ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 28 maggio 2019

Il sogno di Bergoglio

Nessun Papa è arruolabile e Bergoglio ha la sua “Imagine” da difendere


Ai Partecipanti al Convegno promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita sul tema “Yes to Life! – La cura del prezioso dono della vita nelle istituzioni di fragilità” – vedi qui testo ufficiale – Papa Francesco ha fatto un Discorso “micidiale” in difesa della vita concepita, un Discorso contro ogni forma ed ogni giustificazione all’aborto andando a colpire l’eugenetica, la “cultura dello scarto” e persino le “finalità selettive” dell’amniocentesi, finendo per raccontare una sua esperienza da arcivescovo di Buenos Aires con la storia di una bambina con la sindrome Down la quale, rimasta incinta a soli 15 anni, i genitori stessi volevano farla abortire, ma il giudice comprese la situazione e, dopo aver parlato con la neo-mamma, rifiutò la richiesta e, conclude il Papa:
  • “Sono passati gli anni. È nata una bambina. Ha studiato, è cresciuta, è diventata avvocato. Quella bambina, dal momento che ha capito la sua storia perché gliel’hanno raccontata, ogni giorno di compleanno chiamava il giudice per ringraziarlo per il dono della nascita. Le cose della vita. Il giudice è morto e adesso lei è diventata promotore di giustizia. Ma guarda che cosa bella! L’aborto non è mai la risposta che le donne e le famiglie cercano…”
Attendavamo di leggere i commenti dei Media su questo Discorso e, come pensavamo… poco clamore. IlGiornale.it parla, a ragione, di “gelo”… anzi la spiega ancora meglio. Dopo aver spiegato come tutta la sinistra mediatica da anni abbia “arruolato” Bergoglio dalla loro parte, da qualche tempo egli raffredda le loro aspettative e – aggiungiamo noi – sembra proprio il passo del gambero: un passo avanti e due indietro.
La ridicolaggine dell’Espresso, poi, è senza limiti…. dal Bergoglio supereroe siamo passati al Bergoglio formato “Zorro-subito” (??) e già, allusione neppure tanto mascherata per applaudire alla “zorrata” del suo cardinale preferito, il Robin Hood degli anarchicivedi qui, il quale dopo aver accennato al fatto che avrebbe pagato il bollettone da 300mila euro, di fatto ancora non l’ha fatto, e gli anarchici hanno la luce aggratise, anzi no, la stiamo pagando noi! Insomma da una “cronaca” che poteva essere occasione di serietà per certi Media, per via dei contenuti seri del Discorso papale, si sta rivelando ancora una volta per ciò che Bergoglio offre: una cartonata, un cartoon-animato!
Un vero peccato, o meglio, è evidente che è sempre vantaggioso per loro “mascherare” il papa che piace, anziché dover affrontare una volta tanto argomenti che Bergoglio ha trattato invece molto seriamente, gelando tutta la sinistra mondialista, se non altro a riguardo dell’aborto e delle più “vaghe” lobby gender. Bergoglio non sarà il papa del “sì,sì-no,no“, ma quando vuole togliersi il sassolino dalla scarpa, non le manda a dire. Ecco un altro passaggio doloroso, che deve essere letto integralmente, contro le ideologie abortiste delle sinistre:
  • “Purtroppo la cultura oggi dominante non promuove questo approccio: a livello sociale il timore e l’ostilità nei confronti della disabilità inducono spesso alla scelta dell’aborto, configurandolo come pratica di “prevenzione”. Ma l’insegnamento della Chiesa su questo punto è chiaro: la vita umana è sacra e inviolabile e l’utilizzo della diagnosi prenatale per finalità selettive va scoraggiato con forza, perché espressione di una disumana mentalità eugenetica, che sottrae alle famiglie la possibilità di accogliere, abbracciare e amare i loro bambini più deboli. Delle volte noi sentiamo: “Voi cattolici non accettate l’aborto, è il problema della vostra fede”. No: è un problema pre-religioso. La fede non c’entra.  Viene dopo, ma non c’entra: è un problema umano. È un problema pre-religioso. Non carichiamo sulla fede una cosa che non le compete dall’inizio. È un problema umano. Soltanto due frasi ci aiuteranno a capire bene questo: due domande. Prima domanda: è lecito eliminare una vita umana per risolvere un problema? Seconda domanda: è lecito affittare un sicario per risolvere un problema? A voi la risposta. Questo è il punto. Non andare sul religioso su una cosa che riguarda l’umano. Non è lecito. Mai, mai eliminare una vita umana né affittare un sicario per risolvere un problema…”
E’ lampante che mai alcun Pontefice abbia dato in passato del “sicario” a chi pratica l’aborto…. e che ogni via verso l’aborto, va scoraggiata, senza sconti per nessuno.
