ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 27 ottobre 2019

E’ andata proprio così..!

SUPER EX: I DUE ERRORI STORICI DEL PONTIFICATO DI GIOVANNI PAOLO II

Cari Stilumcuriali, Super Ex, che ormai conoscete bene, ci ha inviato una riflessione sul 27 ottobre; oggi ma anche quello di tanti anni fa. Come sempre puntuale, e stimolante. Buona lettura.

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Il Sinodo sull’Amazzonia finisce il 27 ottobre. Nato da una interpretazione eretica di san Francesco, trasformato in un hippy adoratore della Natura, in un pauperista e in un fautore del dialogo ecumenico con l’Islam. E’ evidente a chi si deve questa trasformazione, oggi incarnata da un uomo che ha avuto un coraggio inaudito nella storia: assumere il nome del santo che più di tutti ha imitato il Salvatore!
Però questa data, 27 ottobre, non può non ricordare un altro 27 ottobre, di 33 anni orsono: il raduno interreligioso di Assisi, regnante Giovanni Paolo II. Una ricostruzione seria della storia degli ultimi decenni non può non riconoscere al papa polacco molti meriti: collaborò alla caduta del comunismo, difese la famiglia, la vita, la tradizione popolare… arginando la deriva introdotta da Giovanni XXIII, il vero modello di Bergoglio, e dai tentennamenti ambigui di Paolo VI.
Ma ci furono due errori, in quel pontificato, che hanno segnato la storia: anzitutto proprio quel raduno citato del 1986, che ufficializzò l’indifferentismo religioso, mettendo insieme, nella città del poverello, i culti più disparati. Allora una statuetta della Madonna di Fatima rimase fuori da una chiesa, mentre sugli altari di altre comparvero piccoli Budda ed altri idoli.
La protesta fu forte: ci fu anzitutto il vescovo francese Lefebvre, già pupillo di Pio XII, di cui un giorno sarà bene riconoscere la grandezza (non so se egli sarebbe contento di vedere i suoi successori, oggi, così timidi e inattivi, superati in passione e dedizione da molti che avrebbero ben meno strumenti di comprensione…), ma anche molti altri. Ricordo lo stesso Ratzinger, che espresse i suoi molti dubbi al pontefice, oppure i cardinali Giacomo Biffi, il vescovo Alessandro Maggiolini, il mitico don Divo Barsotti…
Giovanni Paolo II capì l’errore, almeno in parte, anche perché, a differenza di Bergoglio, ascoltava le critiche di persone di cui conosceva l’intelligenza e l’amore per la Chiesa. Infatti, nonostante l’ecumenismo vaticano sia rimasto zeppo di ambiguità, Assisi 1986 non si è più ripetuto con quelle modalità. Sino ad oggi, sino al Sinodo sull’Amazzonia, che riprende quello spirito irenista del tutto contrario, per essere semplici, al I dei comandamenti.
Chi consigliò al papa quel raduno? Il cardinale francese Roger Etchegaray. Sarà sempre lui, nel 2000, a suggerire a Giovanni Paolo II il secondo degli errori di cui si parlava: il pubblico mea culpa sulle colpe storiche della chiesa del 2000. Non perché gli uomini di chiesa e i cattolici in genere non abbiano colpe: per quale uomo è possibile dirlo? Anche i papi, persino i santi ne hanno…
L’errore fu questo: la Chiesa stessa rilanciò e avallò tutte le accuse, a volte esagerate, a volte inventate, sempre strumentalizzate, che le avevano sempre rivolto i suoi nemici, gli eretici, i materialisti, i socialisti, i fascisti, i comunisti, i radicali…
Non servì alla Chiesa, creò grande confusione, e non servì alla storiografia, che non ha bisogno di processi sommari e spettacolari, ma di indagini serie, ponderate e realistiche.
