavoro tenace, paziente, di lunga durata, iniziato da molto tempo e proseguito in maniera metodica e capillare, lavoro che è tuttora in corso. Ma i risultati sono già cospicui, impressionanti: la gente, mediamente parlando, non possiede più neanche quel minimo di spirito critico che si poteva riscontrare trenta o quarant’anni fa. Qualcosa è radicalmente cambiato nel corso delle ultime due generazioni. Un adulto di oggi è diventato più facilmente manipolabile di un ragazzino degli anni ’80 del secolo scorso; e un ragazzino di oggi è assai più facilmente manipolabile di quanto non lo fosse un bambino degli anni ’60. Televisione, computer e telefonini sono stati gli agenti della trasformazione. Il telefonino, in particolare, ha letteralmente devastato le abitudini mentali di un numero enorme di persone e, un poco alla volta, ha modificato il funzionamento del cervello. Si è trattato di un suicidio collettivo della creatività, dello spirito d’osservazione, della memoria, dell’attenzione, e, in ultima analisi, dell’intelligenza. Esistono studi precisi, ad esempio relativi ai giovani del servizio di leva, che mostrano come i test attitudinali rivelino un declino costante dell’intelligenza, in Europa, nell’ultimo mezzo secolo. All’ottundimento dell’intelligenza si accompagna un ottundimento dell’interesse: le cose scivolano addosso alle persone restando in superficie, senza mai scendere in profondità, senza mai dare luogo a una analisi, a una riflessione, meno ancora a un diverso orientamento del pensiero. Se l’operazione mentale più difficile che il cervello deve compiere è prevedere chi verrà eliminato nella prossima puntata del Grande Fratello o chi ha ragione fra due oche starnazzanti a proposito del nulla in qualche salotto televisivo, non c’è da stupirsi che si stia atrofizzando, forse in maniera irreversibile. Tanto, ci sono il computer e mille altre macchine che operano al nostro posto, risparmiandoci la fatica di pensare, perfino nelle cose più piccole della vita quotidiana. Non occorre arrivare a casa o fermarsi in un bar per fare una telefonata, si può chiamare guidando l’automobile; e non occorre maneggiare materialmente un cellulare e formulare il numero desiderato, basta dire a voce alta il nome della persona che si vuol chiamare, senza muovere un dito. Meraviglioso, vero?Peccato che questa tecnologia informatica ci stia rubando l’anima, trasformandoci in zombi da film dell’orrore. Non occorre andare al cineforum per gustarsi un film di Oscar Romero, con i morti viventi che dilagano per le vie della città e sommergono le poche persone ancora normali: basta scendere in strada, o entrare in un ristorante, e guardarsi attorno con un minimo di attenzione e di senso critico. Sono ormai tutti in adorazione del dio-telefonino: famigliole e gruppi di amici stanno muti e concentrati, non parlano né interagiscono: è come se stessero partecipando a una funzione sacra, improcrastinabile.
Siamo ormai tutti in adorazione del dio-telefonino? Televisione, computer e telefonini sono stati gli agenti della trasformazione. Il telefonino, in particolare, ha letteralmente devastato le abitudini mentali di un numero enorme di persone e, un poco alla volta, ha modificato il funzionamento del cervello!
