Sinodo, fedeli preoccupati per i cambiamenti voluti dal Papa
Le novità introdotte dal Sinodo panamazzonico scuotono la coscienza dei fedeli, che ora si interrogano sulle sorti della Chiesa cattolica. Ora si attende l'esortazione apostolica del Papa
Le novità introdotte dal Sinodo panamazzonico scuotono la coscienza dei fedeli, che ora si interrogano sulle sorti della Chiesa cattolica. Ora si attende l'esortazione apostolica del Papa
Il giorno dopo la chiusura del Sinodo panamazzonico non può che essere utilizzato per analizzare le reazioni.
Papa Francesco adesso esaminerà il documento finale stilato dai padri sinodali, poi procederà con un'esortazione apostolica in cui potrebbero essere contenute le indicazioni venute fuori in queste settimane. Sono almeno tre gli ambiti d'interesse: la dottrina, la simbologia e le modifiche al culto, che però saranno, in caso, di carattere regionale. Tre questioni legate in maniera salda tra di loro.
Ma l'impressione è che in giro, tra la cosiddetta "base", ci sia un po' di malessere. Un dato peraltro già segnalato con la preghiera di salvezza per la Chiesa cattolica che alcuni fedeli avevano organizzato in modo spontaneo e in contemporanea con l'apertura dei lavori. Sono ore, queste, in cui si levano voci preoccupate. Per i "viri probati", ossia sull'estensione del sacerdozio ai diaconi permanenti e sposati, ma pure per la comparsa dell'"ecologia integrale" nella dottrina ufficiale della Chiesa cattolica e per il dibattito creatosi attorno al cosiddetto "rito amazzonico". Infine, suscita interesse anche il cosiddetto diaconato femminile (unica novità che non dovrebbe essere adottata).
L'intervista che Vittorio Messori, intellettuale molto vicino a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha rilasciato a La Verità è densa di contenuti allarmati. "L’impressione è che Bergoglio metta le mani su quello che un Papa dovrebbe invece difendere. La dottrina così come è stata elaborata in 2.000 anni di ricerca viene consegnata al Pontefice perché la difenda e non la cambi", ha fatto sapere il giornalista. L'argomentazione sulla modifica del Depositum Fidei è condivisa dagli ambienti cardinalizi conservatori. E le domande si fanno ingombranti. Perché l'agitazione dell'ipotesi di scisma ha quasi smesso di essere un tabù.
Dalle Pachamame esposte nelle chiese romane per via del Sinodo alla messa in discussione del celibato, passando per la presunte innovazioni adottate alla mariologia. Che tanti cattolici si stiano domandando il perché di queste mosse è un fatto risaputo. Renato Farina ha elencato così le riforme più sensibili: " 1) Come prevedeva Lucio Dalla, «i preti si potranno sposare». 2) Le donne potranno ricevere un ministero tipo diaconato, insomma staranno sull' altare con i paramenti. In vista, lo pensano tutti, di eliminare l' ultima «discriminazione sessista»". La Chiesa, per via di un'esigenza di evangelizzazione, finirà col non essere più quella che abbiamo conosciuto? Già il cardinale Gherard Mueller aveva paventato il rischio di una reductio ad Ong. Sono fasi concitate. Il Sinodo sarà pure finito, ma la disquisizione sugli esiti sembra essere solo all'inizio.
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