ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 23 aprile 2019

Il “terrorismo religioso”

L’acqua che asciuga


Ogni volta che sento di terroristi di una determinata religione (nessuno di noi capisce quale) che massacrano i cristiani – quindi centinaia di volte negli ultimi anni – mi viene di getto da scrivere un fiume di cose.
Poi… mi fermo, sempre.
Perché ho la grande disgrazia di conoscere la storia. Specie la storia di quanto avvenuto da 14 secoli tra questa religione e la Cristianità.
E mi blocco. Perché mi abbatto…
Perché è come se uno dovesse spiegare perché l’acqua bagna.
Non ce la si può fare..


Non è possibile spiegare perché l’acqua bagna a chi dice che l’acqua asciuga.
Non servono neanche 14 secoli di fatti, milioni e milioni di morti ammazzati, intere città annientate, milioni di donne e bambini deportati, un intero mondo caduto servo, intere generazioni impalate vive, segate vive, crocifisse vive.
Esattamente come non riesco più a spiegare chi sia e cosa voglia veramente colui che invita a far entrare milioni e milioni di immigrati in Europa e in Italia. Magari paragonandoli al “Crocifisso”. E ogni volta che parla, la storia, la vita, la morte, lo smentiscono.
Puntualmente.
Ma lui imperterrito dice sempre le stesse cose, mentre i veri crocifissi muoiono, mentre le chiese bruciano, una dopo l’altra.
E c’è chi continua a dire che l’acqua asciuga. E a seguire i mentitori, a difenderli, a votarli alle elezioni, a foraggiarli.
Mentre dite che l’acqua asciuga, che vi vengano agli occhi i morti che calpestate con la vostra infamante crudeltà.
Questi morti sono ora in Paradiso, con il Risorto, a partire dai martiri dello Sri Lanka.
Chi dice che l’acqua asciuga, bestemmia lo Spirito Santo. Odia il Bene e la Chiesa, disprezza i cristiani, perché il suo cuore è torvo verso il mondo.
Chi parla di “terrorismo religioso” in televisione parla con la lingua di Satana e ha il cuore di Satana.
Del resto, c’è veramente una satanica sincronia – sensazione percepita più volte in passato – nel paragonare gli immigrati islamici al Crocifisso, nel fare una “Messa” con un idiota che sull’altare fa finta di essere un cadavere di immigrato mentre al contempo centinaia di cristiani vengono realmente crocifissi e massacrati sugli altari dai “terroristi religiosi”.
Come non sentire – come già in passato – il ghigno di satana?
Come non avvertire l’inferno, in tutto questo?
Chi irride tutto questo, o se ne frega… crede di essere furbo, ma è solo uno schiavo destinato a fine terribile.
Prima o poi, lo Sri Lanka siamo noi. Dove pensate di scappare?
Pensate che esagero? Vecchia storia questa… La risposta è semplice: sta nei fatti, nella storia. Quella vera. Quella che conosce chi ha la verità nel cuore. Chi porta i martiri nel cuore.
Se non vogliamo fare la fine dello Sri Lanka, come del Sudan o dell’Egitto, se non vogliamo fare la fine che i nostri antenati hanno fatto per mille anni, occorre alzare muri, castelli, torri e ponti levatoi.
Occorre fare sempre e comunque il contrario di quanto ci dicono di fare i servi spietati e menzogneri di questo mondo.
Oggi, sera di Pasqua 2019, con lo stomaco strapieno, possiamo ancora dirlo e pensare a farlo.


 Massimo Viglione

https://www.confederazionetriarii.it/lacqua-che-asciuga/

La strage dei cristiani dello Sri Lanka: i martiri di Pasqua.



 
Il sangue dei martiri è il vero tesoro della chiesa
Dall’Africa all’estremo oriente, passando per l’America. I numeri della persecuzione in odio alla fede crescono anno dopo anno. Ma a vincere è sempre la speranza: “L’ultima parola non è la croce, ma la resurrezione”
Si può stimare che, nel mondo, oggi, un cristiano ogni 12 subisca una qualche forma di persecuzione. E' stata redatta una lista di 50 Paesi dove i seguaci di Cristo sono maggiormente sotto tiro, con trattamenti come “singoli o gruppi di persone a motivo della fede in Gesù” che possono andare dalla discriminazione culturale e sociale, al disconoscimento familiare, dalla privazione di lavoro e di reddito fino ad abusi fisici, torture, rapimenti, mutilazioni, distruzione di proprietà, imprigionamenti, assassini. In testa a triste classifica ci sono Corea del Nord e Afghanistan. Nelle “top ten” figurano però anche Somalia, Sudan, Pakistan, Eritrea, Libia, Iraq, Yemen e Iran. È in Pakistan che la persecuzione ha i connotati più violenti in assoluto, adesso anche nello Sri Lanka. I Paesi europei nella lista sono la Turchia, al 31° posto, e l’Azerbaigian, al 45°. Colombia e Messico gli unici del continente americano. Una escalation di intolleranza è stata registrata in Libia e in India, dove a motivo della crescente influenza del radicalismo induista sono stati compiute aggressioni su oltre 24mila cristiani indiani. Nel corso degli scorsi mesi sono peggiorate anche il Nepal (che è entrato quest’anno nella classifica ed è al 25° posto) e l’Azerbaigian.L’oppressione islamica continua a essere la fonte principale di persecuzione dei cristiani, non confermandosi solamente ma estendendo la sua morsa in varie aree”.

 Anche in Europa

L'Unione europea: il rapporto pubblicato dall'Osservatorio sull'intolleranza e sulla discriminazione contro i cristiani in Europa (OIDCE in acronimo inglese), organizzazione non governativa con sede a Vienna e membro della Piattaforma dei diritti fondamentali dell'Agenzia europea dei diritti fondamentali, segnala come nel Vecchio Continente i casi di intolleranza e di discriminazione nei confronti dei cristiani siano in aumento. Diversi i casi riportati nei vari paesi membri in cui la negazione dei pari diritti e l'emarginazione sociale dei cristiani è stata evidenziata.
In Svezia: nel 2015 a Göteborg, città in cui è forte il reclutamento jihādista, case e negozi dei cristiani assiri sono state marchiate con la "N" di Nazareno, nello stile dell'Isis, e imbrattate con frasi di minaccia quali "convertitevi o morirete".
In Turchia: il 5 febbraio 2006 viene assassinato a Trebisonda, don Andrea Santoro; il 16 dicembre 2007, padre Adriano Franchini, cappuccino italiano da 27 anni in Turchia, viene accoltellato a Smirne da un diciannovenne; il 3 giugno 2010 il monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell'Anatolia, viene assassinato nella sua abitazione ad Iskenderun (la greca Alessandretta) dal suo autista, il ventisettenne Murat Altun. Il 25 dicembre 2010 la messa di Natale celebrata nei villaggi di Rizokarpaso e Ayia Triada per i trecento cristiani residenti nel Cipro settentrionale viene interrotta con l'uso della forza dalle autorità locali. Il Parlamento europeo ha condannato l'episodio ma non è seguito alcun altro provvedimento. Con lo scoppio della guerra civile in Siria e dei disordini in altre aree del mondo islamico, sono iniziate violente persecuzioni contro le comunità cristiane delle regioni sotto il controllo degli insorti. E il mondo politico ateo della sinistra o come oggi si definisce laico non fa altro che sdrammatizzare e continuare a insistere che questi selvaggi siano una ricchezza  per la nostra civiltà.

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