ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 2 giugno 2019

La Madre dei gretini é sempre incinta!

"Per salvare l'ambiente ci vogliono le Rogazioni, non Greta!"

Riprendiamo questo pensiero del caro don Alberto Zanier, parroco di Resia (UD), apparso sullo scorso numero del bollettino parrocchiale delle Parrocchie della Val Resia. La tesi espressa nell'articolo è quasi tautologica, e tuttavia desta imbarazzo nel mondo: la stampa locale ha naturalmente trasmesso la notizia con grida di orrore nei confronti delle idee "medievali" di questo prete, già balzato agli onori della cronaca per aver rimproverato la scostumatezza delle donne in chiesa; eppure sono idee così lampantemente cristiane... parimenti molti sono stati i commenti scandalizzati di "cattolici" bempensanti... del resto, lo diceva già lo scrittore inglese G. K. Chesterton che "spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie son verdi d'estate". Riportiamo di seguito il trafiletto di padre Zanier, indi un nostro personale intervento che analizzerà la risposta che alcuni attivisti friulani del "Friday for future" hanno rivolto allo zelante parroco.

Mattina di sabato 18 maggio, TG di Rai News. Un esponente dei Verdi esclama senza mezzi termini che dobbiamo fare di tutto per cambiare la sorte del clima perché “è ciò che vuole Greta”. Sobbalzo sulla sedia. Cosa? Un partito politico prende ordini da una ragazzina di 16 anni (che tra l’altro soffre di autismo ed è utilizzata ad arte dai suoi genitori) come se fosse solo lei a salvare il mondo? Come se fosse lei la paladina dell’umanità. Ma sarà Greta Thunberg a salvare il mondo? Penso proprio di no. Anche perché non possiamo credere ciecamente ai catastrofismi dei cambiamenti climatici. Certo non ci sono più le stagioni ecc. ecc., ma la scienza ci dice che tutto questo è già accaduto e che i climi cambiano da un decennio all’altro. Era 30 anni che non avevamo maggio così freddo. Sì vero, febbraio È stato caldissimo ma non si può dire che stiamo bollendo! La neve è tutta ancora sui monti. In ogni caso non sarà la lotta per il clima salvare il mondo, non sarà la lotta per l’ambiente non è questo il problema mondiale. Sarà Gesù Cristo a salvare il mondo sarà la fede in lui. Il Signore Gesù è il creatore del mondo e dell’uomo: sarà Lui a salvare l’uomo ed il mondo. Dovremmo ricordarcelo sempre. Tutto è nelle mani di Dio e quando si vuole fuggire dalle sue mani l’esito non può che essere nefasto. E che anche il creato è sorretto dalla Provvidenza divina ciò evidenzia della Chiesa, ad esempio, con la pia pratica delle Rogazioni nelle quali si chiede a Dio, creatore del mondo, che allontani da noi flagelli della tempesta, della grandine, del terremoto, ecc. Di fronte alle nuove malattie delle coltivazioni gli scienziati provano di tutto e in tutti i modi a risolvere i problemi, molte volte invano. Provate ad andare in Puglia e a chiedere da quanto tempo gli ulivi soffrono per la xylella fastidiosa… E una bella Rogazione no? O sarà forse che dovremmo andare tutti in Svezia a prendere lezioni su come salvare l'”ambiente” con le marce, le manifestazioni, le conferenze, i libri? Ci vuole preghiera e ci vuole fede perché solo Cristo Gesù è il Signore del mondo.


don Alberto Zanier

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Tralasciando gli sguaiati commenti posti in calce agli articoli di quotidiani e periodici friulani online, i quali -non differentemente dalla totalità dei commenti in facebook e negli altri social network- non fanno che confortare la profonda sfiducia che nutro nella democrazia a suffragio universale, dacché commentare i primi sarebbe inutile e richiederebbe un dispendio eccessivo di energie che porterebbe unicamente a sfibrarmi senza produrre nei loro autori metània veruna, mi concentrerò piuttosto sulla risposta che i giovani del "Friday for Future" (per capirci, quella manifestazione per cui migliaia di studenti in tutta Europa venerdì 15 marzo disertarono le aule, pretendendo di usufruire di un diritto non spettante loro [lo "sciopero studentesco" non esiste, almeno nel diritto italiano], in spregio alla quantità di risorse che quotidianamente lo Stato impiega per l'istruzione che essi in tal guisa rifiutano) di Tolmezzo hanno fatto pervenire sulle pagine de "Il Friuli.it".

