ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 30 giugno 2019

#loroNonStannoConCarola:"Meno migranti","Et merde alors"

#IoNonStoConCarola

Non si tratta di parteggiare per Salvini. Smettiamola di farci prendere in giro e diciamo forte e chiaro "Io non sto con Carola"

"Io non sto con Carola", la capitana trasformata in eroina per avere violato la legge. E bisognerebbe dirlo forte e chiaro per rompere questa illusione di solidarietà maggioritaria pompata ad arte dalla sinistra, da Ong talebane dell’accoglienza, da una bella fetta della Chiesa e dai pezzi da novanta del facile buonismo radical chic come Saviano, Fazio, Lerner e Murgia.
Ovviamente è passato sotto silenzio un sondaggio del 27 giugno su Rai3, non proprio una rete mangia migranti, che svelava come il 61% degli italiani fosse contrario all’attracco della nave Sea Watch a Lampedusa, ancora prima dell’epilogo forzato deciso dalla capitana.

Se al volante della tua automobile trovi lungo la strada un carabiniere con la paletta che intima l'alt, cosa fai? Accosti e non sfondi il posto di blocco. Se speroni la macchina dell’Arma vieni rincorso armi in pugno e ti arrestano, ancor più se a bordo hai dei clandestini. E nessuno si sognerebbe di alzare un dito in tua difesa con pelose giustificazioni umanitarie.
Carola Rackete ha sfondato il blocco ordinato dal Viminale, violato la legge, speronato una motovedetta mettendo in pericolo la vita dei finanzieri a bordo (guarda il video) e la stanno trasformando in un’eroina dei due mondi. Lo ha fatto per "salvare vite umane" sostengono i fan della talebana dell’accoglienza. Se vogliamo salvare veramente i migranti in Libia, a cominciare da quelli rinchiusi nei centri di detenzione, dobbiamo continuare a riportarli a casa loro come sta facendo a rilento e fra mille difficoltà l'Iom, una costola dell'Onu, difficile da paragonare a SS moderne.
E non andarli a prendere al largo della Libia come ha fatto la capitana, che è indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per bruciare sul tempo la motovedetta libica che stava arrivando ha lanciato i suoi gommoni veloci imbarcando i migranti per prima. Carola si è giustificata sostenendo che i migranti stavano affondando, ma le foto che la stessa Ong ha scattato dimostrano che non era vero. Il gommone galleggiava tranquillamente. Poi, pur richiedendo un porto di sbarco pure ai libici convinta che come sempre non avrebbero risposto, si è rifiutata di riportare i migranti a Tripoli, dopo avere ottenuto l'ok, sostenendo che c'è la guerra. Giusto, ma allora perché non dirigersi verso la Tunisia, il porto più vicino e tranquillo? Se 5 milioni di turisti continuano ad andarci in vacanza si spera che possa essere sicuro per una cinquantina di migranti, che sarebbero stati sbarcati dopo un po' di giorni di attesa e rimpatriati come fa l'Onu in Libia.
Carola ha puntato dritta sull’Italia perché le Ong estremiste come Sea watch vogliono provocare un caso politico utilizzando come paravento "le vite umane salvate in mare". I parlamentari della sinistra saliti a bordo della nave in favore di telecamere sono la dimostrazione. L'obiettivo finale dei talebani dell'accoglienza è tornare a spalancare le porte dell’Europa agli sbarchi di massa del passato con 170mila arrivi all’anno in Italia.
La provocazione era evidente quando la capitana, dopo giorni di attesa di fronte a Lampedusa, non si è mai sognata di dirigersi verso la Francia, che ora la difende senza paura del ridicolo, la Spagna oppure fare il giro attraverso Gibilterra e arrivare in poco più di una settimana di navigazione in Olanda, stato di bandiera della nave. O ancora meglio in Germania dove una cinquantina di sindaci erano pronti ad accogliere i migranti, ma il ministro dell’Interno diceva "nein". E adesso, con una faccia di bronzo unica, il governo di Berlino chiede il rilascio della capitana. Non solo: gli stessi vescovi ed esponenti dei Verdi tedeschi che finanziano con centinaia di migliaia di euro Sea watch per far sbarcare i migranti da noi e non in Germania si scagliano contro l’Italia.
Non si tratta di parteggiare per Salvini o il governo, ma di smetterla di farci prendere in giro trasformando la capitana che ha violato scientemente la legge in un'eroina. Per questo gli italiani, primi fra tutti i moderati dotati di buon senso, dovrebbero dire forte e chiaro "io non sto con Carola".