Oggi il cardinale francese ha vinto su tutta la linea: Bergoglio non fa ogni giorno mea culpa, ma non sul suo petto, bensì su quello dei cattolici di tutti i tempi, sempre troppo pelagiani o dottrinari, o farisei, o ipocriti, o…?
Una curiosità. Sempre il 27 ottobre, però del 2001, finiva un altro sinodo, che sembrava sancire la sconfitta dei progressisti. Così lo commentava il sempre arguto Sandro Magister: “Mai, dal Concilio Vaticano II a oggi, i progressisti hanno rimediato una simile disfatta.
Due di loro, i cardinali Roger Etchegaray e Achille Silvestrini, nel sinodo neppure hanno messo piede. Esclusi. Quanto ai presenti, si sono arresi senza combattere. I tedeschi Karl Lehmann e Walter Kasper sono parsi l´ombra di quei ribelli che erano fino a pochi mesi fa, prima che ottenessero in extremis la porpora cardinalizia. E il cardinale Carlo Maria Martini? Non ha neppure parlato. Si è limitato a depositare uno sbiadito intervento “in scriptis”. Nel quale non c´era neppure un briciolo delle sue proposte bomba di due anni prima, quando aveva invocato in aula un Concilio Vaticano III e un´agenda serrata di riforme della Chiesa. All´opposto, i conservatori hanno spopolato. Come loro punte d´attacco si sono dati il cambio il cardinale di Colonia, Joachim Meisner, l´altro tedesco Ratzinger e l´italiano Camillo Ruini”.
Magister affiancava Etchegaray, defunto da poco, al cardinal Silvestrini, anch’egli mancato solo pochi giorni orsono: entrambi diplomatici, forse entrambi vicini alla massoneria,  sono sembrati alternativamente vincenti e perdenti.  Oggi, da defunti, sembrerebbero aver vinto, ancora una volta. Anzi, forse no: questo sinodo, partito con l’idea di imporre il culto della natura e degli idoli e l’abolizione del celibato sacerdotale, non porterà a termine i suoi scopi.  Di più: ha suscitato una tale opposizione nel mondo dei fedeli, che gli effetti si faranno sentire. Oggi Roma è davanti ad un baratro: mancano i fedeli, mancano i soldi, è finito persino il plauso mondano (divenuta insignificante, la Chiesa non interessa più neppure ai suoi nemici, che la credono già sepolta). Bergoglio è un tiranno sempre più solo.
Sta per giungere, dopo la notte, una nuova alba. 12 fedeli, purificati, che hanno vacillato, ma senza perdere la speranza, basterebbero allo Spirito Santo… ma io credo che ce ne siamo molti di più!
Ps l’articolo di Magister citato, va riletto tutto. Interessante per esempio questo passaggio:
Quanto al terzomondismo, hanno fatto colpo, in sinodo, le parole dell´arcivescovo tedesco Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum. «La Chiesa non è la Croce Rossa o l´Onu e basta», ha detto. «Anche Gesù saziava gli affamati, ma per annunciare il regno di Dio». Cordes ha ormai preso il posto del vecchio cardinale Etchegaray come inviato del papa sulle frontiere calde del globo. Era in Pakistan proprio il giorno in cui 18 cristiani sono stati uccisi nella chiesa cattolica di Bahawalpur.
 E questo, finale:
Il trionfo dei conservatori peserà sul futuro conclave? Sicuramente. L´Europa e l´Italia hanno dei forti kingmaker, come Ratzinger a Ruini. Ma più nessun vero papabile. Sempre più solide, invece, le chance di un candidato latinoamericano. Con in testa ai pronostici il cardinale Claudio Hummes, arcivescovo di San Paolo del Brasile. È per questa soluzione anche il blocco dei cardinali degli Stati Uniti: nazione dove i cattolici sono in misura crescente di origine e di lingua ispanica.
E’ andata proprio così: prima Ratzinger, e poi Hummes, grande elettore di bergoglio, oggi leader del sinodo panteista
Marco Tosatti

27 Ottobre 2019 Pubblicato da  10 Commenti --

SCHÖNBORN VUOLE SALVARE IL MONDO. PG GLI CHIEDE DI SALVARE LE ANIME.