Tutto bene, diranno alcuni! Finalmente un articolo che riconosce la “grandezza” di questo Papa Francesco sempre così denigrato “da voi”…. Non è propriamente così, l’abbiamo accennato sopra con l’immagine del passo del gambero. Quando c’è stato di riconoscere a Bergoglio le cose giuste che ha detto, l’abbiamo fatto ma… anche un orologio rotto dice l’ora esatta due volte al giorno! Le “cronache” di cui si occupa questo sito non è una semplice rassegna stampa che trovereste assai più ricca e completa, aggiornata ogni ora, in altri lidi. Le “cronache” di cui ci occupiamo riguardano proprio il carattere di questo pontificato e il pensiero di questo Pontefice e questo non perché non abbiamo di meglio da fare, ma perché riconoscendolo, appunto, in quanto Papa (almeno fino a prova-vera contraria), il suo dire e fare ci riguarda tutti molto da vicino, in quanto cattolici e spesso non è affatto divertente o piacevole.
Chiarito questo, cosa avremo da ridire davanti a questa cronaca?Quanto al Discorso sopra citato nulla, lo abbiamo detto anche noi che è stato “micidiale” e ben fatto… ma a cosa mira davvero Bergoglio? O meglio: cosa vuole in cambio Bergoglio? Egli è una persona veramente libera da ogni partito, apparentemente libero da ogni schema politico perché sa prendere il peggio da ogni miseria politica e lo sfrutta nei suoi Discorsi politici e ideologi come il suo social-cristianesimo vedi qui, il potere al popolo vedi qui, il suo personalissimo sincretismo religioso con il famoso testo ad Abu-Dhabi qui, o la nuova divinità della “madre terra” vedi qui…. salvo poi non dire un sì o un no alle donne diaconesse, ma congelare la suora laica sì, vedi qui.
Bergoglio è un vero enigma (che tu ne sia conscio o meno) come del resto, enigmatico, è stato il suo prediletto predecessore Montini, Paolo VI (lo affermano molti storici). Entrambi giocano sull’ambiguità, entrambi sono Modernisti, entrambi amano la nouvelle theologie, entrambi spalancano portoni – quasi la Chiesa fosse loro cosa privata – salvo poi chiudere qualche fessura con dei PARAVENTI, per altro rivelatisi inutili a quel “fumo di Satana” di cui Paolo VI riuscì a vedere solo alcune nuvolette, generate appunto dalle incoscienti e pretestuose aperture… Purtroppo ora qui non possiamo dilungarci troppo, ma questa è la situazione e fareste bene a studiarvi questo articolo, per capirci qualcosa.
Un certo “Walhall“, tra i commenti postati nell’articolo de ilGiornale, ha descritto così bene la situazione che non esitiamo a farla nostra:
  • “..come le sinistre usano la mimetica della liberalità per celare fini nazisti, anche l’uomo in albis non può esimersi dal mascheramento, in quanto uno che indossa le spillette “apriamo i porti”, dice di non giudicare ma giudica, dice non sapere nulla di politica ma la fa, osteggia simpatie pro Islam…è da considerarsi solo voce ipnotica della medesima sostanza. Sapete quale canzone apprezzano i sinistri? Image di John Lennon. Leggetevi il testo.”