Riporto alcuni stralci del testo, commentandolo passo per passo. Dopo aver criticato il comunicato perché "pieno di luoghi comuni" e "con qualche errore grammaticale" (spiacente, vero è che ho letto il comunicato in fretta, ma non mi è riuscito di trovarne, e dire che di lettere me n'intendo un po'...), costoro proseguono: “E' facile prendere in giro una ragazzina, che altro non è che un simbolo di un grido collettivo iniziato più di quarant'anni fa. Lei dovrebbe sapere l'importanza dei simboli, dato che la religione e le religioni in genere si basano sui simboli, generalmente pieni di significato, dati a significare concetti profondi, idee e ispirazioni. E Greta è uno di questi simboli. Un simbolo fastidioso che fa molto rumore, tanto rumore da infastidire molto, perché deve essere scoraggiante apprendere che tutta una generazione ascolta una coetanea che dice la verità, una verità sotto gli occhi di tutti di cui qualcuno ha paura, i negazionisti ad esempio”.

A parte un po' di confusione nell'esprimere male i fondamenti di qualsiasi corso di storia delle religioni, fa sorridere la continua esaltazione della figura di Greta, simbolo sì, ma dell'imperante puerocrazia, la cui manipolazione è evidente per molteplici motivi, a partire dall'inusitata vita che questa conduce di "simbolo vivente". Giambattista Perasso detto Balilla divenne un simbolo circa un secolo dopo il suo eroico gesto di Portoria, non quando undicenne scagliò il sasso contro le truppe austro-piemontesi. Wilhelm Oberdank divenne un simbolo irredentista solo alcuni decenni dopo la sua morte (anche perché in vita avrebbe potuto smentire, in quanto si professò sempre panslavista). La fanciulla norrena, peraltro, è un simbolo che non infastidisce nessuno, perché altrimenti sarebbe stata ignorata dai grandi media, fatta sparire dalla circolazione brevi tempore o comunque apertamente perseguitata, non certo fatta parlare dinanzi all'ONU e fatta incontrare con il Papa; anzi, il suo gioco risulta in una certa misura funzionale all'establishment capitalista mondiale.

Dopo aver citato qualche trito dato sulla crisi ambientale, e aver ripetuto la natura "luogocomunista" del comunicato di padre Zanier, proseguono: “Certamente da un punto di vista cristiano sarà Gesù Cristo a salvare l'uomo e il mondo in quanto suo Creatore, ma permetta il beneficio del dubbio, più che confermato, che è lo stesso Uomo a stare distruggendo, con l'uso massiccio di combustibili fossili, con la distruzione della foresta pluviale – delicato tallone d’Achille degli equilibri climatici -, con le esorbitanti quantità di rifiuti plastici (per citare solo alcune delle emergenze ambientali), questo Pianeta, delicata biosfera, astronave di tutta l'umanità. Stupisce ulteriormente che un prete si senta minacciato da una giovane attivista quando il Santo Padre ha ringraziato e incoraggiato Greta Thunberg per il suo impegno in difesa dell’ambiente, e a sua volta Greta, che aveva chiesto l’incontro, ha ringraziato il Santo Padre per il suo grande impegno in difesa del creato. E se non le basta, le ricordiamo che esiste un movimento globale dei cattolici per il clima (https://catholicclimatemovement.global/it/) che sostiene gli scioperi per il clima e accoglie l’appello dell’Enciclica Laudato Sì alla cura della nostra casa comune, contro le ingiustizie climatiche e ambientali, che stanno colpendo e colpiranno sempre in modo più pesante le popolazioni più povere e deboli della Terra”.

Evidentemente non è loro chiaro che padre Zanier stia parlando a dei cattolici su un bollettino parrocchiale, e per chi lo legge non può esserci "beneficio del dubbio" sull'economia salvifica che si compie nel nostro Divin Redentore. Che poi l'uomo porti danni al clima, è parzialmente vero: a portare danno al clima è l'uomo moderno, perché l'impatto ambientale di una società tradizionale è minimo. Quella che potrebbe essere una attenta ed efficace critica alla modernità, in questi individui ideologizzati si trasforma in una rivisitazione del "disprezzo per l'umano" (nella sua qualità di unica creatura razionale e oggetto del progetto divino) che connota molte posizioni anticristiane.
Anche l'equazione ultramontana "ciò che fa il Papa = gesto cristiano che dev'essere seguito da tutti i cattolici", a quanto pare divenuta opinione comune anche tra le persone più distanti dalla Chiesa (ah, maledetto verticismo!), andrebbe ben ridiscussa, così come la presenza di basi evangeliche nell'Enciclica Laudato Si', come di quelle di un testo analogo uscito dal Fanar qualche anno prima (ma qui sto divagando...). Mi fa infine specie l'esistenza di questo "Catholic climate movement", nella misura in cui si occupa di scioperi (pratica non cristiana, perché alimenta lo scontro tra classi, e quindi gli effetti del peccato originale) e quant'altro, tranne che della principale occupazione del Cristiano, cioè la Preghiera. Ma del resto, i giovani del FfF hanno poca fiducia nella preghiera. Scrivono infatti: “Per concludere, che non sia in atto una crisi ambientale e climatica lo pensa solo lei don Alberto e la invitiamo a studiare a fondo il problema, anche da un punto di vista etico e morale. E’ davvero frustrante leggere il suo Foglio. Vorremmo anche noi salvare il pianeta con una preghiera, ma dato che ciò non è possibile proviamo a salvarlo con azioni concrete, così magari i nostri figli avranno tutto il tempo di curare la loro anima".

