ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 13 novembre 2019

Ostacola oggi, ostacola domani..

Quella devozione di Salvini per la Madonna dei miracoli

Che i rapporti tra Matteo Salvini, la fede e la Chiesa non siano facili e lineari non è un mistero. Lo era invece il fatto che il segretario della Lega, dopo le tante critiche per le esibizioni del Vangelo, del rosario, delle statuine della Madonna di Medjugorje, delle immagini del Cuore immacolato di Maria, del Tau francescano a torso nudo al Papeete, portasse sotto la camicia l'ultimo dono ricevuto in Umbria: la medaglia miracolosa, uno degli oggetti più diffusi ed esibiti nel mondo cattolico.
«È il regalo di alcune monache», dice oggi Matteo Salvini. E fa sapere che, accanto alla medaglia, porta ancora il Tau francescano. «Pace» è il saluto che i figli spirituali del Poverello di Assisi rivolgono a coloro che incontrano. E san Francesco è uno dei padri del dialogo con ogni uomo: si festeggia proprio quest'anno l'ottocentesimo anniversario dell'incontro del fraticello con il sultano d'Egitto Al-Malik Al-Kamil. Nel 1219, mentre continuavano le Crociate, Francesco riuscì a incontrare il «nemico», a predicargli Cristo e a tornare indietro vivo, vegeto e ancora più assetato di vita evangelica.
È stato Bruno Vespa uno dei primissimi a vedere sul petto di Salvini la medaglietta con la Madonna che diffonde i suoi raggi dalle mani. «Sono il simbolo delle grazie che mi chiedono», spiegò santa Caterina Labouré, raccontando come la Madonna, nel 1830, apparendole nel convento di rue du Bac, a Parigi, le avesse chiesto di fare coniare una medaglia. Si era nel pieno dei moti del 1830 e 1831, periodo di persecuzioni per la Chiesa e soprattutto per i consacrati.
Prima della sfida tv di Salvini con Matteo Renzi, il 16 ottobre scorso, il leader della Lega ha mostrato a Vespa la medaglietta. Poi, durante uno dei numerosi cambi di camicia, ad alcuni presenti interessati a comprendere il suo rapporto con la fede, Salvini ha spiegato: «Da quando la indosso, mi sento più forte».
Una delle principali critiche mosse da una parte della gerarchia e del mondo cattolico (e non solo) a Salvini è di vivere la politica in contraddizione con il Vangelo e con la dottrina della Chiesa. E dopo l'apertura del cardinale Camillo Ruini, che ha definito «doveroso» il dialogo con Salvini e con la Lega, la divergenza di opinioni nella Chiesa sui rapporti con la Lega si è fatta se possibile più acuta, come dimostra lo scontro ad alzo zero sui militari italiani caduti in Irak tra Salvini e padre Alex Zanotelli, missionario comboniano estremista del pacifismo.
A ben vedere, anche se la benedizione di Ruini è stata la più rumorosa, aperture al dialogo con Salvini, pur nel dissenso, erano arrivate dai luoghi più inattesi. Come da don Gino Rigoldi, storico cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano, prete di strada che ha detto di sé: «Non sono un buonista, il mio modello è Gesù che rovesciava i tavoli». Don Gino ha accolto Salvini predicando il dialogo con tutti. «Dice cose che non mi piacciono neanche un po' ma io insisto: parliamoci» perché «il muro contro muro provoca scintille». Salvini e don Rigoldi si conoscono dai tempi in cui il futuro leader della Lega frequentava il liceo Manzoni. Parlare non vuole dire condividere e, insieme alle tante, reiterate critiche, don Rigoldi gli aveva anche regalato una maglietta: «Dio esiste ma non sei tu. Rilassati».
Tra coloro che hanno sempre tenuto i contatti aperti don Aldo Bonaiuto, dell'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Durante una delle infinite crisi dei migranti, con una nave ferma al largo piena di disperati, riuscì a trattare con l'allora ministro dell'Interno grazie a quel dialogo. Non tutti sono d'accordo, anzi, soprattutto quando i toni di Salvini si accendono e gli scontri diventano aspri. Ma è un fatto che il dialogo tra la Chiesa e la Lega proceda, sia pur in un percorso a ostacoli, tra conventi e monasteri, ma anche sulle strade delle diocesi e del Vaticano.
Sabrina Cottone 

2 commenti:

