ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 19 novembre 2019

Benvenuti alla religione di Dio..

Sacerdoti donne? Chi chiede questo ha un’idea davvero bizzarra della Chiesa.

Antje Jackelén (primate della Chiesa Luterana di Svezia dal 2014) e la “consorella” Eva Nordung Byström(Esempio di donne sacerdote-vescovo) Antje Jackelén (primate della Chiesa Luterana di Svezia dal 2014) e la “consorella” Eva Nordung Byström


La questione delle donne prete si ripropone di tanto in tanto, ma raramente chi domanda si limita a voler conoscere la verità sulla questione e poi vi si dedica. Invece, diventa chiaro che chi chiede ha un’idea davvero bizzarra della Chiesa.
Si pensa alla Chiesa allo stesso modo in cui la sinistra pensa alle istituzioni sociali. Per la sinistra, le istituzioni esistono principalmente per realizzare obiettivi politici. Così, per esempio, esiste un dipartimento governativo per aiutare i membri del partito a trovare lavoro, per estendere il potere del partito e, solo per ultimo, per adempiere alle funzioni del dipartimento. C’è tempo per tutte queste cose? Allo stesso modo, il matrimonio è tutta una questione di potere così come ogni altra relazione. In questo modo, ai loro occhi, il sacerdozio cattolico è tutta una questione di politica e di potere, non di grazia e comunione.
Chiaramente, il quadro di potere della sinistra non offre in alcun modo la possibilità di descrivere il sacerdozio cattolico. È come cercare di descrivere lo space shuttle, usando soltanto parole che iniziano con la lettera A. Ciò che i rivoluzionari dimenticano è che nessuna organizzazione umana – nemmeno un partito politico ambizioso – può progettare una religione integralmente valida.
Il meglio che un partito di questo tipo possa trovare è il partito stesso (e in molti paesi la loro polizia segreta). Per esempio, quando Martin Lutero ha progettato una nuova religione, ha preso pezzi di cattolicesimo, ne ha violato altri, ad esempio i suoi voti, ha sposato una suora, ha abbandonato la tradizione, ha rinunciato al sacerdozio, ecc. Quello che ha creato è stata un’entità politica – ha optato per gli insegnamenti popolari ed è stato protetto dall’imperatore contro il papa.
Una spiegazione migliore del perché della verità del sacerdozio maschile ci è fornita da ciò che Dio ha fatto e sta facendo nella nostra storia. E’ da Dio che impariamo cosa sia la religione. Non siamo noi ad istruire Dio su quale religione tollerare.
Dopo tutto, Dio ci ricorda, “come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie, i miei pensieri più alti dei vostri pensieri”. (Isaia 55:9) Dio non dice che una volta che ti sei iscritto al partito politico “giusto” tu possa rinunciare alle sue vie. Il partito può pensare in questo modo, ma questo perché è solo un partito politico.
I nostri termini derivano dalla Scrittura e dalla tradizione, dove Dio si rivela a noi e interpreta ciò che dice e fa. Le parole vengono a noi. Non possiamo “immaginarle di nuovo” o sottoporle a “cambiamenti di paradigma”. Non abbiamo quel tipo di autorità.
Lo ha insegnato il Vaticano II: Il Signore ha stabilito ministri tra i suoi fedeli per unirli in un unico corpo in cui “non tutti i membri hanno la stessa funzione” (Rm 12,4). Gesù scelse i suoi ministri, gli apostoli. Erano tutti uomini, anche se al tempo di Cristo c’erano decine di religioni con sacerdotesse.
Eppure Gesù ha cambiato altre cose, anche di carattere culturale, come mangiare il sabato, mangiare con i peccatori, avere donne tra i suoi seguaci, ecc. Così il vecchio detto che Gesù era legato dalla cultura del suo tempo semplicemente non funziona.
L’essenza della questione è che “Gesù ha scelto i suoi ministri. Erano uomini”. Ecco, in poche parole. C’è un sacerdozio maschile perché Cristo lo ha fatto in questo modo. Gesù è Dio e così non fa nulla di accidentale o basato su un pregiudizio. Non lasciare libertà sovrana a Dio significa che la cristologia è finita. Quando Gesù ha camminato sulla terra, non c’è stato alcun dibattito sulla correttezza politica. Non c’erano sondaggi dei credenti.
Inoltre, “il Sacro Concilio insegna che i vescovi per divina istituzione operano in luogo degli apostoli come pastori della Chiesa, e chi li ascolta, ascolta Cristo e chi li rifiuta, rifiuta Cristo e colui che ha mandato Cristo”. (Vaticano II)
Con queste parole, i padri conciliari intendevano un particolare tipo di presenza personale, una presenza incarnata – altrimenti non ci sarebbe stata possibilità di udire la Parola – e questo significa una presenza di identità. In questo caso, una presenza maschile.
È maschio perché Cristo è maschio, e gli uomini sono lì per rappresentare Cristo. L’immagine naturale del sacerdote come il Cristo uomo, attraverso l’incarnazione è usata dal potere soprannaturale di Cristo e il sacerdote diventa lo strumento del Signore.
Questo perché “solo Dio può offrire a Dio un degno sacrificio”, nella brillante formulazione del sacerdote/filosofo Robert Sokolowski. Con l’ordinazione, i sacerdoti maschi partecipano alla Sua presenza crocifissa e glorificata, affinché possano agire in persona Christi (nella persona di Cristo), nella sua Sposa, la Chiesa, come sacrificio perfetto offerto a Dio.
Come ha spiegato san Tommaso d’Aquino: “Gli ordini (santi) riguardano la relazione”. Così abbiamo ciò che è spiritualmente “sponsale” in natura, dove lo spirituale prende il temporale per i suoi scopi. Evidenziando il linguaggio concreto delle Scritture, il Concilio ha detto che Gesù “nutre e custodisce” incessantemente “la Chiesa che, una volta purificata, ha voluto essere purificata e unita a se stessa, sottomessa a lui nell’amore e nella fedeltà, e che, infine, ha riempito di doni celesti per tutta l’eternità”.
Non una parola su parola riguardo il potere politico in vista. Molte citazioni su Gesù e sulla sua relazione sponsale con la sua comunità ecclesiastica
Benvenuti alla religione di Dio
Di Elisa Brighenti 
https://www.sabinopaciolla.com/sacerdoti-donne-chi-chiede-questo-ha-unidea-davvero-bizzarra-della-chiesa/