Quale miglior triste ritratto dell'odierna società che ha completamente perso ogni fiducia nell'efficacia soprannaturale della preghiera, e in generale di una società moderna che ha ripugnato il soprannaturale in favore dell'esaltazione superomistica del gesto naturale ("concreto") dell'uomo? "Se aveste fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile" (Mt 17,20) dice Nostro Signore. Peraltro ciò è realmente avvenuto: nel X secolo San Simeone il Conciatore in Egitto spostò il monte Mokattam colla sola forza della preghiera, il quale avvenimento è testimoniato persino dalle fonti musulmane. Perciò, se anziché rimproverare un santo parroco perché dice cose cattoliche, praticassero la conversione della mente e del cuore e avessero fede nel Salvatore, forse potrebbero sperimentare l'efficacia soprannaturale della preghiera. Noi, intanto, dobbiamo continuare a fare questo e null'altro, per la salvezza della nostra anima e per il mondo intero: come dice l'Apostolo, sine intermissione orate (1Ts 5,17)


A fulgure et tempestate, libera nos, Domine!
A peste fame et bello, libera nos, Domine!
A flagello terraemotus, libera nos, Domine!
Peccatores, Te rogamus, audi nos!
Ut fructus terrae dare et conservare digneris, Te rogamus, audi nos!
Ut pacem nobis dones, Te rogamus audi nos!

(Dalle Litanie delle Rogazioni)
http://traditiomarciana.blogspot.com/2019/06/per-salvare-lambiente-ci-vogliono-le.html

Dal nichilismo neopagano scandinavo che erge a vessillo la eco-gretina al richiamo alla fede di un esplosivo prete montanaro friulano: a me gli occhi, please!

visita il blog personale di Padre Ivano
— attualità ecclesiale —
DAL NICHILISMO NEOPAGANO SCANDIVAVO CHE ERGE A VESSILLO LA ECO-GRETINA AL RICHIAMO ALLA FEDE DI UN ESPLOSIVO PRETE MONTANARO FRIULANO: A ME GLI OCCHI, PLEASE!
Greta, investita di un alone mistico dalla Madre Terra Gea, come novella sacerdotessa è colei che chiama a raccolta i piccoli, i puer della società contemporanea per una missione di purificazione, pacificazione e ricapitolazione totale da tutto ciò che non è green. Questa parvenza rassicurante di innocenza dei puer degenerata però in una povertà di idee e competenze, dando vita a dei nuovi paradigmi soteriologici in cui i poveri — pauper(di spirito?!) — rivestendo i laceri panni delle ideologie del passato molto care al Sessantotto e a una certa sinistra, sono destinati a perire miseramente.