Ad ogni modo, il Grande Inganno è lo scenario nel quale ci troviamo al presente; un inganno che è anche un diabolico tradimento, perché coloro che lo attuano svolgono funzioni insospettabili e sono anzi proprio coloro dai quali ci aspettiamo sicurezza, protezione e una chiara linea di condotta. L’inganno non riguarda solo i fatti, che vengono sistematicamente distorti, ma anche i valori, che vengono capovolti, l’uno dopo l’altro, senza però che la cosa venga dichiarato apertamente, anzi, nella maggior parte dei casi, fingendo che tutto, nella sostanza, resti com’era prima, e che si stia ponendo mano a un semplice aggiornamento delle forme esteriori. Gli strumenti dell’inganno sono la stampa, la televisione, la scuola, l’università e la chiesa; ma i registi dell’inganno se ne stanno nell’ombra e sono i padroni della grande finanza internazionale. È dura da mandar giù, ma dobbiamo prendere atto che le figure istituzionali cui facciamo riferimento hanno cambiato la loro ragione sociale e stanno svolgendo un’opera ben diversa da quella che noi ci aspettavamo da loro. A sentire i discorsi risolutamente europeisti del Presidente della Repubblica, e a giudicare da certi suoi atti, come il rifiuto di confermare la nomina del ministro Savona, verrebbe da credere che egli abbia giurato fedeltà non alla Repubblica Italiana, ma all’Unione Europea. E a sentire le ossessionanti filippiche pro immigrazione/invasione islamica del signore che si fa chiamare papa, e ad osservare certi suoi gesti, come il bacio delle scarpe ad alcuni capi di Stato, si crederebbe che costui non sia più il vicario di Cristo in terra, ma un agente dell’islamismo e della dissoluzione della religione cattolica. Nel frattempo, l’attenzione dell’opinione pubblica, e specialmente dei giovani, quando non è anestetizzata da giochi elettronici, riti consumisti e cose simili, viene distratta da battaglie apparentemente nobili, come quella dei “gretini” a salvaguardia del clima e delle condizioni di pianeta: tacendo il piccolo dettaglio che le emissioni di CO2, quand’anche fossero le responsabili di un cambiamento climatico (cosa non vera), provengono principalmente dall’industria cinese e quasi per nulla, attualmente, da quella europea, per cui scioperi e marce per l’ambiente andrebbero fatte davanti al Parlamento di Pechino e non certo a quello di Stoccolma, o, se si preferisce, di Bruxelles. Intanto, però, gli studenti si sentono utili al bene comune e invece di riflettere, e magari contestare, le politiche economiche suicide volute della BCE o quelle di una accoglienza altrettanto suicida dell’immigrazione/invasione africana ed islamica, sfilano coi loro bravi cartelli dietro una ragazzina autistica ignobilmente sfruttata da adulti senza scrupoli.
Perchè non ci siamo accorti di questo inganno diabolico? La causa principale è nella sua enormità, ma anche nella estrema difficoltà a concepire che una cosa simile potesse mai accadere !
Ora, la domanda preliminare che ci dobbiamo fare è come mai non ci siamo accorti per tempo di quel che stava accadendo.Si tratta, infatti, di una strategia di lungo termine, che i detentori del potere portano avanti da molti decenni; potremmo anche dire da secoli, visto che la massoneria ed altre società segrete esistono e agiscono da secoli; ma ciò fornirebbe altri pretesti a chi sfrutta qualsiasi occasione per tacciare di complottismo chi lancia l’allarme, riducendo ulteriormente l’efficacia della denuncia. La verità è che le cose sono giunte a un punto tale, e la congiura mondiale ha assunto proporzioni così enormi, che anche chi ha visto e compreso quel che sta accadendo, non può dire tutto e subito, perché non verrebbe nemmeno preso sul serio. Per essere non diciamo creduto, ma almeno ascoltato, chi ha visto e compreso quel che sta accadendo deve procedere per gradi, più che con cautela, con molto buon senso, perché si tratta di dire delle cose che sono francamente incredibili, e che tali inevitabilmente appariranno a quanti non hanno mai avuto alcuna disposizione ad osservare la realtà con un certo grado di sano spirito critico. E la risposta a quella domanda, come mai non ci eravamo accorti di nulla fino a quando non è divenuto, forse, troppo tardi per reagire, si trova proprio qui: nella enormità dell’inganno, nella concordanza degli agenti che lo hanno operato, e nella estrema difficoltà di concepire che una cosa simile potesse mai accadere. Per fare un semplice esempio: servendosi della metropolitana un viaggiatore può benissimo immaginare che ci sono dei borseggiatori a bordo dei convogli, e quindi sa che deve stare attento a non farsi sfilare il portafoglio; ma quale viaggiatore potrebbe immaginare che il capotreno, anzi, che la direzione centrale della metropolitana ha deciso di condurre tutti i convogli in un luogo prestabilito, dove saranno derubati fino all’ultimo centesimo? Ecco, tale è la differenza fra un piccolo inganno e uno grande. E se a prestarsi all’opera sono dei pubblici funzionari, allora oltre che un inganno è un tradimento; ma finché i funzionari sleali sono pochi, è ancora un piccolo tradimento; ma se le massime istituzioni sono parte della congiura, allora è un tradimento totale.