 


Salvini, la capitana,Socrate e Antigone.(Videoeditoriale di MarcoCosmo.)

Sofri a Salvini - "Senti, brutto stronzo Ti piace insultare una giovane donna in gamba a nome del governo italiano, eh? Maramaldo a nome dei 60 milioni di italiani? Pallone gonfiato, ceffo vigliacco. Ti sei rotto le palle, eh? Coglione. Te li sudi tu i tuoi selfie, eh? Disgustoso gradasso. Non è granchè, ammetto. Sento che si può fare di meglio, cioè di peggio. Tu sì, mezza calzetta, tu puoi, fatti un altro selfie, completa tu a piacere. Controfirmo tutto".

Il Decimo ToroPubblicato il 30 giu 2019

"Salvini ... hai il culo sporco di merda!"

Il Decimo Toro Pubblicato il 28 giu 2019


Don de Capitani colpisce ancora:"Salvini ti ucciderò!
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Migranti, i parroci in rivolta contro Bergoglio


Salvini sull’immigrazione è lo sceriffo cattivo, Bergoglio sembra essere quello buono. Ma entrambi sono a rischio. Salvini è rimasto solo, i suoi “compagni di merenda”, il Premier Conte e soprattutto il Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, non hanno alzato un dito per combattere alla radice questa tragedia siglando accordi con i Paesi da dove partono i barconi. Ma se Salvini è stato lasciato solo anche dalla UE, Bergoglio, di suo, rischia una rivolta tra i sacerdoti italiani se non decide di mettere mano sul serio alla potente organizzazione, anche finanziaria, della Chiesa, al servizio della solidarietà. Le diocesi e le parrocchie locali, da sole, non hanno più risorse per raccogliere i profughi, né ricevono fondi straordinari per questa emergenza.
Attualmente la Chiesa Italiana ospita nelle sue strutture 26.000 immigrati e la Conferenza Episcopale Italiana, per ciascuno di loro, versa ogni mese 900 euro. Per accollarsi questa spesa la Cei è costretta a “raschiare” fondi con una logica che, dopo 4 anni dal primo annuncio di Bergoglio, sta sollevando una serie di malumori profondi all’interno del clero, che non riesce neppure più a riparare le tante chiese danneggiate. Ai sacerdoti, che spesso si ritrovano i rifugiati in casa, non sfugge che, mentre gli immigrati costano 900 euro mensili comprensivo di un “argent de poche”, chi li ospita, cioè i preti, percepiscono uno stipendio base bloccato a 770 euro da 15 anni.
Visto che gli inviti del Papa vengono regolarmente scaricati sulle spalle delle chiese locali, qualcuno aveva avanzato una proposta alla quale Bergoglio non ha mai dato seguito. I preti che lavorano in Vaticano godono di due, tre, quattro stipendi mensili, poiché hanno diversi incarichi, con un reddito medio di 2.800 euro e senza particolari spese.