Mons. Mutsaerts: Viri Probati e donne diacono? Venite qui in Olanda dove queste cose già accadono, e vedrete una Chiesa che sta morendo!

Il vescovo Robert Mutsaerts, vescovo ausiliare di ‘s-Hertogenbosch nei Paesi Bassi, ha sottoscritto la dichiarazione di “Protesta contro gli atti sacrileghi di Papa Francesco” durante il Sinodo dell’Amazzonia messa online il 12 novembre.
È il secondo vescovo ad aver firmato la dichiarazione dopo l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
Il vescovo Mutsaerts è un prelato schietto che non ha esitato ad esprimere critiche all’attuale “cambio di paradigma”, definendo il Sinodo amazzonico “l’incontro più politicamente corretto di tutti i tempi”.
Di recente ha pubblicato sul suo blog “Paarse Pepers” (“Peperoni viola”, ndr) due articoli nei quali ha accusato il Sinodo amazzonico di spingere un “ordine del giorno nascosto” che “ignora Cristo”. I due articoli sono stati tradotti da Lifesitenews e possono essere letti qui
Dei due ne prendiamo uno dei due pubblicati da LifeSiteNews rilanciandone ampi stralci. Eccoli nella mia traduzione. 
Vescovo Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch nei Paesi Bassi
Nel Medioevo la gente si smarriva con la sua opinione che è sacrilegio quando un sacerdote si sposa. Poi venne Lutero….. e si sposò. Ora siamo arrivati al punto in cui si considera sacrilegio quando un sacerdote non si sposa. “Non si può essere un buon sacerdote se non si è sposati. La gente non accetta veramente qualcuno che si occupa dell’anima, eccetera, se non è sposato”. Apparentemente lo dicono nello stesso modo di quando dicono di un medico che “la famiglia” preferisce avere un uomo sposato come medico. Hanno paura che uno scapolo sia un uomo debosciato.
Nel Medioevo, essere celibi corrispondeva alla santità. Ora essere celibi è un motivo per essere considerati una persona debosciata, come qualcuno con cui la moglie e la figlia non sarebbe al sicuro.
Nel Medioevo la persona più fidata era quella non sposata. La gente pensava di aver trovato una garanzia nel loro stato di non sposati. Questo è un ragionamento della mente. Al giorno d’oggi si ha più fiducia in una persona sposata. Questo è un ragionamento della carne.
No, questo non è un testo mio, ma di Sören Kierkegaard (X, 1 A 440) (un filosofo, teologo e scrittore danese, ndr). Anche lui visse in un’epoca (1833-1855) in cui tutto fu ripensato. Anche in questo caso, sotto il sole sembra esserci poco di nuovo. Il documento finale del Sinodo amazzonico chiede che i viri probati – uomini sposati – siano ammessi al sacerdozio. Chiede anche l’ammissione delle donne come diaconi. Venite a dare un’occhiata nei Paesi Bassi, dove questo tipo di cose sono praticate da molto tempo. Vivo in un paese dove gli uomini sposati si presentano all’altare, si lasciano chiamare “pastori” e conducono “celebrazioni” dove il fedele medio non riesce a capire la differenza con una messa. Naturalmente non hanno ricevuto alcuna ordinazione, certo non hanno la missione di “aprire la strada” la domenica, ma nel frattempo indossano abiti liturgici che a malapena si distinguono da quelli dei sacerdoti e dei diaconi. Vivo in un paese in cui le donne appaiono all’altare, vengono chiamate loro stesse “pastori”, indossano abiti liturgici che suggeriscono una consacrazione e si fanno carico dell’annuncio, e che reagiscono indignate quando sono considerate laiche. Io vivo in un paese in cui si celebrano messe carnevalesche, in cui si tengono polacche, si cantano inni e tutto il popolo della Chiesa, che non