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il presbitero friulano Alberto Zanier
Viviamo in un mondo in cui la schiettezza e la parresia sembrano doti apprezzate solo se si professano e se si praticano all’interno di un ben definito contesto socio-politico o ecclesiale. Sembra infatti che l’obbligo stradale delSenso Unico abbia intaccato anche la logica e il ragionamento umano o, per meglio dire, di alcuni umani, ecclesiastici inclusi.
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La sincerità e la schiettezza nel parlare o nell’annunciare il Vangelo non sempre sono viste di buon grado da una certa intellighenziaspecie quando si vanno ad intaccare e sgretolare i falsi miti ideologici e ciò che per alcuni sembra pura avanguardia per altri è solo demagogia, retorica e meccanismo di auto-distruzione.
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Il pensiero libero del giovane presbitero Alberto Zaniernon è vincolato da sensi unici. Parroco della comunità della Val Resia nella provincia di Udine, affida al bollettino parrocchiale il suo pensiero di pastore di anime in antitesi al pensiero della paladina green del clima Greta Thunberg. Egli ha senza dubbio il pregio di essere caratterizzato da uno zelo autentico e profondo verso Dio e per il suo popolo, sebbene la sua esuberanza giovanile — che gli fece paragonare le cosce scoperte delle diciottenni alla Santa Messa con i prosciutti di San Daniele [cf. video,QUI] — possa talvolta trovare qualche sopracciglio alzato tra le anime più caste e puritane di un cattolicesimo che ha ormai scordato la virtù dell’autenticità e il merito di chiamare con il proprio nome le cose. Senza mai dimenticare che la Casa di Dio , dove si celebrano i sacri misteri, esige decoro, quindi, chi vi entra, è tenuto a entrarvi in modo consono e decoroso. Come ha ricordato questo giovane parroco con l’esempio chiaro e incisivo riguardo la ostentazione dei prosciutti di San Daniele.
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Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti e … satiri!
Il testo del bollettino parrocchialedice chiaramente:
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«Mattina di sabato 18 maggio, TG di Rai News. Un esponente dei Verdi esclama senza mezzi termini che dobbiamo fare di tutto per cambiare la sorte del clima perché “è ciò che vuole Greta”. Sobbalzo sulla sedia. Cosa? Un partito politico prende ordini da una ragazzina di 16 anni (che tra l’altro soffre di autismo ed è utilizzata da te e dai suoi genitori) come se fosse solo lei a salvare il mondo? Come se fosse lei la paladina dell’umanità. Ma sarà Greta Thunberg a salvare il mondo? Penso proprio di no. Anche perché non possiamo credere ciecamente ai catastrofismi dei cambiamenti climatici. Certo non ci sono più le stagioni ecc.. ecc.., ma la scienza ci dice che tutto questo è già accaduto e che i climi cambiano da un decennio all’altro. Era 30 anni che non avevamo maggio così freddo. Sì vero, febbraio è stato caldissimo ma non si può dire che stiamo bollendo! La neve è tutta ancora sui monti. In ogni caso non sarà la lotta per il clima a salvare il mondo, non sarà la lotta per l’ambiente non è questo il problema mondiale. Sarà Gesù Cristo a salvare il mondo sarà la fede in lui. Il Signore Gesù è il creatore del mondo e dell’uomo: sarà Lui a salvare l’uomo ed il mondo. Dovremmo ricordarcelo sempre. Tutto è nelle mani di Dio e quando si vuole fuggire dalle sue mani l’esito non può che essere nefasto. E che anche il creato è sorretto dalla Provvidenza divina, ciò e evidenziato anche dalla Chiesa, ad esempio, con la pia pratica delle Rogazioni nelle quali si chiede a Dio, creatore del mondo, che allontani da noi flagelli della tempesta, della grandine, del terremoto, ecc.. Di fronte alle nuove malattie delle coltivazioni gli scienziati provano di tutto e in tutti i modi a risolvere i problemi, molte volte invano. Provate ad andare in Puglia e a chiedere da quanto tempo gli ulivi soffrono per la xylella fastidiosa… E una bella Rogazione, no? O sarà forse che dovremmo andare tutti in Svezia a prendere lezioni su come salvare l’ambiente con le marce, le manifestazioni, le conferenze, i libri? Ci vuole preghiera e ci vuole fede perché solo Cristo Gesù è il Signore del mondo» [cf.QUI].
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Alberto Zanier mette in guardia i suoi parrocchianidai nuovi affabulatori del clima e del nuovo credo ambientalista che confonde la creatura con il Creatore, proponendo un culto antitetico e parallelo.
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Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti e … satiri! [Pagina di Libero, subissato poco dopo di querele]
L’immagine mediatica di Greta Thunberg, così come il personaggio di Pietro Ammicca mitico imbonitore e venditore dell’impossibile portato in scena da Gigi Proietti [cf. QUI], propone soluzioni ai problemi ambientali in una modalità spesso banale altre volte irrazionale: tutto questo nel più totale silenzio dei veri esperti di climatologia, fisica e scienze ambientali. Ciò al punto da poter definire il tutto come un vero e proprioeffetto Pietro Ammicca.
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Bisogna stare attenti però: a creare un problema non è la piccola Greta — creatura fragile e affetta da un serio disturbo neurologico noto come autismo, che come risaputo genera deficit di comunicazione, limitatezza d’interessi e comportamenti ripetitivi —, ma è il suo personaggio e l’ideologia che l’accompagna ad ogni piè sospinto. La Greta Thunberg, che vive appunto la patologia dell’autismo, deve essere necessariamente protetta, difesa e custodita nella sua dignità e debolezza. Nel guazzabuglio mediatico che gira attorno a questa ragazzina si rivelano — in mano a un ben lucido pensiero dominante — connotati mistici che ricordano molto bene i tratti di quella serie di eventi, tra il reale e il leggendario, conosciuti come la Crociata dei Fanciulli [si rimanda a questa descrizione storica, QUI]
       
