ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 15 aprile 2019

"Molte cose non tornano"..

DELIRANTI SOSPETTI

Vaticano, Papa Francesco e le "coincidenze". Il Fatto la spara: "Ratzinger, Bannon e Salvini, cosa non torna"






"Le coincidenze contro Papa Francesco". Al Fatto quotidiano del complottismo hanno fatto una bandiera, ma qui si è travalicato il limite del buonsenso. Si parla del documento del Papa Emerito Joseph Ratzinger che ha scoperchiato il vaso di Pandora della pedofilia in Vaticano, puntando il dito contro la degenerazione del 1968 anche all'interno della Chiesa. "Molte cose non tornano", suggerisce il Fatto alludendo a una sospetta congiunzione astrale contro Bergoglio. 

I protagonisti? Oltre a Ratzinger (o chi lo avrebbe "manipolato"), spuntano Steve Bannon e Matteo Salvini. Sì, proprio lui, come se il vicepremier avesse la forza di picconare pure la Santa Sede. Siamo all'ossessione. 
A insospettire il giornale diretto da Marco Travaglio sono le tempistiche e le modalità. Premessa (delirante): "Quelle riflessioni, decisamente scontate e che aderiscono a una visione clericale e rozza del Sessantotto, tipica dei tradizionalisti, davvero sono state scritte da Ratzinger, che domani peraltro compie 92 anni?". Tesi che sta spopolando tra gli ultrà bergogliani, quella della manomissione. Dietro, ci sarebbe una matrice politica. "Tutti coloro che hanno rilanciato, tracimanti di gioia e in chiave anti-francescana, il manoscritto ratzingeriano, hanno forgiato la loro opposizione a Bergoglio nel sostegno all'internazionale sovranista che va da Steve Bannon, l'ex consigliere di Trump, alla xenofobia di Matteo Salvini". E qui si raggiunge il culmine: "Nell'aprile 2016 Bannon consigliò a Salvini di attaccare frontalmente Bergoglio sull'immigrazione. Francesco è un nemico, disse Bannon, e Salvini indossò anche una t-shirt con la scritta Benedetto XVI è il mio papa. Forse non è un complotto, ma molte cose tornano". Eggià.
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13452302/vaticano-papa-francesco-ratzinger-salvini-bannon-strane-coincidenze-complotto.html

Il cardinale Godfried Danneels confessa prima di morire:"11 cardinali hanno lavorato nell'ombra per costringere papa Benedetto XVI a dimettersi"


Undici cardinali scomunicati (Bergoglio è uno di loro): non c'era nessuna successione
Il cardinale Godfried Danneels prima di morire confessa che lui e altri cardinali hanno pianificato è architettato costretto papa Benedetto XVI a dare le dimissioni, e lasciare il posto a Bergoglio. Secondo il diritto canonico  , questo gruppo, che lui stesso definisce una "mafia", viene scomunicato dalla latae sententiae.


Nell'ultima settimana di settembre 2015, il Cardinale Daneels ha presentato la sua biografia a Bruxelles, e ha riconosciuto l'esistenza di un gruppo di Cardinali che hanno lavorato insieme per controllare la successione di Giovanni Paolo II e impedire il Cardinale Joseph Ratzinger, che allora era Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, di ascendere alla cattedra di Pietro. Nella presentazione, Danneels ha rivelato di aver fatto parte di una "mafia" (con i cardinali Kasper, Silvestrini, Van Luyn, Martini, Murphy O'Connor, Lehman, da Cruz, Husar e Hume)e  che hanno lavorato nell'ombra per costringere papa Benedetto XVI a dimettersi e ad abilitare Jorge Mario Bergoglio per diventare Papa.

Va sottolineato che questa "mafia", conosciuta tra loro come "Il gruppo di San Gallo", a causa del monastero svizzero in cui si sono tenuti i loro incontri, si è auto-scomunicata dalla Chiesa, come promulgata la costituzione apostolica Universi Domenici Gregis di Giovanni Paolo II,che proibisce le trame e gli accordi tra  cardinali per influenzare l'elezione di un papa.

L'articolo 79 dice: "Confermando le prescrizioni dei miei predecessori, proibisco anche a chiunque, anche se è un cardinale, durante la vita del Papa e senza averlo consultato, di fare piani riguardanti l'elezione del suo successore, o di promettere voti, o prendere decisioni al riguardo in incontri privati ​​".

E nell'articolo 81 si stabilisce che questi accordi sono puniti con la scomunica latae sententiae (cioè automatica, senza la necessità di una dichiarazione da parte di nessuno, ipso facto ed eo ipso).

L'informazione rivelata dal cardinale Daneels giorni prima del Sinodo, coincide con quella pubblicata da Austin Ivereigh, nel suo libro "The Great Reformer" in cui rivela come, durante il conclave del 2013, quattro cardinali del gruppo Mafioso Saint Galen (Kasper, Lehman , Danneels e Murphy O'Connor) si sono riuniti per orchestrare illecitamente una campagna a favore dell'elezione di Bergoglio, dopo che quest'ultimo aveva accettato di essere il beneficiario di questa trama.

Le dichiarazioni fatte dal cardinale Danneels nella presentazione della sua biografia portano alle seguenti conclusioni:

1. Un gruppo di otto cardinali (uno di loro  "papa") sono oggi scomunicati dalla chiesa: Bergoglio, Danneels, Kasper, Silvestrini, Van Luyn, Husar, Lehman e O'Connor. Tre sono già morti senza alcuna prova che la scomunica sia stata revocata: Hume, da Cruz e Martini.

2. La rinuncia a Benedetto XVI era invalida, come risultato della pressione morale, di un complotto contro di lui con il quale lo costrinsero a dimettersi. Il successore è stato eletto in modo invalido per mezzo di intrighi, espressamente vietato dalla Costituzione che regola la successione.

3. Sebbene esistano già elementi che dimostrano l'esistenza di questo complotto, questa è la prima volta che uno dei cospiratori lo accetta apertamente e pubblicamente. Come gli avvocati di solito dicono, dove c'è una confessione, la dimostrazione non è necessaria.

(fonte Ultimos Tiempos)


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