L’invito ci ha incuriosito (perdonateci se siamo tra quei pochi che pur conoscendo certe canzoni di successo, non stiamo lì a fare le analisi ai testi), perché avevamo già ricevuto alcune email attraverso le quali ci invitavano a leggere questo testo chiedendoci un parere… e così eccolo qui in italiano:
  • Immaginate che non ci sia alcun paradiso
  • Se ci provate è facile
  • Nessun inferno sotto di noi
  • Sopra di noi solo il cielo
  • Immaginate  tutta le gente
  • Che vive solo per l’oggi
  • Immaginate che non ci siano patrie
  • Non è difficile farlo
  • Nulla per cui uccidere o morire
  • Ed anche alcuna religione
  • Immaginate tutta la gente
  • Che vive la vita in pace
  • Si potrebbe dire che io sia un sognatore
    Ma io non sono l’unico
  • Spero che un giorno vi unirete a noi
  • Ed il mondo sarà come un’unica entità
  • Immaginate che non ci siano proprietà
  • Mi domando se si possa
  • Nessuna necessità di cupidigia o brama
  • Una fratellanza di uomini
  • Immaginate tutta le gente
  • Condividere tutto il mondo
  • Si potrebbe dire che io sia un sognatore
  • Ma io non sono l’unico
  • Spero che un giorno vi unirete a noi
  • Ed il mondo sarà come un’unica entità.
Confessiamo che non avevamo mai pensato a così tante analogie tra il testo e il pensiero di questo pontificato… e non solo un vago pensiero, ma proprio il suo magistero. Bergoglio in una intervista arrivò persino a dire “non sono un sognatore…” e alla “fratellanza universale” ci è arrivato per davvero firmando un Documento ufficiale nel quale Gesù Cristo è stato fatto completamente fuori, LA RELIGIONE cattolica è stata fatta fuori.
La Imagine di un mondo così è sempre stato il sogno di Bergoglio che non si fa arruolare da nessuno, ma che persegue un suo progetto personale (semmai usando chiunque possa tornare utile ai suoi disegni, fosse anche fare un discorso contro l’aborto e definire “sicari” – e lo sono – coloro che uccidono questi Concepiti), maturato in tutti quei Maestri Modernisti di cui si è circondato volentieri fin da giovane, a cominciare da Paolo VI…. con la sua Populorum Progressio che non per nulla fu applaudita da tutta la sinistra dell’epoca, ed è il pallino fisso di Bergoglio oggi, ma anche da Giovanni XXIII seppur in modo assai più limitato e meno sfacciato ma superbo, con il suo concilio fondato sul misericordismo…
Scrive ilGiornale:
  • “Forse a sinistra non hanno mai avuto modo d’ascoltare il pensiero del pontefice argentino sulla “colonizzazione ideologica”, che per il Santo Padre è il frutto consequenziale di quella che viene chiamata “ideologia gender”. Forse a sinistra non erano troppo attenti, quando l’ex arcivescovo di Buenos Aires ha dichiarato quanto segue – era il gennaio del 2018 – : “In seguito ai sommovimenti sociali del Sessantotto, l’interpretazione di alcuni diritti è andata progressivamente modificandosi, così da includere una molteplicità di nuovi diritti, non di rado in contrapposizione tra loro“. È la medesima posizione di Joseph Ratzinger: contraria all’emersione dei “nuovi diritti” e declinata in opposizione all’avanzata del relativismo valoriale…”
E’ vero, però…. non si riflette sulla sostanziale differenza tra il concetto di negazione espressa da Ratzinger sui “nuovi diritti”, dalla concezione che ne ha Bergoglio. Le due posizioni non sono affatto le medesime. Per Ratzinger la molteplicità e l’arroganza dei “nuovi diritti” non è “la contrapposizione tra loro” bensì è la rivolta degli uomini a Dio ed alla Legge naturale per cui, questi nuovi diritti non hanno affatto alcun diritto; per Bergoglio – questa contrapposizione – è UNA SFIDA per cercare strade che NON escludano nessuno di coloro che hanno fatto propri questi “nuovi diritti”, ma che ci si avvii INSIEME sulla strada dell’accompagnamento.