che i gretini imparino anzitutto la coerenza sin da adolescenti e che rispettino veramente l’ambiente. Il tutto raffigurato con una vignetta di Kranic
Greta investita di un alone misticodalla Madre Terra Gea, come novella sacerdotessa è colei che chiama a raccolta i piccoli, i puerorumdella società contemporanea per una missione di purificazione, pacificazione e ricapitolazione totale da tutto ciò che non è green. E questa parvenza rassicurante di innocenza dei puerorum,degenerata però in una povertà di idee e competenze, dando vita a dei nuovi paradigmi soteriologici in cui i poveri — i pauperorum (di spirito?!) — rivestendo i laceri panni delle ideologie del passato molto care al Sessantotto e a una certa sinistra, sono destinati, come nella Crociata dei Fanciulli, a perire miseramente.
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Greta, nel suo ammirevole attivismo ambientalista,ricorda molto da vicino il pensiero di Hayao Miyazaki, l’animatore e regista della lunga serie di cartoni animatiConan il ragazzo del futuro [cf. QUI] che ha spopolato ed estasiato la generazione dei bambini nati tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. È bene ricordare infatti che le dinamiche di indottrinamento ideologico si modulano attraverso il tempo e assumono vari canali e contestualizzazioni, e ciò che oggi noi definiamo con il termine di gretino, un tempo era conosciuto sotto un altro nome.
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… certo che «non deve cambiare il clima ma le nostre abitudini», allora tanto per cominciare togliamo al popolo dei gretini tutti gli strumenti tecnologici di ultima generazioni, dai telefoni cellulari aicomputers …
Ma torniamo al buon parroco Albero Zanier,che ha nientemeno che — udite, udite! — l’arroganza di dichiarare la superiorità di Gesù Cristo come salvatore del mondo e di richiamare la fede in Lui vero Dio e vero uomo. Tra le righe del bollettino parrocchiale sembra di leggere che la grande catastrofe risiede nel rifiutare scientemente Dio e sperimentare quelle doglie di sofferenza che il creato subisce quando l’uomo, in modo scriteriato e arbitrario, deturpa l’opera di Dio compiendo il peccato.
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A questo punto si cita la pia pratica delle Rogazioniche ha lo scopo di chiedere a Dio, creatore del mondo, di allontanare i flagelli della tempesta, della grandine, del terremoto e di tutti gli sconvolgimenti climatici che costituiscono un pericolo per la vita dell’uomo e per il suo lavoro ….
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… e qui casca l’asino. Anzitutto perché si richiama ad una pratica liturgica del passato che ricorda una matrice tradizionalista e poi perché Alberto Zanier chiede impunemente di pregare e di implorare Dio. Il verbo latinorogo significa infatti pregare con suppliche, chiedere insistentemente.
     
Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti e … satiri!
Insomma siamo davvero alla frutta — direbbero i moderni guru del politicamente corretto —, un parroco che addita Gesù Cristo e chiede di pregare con insistenza, non proponendo scioperi studenteschi, manifestazioni di piazza con festanti gretini estasiati in via dei Fori Imperiali o in via del Corso, scritte con gessetti colorati e marce multicolor, insomma questo vi sembra un prete di oggi? Ah, non c’è più religione! E poi, osa persino parlare di Rogazioni …
       
