Crisi, in Vaticano vogliono il governo 'giallorosso'
Un governo Pd-M5S viene valutato come il "male minore" dalle alte sfere ecclesiastiche che tirerebbero "un sospiro di sollievo" dall'uscita di scena di Matteo Salvini
Un governo Pd-M5S viene valutato come il "male minore" dalle alte sfere ecclesiastiche che tirerebbero "un sospiro di sollievo" dall'uscita di scena di Matteo Salvini
Anche Oltrevere si guardano con attenzione e preoccupazione gli sviluppi della crisi di governo.
Un'alleanza Pd-M5S viene valutata come il "male minore" dalle alte sfere ecclesiastiche che tirerebbero "un sospiro di sollievo" dall'uscita di scena di Matteo Salvini.
Non a caso il gesuita Padre Bartolomeo Sorge, già direttore de La Civiltà Cattolica, pochi giorni fa ha twittato: "La mafia e Salvini comandano con la paura e l’odio, fingendosi religiosi". Padre Francesco Occhetta, analista politico, si è spinto persino a proporre il nome del futuro premier di un esecutivo giallorosso: "Marta Cartabia potrebbe essere un’ottima candidata a Palazzo Chigi". Andrea Monda, direttore de L’Osservatore Romano, chiarisce a La Stampa, la sua posizione:"La crisi desta preoccupazione per due motivi. Il primo è legato alla situazione internazionale, la coesione dell’Europa, la tenuta dei conti, la crisi del lavoro", mentre il secondo riguarda"lo stato morale e spirituale del Paese che sembra diviso, smarrito, impaurito e quindi aggressivo". Secondo Monda "i temi sociali ed etici, di difesa della giustizia e della vita, che come ho sottolineato nel mio editoriale, non possono essere disgiunti e che riguardano tutti, non solo questo o quel partito o esponente politico".
Il Papa, dal canto suo, è silente anche perché, secondo il suo stile, i rapporti con i governi sono di competenza dei singoli episcopati nazionali e, quindi, di Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Un cardinale, sentito da La Stampa, ammette: "Vedere Salvini vincere ci farebbe male, sebbene si proclami difensore dei valori cristiani". E aggiunge che il 'Capitano' "non interpreta il pensiero di un cristiano vero" dal momento che "la sua battaglia affinché i genitori si chiamino papà e mamma e non 1 e 2, la sua voce grossa in Europa su temi a noi cari: tutto questo ci sta bene, ma non possiamo accettare che costringa in mare decine di disperati". Per il cardinale, inoltre, è intollerabile"il clima di istigazione all’odio e al razzismo, e anche di volgarità, che il 'salvinismo' ha sdoganato". In Vaticano avrebbero, poi, storto il naso quando Matteo Salvini ha chiesto di incontrare il Papa, senza passare dal canale ufficiale che "è la Segreteria di Stato". Un governo Pd-M5S, troppo sbilanciato a sinistra preoccupa alcuni per la possibilità dei dem di avere "mano libera sulle questioni etiche", ma sarebbe garantita una maggiore umanità nei confronti dei migranti e una "serietà nei comportamenti pubblici, soprattutto grazie al Pd, che compenserà la difettosa preparazione culturale dei grillini". In ogni caso "ciò che deciderà il Presidente della Repubblica, il Vaticano lo sosterrà", assicura un porporato.
L'imam sgrida Salvini: "Basta baciare il rosario"
Il presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia rimprovera il ministro dell'Interno: "Non può presentarsi come fedele"
Il presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia rimprovera il ministro dell'Interno: "Non può presentarsi come fedele"
Un'ammonizione chiara e diretta contro Matteo Salvini arriva da Abu Shwaima.
L'imam rimprovera al leader leghista l'eccessivo e inappropriato utilizzo dei simboli religiosi che - a suo giudizio - vengono ripetutamente strumentalizzati in maniera del tutto inopportuna. Baci al rosario, esposizione di crocifissi e appelli alla Madonna: azioni non sono consentite nelle sedi istituzionali ma solamente nei comizi in piazza.
"L'Italia è un Paese laico"
Secondo la tesi espressa dal presidente del Centro islamico di Milano e Lombardia, il ministro dell'Interno "durante gli eventi politici può fare quello che vuole: può mostrare la propria fede ed essere orgoglioso di quello in cui crede, giusto o sbagliato che sia". Ma si tratta di esplicitazioni limitate: "Quando parla da ministro dell'Interno non può essere di parte, non può presentarsi come fedele. L'Italia è un Paese laico".
Il segretario generale dell'Unione delle comunità e delle organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii) ha detto la sua all'AdnKronos. L'esponente musulmano ha rimproverato il bacio al rosario da parte di Salvini durante il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato: "Ha dimenticato il suo ruolo, ha dimenticato il fatto che in quel momento non rappresentava se stesso né il suo partito, ma il governo e tutto il popolo italiano".