In una parola: per Ratzinger questi nuovi diritti vanno osteggiati e combattuti con l’evangelizzazione e la CONVERSIONE; per Bergoglio tutto è relativo al “caso per caso”, TUTTI hanno diritto a qualcosa, ogni fine giustifica i mezzi purché l’obiettivo da raggiungere sia comune, una fratellanza umana che includa TUTTI e non escluda nessuno, una nuova evangelizzazione che non include però la CONVERSIONE A CRISTO, ma ad una teologia del popolo, l’unico che può vantare tutti i diritti che ritiene utili alla propria causa. Questa la chiesa Imagine di papa Francesco.
Se ciò non vi basta leggete qui, nelle Rubrica a cura del professore Stefano Fontana: La nuova pastorale sociale come agenzia di intermediazione.

MODENA PRIDE, PROCESSIONE DI RIPARAZIONE IL 1° GIUGNO. AUGURI DEL MINISTRO FONTANA. UN MANIFESTINO BLASFEMO.

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra interessante darvi notizia di una manifestazione che si svolgerà a Modena il 1° giugno. Si tratta di una processione organizzata dal Comitato San Geminiano (vescovo e patrono della città) per fare pubblica riparazione al Gay Pride che avrà luogo nella stessa città. Pubblichiamo l’ultimo comunicato in proposito, che ci sembra molto interessante:
Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità, l’On. Lorenzo Fontana, a conclusione di un comizio tenutosi a Modena lo scorso 23 maggio per la campagna elettorale del candidato sindaco del centro-destra Stefano Prampolini, ha incontrato i rappresentanti del Comitato “San Geminiano Vescovo” rilasciando una video intervista – che alleghiamo su autorizzazione dello stesso Min. Fontana – dove auspica che tutti partecipino alla pubblica Processione di riparazione per lo scandalo del “Modena-Pride”.
Il Ministro ha aggiunto che spera nessuno tenti di ostacolare un raduno di preghiera pacifico e democratico, aggiungendo che, a differenza di quanto qualcuno auspicherebbe, è importante mostrare i simboli cristiani – come questa processione mostrerà – che sono di fatto le nostre radici.
Il video è stato da poco pubblicato anche dal sito web della Casa Editrice Cattolica “Radio Spada”, che lo ha gentilmente sottotitolato per riportare integralmente tutte le importanti parole del Ministro per la Famiglia e le Disabilità a sostegno della Processione.
Al suo fianco Alberto Bosi, giovane candidato nella lista leghista di Modena.

Δ Δ Δ

Ed ecco un comunicato di qualche giorno fa:
Avvicinandosi la data del 1º giugno, dove, lo ripetiamo, la città di Modena sarà imbrattata da un pubblico e manifesto peccato contro-natura che grida vendetta al cospetto di Dio, vogliamo annunciare in particolare due importanti notizie:
Con grande gioia annunciamo che la Processione di riparazione indetta dal nostro comitato – Comitato “San Geminiano Vescovo” – sarà guidata da un parroco diocesano della città di Modena. Dopo averne parlato con Sua Eccellenza Mons. Erio Castellucci, quest’ultimo ha ribadito di non aver assolutamente nulla in contrario con il fatto che l’atto liturgico di riparazione del 1º giugno sia presieduto da un sacerdote della nostra Diocesi. Quantomeno in questa occasione, viene ribadita l’intenzione di far regnare Cristo nella società moderna che, di contro, lo vorrebbe calpestare.