La proposta, appoggiata anche dalla Segreteria di Stato e fino ad oggi “top secret”, era di lasciare ad ognuno solo il salario dell’impiego principale e destinare il resto a un “fondo immigrati e rifugiati” da usare per le Chiese italiane. Quando si parla di immigrati però, neanche Francesco ha il coraggio di toccare le tasche dei signori della Curia.
I preti ‘di strada’ sono esasperati. Nel 2015, fedele alla linea della solidarietà, il bergogliano don Vinicio Albanese accolse 40 migranti nel modernissimo seminario di Fermo, pagandoli e trattandoli come i suoi seminaristi, ma dopo tre mesi hanno sfasciato tutto e tentato di incendiare i locali perché non erano contenti del vitto. Molti sono i conventi vuoti che potrebbero ospitare migliaia di immigrati, ma il Vaticano non ha giurisdizione diretta sui beni dei religiosi e neanche su tutti quelli delle diocesi. Quindi in periferia, senza aiuti concreti dai Sacri Palazzi, la misericordia resta uno slogan.
Se vogliono incidere davvero, i due sceriffi Salvini e Bergoglio hanno una strada maestra: il primo contrastare a monte l’immigrazione, magari mandando i droni nei porti degli scafisti ad affondare le loro navi prima dell’arrivo passeggeri (è chiaro Signora Meloni?) – così da evitare anche la fiction di questi giorni tra Capitano e Capitana, oggi agli arresti domiciliari e domani certamente in Parlamento – il secondo attingendo tra le riserve dell’Obolo di San Pietro per aiutare i parroci ormai allo stremo. Il tempo dei tweet e degli appelli dalle reti televisive o all’Angelus è finito.
Luigi Bisignani, Il Tempo 30 giugno 2019

Il ministro lussemburghese tifava sbarchi e ora vuol liberare la capitana

Il ministro Asselborn che aveva interrotto Salvini con "Merd..." scrive a Moavero: "Aiutami a rimettere in libertà Carola"

Lo scorso settembre urlava "Merd...", interrompendo l'intervento di Matteo Salvini, ora battibecca con Enzo Moavero Milanesi (e con lo stesso Salvini) chiedendo che venga rilasciata Carola Rackete.
Si tratta di Jean Asselborn, il ministro del Lussemburgo che sulla sua pagina Facebook si rivolge direttamente al nostro ministro degli Esteri: "Caro Enzo", scrive in francese e in tedesco, "Aiutami a far sì che la comandante della Sea Watch sia rimessa in libertà. Salvare delle vite umane è un dovere e non potrà mai essere un delitto o un crimine; non salvarle, al contrario, lo è. Come in passato, il Lussemburgo con l'Italia per quello che riguarda la ripartizione dei migranti salvati nel Mediterraneo".
Parole a cui aveva già risposto ieri Enzo Moavero Milanesi, spiegando che i giudici in Italia hanno "piena indipendenza dal governo" e che quindi bisogna "con rispetto e fiducia" attendere le decioni sul caso Sea Watch.
E oggi è arrivato pure Matteo Salvini. "Ve lo ricordate il ministro lussemburghese che, urlando 'Merda', diceva che voleva più immigrati in Europa?", scrive il vicepremier sulle sue pagine social, "Adesso pretende che la comandante fuorilegge sia rimessa in libertà! Pazzesco... Ma non ha niente di meglio da fare???".
Il 14 settembre scorso il ministro italiano era a Vienna per un summit con gli omologhi dell'Europa. E aveva risposto proprio al collega del Lussemburgo, secondo cui l'Ue aveva bisogno di migranti per combattere una cittadinanza sempre più anziana. "Io penso di essere al governo e pagato dai miei cittadini per aiutare i giovani per tornarli a fargli fare figli. E non per espiantare il meglio dei giovani africani e rimpiazzare i giovani eurpei", aveva detto in quell'occasione Salvini. A quel punto Asselborn aveva sbottato: "Ale ale alè". E ancora: "In Lussemburgo, caro signore, avevamo migliaia di italiani che sono venuti a lavorare da noi, dei migranti, affinché voi in Italia poteste avere i soldi per i vostri figli". Poi aveva chiuso il microfono con fare stizzito: "Merde, alors", ha detto.

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1 commento:

  1. Ho già espresso l'opinione di questi rampolli,figli di papà,che in odio alla loro patria alla loro terra e direi anche alla loro famiglia,diventano cittadini del mondo e scatenano la loro guerra terroristica grazie all'azione di queste associazioni non governative:sono le nuove brigate rosse del ventunesimo secolo!!Ma non hanno,come allora l'approvazione della gente.Con il loro comportamento,fatto di disprezzo delle leggi e di distruzione della nostra civiltà non fanno altro che schierare sempre più persone contro questa invasione imposta!!!Attenzione la gente voterà sempre più Salvini,non la lega ma Salvini,perchè rappresenta l'ultimo e l'unico baluardo a questa guerra fatta contro gli italiani

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