ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 16 aprile 2019

La Cristianità è in fiamme



Nella Parigi laicista e scristianizzata è bruciato solo un involucro vuoto: la cattedrale di Notre-Dame



Notre Dame è giù bruciata alla fine del Settecento sul palco della ghigliottina che ha dato vita alla libertà, allauguaglianza ed alla fraternità, attraverso migliaia di teste mozzate

La nostra rivista ha molti lettori sparsi per l’Europa ed il mondo, ed uno di questi ieri, da Parigi, mentre seguiva in diretta televisiva l’incendio della cattedrale di Notre Dame de Paris, ha vergato poche righe, che poi ha inviato al Padre Ariel S. Levi di Gualdo, che le ha mostrate ai Padri de L’Isola di Patmos, che hanno deciso di pubblicarle con queste poche parole introduttive: l’uomo non è più capace a leggere i segni. Tutto pare essere frutto del caso, o di pure coincidenze fortuite. Quindi dobbiamo prendere come puro caso fortuito il fatto che nel Paese dal quale prese vita due secoli fa uno dei più feroci processi di scristianizzazione dell’Europa, agli inizi della Settimana Santa, a pochi giorni dal memoriale della passione e morte di Cristo Signore, il caso fortuito abbia data vita a questo terribile incendio … tutto e null’altro che caso fortuito … 

A proposito di “caso fortuito”, una cara amica, catechista di vecchia data, ha pubblicato ieri un commento molto interessante che vi invitiamo a leggere «Il Magnificat di Paul Claudel a Notre-Dame» [vedereQUI]
16 aprile 2019
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Museo delle cere di Parigi: Rivoluzione Francese, raffigurazione delle teste mozzate sulla ghigliottina

Cari Padri deL’Isola di Patmos,
Agli inizi della Settimana Santa, Notre-Dame brucia. È Crollata la volta, è crollato il pinnacolo, tra le fiamme. Vi sto scrivendo mentre dinanzi alle finestre di casa mia, che si trova a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla cattedrale, assisto ad uno spettacolo desolante.
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Tuttavia, Notre-Dame è già stata ferita alla fine del Settecento dalle violenze turpi dei rivoluzionari, che con una processione blasfema portando al suo interno e deposero sull’altare una donna che simboleggiava la déa Ragione. È ancora dissacrata dal sangue di un folle che si suicidò sotto l’altare maggiore nel 2013. E poi ancora ferita dai flash delle macchine fotografiche di turisti che nulla scorgono tra quei marmi se non la bellezza grottesca e superba di una civiltà morta.
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Gridano! Gridano e grideranno a lungo, quei piccoli uomini, grideranno allo scandalo, alla tragedia. Strilla Emmanuel Macron: «…Triste veder bruciare una parte di noi». Bercia appresso la mummia del Quirinale: «…Un eccezionale patrimonio artistico di immenso significato per la Francia, per l’Europa e per la cultura del mondo […] l’Italia intera si stringe con sincera amicizia e vivissima partecipazione…» . 
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il presbiterio con l’altare maggiore sul quale nel novembre del 1793 fu portata in processione e sopra innalzata una donna seminuda che rappresentava il culto alla dèa ragione

Dall’adolescente non cresciuto dell’Eliseo alla mummia del Quirinale, costoro e altri mentono, perché di Notre-Dame venerano l’involucro di marmo e bassorilievi; il monumento identitario francese, non quella che fu una visibile opera della fede. Venerano il segno tangibile della vittoria: il monumento alla Cristianità morente, di cui loro sono i carnefici.
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Forse qualcuno tra loro oggi in segreto gioisce. La Chiesa ridotta a monumento, ora cenere e macerie. Più coerenti di tutti, gli islamici più o meno radicali, che infatti festeggiano il “felice” evento.
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Costoro non hanno il diritto di piangere Notre-Dame, che non è di quella Francia laicista che da tempo ha sfrattato Dio e la Cristianità, ma del Popolo di Cristo, che langue e piange da ben prima che le fiamme lambissero la cattedrale.
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tre uccelli che volteggiano sopra le fiamme, perché tre e non due o quattro? Come i tre fulmini che colpirono la croce sopra la cupola di San Pietro nel 2013, perché tre e non due, o quattro, o cinque ?