Dalla settimana scorsa è partita una campagna di sensibilizzazione a
proposito del momento di preghiera riparatoria indetta per sabato 1º giugno: attraverso dei camion vela, la locandina della Processione sta girando per la città di Modena (foto allegate), per cercare di far comprendere l’importanza dell’esser presenti. Sappiamo che molte persone trovano di cattivo gusto ed offensivo per la religione il c.d. “Modena-Pride”, e magari vorrebbero partecipare ma hanno paura di farlo.
Il diktat omosessualista, infatti – sostenuto dai salotti radical-chic di quel centro sinistra che ha distrutto il nostro paese – attraverso il pensiero unico dominante si muove per la caccia alle streghe contro chiunque provi a mettere in discussione quell’assurdità quale è la richiesta di “diritti” contrari ad ogni legge naturale.
Per comprendere, però, quanto sia urgente partecipare alla Processione,
basta vedere ciò che la comunità Arcigay di Modena ha avuto il perverso e cattivo gusto di fare: un vero e proprio atto blasfemo – che va ad aggiungersi all’utilizzo provocatorio del rosone del Duomo di Modena come slogan arcobaleno del Pride -, ovvero il bacio di due lesbiche sotto l’immagine del Sacro Cuore agonizzante di Nostro Signore Gesù Cristo.
La gravità di tale atto denota non solo la volgarità delle intenzioni, ma anche il desiderio di deridere, offendere e vilipendere la religione cristiana e la Chiesa Cattolica. Lo denunziamo con forza, invitando tutti – anche le forze politiche che pavoneggiano la difesa delle nostre
radici europee e dei nostri valori cristiani – a prendere coscienza della gravità blasfema di ciò che è stato compiuto. A chi continua a chiederci di fare una Processione di riparazione per la pedofilia nella Chiesa, rispondiamo che sì, pregheremo anche per questo.  Tuttavia ricordando che la maggior parte dei preti pedofili presenti nella Chiesa sono anzitutto omosessuali – dato, questo, taciuto per un evidente comodo.
Marco Tosatti
28 Maggio 2019 Pubblicato da  10 Commenti --

Il papa tuona contro l’aborto. E dai suoi abituali laudatores solo silenzio

Cari amici di Duc in altum, ho ricevuto la lettera che qui vi propongo. Una riflessione, secondo me, puntuale e necessaria. Da parte mia mi permetto di aggiungere una sola considreazione. Il papa che tuona contro l’aborto è lo stesso che definisce Emma Bonino “una grande italiana” e invita nelle accademie pontifice esponenti della linea pro-aborto ed eugenetica. Di conseguenza, come fanno i fedeli cattolici a non vedere, quanto meno, un’ambiguità? Come fanno a capire qual è il vero pensiero del papa? E l’ambiguità non è in contrasto con “il vostro parlare sia sì sì, no no”?
A.M.V.
***
Gentile e caro dottor Valli, sabato scorso il Santo Padre Francesco ha pronunciato un discorso al Convegno “Yes to Life” promosso in Vaticano dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita sul tema dell’accoglienza e delle cure perinatali e neonatali ai bambini affetti da gravi malattie congenite, come gli inglesi Charlie Gard e Alfie Evans e molti altri non noti.
Durante il discorso nella Sala Clementina, Papa Francesco ha pronunciato parole molto severe e di inconsueta durezza nei confronti non solo dell’aborto – sul quale era già intervenuto più volte – ma anche della diagnosi prenatale fatta con lo scopo eugenetico-selettivo di abortire i feti malformati o affetti da malattie genetiche.
