ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 15 aprile 2019

La dottrina a suo proprio piacimento

Bergoglio:Ama il prossimo tuo,ma se lo picchi è uguale.


I comportamenti di un indegno Papa Francesco e le interviste a Ferrara.


Il Decimo Toro

Pubblicato il 15 apr 2019 
https://www.youtube.com/watch?v=w0i0mYKpAxc



Bergoglio: Il Credo? Non credo!



Nella chiesa delle meraviglie di "papa"Francesco" ognuno può inventare la dottrina a suo proprio piacimento, in barba alla Tradizione!

Addio anche all’Atto di dolore: “non è cristiano”, parola della new-chiesa

Se diciamo che il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani, è fecondità, lo dobbiamo al Sangue di Cristo sparso sulla Croce per noi! Cerchiamo di capire il perché e il per come: «Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi» così inizia l’Atto di dolore secondo la prima delle dieci formule presenti nel Rito del sacramento della penitenza o confessione. Lo diciamo più chiaramente: i nostri peccati hanno meritato i castighi di Dio. L’inferno, per esempio, è una condizione che consiste nella separazione eterna da Dio. È una diretta «conseguenza di una avversione volontaria a Dio, cioè di un peccato mortale, in cui si persiste fino alla fine» (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1037), è una SCELTA, non certo la volontà di Dio.
Si sapeva che prima poi saremo dovuti arrivarci! A prestarsi al nuovo ed ennesimo stravolgimento è stata TV2000 nell’intervista fatta a certo teologo “so-tutto-io”  don Paolo Squizzato.. o Schizzato? Mai gioco di parole fu indovinato! Ma non vogliamo polemizzare. Prima di passare alla risposta del domenicano Padre Riccardo Barile, che abbiamo commentato anche in video qui,
è bene ricordare i tanti argomenti già da noi trattati:
Lettura della Pascendi Dominici gregis: testo anche scritto e in pdf da scaricare
Dunque, rammentando quanto segue:
  • “…viene in mente una parola di Gesù che dice: «Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare» (Mc 9,42). Nel suo significato originario questa parola non parla dell’adescamento di bambini a scopo sessuale. Il termine «i piccoli» nel linguaggio di Gesù designa i credenti semplici, che potrebbero essere scossi nella loro fede dalla superbia intellettuale di quelli che si credono intelligenti. Gesù qui allora protegge il bene della fede con una perentoria minaccia di pena per coloro che le recano offesa. Il moderno utilizzo di quelle parole in sé non è sbagliato, ma non deve occultare il loro senso originario. (..) Sono altrettanto importanti beni preziosi come la fede. Un diritto canonico equilibrato, che corrisponda al messaggio di Gesù nella sua interezza, (..)… deve proteg­gere anche la fede, che del pari è un bene importante protetto dalla legge. (..) Quando oggi si espone questa concezione in sé chiara, in genere ci si scontra con sordità e indifferenza sulla questione della protezione giuridica della fede. Nella coscienza giuridica comune la fede non sembra più avere il rango di un bene da proteggere. È una situazione preoccupante, sulla quale i pastori della Chiesa devo­no riflettere e considerare seriamente.  (Benedetto XVI interviene sulla grave crisi nella Chiesa – aprile 2019)
leggiamo ora la risposta di Padre Riccardo Barile sulla vicenda:
continua su:


                                                                                                                    

















                                                                          

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.