ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 20 ottobre 2019

Quelli che…

Ordinare donne diaconesse? Per l’insegnamento della Chiesa l’atto è invalido, non semplicemente illecito.

Mark Brumley, presidente e amministratore delegato di Ignatius Press, ha scritto questo interessante e molto puntuale articolo sulla questione delle diaconesse. È interamente da leggere. L’articolo è stato pubblicato su The Catholic World ReportVe lo propongo nella mia traduzione.
Papa Francesco incontra indigeni dell’Amazzonia (foto: Vatican media/Lapress)
Papa Francesco incontra indigeni dell’Amazzonia (foto: Vatican media/Lapress)
La raccomandazione di alcuni al Sinodo amazzonico circa l’ordinazione al sacerdozio dei viri probati sposati, uomini di provata esperienza, può essere o meno una buona idea, ma in ogni caso è nell’ambito della possibilità, secondo l’insegnamento ricevuto, sviluppato, moderno, della Chiesa sull’Ordine Sacro. Il cattolicesimo di rito orientale ha sacerdoti sposati. C’è un piccolo numero di sacerdoti cattolici di rito latino. È possibile.
Tuttavia, la Chiesa insegna che l’ordinazione delle donne al diaconato non è possibile. La Chiesa insegna che solo un uomo battezzato può ricevere validamente l’ordinazione sacramentale. Sì, alcune persone rifiutano questo insegnamento e dicono che è possibile. Essi interpretano l’antica pratica delle diaconesse come l’equivalente femminile del diaconato maschile. Rifiutano semplicemente come falso l’insegnamento sacramentale sviluppato della Chiesa che solo gli uomini possono ricevere validamente il sacramento dell’Ordine. (Catechismo della Chiesa Cattolica 1577; CC 1024; CCEO 754).
Naturalmente dall’altra parte ci sono molti teologi e altri che affermano l’insegnamento della Chiesa.
Mentre il Santo Padre ha permesso un altro studio della questione, e i risultati a quanto pare sono stati portati sulla sua scrivania, la sua stessa descrizione dei risultati è che sono stati inconcludenti. In ogni caso, l’insegnamento moderno della Chiesa non è semplicemente che le donne non potrebbero o non dovrebbero essere ordinate diaconi; è che le donne non possono essere ordinate diaconi. L’atto è invalido, non semplicemente illecito.
Di conseguenza, qualunque cosa fossero le antiche diaconesse, non erano destinatarie del sacramento dell’Ordine sacro come lo erano i diaconi.
Naturalmente si discute l’esatto livello di quell’insegnamento di donne-diacono ordinate in modo non sacramentale. Tuttavia, se è stato insegnato dal Magistero Ordinario Universale, come qualcosa da ritenere in maniera  definitiva, che il sacramento dell’ordine sacro può essere ricevuto validamente solo dagli uomini, allora la questione è chiusa, da una prospettiva cattolica. Che piaccia o no.
D’altra parte, se è stato insegnato in modo autorevole ma non definitivo, allora l’insegnamento potrebbe essere cambiato. Potrebbe essere non vuol dire che è, naturalmente. La Chiesa potrebbe ancora insegnare definitivamente qualcosa che finora ha insegnato in modo autorevole ma non definitivo. Lo status di non-definitivo di un insegnamento non significa automaticamente che possa cambiare.
Tra i resoconti degni di nota del Sinodo amazzonico c’è il fatto che alcune persone sostengono evidentemente facilmente che l’attuale insegnamento della Chiesa sia semplicemente sbagliato. Altrimenti, come si spiegherebbe la richiesta di ordinazione delle donne al diaconato? Questo ha senso solo se i suoi sostenitori dissentono dall’insegnamento autorevole.
Una cosa è chiedere un esame della questione per vedere se qualcosa sia possibile, persino considerando l’attuale insegnamento al contrario. Un’altra cosa è chiedere di fare la cosa, di fronte all’autorevole insegnamento della Chiesa che dice che non si può fare, specialmente quando la Chiesa presenta il suo autorevole insegnamento come la volontà di Gesù Cristo.
Il cardinale Müller, nel suo libro Sacerdozio e diaconato, conferma l’insegnamento della Chiesa sulla natura distintamente maschile del sacerdozio e del diaconato. Per quanto riguarda il diaconato, la sua posizione è quella di Aime Georges Martimort, in Diaconesse: Uno studio storico. Sì, il ministero delle diaconesse esisteva nell’antica Chiesa, ma non era, così va detto, lo stesso che è stato conferito agli uomini nel sacramento dell’Ordine Santo, così come lo intendiamo oggi, alla luce dello sviluppo della dottrina.
I vescovi del Sinodo decideranno diversamente? Vedremo come si svolgerà la discussione e cosa dirà il documento finale, e come il Santo Padre risponderà ad essa. Papa Francesco ha già indicato che la discussione sull’ordinazione delle donne al sacerdozio è chiusa. Ha permesso che la questione dell’ordinazione al diaconato venisse nuovamente studiata – è stata esaminata due volte negli ultimi cinquant’anni – ma non dà alcuna indicazione che pensi che l’insegnamento della Chiesa sull’argomento possa o debba cambiare. Almeno non lo ha fatto finora.
Tuttavia, alcuni hanno proposto lo sviluppo di un nuovo diaconato femminile che non riguarderebbe il sacramento dell’Ordine, ma che sarebbe simile a quelli che un tempo erano chiamati “ordini minori”. Questi “ordini minori”, generalmente soppressi nel rito latino della Chiesa cattolica e sostituiti dai ministeri “insediati” del lettore e dell’accolito, sono stati intesi come creazioni della Chiesa piuttosto che come sviluppi di un insieme di ministeri ordinati stabiliti divinamente, come l’episcopato, il sacerdozio e il diaconato che sono insegnati dalla Chiesa che siano in questo modo. Ci sono molti problemi con questa idea, non ultimo il fatto che probabilmente la maggior parte dei fautori dell’ordinazione femminile la rifiuterebbe come una sorta di sacramento di seconda classe. Resta da vedere se sarà perseguito seriamente.
Come minimo, possiamo dire che viviamo certamente in tempi interessanti. Oremus.
Di Sabino Paciolla
https://www.sabinopaciolla.com/ordinare-donne-diaconesse-per-linsegnamento-della-chiesa-latto-e-invalido-non-semplicemente-illecito/