Carissimi Stilumcuriali, il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn ha rilasciato al Corriere della Sera un’intervista di piglio molto ecologico. La potete leggere a questo link. Pezzo Grosso, che come sapete   è molto attento su questa materia, ci ha inviato un suo commento. Da cui il porporato viennese, prima ratzinger iano di ferro e ora bergoglista turbo non esce benissimo…ma forse se lo merita, ed è anche poco, visto le acque in cui affonda la Chiesa austriaca, e quella della capitale in particolare. Buona lettura.

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Caro dottor Tosatti, sul Corriere di oggi (ieri per chi legge, N.d.R.) è apparsa una intervista al domenicano card. Chris Schönborn arcivescovo di Vienna, dal titolo “Conversione ecologia per salvare il mondo“. All’inizio il porporato cita il “grande” climatologo Schellnhuber che ha detto al Sinodo: “L’evidenza scientifica è che la distruzione della foresta amazzonica è la distruzione del mondo!”.
Mon Dieu!
Potrebbe dimostrarlo davvero scientificamente?
Mi è venuto da ridere, ma sono andato avanti. 
Vediamo ora che dice il nostro amico Schönborn, grande ratzingeriano ai tempi di Benedetto e bergogliano il giorno dopo il conclave di marzo 2013, pertanto esperto massimo di “conversioni”, immediate.
In sintesi dice che l’uomo da solo non ha la forza per evitare la distruzione del pianeta.
E allora? mi son chiesto. Schönborn comincia dando la formula di Papa Francesco, per riuscire nell’alto compito: <la conversione ecologica, culturale, sociale, pastorale…>.
Poi deve aver avuto un raptus, e ha aggiunto qualcosa di suo, non di Bergoglio, spiegando cosa è la quarta conversione (quella pastorale. Immaginavo si riferisse alla prassi). Schõnborn spiega che questa conversione è <al senso di Cristo, alla Sua Croce e Resurrezione> e spiega che senza questa non avremo la forza di cambiare vita.
Bene, mi son detto, adesso quindi ha smentito il Sinodo stesso e Bergoglio e sta scatenando un conflitto mondiale post Sinodo Amazzonico.
Smentisce il Sinodo, che si fonda sullo slogan: <PER UNA CHIESA DAL VOLTO AMZAZZONICO>; attenzione non: <PER UN’AMAZZONIA DAL VOLTO CATTOLICO> (qui va a finire caro Chris, che lei fa arrabbiare qualcuno vicino al Papa…).
Smentisce Bergoglio che, di fatto,  dice che non si deve convertire nessuno; anzi che la chiesa deve uscire, non insegnare, ma ascoltare e imparare.
Poi mi son chiesto: chissà a quale senso di Cristo, Croce e Resurrezione, avrà mai pensato Schõnborn?
Lo chiedo perché la teologia di Bergoglio, assimilata da quella di Kasper, a sua volta assimilata da Karl Rahner, spiega che i dogmi e la dottrina evolvono nel tempo secondo la realtà e persino la Genesi va reinterpretata.
Poi siccome siam tutti salvi per natura umana, i Sacramenti sono inutili. Non vado oltre commentando la “battuta” fatta a Scalfari sulla natura umana di Cristo.
Ma la domanda che farei a Schõnborn è la seguente: – Se da soli non riusciremo mai a frenare la distruzione del pianeta e dobbiamo convertirci (anche) a Cristo, ora che cosa pensa di fare?
Convertire Greta? Trump, Clinton, Macron, XI Jinping?
Lo ha detto lei, caro Cardinale, chiaramente: dobbiamo (anche) convertirci a Cristo per salvare il pianeta!
Provi ora a dirlo, per esempio, a Jeffrey Sachs davanti a Bergoglio!
Ma vuole far scoppiare una nuova guerra di religione, caro card. Schõnborn!
Concludo questa analisi ironica di una intervista completamente squilibrata (troppa birra bianca viennese?), ricordando la citazione che il cardinale Schõnborn fa di una frase del profeta Geremia (VII sec. A.C.): <…andiamo dritti verso il disastro, convertitevi, cambiate vita, c’è ancora tempo!>.
E bravo Schõnborn!
Mi permetta di ricordare un altra dichiarazione di Geremia,23: “MALEDETTI I PASTORI CHE DISTRUGGONO E DISPERDONO LE PECORE…ecc. “.
Dopo queste parole i grandi sacerdoti lo imprigionarono.
PG
Marco Tosatti
27 Ottobre 2019 Pubblicato da  26 Commenti --

Paragrafi 103 e 111: dimenticate il resto del documento del Sinodo

Il Vaticano ha distribuito il documento finale del Sinodo di Pachamama durante la conferenza stampa del 26 ottobre.