… le Rogazioni — distinte in maggiori e minori — sono note alla Chiesa già dal V e VIII secolo d.C e i santi pastori che incoraggiarono tale pratica intendevano affidare l’uomo e la Creazione a Dio affinché, nella sua Provvidenza, esercitasse il compito di custode e di protettore dell’opera da Lui compiuta.
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In modo specifico sono quattro i fini principali per cui la Chiesa, attraverso il munus santificandi, compie in tempi stagionali definiti la processione delle Rogazioni:
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  1. Professare l’adorazione a Dio, riconoscendolo come signore, creatore e provveditore della vita dell’uomo;
  2. Ringraziare Dio per tutti i benefici che elargisce continuamente all’uomo;
  3. Riconoscimento del peccato e delle colpe commesse contro Dio con il fermo proposito di compiere un cammino di conversione e di ravvedimento;
  4. Offrire a Dio preghiere ferventi e costanti, perché sia concesso ciò che è necessario e indispensabile alla santificazione e la salvezza dell’anima, al trionfo della Chiesa, per il ritorno degli erranti alla fede, per la conversione dei lontani e per impetrare altresì quelle realtà temporali che sono utili alla vita del corpo come la salute, la benedizione sua sopra i raccolti, la protezione contro i flagelli naturali, come i fulmini, i terremoti, le peste, le grandinate, ecc..
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Questi quattro fini da soli — se presi sul serio — possono convertire una comunità intera, riequilibrare le priorità di una società civile, restituire la libertà all’uomo che resta non l’artefice del creato ma il collaboratore di Dio preposto alla sua custodia.
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Italiani, popolo di santi, navigatori, poeti e … satiri!
Certo converreteche la piccola Gretacon il suo parapioggia giallo, le sue treccine e il visino tutto zucchero e cannella, sfonda più lo schermo di un parroco montanaro che invita i suoi fedeli a pregare Dio. Insomma, sarebbe bello vedere ileaders del mondo politico e religioso stare estasiati davanti ad un umile pastore di montagna che annuncia loro la bontà e la munificenza di Dio verso l’uomo e il creato, a patto che si ritorni a mettere Dio al centro di ogni cuore, di ogni famiglia, di ogni società europea e così riparare la ferita del peccato originale che crea sofferenza e schiavitù nei confronti di una creazione non esente dal contagio della colpa [cf. CCC n° 4000]. Per sanare questa ferita è necessario che l’uomo collabori con la grazia di Cristo e si immerga nella sua Pasqua redentrice poiché il Padre non abbandona mai la sua opera in potere della morte e del peccato ma nella sua misericordia viene incontro a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero e contrito. In quanto Dio, è il solo buono e autore e perfezionatore di ogni vita e dona origine all’universo come manifestazione di un amore che si estende luminoso verso ogni creatura [cf. Preghiera Eucaristica IV].      
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Questo sarebbe il discorso che dovrebbe rallegrare il cuore di molti uomini, il vero green style è quello istituito dal nostro Divin Redentore sulla croce e alla domenica di Pasqua. Volete vederlo? Prego, avvicinatevi … a me gli occhi: please! «Questo è il mio corpo e questo è il mio sangue» [cf. Mt 26, 26-28; Mc 14, 22-24; Lc 22, 19-20; I Cor 11, 23-29]  dice Cristo Signore donandoci l’ineffabile Sacramento di grazia della sua presenza viva: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno» [Gv 6, 54]. E quando l’uomo volta le spalle al mistero della redenzione, al Corpo e al Sangue di Cristo Signore incarnato, morto e risorto, il minimo che possono nascere sono le gretine. Il problema dell’uscire dalla Chiesa, non è tanto disertare la comunità ecclesiale e la vita sacramentale, che già in sé è cosa grave; il vero e grave problema, è che l’uomo e la donna “evoluti”, “adulti” e “liberi da tabù”, escono di Chiesa per entrare nello studio della cartomante, o per applaudire il simbolo Greta, che incarna il nuovo “sacerdozio” green ed il “sacramento” della Madre Terra Gea.
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Se si elimina la Christianitas in Europa, rinasce inevitabilmente la più antica e peggiore paganitas .
Autore
Ivano Liguori, Ofm. Capp.
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.Cagliari, 1 giugno 2019


PERCHE’ HANNO CREATO GRETA (e i Gretini)


Abbiamo bisogno di una nuova politica industriale in Europa. Abbiamo bisogno che l’industria automobilistica  muova più velocemente nella transizione all’ auto elettrica. Abbiamo bisogno di campioni europei nelle industrie rinnovabili. Abbiamo bisogno di campioni europei nell’economia circolare”:  venendo da Frans Timmermans, Bilderberg da sempre, eminenza grigia della casa reale olandese (è stato ministro degli Esteri),  potente  primo vicepresidente della Kommissione Europea,  la frase suddetta va intesa come una direttiva. E spiega tante cose, dalla comparsa e promozione  di Greta e gli scioperi scolastici del venerdì per fare pressioni sui governi, fino  all’eccezionale risultato dei Grunen in Germania.
La “transizione energetica”,  la conversione   dell’economia europea  verso energie supposte “pulite”.  Con la scusa del clima e dell’inquinamento da CO2 (che non inquina), un modo di attivare  un tipo di spesa pubblica che consenta di uscire dalla deflazione ed austerità, senza però avere come effetto collaterale un vero sviluppo industriale.  Non si tratta di crescita, ma di transizione  appunto. E’ bello  apprendere che in questi ambienti  si riconosce che  “il limite  del 3% di deficit ostacola la transizione energetica”. Infatti i Verdi tedeschi recentemente miracolati dall’elettorato  –  per diventare quello che fu  il SPD (socialisti) nella coalizione con il CDU – pur pronunciandosi a favore dell’austerità  di bilancio (pare che nessun partito  tedesco possa farne a meno) aprono  alla possibilità di fare spesa pubblica  “per la transizione energetica”, insomma per le infrastrutture.  Sono almeno più avanti dell’asse  Schauble-Weidmann, che vuole “Schwarze Null”, ossia il bilancio pubblico senza un euro solo di passivo.