Come si crea una teologia della liberazione (umano-sociale)

Quelli che… da ancella della teologia ad ancella della rivoluzione.
Come si crea una teologia della liberazione (umano-sociale).
Sergio Michilini,CHE GUEVARA-CRISTO CROCIFISSO-CHAVEZ E SANDINO, 2013, olio su tela, cm.74×80
Sergio Michilini,CHE GUEVARA-CRISTO CROCIFISSO-CHAVEZ E SANDINO, 2013, olio su tela, cm.74×80
 di Pierluigi Pavone
Nel medioevo la filosofia era considerata ancella della teologia. La fede era adesione razionale a fatti. Le esperienze spirituali e l’energia del pianeta sarebbero arrivati (beati loro) solo con la modernità.
Con la modernità il cattolicesimo venne odiato e estirpato dalle nazioni.
Cristo terminava così i suoi secoli di evangelizzazione fino ai confini del mondo dalle Americhe all’Asia profonda (la vera “apertura” della Chiesa al mondo). Da lì sarebbero iniziati i secoli verso il Golgota. Ed è fortemente probabile che i giorni della Passione abbiano a che fare col nostro secolo.
Sta davvero cadendo Cristo, sotto il peso della Croce e davanti a subdoli aguzzini e a malapena si trova qualche Veronica.
Per odiare l’ordine cattolico andavano bene tutti. Infedeli e massoni, libertini depravati e “maestri del sospetto”. Non mancavano certo i maestri d’orchestra.
Tra questi Marx. Gli avevano suggerito che la religione era il prodotto inconscio della coscienza; era una creazione umana. Il suggerimento fu accolto. E reso ancor più negativo. Non solo la religione è in sé falsa (vera solo perché rappresenta la coscienza umana, mentre scopre se stessa). La religione è oppio dei popoli. Il narcotico anti-rivoluzionario. La liberazione dell’uomo deve essere politica (eguaglianza di diritti); economica (abbattimento della proprietà); religiosa (ateismo di Stato).
La società futura non avrà l’odiata religione, lo strumento di potere e immobilismo dei padroni.
O forse sì….
Perché se evoluzionismo deve essere, allora pure nel marxismo. E Darwin tirò un brutto scherzo ai “compagni”….
Intellettuali di primo peso del marxismo post-bellico, in piena guerra fredda, pronti al dialogo. Credevate che fossero solo i cattolici modernisti? E perché mai?
E dialogo fu. Mentre la Chiesa taceva sull’inferno e del Sacrificio sull’Altare nessuno avrebbe capito più nulla (anche se “splendidamente” tutto veniva detto nella propria lingua volgare) e apriva a governi italiani di centro-sinistra, intellettuali come Bloch rivalutavano l’importanza della religione.
Accadde qualcosa di simile a quando la cabala permise – in senso gnostico – di passare dal “mondo prigione” al mondo “tempio di Dio”. Dalla creazione malvagia direttamente al panteismo spinto.
Questa volta si passò da religione “oppio dei popoli”, a religione “ancella della rivoluzione”. Il Vangelo divenne immagine mitica della speranza utopica dell’uomo. La leva dei popoli oppressi.
La via Crucis non era più la via del dolore del figlio di Dio, che si avviava al Golgota per le colpe degli uomini. Per offrire la possibilità del Paradiso. Il Sacrificio di espiazione.
La via Crucis era il simbolo dell’uomo. Una metafora socialista. Il racconto dei popoli oppressi e emarginati. Una favola pedagogica con cui catechizzare le masse a buoni valori di solidarietà.
Anche in questo senso Gesù viene consegnato nelle mani degli uomini. Non è minore questa violenza sovversiva. Questa luce sinistra di presentare l’uomo per mondo al posto di Dio che si è incarnato e morto e risorto per il cielo.
Credevamo che il comunismo fosse finito 30 anni fa. Ma il male ha cambiato forma.
Ha rinunciato alle forme oppressive del Soviet, per assumere sembianze anarchiche, ecologiste, tribali. Il Soviet era con ogni evidenza parte dell’oscurità. Queste nuove sembianze sinistre hanno la terribile potenza di presentarsi come luce, con lo stesso volto di Gesù.

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