Se il Signore permette che una delle sue chiese vada a fuoco,anche la più piccola e sguarnita delle chiese parrocchiali, è per ricordarci che la Cristianità è in fiamme. E quelle fiamme non le arresteranno i pompieri, non le arresteranno le lacrime ipocrite di politici e burocrati, non il tempo.
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Quelle fiamme arderanno in eterno, finché il Signore lo vorrà e la testa del serpente verrà schiacciata dalla donna [cf. Gen 3, 15] donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle [cf. Ap 12, 1].
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Ma la Cristianità non muore con Notre-Dame devastata dalle fiamme. Muore con le chiese vendute e abbattute ogni anno in terra di Francia. In Belgio. In Olanda. La cattedrale di Utrecht, rifugio di una fede minoritaria e minacciata tra le dune di sabbia del Mare del Nord, presto non apparterrà più alla sua Chiesa.
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Notre Dame de Paris, l’incendio del pinnacolo prima della sua caduta

Ma loro no, non piangono Utrecht.Non piangono le spoglie case canoniche di Lorena che divengono night club e centri sociali, studi professionali e musei. Non piangono la fede che muore. Piangono il catafalco marmoreo che ricorda loro il trionfo, come il ghetto di Praga, intatto su disposizione del Führer, avrebbe ricordato al Volk in un’Europa hitlerizzata, la “razza” sconfitta e annientata.
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Notre-Dame non diverrà il museo di una fede sconfitta. In quelle fiamme, infatti, la Cristianità trionfa. In quelle fiamme trionfa Cristo. Nell’oltraggio supremo, come nel sangue dei martiri, trionfa la Croce.
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Non è vero che oggi «siamo tutti Parigi». Oh, tiepidi, vi serve il fuoco per piangere. Ma nemmeno diverrete caldi, «non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» [Ap 3, 14-16].
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No, restate a casa, tenetevi la vostra Europa, le vostre utopie diaboliche: l’aborto dichiarato diritto e conquista sociale intangibile, l’eutanasia indicata come atto di misericordia, il matrimonio tra coppie dello stesso sesso che possono adottare bambini, o comprarseli da uteri in affitto …
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La Cristianità languente è Notre-Dame in fiamme, ed è pertanto la Cristianità a rivendicare in tutto e per tutto Notre-Dame, non i laicisti che la Cristianità l’hanno uccisa.
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Parigi, 15 aprile 2019



— attualità ecclesiale —
NELLA PARIGI LAICISTA E SCRISTIANIZZATA È BRUCIATO SOLO UN INVOLUCRO VUOTO: LA CATTEDRALE DI NOTRE-DAME

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Autore
Redazione de L’Isola di Patmos

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http://isoladipatmos.com/nella-parigi-laicista-e-scristianizzata-e-bruciato-solo-un-involucro-vuoto-la-cattedrale-di-notre-dame/

LA CATTEDRALE DI NOTRE DAME È BRUCIATA DALLA VERGOGNA


di Daniil Bogatyrev
In questo momento il magnifico monumento della cultura, dell’architettura e dello spirito francesi sta bruciando: Notre-Dame de Paris. Tutti i commenti dei francesi sono pieni di post tristi e confusi. Ma in effetti, Notre Dame è bruciata molto tempo fa!
Proprio nel momento in cui la buona vecchia Francia ha intrapreso la strada del multiculturalismo e della dittatura delle minoranze, Notre Dame, simbolo della Cultura tradizionale francese, brucia. Quando la classe politica della Francia, calpestando l’abisso della “tolleranza” universale per ridurre le richieste dell’elettore medio, ha iniziato a far entrare nel suo paese centinaia di migliaia di persone culturalmente aliene dai paesi soleggiati dell’Africa e del Medio Oriente.
La Cattedrale ha bruciato quando, nel marzo 2013, il parlamento francese “tollerante” ha permesso alle coppie omosessuali di adottare bambini. Dominique Venner, un eminente pensatore tradizionalista e identitario, decise quindi di attirare l’attenzione sulla morte di quella Francia, che tutti i suoi figli e figlie conoscevano e amavano, in un disperato atto di suicidarsi allora di fronte a Notre Dame de Paris.