Sui gesti religiosi del segretario federale del Carroccio era intervenuto pesantemente anche il grillino Nicola Morra: "Ostentare un rosario, votarsi alla Madonna dove c'è il santuario in cui la 'ndrangheta ha deciso di votarsi, significa mandare messaggi in codice che uomini di stato debbono combattere e non favorire. Ma sicuramente è stato per ignoranza e non per intenzione".
SUPER EX LEGGE E RIDE: IL PAPA NON SI OCCUPEREBBE DI POLITICA ITALIANA…
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, troll abituali e nuovi, senza dimenticare il mitico PorRastello che ogni tanto riemerge dalle nebbie canavesi con commenti argutissimi, Super Ex (Ex di un sacco di roba, ma se volete sapere quale andate a fare un giretto negli archivi di Stilum…) è fatto così: scompare per settimane intere e poi fa piovere articoli ogni cinque minuti. Questo che stiamo per offrirvi in realtà una sua ragion d’essere e l’ha. Avevamo notato anche noi il titolo, che, come dicono a Roma sarv’ognuno, ci sembra di una naiveté o di una impudenza eccezionali. Ci riferiamo, e lo fa anche Super Ex, a un’analisi apparsa su Il Fatto Quotidiano. Insomma, dire che il Pontefice regnante non intrude nella politica del Paese…basterebbe ricordare la reductio ad Hitlerum dei movimenti sovranisti…Buona lettura.
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Caro Tosatti, due risate, prima che finisca questo agosto soleggiato. Mi sono letto quasi per caso un gustosissimo pezzo del vaticanista de Il Fatto quotidiano, Francesco Antonio Grana!
Un capolavoro. E’ davvero uno che se ne intende.
A partire dal titolo: “Crisi di governo, anche il Vaticano segue con interesse. Ma qualcuno confonde il dialogo con il tifo”.
E’ particolarmente prezioso quel “con interesse”. È un eufemismo (sta per: con folle trepidazione), ma sta lì per inserire un concetto espresso poi nell’articolo: “E’ noto che Papa Francesconon ama l’interventismo ecclesiale a gamba tesa nel dibattito politico”.
Eh sì, non lo ama proprio. Grana ci tiene a dirlo: finalmente un papa che non interviene a gamba tesa, che segue con “sguardo alto e distaccato”. “Con Francesco si è decisamente voltato pagina”: non come in passato, spiega Grana, come all’epoca di Ruini, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Quelli erano papi politici, integralmente terrestri! Interventisti, sovranisti, leghisti…
Sì sì, Grana ci offre questa perla: Francesco ha aperto un’epoca di assoluta trascendenza, tutto liturgie, canti gregoriani, incenso, omelie edificanti… niente politica! “Sguardo alto e distaccato”!
Cancellate dalla vostra testa gli incontri con Sanders durante le rpimarie americane, gli encomi pubblici a Bonino e Napolitano, “due grandi italiani”, gli assist a Fedeli, Gentiloni… gli innumerevoli attacchi al sovranismo, le frecciate a Trump durante la campagna elettorale, le intemerate sull’Europa, l’ambiente ecc…. Non sono mai esistiti.
Grana continua a introdurci nelle “segrete stanze”: Bergoglio non ha alcun interesse per la politica politicante, sta discreto e indifferente alla finestra. Ma altri, invece no. Altri si sono sbracciati o si sbracciano troppo. Tra questi altri, accanto ai cattivoni dell’era pre-Francesco, Grana cita alcuni personaggi. Un po’ come se dicesse: lettore che mi hai seguito sino a qui, adesso ti sbalordisco! Ti confondo con la mia capacità di analisi sopraffina. E chi sono gli interventisti che esagerano, che non hanno lo “sguardo alto e distaccato” del capo? Sentite sentite: sono Nunzio Galantino, Antonio Spadaro Bartolomeo Sorge e Francesco Occhetta.
Sì, avete letto bene. Grana ha chiaro che questi personaggi effettivamente travalicano: si candidassero, se il loro primo e forse assoluto interesse è la politica!
Quello che a Grana non ha chiaro, o forse sì, è chi sono i personaggi citati.
Vogliamo dirglielo da questo blog? E diciamoglielo, a costo di mandarlo in confusione.
Quei quattro, caro Grana, sono gli uomini di Bergoglio per eccellenza: Galantino è quello che ha estratto dal cappello e trasformato nel dominus della Cei per molti anni: Spadaro è, oltre che un gesuita, il suo consigliere prediletto; gli altri due sono anch’essi gesuiti, come Spadaro e come Bergoglio, e fanno parte della stessa squadra!
Per cui sostenre che Bergoglio non è interventista è una bufala; suggerire che i suoi pretoriani fanno il contrario, contro la volontà dle loro capo, è abusare della credulità del lettore. O no?
Marco Tosatti
25 Agosto 2019 22 Commenti --
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