ha idea di cosa sia il Sacramento, rivendica la Santa Comunione. Io vivo in un Paese dove si ritiene che la Chiesa ora riconosca anche il matrimonio tra persone dello stesso sesso, perché queste “celebrazioni di matrimonio” si svolgono semplicemente senza che vi sia un’azione reale contro di esse. Io vivo in un Paese dove succede una rivolta, se dite ai genitori che nel preparare i loro figli alla Prima Comunione li dovranno introdurre anche al Sacramento della Confessione. Vivo in un paese che si considera una guida per il mondo. Vivo in un Paese dove il Vaticano II non è stato visto come un tentativo di trovare nuovi modi per evangelizzare il mondo, ma di secolarizzare la Chiesa. Ha funzionato bene. Il risultato? La Chiesa nei Paesi Bassi sta morendo. L’Olanda è ora il Paese più secolarizzato del mondo. Che cosa mai hanno avuto i padri sinodali per seguire questo esempio?
Di Sabino Paciolla

"Porta il velo". Così la casa di riposo rifiuta un'anziana suora

Il caso in Francia a causa della rigida legislazione sulla laicità dello Stato. La religiosa portava il copricapo obbligatorio del suo ordine


Rifiutata dalla casa di riposo perché porta l'abita religioso. Succede nella laicissima Francia, dove la rigida legislazione sulla laicità dello Stato e delle strutture pubbliche continua a tenere banco.
Teatro della vicenda il piccolo come di Vesoul, nell'Est del Paese, che aveva dato i natali proprio alla suora, che dopo una vita trascorsa in convento – circa settant’anni – aveva fatto ritorno a casa per trascorrere gli ultimi anni di vita, chiedendo un posto proprio in quell’ospizio pubblico.
La religiosa ultraottantenne doveva andare "Foyer logement" di Vesoul, gestita dal centro comunale di azione sociale della città, che però, sostanzialmente, l'ha messa alla porta. La commissione che gestisce la struttura ha stabilito che ha tutti i requisiti tranne uno: il velo e l'abito"Per rispetto della laicità, qualsiasi segno ostentatorio di appartenenza a una comunità religiosa non può essere accettato, così da assicurare la serenità di tutti". Dunque, la suora può ottenere subito un alloggio nella struttura solo se rinuncia all'abito religioso, che va appunto contro la laicità dello Stato francese.
Il caso ha sollevato un polverone di polemiche. Il parroco di Vesoul, come riportato da TgCom24, è sugli scudi: l'uomo di Chiesa parla di cristianofobia, oltre che di vera e propria discriminazione religiosa nei confronti dell'anziana donna, che per tutta la sua vita ha vestito l'abito del suo ordine. "Il velo di una suora non è il segno di una sottomissione, ma di una consacrazione", le parole del sacerdote transalpino.
Nel frattempo, la parrocchia locale le ha trovato una sistemazione temporanea presso i locali del presbiterato, in attesa di un cambio di politica – ammesso che arrivi mai – della casa di riposo pubblica. Che, per bocca del suo presidente Claude Ferry difende dietro lo scudo del regolarmente interno, valido per tutti i potenziali ospiti, sempre e in ogni caso. Peraltro, come scrive FanPage, contattato dalla radio France Bleu Besançon, il presidente della commissione di Vesoul parla di "caso chiuso" perché la suora "non ha voluto accettare il regolamento interno che è uguale per tutti".
Avvenire, infine, dà notizia del recente dietrofront della struttura: il quotidiano di ispirazione cattolica racconta di un comunicato ufficiale diramato dal sindaco di Vesoul con il quale il Comune avrebbe fatto marcia indietro: "Tutti hanno posto nelle nostre strutture".
Pina Francone 