Dominique Venner suicida davanti alla Storica Basilica

Quello che vediamo oggi è solo una conseguenza. La cattedrale bruciava non per causa degli “errori dei costruttori durante la manutenzione programmata”. Bruciava di vergogna! Perché la moderna Francia Macronov, quella dei ghetti islamici e delle sfilate gay non sono degne dei grandi santuari della tradizione e della Storia francese. Il restauro delle sue mura sarà solo un restauro meccanico dell’apparenza, che ha perso il contenuto. Lo Spirito Santo può essere restituito alla cattedrale solo restituendo pietà e rispetto per le proprie tradizioni alla terra francese.

2 commenti:

  1. La bontà divina non ha abbandonato la Francia, saprà riscoprire la sua missione?

    Notre-Dame, trovato intatto il gallo che sovrastava la guglia

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  2. “Aeterne rerum conditor”
    Il canto del gallo

    Aeterne rerum Conditor,
    noctem diemque qui regis,
    et temporum das tempora,
    ut alleves fastidium.
    Nocturna lux viantibus
    a nocte noctem segregans,
    praeco diei iam sonat,
    jubarque solis evocat
    Hoc excitatus Lucifer
    solvit polum caligine:
    hoc omnis erronum cohors
    viam nocendi deserit.
    Hoc excitatus Lucifer
    solvit polum caligine:
    hoc omnis erronum cohors
    viam nocendi deserit.
    Hoc nauta vires colligit,
    pontique mitescunt freta:
    hoc, ipsa petra Ecclesiae,
    canente, culpam diluit.
    Surgamus ergo strenue:
    gallus iacentes excitat,
    et somnolentos increpat,
    gallus negantes arguit.
    Gallo canente, spes redit,
    aegris salus refunditur,
    mucro latronis conditur,
    lapsis fides revertitur.
    Jesu, labantes respice,
    et nos videndo corrige:
    si respicis, labes cadunt,
    fletuque culpa solvitur.
    Tu, lux, refulge sensibus,
    mentisque somnum discute:
    te nostra vox primum sonet,
    et vota solvamus tibi.
    Creatore eterno di tutte le cose,
    che reggi la notte e il giorno
    fissi una misura ai tempi
    per alleviare il fastidio.
    Luce notturna ai viandanti,
    che separa la notte dalla notte,
    il messaggero del giorno già canta
    ed evoca il raggio del sole.
    Destato da quel canto Lucifero
    scioglie il cielo dalla sua caligine.
    La schiera degli erranti
    abbandona la via del crimine.
    Il navigante riprende forza,
    s’acquetano le onde del mare;
    a quel canto, la pietra stessa della Chiesa
    Vede sciogliersi la sua colpa.
    Alziamoci dunque con coraggio:
    il Gallo sveglia i giacenti
    e rimprovera i sonnolenti,
    il gallo accusa quanti rinnegano.
    Al canto del gallo torna la speranza,
    è ridonata la salute agli infermi,
    è riposta la spada del brigante,
    torna la fede a chi è smarrito.
    O Gesù, guarda chi cade,
    col tuo sguardo correggi il nostro errore,
    se tu guardi, le macchie cadono,
    e col pianto si dissolve la colpa.
    Tu, luce, splendi ai nostri sensi,
    scuoti il torpore della mente:
    Te per primo canti la nostra voce:
    e a te sciogliamo i nostri voti.

    https://youtu.be/ZKRX0KqWzLc

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