Gruenen “ordinano di spendere” per infrastrutture (non a noi)

I Verdi mettono in questione la vacca sacra della  regola del  debito zero ( Schwarze Null), che è  analfabetismo economico perché non fa distinzione tra spesa  corrente  e  spesa per investimenti a lungo termine”,  si rallegra  l’inglese Robin Wilson, direttore di Social Europe.
Infatti, e c’è da rallegrarsi che  – mentre la crisi epocale imminente richiedertà immense iniezioni di spesa pubblica – che almeno i  Verdi comincino a dire che ci vorrebbe una piccola punturina. Attenzione però: i Verdi vogliono la  punturina nel quadro e nell’ideologia dell’ordoliberismo.
Cosa significa? Proviamo a  spiegare. Anche la Germania ha inserito nella Costituzione il limite al deficit, quale ha imposto a noi.  Ha inserito il divieto legale di limitare l’aumento del debito federale allo 0,35% del PIL ogni anno .  Lo ha  fatto nel 2009. Allora  il governo federale doveva salvare le banche dalla  bancarotta con prestiti statali  (ciò che è stato vietato all’Italia),  per non far vedere ai suoi cittadini  che era in pericolo il loro  ​​risparmio privato, le riserve pensionistiche e le pensioni aziendali . Questo salvataggio aveva fatto salire  il debito nazionale  a oltre l’ 80 % del prodotto interno lordo (PIL).  Ammesso secondo i criteri di Maastricht al 60 %.
Con la limitazione del  nuovo debito federale allo 0,35 % del PIL,  il governo  ha voluto  fissare limiti stretti al debito  indipendentemente dai fattori economici: è qui l’essenza dell’ordoliberismo e la sua autolesionistica stupidità.   Risultato, una Germania ricchissima e piena di capitali dall’export (superiore a quello cinese, ricordiamolo), che  però ha lasciato degradare le sue infrastrutture perché la sacra legge le vieta di spendere più  dello 0,35% del Pil ogni anno – e i capitali privati tedeschi, impossibilitati ad investirsi in patria, sono andati a finanziare infrastrutture (E bolle finanziarie) fino in Turchia.
Adesso Danyal Bayaz e Anja Hajduk , i due capi ed ideologi dei Grunen, finalmente dichiarano: “Il futuro delle giovani generazioni oggi non è tanto minacciato dall’eccesso di debiti, ma da un’infrastruttura fatiscente e dalla mancanza di investimenti futuri”. Benissimo.  Applausi.  Ma cosa propongono? Di inserire nella legge fondamentale, ad integrazione del divieto ad investire, “una regola d’investimento”.  Insomma “l’obbligo di investire”. Per legge. E ancora una volta, indipendentemente dalla realtà economica concreta. Un automatismo che sottragga ai governanti l’essenza del governare: decidere rispondendo elasticamente alla realtà. E’ ancora una volta, il più puro ordoliberismo.
Ora, è facile prevedere quel che i Verdi  imporranno a livello europeo: l’ordine di investire – che non riguarderà l’Italia, perché “ha il debito pubblico troppo alto”.
Quindi  per noi continuerà  con le letterine minatorie. In cui “la Commissione vuole sapere come mai noi,  applicando le sue regole  ordoliberiste, abbiamo aumentato il debito pubblico, e se  non la convinciamo, ci  imporrà multe che aumentano  il nostro debito pubblico” (cit.)
Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere .
Per fortuna, il tema  del “clima” e del “tagliamo le emissioni di CO2” ,  di motivi per ridere e divertirsi sinceramente ne dà  molti. Per esempio: lo sapete che mentre Germania e Inghilterra  hanno   chiuso le loro antiche miniere di carbon fossile (perché il carbon fossile è brutto e cattivo e fa piangere  Greta),   quei due paesi lo importano dagli Stati Uniti?  E in misura sempre maggiore? Colossale?