Siamo tutti "Gretini"? A sentire le ossessionanti filippiche pro immigrazione/invasione islamica del signore che si fa chiamare papa, e ad osservare certi suoi gesti, come il bacio delle scarpe ad alcuni capi di Stato, si crederebbe che costui non sia più il vicario di Cristo in terra, ma un agente dell’islamismo e della dissoluzione della religione cattolica!
Tuttavia, forse la similitudine più appropriata non si può fare parlando di una singola persona, ma di una grossa comunità, ad esempio i passeggeri di una grande nave da crociera, di quelle che possono trasportare in giro per il mondo tre o quattromila persone, più alcune centinaia di membri dell’equipaggio. Immaginiamo che non solo il comandante e la maggior parte degli ufficiali, ma che anche i proprietari, gli armatori, nonché gli assicuratori, si siamo messi d’accordo per condurre quella nave fuori dalla sua rotta, per allontanarla il più possibile dalla meta e, come se non bastasse, per farla naufragare, sugli scogli, con il buio della notte oppure nella nebbia, in modo da simulare un incidente del tutto imprevisto e involontario. Ebbene: dopo quanto tempo quei passeggeri comincerebbero a sospettare che qualcosa non va, che la nave non si sta dirigendo là dove dovrebbe andare, ma in tutt’altra direzione? Dopo un giorno, dopo una settimana, dopo due? Probabilmente, a parte quelli di loro che, per caso, possiedono alcune nozioni di cose nautiche, non se ne accorgerebbe proprio nessuno. Prima di capire che qualcosa di anomalo sta accadendo, sarebbe necessario che la deviazione dalla rotta prestabilita divenisse evidente; oppure che trasparisse qualche comportamento sospetto da parte degli ufficiali e dei membro dell’equipaggio. E anche se alcuni passeggeri cominciassero a capire, o a sospettare, che qualcuno sta giocando con le loro vite e che li sta conducendo verso un ignoto destino, quante probabilità avrebbero di trasformare in una reazione efficace i loro sospetti, le loro giuste preoccupazioni? Prima di tutto, ben difficilmente riuscirebbero a coinvolgere la maggioranza degli altri passeggeri nei loro timori e nelle loro inquietudini. Basterebbe qualche parola rassicurante del comandante o dei suoi ufficiali; basterebbe che venisse snocciolato qualche dato (ovviamente fasullo) circa la rotta, la latitudine e la longitudine, e quel piccolo spiraglio di consapevolezza si richiuderebbe velocemente: perché nulla desiderano più ardentemente, le persone pigre e conformiste, che costatare come la realtà coincida con il loro desiderio di quieto vivere. Al limite, quel tipo di persona è talmente attaccato alla propria tranquillità, intesa nel senso più cieco e bovino del termine, che preferisce scagliarsi con ira contro quanti lo mettono in guardia contro eventuali pericoli, che non prendere in considerazione la possibilità che tali avvertimenti siano fondati. E adesso, usciamo dalla metafora e torniamo a parlare del mondo d’oggi e del Grande Inganno di cui siamo vittime.
Se si dubitasse che domani sorgerà il sole si rischierebbe d’impazzire. E se si dubitasse che il papa è solo un cinico avventuriero scelto dai nemici della Chiesa per distruggerla, si cadrebbe nella depressione e nello sconforto. Che è ciò che vuole Satana!
Il Grande Inganno
di Francesco Lamendola
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