La preghiera alla dea Pachamama è presente nel materiale della Fondazione Missio, organismo pastorale della C.E.I. (si veda il sito),che questa aveva preparato ad hoc per l’animazione e la formazione nei Centri Missionari, nelle parrocchie, nei gruppi. Quindi è presumibile che i vescovi sapessero che si trattava di una dea pagana quando hanno portato la figura lignea in processione da dentro la basilica di San Pietro, presente il Papa, all’aula sinodale. All’entrata di tale aula, addirittura, si vedono due vescovi che la portano a spalla come fosse la Vergine Maria. Purtroppo, la Madonna non era, ma una dea pagana. Di sicuro lo sapeva la CEI in quanto il materiale era destinato alle parrocchie.
Lo stesso Papa Francesco ha parlato esplicitamente delle “statue Pachamama” al momento in cui si è scusato per il furto delle statuine dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, buttate nel Tevere e poi ripescate.
Alla Pachamama vengono, a tutt’oggi, fatte offerte (ch’alla o challa) perché il terreno possa essere maggiormente fertile e per propiziare il raccolto.
L’offerta consiste nel sacrificio di un feto di lama spargendo il suo sangue nel terreno. Altre volte l’offerta alla Pachamama può consistere in alcune foglie di coca.
Ecco la preghiera alla dea Pachamama così come è riportato nel materiale della Fondazione Missio (vedi qui):
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