Gli unici paragrafi importanti sono il 103 e il 111. Sono quelli che hanno ricevuto il tasso di approvazione più marginale.

• 103: parla delle "diaconesse". Non si limita affatto a richiederle, ma afferma che le consultazioni in Amazzonia e al Sinodo avevano mostrato che "un diaconato permanente" per le donne era desiderato. Il paragrafo chiede di condividere ciò con la Commissione sulle "diaconesse" creata da papa Francesco nel 2016.

• 111: parla della creazione di sacerdoti sposati. Il paragrafo è verboso, per creare tanto fumo. Si finge che il celibato sia un "dono di Dio" per poterne chiedere l'abolizione.

Ciò avviene con il gioco di parole "legittima diversità" che "non fa male alla comunione e all'unità della Chiesa", ma non è mai accettata per promuovere posizioni Cattoliche.

Il paragrafo 111 chiede la creazione di "criteri e provvedimenti" per ordinare al sacerdozio "uomini adatti e riconosciuti nella comunità, che hanno avuto un diaconato permanente fruttuoso, per celebrare i Sacramenti nelle aree più remote della regione amazzonica." Di solito, il termine "presiedere" si preferisce a "celebrare".

Si ammette che alcuni delegati avrebbero desiderato "un approccio universale al problema".

Il celibato risale a Cristo, che ha chiamato i suoi apostoli allontanandoli dalle loro famiglie. Ma il documento cita Cristo solo 19 volte in maniera decorativa, mentre ecologia/ecologico compare 44 volte e il termine di moda "nuovo" addirittura 69 volte.

#newsLqdnfyxzda
it.news
https://gloria.tv/post/MgzAww9sB4hr3GeXNrcbBMvJN

Aberrazioni "novus ordo missae" n. 15 Sabba delle streghe in Vaticano

01:32


Poche ore dopo l'avvio del Sinodo amazzonico a Roma, si è tenuta quella che fu definita "una veglia di preghiera" nella Chiesa della Traspontina, ma che, in realtà non era null'altro che un sabba satanico in onore della dea Pachamama, la stessa che fin dal 2014 (per ingraziarsi Bergoglio) adora il Card. Ravasi Il cardinale Gianfranco Ravasi partecipa al culto della dea pagana "Pacha Mama"
È ormai da più di mezzo secolo che quella che fu la Santa Romana Chiesa viene divorata da suo interno da pastori infedeli.
Da quando "San Montini" ha fatto entrare (sono sue parole) "Il fumo di Satana nella casa del Signore." distruggendo la liturgia cattolica gli abusi si sono moltiplicati:


Aberrazioni del "novus ordo missae" n.1 : La comunione self-service

Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" n. 2 : La Messa con i carri allegorici

Aberrazioni del "Novus ordo Missae" n. 3 : Il prete mangiafuoco

Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" n. 4 : La carnevalata

Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" n.5: Il Mago di Oz
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"Messa" con i serpenti
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Sancta Missa Secundum Cardinalem Sanctae Romanae Ecclesiae Bergoglio sive Papam Franciscum
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Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" N. 6 : Comunione con i Pagliacci Blu
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Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" N. 7 Introito con i pagliacci
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Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" N.8 : Messa tango alla presenza di un cardinale
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Aberrazioni del novus ordo missae n.9 : "Presbyterus ex machina"
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Aberrazioni novus ordo missae n. 10 : Messa di Natale di mezzanotte Chiesa San Rocco Torino (Natale 2017)
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Senza parole: quando fare la comunione non ha più nulla di sacro
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Aberrazioni "Novus Ordo Missae" n. 11. Domenica delle Palme 2018
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I frutti del concilio: Prete spara acqua benedetta
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Aberrazioni novus ordo missae N. 12 : "L'ostensorio volante"
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Aberrazioni "novus ordo missae" n. 13 : Il vescovo ignudo
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Aberrazioni "Novus Ordo Missae" N. 14: Balli tribali africani
Francesco Federico

Che cosa deve accadere ancora in questa Chiesa?