L’Europa importa  più  carbone di prima

La Germania ha aumentato l’import di carbone dagli Usa del 34%. La Gran Bretagna, addirittura del 255%.
E mica sono i soli. Secondo un articolo del Wall Street Journal, le importazioni della Svezia di  carbone americano sono salite del 256 per cento. Ma il massimo importatore singolo del carbone statunitense risulta essere l’Olanda,  che ha aumentato l’import dell’80% rispetto all’anno precedente.  Con 7,5 milioni di  tonnellate che arrivano al porto di Rotterdam, superiori ad ogni possibile  fame di carbone del piccolo  paese  per gli usi interni, è evidente che  l’orrendo combustibile fossile viene poi distribuito  nel resto d’Europa ai suoi vogliosi consumatori.
Il motivo, non detto, è evidente: è il carbone “della libertà” . Uguale al gas di petrolio liquefatto americano, che il segretario all’Energia degli Stati Uniti, Mark W. Menezes,  ha incitato gli europei a comprare invece del gas russo che arriva dentro i tubi  molto più economicamente: “L’aumento della capacità di esportazione dal progetto LNG di Freeport è fondamentale per diffondere il gas della libertà in tutto il mondo offrendo agli alleati dell’America una fonte di energia pulita diversa e conveniente. 
E’noto che il  carbone della libertà non inquina come quello estratto nella vecchia Europa.  Un altro motivo è che, col sistema del fracking, il carbone USA è meno costsoo di quello europeo.  Per questo, come scrive il WSJ, riceve “Un caldo abbraccio”oltremare:

U.S. Coal Finds Warm Embrace Overseas

Resta il fatto che mentre noi, per non far piangere Greta e i gretini, siamo obbligati  a rottamare il diesel  e comprare auto elettriche (per leggi anti-inquinamento), e passare alla “transizione energetica” dettata dal Bilderberg Timmermas, in Europa si consuma più carbone  di prima. Di prima, intendo,  della fisima ambientalista e della pseudo-scientistica  teoria dell’effetto serra.  A noi viene data la colpa di respirare perché produciamo CO2, ma la UE lascia che  una nuvola di particelle di carbonio e zolfo si addensi sull’Europa. Ci sono mappe  che mostrano come l’aria della Francia,  che sarebbe pulita perché ha le centrali atomiche, invece è inquinata dai fumi di carbone che vengono dalla Germania.



Parigi inquinata dalle centrali a carbone – tedesche

E il bello è che la UE “fa pressione sulla Polonia  perché smetta di usare il carbone” – che almeno è suo, nazionale.  Probabilmente il motivo c’è: avendo i polacchi  scelto col voto una democrazia illiberale, il carbone nazionale non ha la qualità disintossicante e pulente di quello “della libertà”. Qui sotto un video da non far vedere a Verdi, a Greta, né ai Gretini:




Consecuencias del cierre de centrales nucleares por motivos ideológicos en Alemania, a pesar de la fuerte inversión en renovables (primas de 24.000 M€/año). La clave: manener el carbón (en España sería el gas). Vía @UNFCCC


Niente diesel: serve alle  navi globali

E questo è ancora nulla.  Come dovreste sapere, 200 navi da trasporto  producono più inquinamento di tutte le auto  private del mondo. E  in navigazione non ce ne sono 200. Ce ne sono migliaia, che portano petrolio,  gas, carbone, merci, carichi secchi e  liquidi, prodotti finiti e semilavorati, da una parte all’altra del pianeta: è la globalizzazione nel suo trionfo, che porta le cosa fabbricate dove il costo del lavoro è minore, laddove il reddito è maggiore (finché dura).


“Il settore marittimo   –  ammette il Financial Times  –  ha funzionato per decenni come un giganteso  sistema di smaltimento dei rifiuti per l’industria petrolifera. Via via che  le raffinerie divennero più sofisticate, producendo benzina di qualità superiore per le automobili, le componenti peggiori  della raffinazione  sono finiti nei motori marini”: Catrame pieno di zolfo, arsenico e pegio che bisogna  pre-riscaldare, per  renderlo se non liquido, almeno vichioso.
Adesso il Financial Times ci annuncia – per fortuna – che i padroni del vapore (è il caso di dirlo)  sono impegnati addirittura in una “corsa per  rendere  pulita l’industria del trasporto navale”.  No, non si tratta di  ridurre i trasporti continentali, di produrre di più “in loco”, perché sarebbe tendere all’autarchia:  concetto non meno tossico e produttore di effetto serra del biossido di carbonio prodotto dalle piante. No.. L’idea è di utilizzare per i giganteschi cargo e le superpetroliere, combustibile di migliore qualità, con meno zolfo del catrame  che praticamente oggi bruciano nei loro motori. In altre parole: il gasolio. Quel gasolio che deve essere assolutamente espulso  dalle nostre città, accompagnato dal nostro orrore, viene desinato alle migliaia di navi.  Sicché non ce n’è abbastanza per le nostre vecchie auto diesel.  Quello è il vero motivo per  cui a noi il gasolio è stato vietato e ci hanno fatto sentire in colpa per averlo usato.




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