Francesco ha parlato di aborto in termini espliciti di uccisione di un bambino prima della nascita (“Eliminare una vita umana”) attraverso un’altra persona – il medico abortista – che si presta per farlo fuori (“Affittare un sicario per risolvere un problema”). Non è la prima volta che, in riferimento all’aborto, Papa Bergoglio usa espressioni così determinate e urticanti (in passato ha parlato dell’aborto come di ciò che fa “la mafia”, ossia uccidere su mandato). Questa volta ha rincarato la dose anche in riferimento alla pratica diffusa e lodata (negli ambienti abortisti della medicina, del femminismo e della politica) della diagnosi prenatale al solo fine di decidere quali bambini devono essere uccisi prima della nascita perché non desiderabili in quanto malati o disabili (selezione eugenetica): “A livello sociale il timore e l’ostilità nei confronti della disabilità inducono spesso alla scelta dell’aborto, configurandolo come pratica di ‘prevenzione’. Ma l’insegnamento della Chiesa su questo punto è chiaro: la vita umana è sacra e inviolabile e l’utilizzo della diagnosi prenatale per finalità selettive va scoraggiato con forza, perché espressione di una disumana mentalità eugenetica, che sottrae alle famiglie la possibilità di accogliere, abbracciare e amare i loro bambini più deboli”.
Dobbiamo riandare a San Giovani Paolo II per trovare espressioni di questo giusto tenore circa l’aborto e la diagnosi prenatale eugenetica. Anzi, neppure lui aveva mai osato fare riferimento ai medici abortisti come “sicari” della mafia o alle donne che decidono di abortire come mandanti di un omicidio intenzionale.
Eppure nessuno ha reagito a queste parole di Francesco. I suoi fans  solitamente così loquaci su Twitter ad ogni esternazione di Papa Bergoglio ben accetta dalla cultura e dalla politica dominante – come padre  Spadaro, il dottor Tornielli o l’ufficio stampa della Pontificia Accademia per la Vita – non hanno cinguettato neppure una parola su questo. E i mass media che vanno per la maggiore – come il Corriere della Sera – non hanno dedicato una sola riga al discorso.
E che dire della categoria professionale dei medici (e delle sue associazioni di rappresentanza civile o cattolica)? Vi immaginate che cosa avrebbero detto e scritto gli ordini dei medici, i ginecologi e le loro società scientifiche e professionali se san Giovanni Paolo II o Benedetto XVI avessero osato chiamare “sicari” i medici che praticano l’aborto? Accuse al Papa di oltraggio, di disprezzo, di calunnia contro i sanitari abortisti. Che vigore di contestazioni e attacchi avremmo udito dalla bocca di Emma Bonino, degli esponenti dell’Associazione Luca Coscioni o delle donne in politica che promuovono il cosiddetto “diritto all’aborto libero”, se i predetti pontefici avessero osato alludere alle madri che scelgono di abortire un figlio come a “mandanti di un omicidio”? Parole di fuoco contro la crudeltà e la misoginia del Papa. Nulla. Nulla di tutto questo. Solo silenzio.
E, infine, che cosa pensare dell’Associazione Medici Cattolici Italiani che – all’udire le parole di Papa Francesco – avrebbe dovuto ripeterle e scriverle a lettere cubitali in ogni ospedale dove è presente un suo membro e intervenire sui quotidiani o alla radio lodando il Pontefice regnante per queste affermazioni di verità lapalissiana? Anche in questo caso silenzio. Solo Silenzio.
Una conclusione amara, ma realistica, si impone: gli “amici stretti” di Papa Francesco ed i suoi  “incensatori” hanno cucito addosso al Santo Padre un vestito su loro misura, che lo contiene nelle sue affermazioni politicamente (ecclesialmente) scorrette secondo i canoni della cultura civile ed ecclesiastica dominante, o che aspira a diventare tale.
Non si può far apparire il proprio idolo neppure lontanamente come “tradizionalista”, “conservatore” e “pro-life”. Non è per loro possibile, anche quando lo stesso Francesco li smentisce clamorosamente, ammettere che Papa Bergoglio, in fondo, non è come loro vogliono farci credere tutti i giorni.
È, questo, un danno gravissimo che essi arrecano al Pontificato e alla Chiesa.
Grazie per l’attenzione e un cordiale saluto.
Lettera firmata

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