Il Sinodo sull’Amazzonia, con una maggioranza dei 2/3 dei padri sinodali (185), decide, in sintesi:

il rito amazzonico;

la teologia dal volto amazzonico;

l’ordinazione sacerdotale di "uomini idonei e riconosciuti dalla comunità", che siano però diaconi permanenti e quindi ricevano una "formazione adeguata per il presbiterato", potendo avere una famiglia "legittimamente costituita e stabile", per sostenere la vita della comunità cristiana predicando la Parola e celebrando i Sacramenti nelle aree più remote della regione amazzonica. Si aggiunge:: "A questo proposito, alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all'argomento".

Viene "sollecitato" il diaconato permanente per le donne.

Con la scusa che il Sinodo ha natura consultiva e che Bergoglio, nel suo intervento finale, ha detto che scriverà un’Esortazione Apostolica (si pensa nel 2020), alcuni sostengono che nulla cambia.

Intanto, la statuetta della dea pagana “assisterà” alla Santa Messa che sarà celebrata oggi a San Pietro.

Io penso che il Cielo attenda una risposta. Le ammonizioni sono tutte arrivate e sono contenute nella Sacra Scrittura e nei messaggi della Santa Vergine Maria. Mi riferisco, in particolare, a La Salette, a Fatima, alle Tre Fontane.

Coloro che hanno conservato la fede in questa situazione di ambiguità, di apostasia e di eresia ormai conclamata – che non appartiene agli ultimi 6 anni di Bergoglio, ma deriva da un lavoro di distruzione della Chiesa che la Massoneria ha svolto per alcuni secoli – non possono attendere oltre.

Allora, mi chiedo le medesime cose che si chiedeva Mario Palmaro qualche settimana prima di morire, nel 2014:

“Io voglio capire che cosa deve ancora accadere in questa Chiesa perché i cattolici si alzino, una buona volta, in piedi. Si alzino in piedi e si mettano a gridare dai tetti tutta la loro indignazione. Attenzione: io mi rivolgo ai singoli cattolici. Non alle associazioni, alle conventicole, ai movimenti, alle sette che da anni stanno cercando di amministrare conto terzi i cervelli dei fedeli, dettando la linea agli adepti. Che mi sembrano messi tutti sotto tutela come dei minus habens, eterodiretti da figure più o meno carismatiche e più o meno affidabili. No, no: qui io faccio appello alle coscienze dei singoli, al loro cuore, alla loro fede, alla loro virilità. Prima che sia troppo tardi”.

Queste considerazioni, che furono accolte con sufficienza - per usare un eufemismo - da chi allora "non vedeva", erano profetiche. Uomini come Mario Palmaro, oggi, non ce ne sono.

A lui dedico un'Ave Maria:

"Ave, Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostrae".

Perchè da lassù, in Paradiso, dove certamente si trova, Mario parli alle coscienze dei laici, dei sacerdoti, dei vescovi e dei cardinali fedeli alla Parola di Dio, per combattere, rimanendo nella Chiesa, con i mezzi che Egli ha dato a coloro che ama, quest'abominio della desolazione.
Danilo Quinto
https://gloria.tv/post/e2iiSfoZfpit1jieoFQgeYy4P

Gangster Confessa: "Ho Aiutato ad Avvelenare il Papa Giovanni Paolo I"

Il gangster Anthony Raimondi, cugino del cardinale Paul Marcinkus, dice di aver aiutato ad assassinare il papa Giovanni Paolo I avvelenandolo con cianuro.

Notizia in inglese, dal New York Post.
Schoenstatt International

https://gloria.tv/post/8wg6bCCTC2ReBiey2ANYgqY98

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