Un libro porno per le neomamme

Tra i doni del Comune pure un volume di vignette violente e offensive. Ira delle donne


Milano - Anno domini 2019. Ecco come il progressista Comune di Milano, in prima fila per la difesa dei diritti di tutti e di tutte, dipinge le donne.
Sdraiate sul divano e raggianti per chè «oggi sono riuscita ad allacciarmi i pantaloni dell'anno scorso e uno passando mi ha detto bella figa!». O il «bicchiere (è) mezzo vuoto» per una donna dall'aria stralunata e con le borse sotto gli occhi «perché non sono riuscita ad allacciarmi i pantaloni dello scorso anno e ho finito l'idratante». Ma il peggio deve ancora venire: un'immagine che raffigura una donna che viene strangolata da un uomo, che la brandisce con tanto di coltellaccio in mano e sussurra: «È un po' nervoso perché l'ho fatto arrabbiare ma poi gli passa». Chissà che effetto potrebbe fare se finisse nelle mani sbagliate, per esempio, in quelle tumefatte di una donna vittima di violenza da parte del partner. Proprio mentre l'illuminato sindaco Beppe Sala si fa ritrarre in foto per la campagna contro la violenza sulle donne.
Invece è finito nel pacco regalo «Benvenuti nella casa delle coccole» che proprio coccole non sono, ma anzi rappresentano un cazzotto alla sensibilità delle donne: è l'iniziativa che il Comune di Milano organizza da qualche anno a questa parte in collaborazione con Energie sociali Jesorum lab. Si tratta di un dono, che si ritira nelle farmacie, con prodotti per la cura del bebé, pannolini, creme e detergenti, assemblato grazie a sponsor privati, un opuscolo con informazioni pratiche sui servizi offerti dall'amministrazione, uno sconto le proiezioni di film al cinema riservate alle neo mamme con bebè in sala e un libretto. Peccato che invece del classico libro per bambini e famiglie, molto banalmente una favola, nel pacco destinato a una bambina appena nata sia finito «Noi ragazze» di Giuliana Maldini, pittrice, scultrice, autrice di libri per bambini, ma soprattutto umorista. Nel 1978 è la prima donna in Italia a pubblicare un libro di vignette sulla condizione femminile (con prefazione di Natalia Aspesi), ed è tra le migliori autrici della rivista di satira «Strix». Un'autrice molto amata dal Comune di Milano, che ha ospitato una sua mostra allo spazio fumetto Wow!, la presentazione nel 2018 del suo ultimo libro e che appunto adesso lo mette nei pacchi per le neo mamme, che non hanno per nulla apprezzato, pur avendo chiaro che si tratta di satira.
E parliamo di una donna di 36 anni, avvocato: «Sono rimasta sconcertata - racconta - mi sono sentita offesa come donna e non mi piace per nulla l'idea che questo sia il primo libro che riceve mia figlia, per quanto sia evidente che si tratta di vignette umoristiche. A me non hanno fatto ridere per nulla». La donna ha scritto al sindaco Beppe Sala sul suo profilo instagram per comunicare il suo disappunto, «ma il sindaco è troppo occupato e non ha risposto».
Dopo aver postato alcune delle vignette su facebook invece sembra che abbia attirato una maggior attenzione, tanto che la responsabile dei pacchi per i nuovi nati le scrive: «I libri inseriti nel pacco dono - su una media di nascite annuali di 12mila bambini e bambine - sono titoli pensati per le famiglie. Questo in generale. Noi ragazze libro per sensibilizzare sulla condizione femminile è stato inserito per errore, e ce ne scusiamo». Un errore che non si ripara certo con una risata.
Marta Bravi 

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