  1. Pur trovando molto in comune con la tradizione ortodossa,non sono d'accordo sul fatto che un cattolico abbandoni la sua Chiesa per approdare a qualcosa che comunque non gli appartiene:per prima cosa uno non nasce cattolico per scelta!
    Chi crede nella Verità sa con assoluta certezza che tale condizione nasce da "un privilegio"divino,cioè e'Cristo che ci dona la grazia di appartenere alla Sua Chiesa(quella cattolica)con il battesimo sia che avvenga in una fase della nostra vita detta dell'incosapevolenza,sia che avvenga dopo un cammino di conversione dove il catecumeno ha solo il merito di aprire la "porta" a Colui che sta sulla soglia e bussa!E' nella Chiesa Cattolica che c'è la pienezza della fede e questo è stato stabilito fin da primordi della sua nascita non per volere di uomo ma per Volontà di Nostro Signore Gesù Cristo:tu sei Pietro,è su questa PIETRA che io costruirò la MIA CHIESA! A ragion di essere la logica umana avrebbe dovuto spingere la nascente comunità cristiana a non essere "pietrina"ma "paolina":infatti era nell'apostolo delle genti che si riscontrava una spiritualità,una devozione,una profondità di fede ma anche una dottrina ben più solida che non nel
    uomo scelto da Cristo,eppure San Paolo fu categorico nel ricordare di non lasciarsi traviare nel cercare quello che ci aggrada anche nel capo spirituale(io sono di Paolo,io sono di Apollo ecc ecc..)ma di fare la Volonta di Dio!Inoltre rinnegare la propria"cattolicità"è affermare che tutti i papi,tutti i santi,tutti i martiri che si susseguirono dopo lo scisma di oriente furono nell'errore perchè non erano nella Verità,in quanto non seguivano la Vera Chiesa Di Cristo! Una cosa del genere avrebbe dovuto includere Santi come Francesco d'Assisi, Teresa d'Avila,Caterina da Siena,curaro d'Ars,Giovanni della Croce,Bernardo di Chiaravalle, Antonio da Padova,Gemma Galgani,Pio X,Don Bosco fino ad arrivare a chi ha dato la propria vita DICHIARANDOSI sacerdote CATTOLICO ad Auschwitz( non morirono solo ebrei),Massimiliano Kolbe,ed approdare ad un tale padre PIO da Pietralcina frate francescano CATTOLICO!E ne ho citati solo alcuni!E' pur vero che in questo momento storico la Chiesa Ortodossa può rappresentare per un cattolico(ma tale deve restare)un punto di riferimento per cercare di ritrovare la vera adorazione alla Santissima Eucarestia,la Santa Devozione a Maria Santissima,e la sacralità delle formule liturgiche,cosa che si è persa oggi nella cultura cattolica OCCIDENTALE!MA ATTENZIONE:MAI COME OGGI E' NECESSARIO RESTARE FERMI NELLA FEDE,CIOE'RESTARE CATTOLICI,QUINDI FEDELI ALL'UNICO PAPA LEGITTIMAMENTE ELETTO ,BENEDETTO XVI...E'QUI CHE SI COMBATTE LA BATTAGLIA DELLA DONNA VESTITA DI SOLE CONTRO IL SERPENTE ANTICO,CIOE' SATANA!CHI E' CATTOLICO OGGI NON PUO' FUGGIRE,RIFUGIANDOSI IN ALTRE CHIESE,ALLE PROPRIE RESPONSABILITA':LA GUERRA E' IN ATTO,DA UNA PARTE ESISTE UNA FALSA CHIESA CON UN FALSO PAPA CHE DIFFONDE UNA FALSA DOTTRINA CHE PORTA AD ADORARE FALSI DEI, SATANICI E A RINNEGARE CRISTO,E DALL'ALTRA PARTE C'E'IL PICCOLO RESTO CATTOLICO,CHE,RIVESTITOSI DELL'ARMATURA DI CRISTO,COMBATTE LA BATTAGLIA AVENDO COME GFENERALE DELLE FORZE ARMATE SAN MICHELE ARCANGELO,E COME REGINA,MARIA SANTISSIMA.E SCUSATEMI SE E' "POCO"!!

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  2. PS: se qualcuno avesse ancora dei dubbi,la chiesa che ha, come proprio capo, il cardinal Bergoglio,NON E' PIU'CATTOLICA,MA: MASSONICA,MONDIALISTA,IMMIGRAZIONISTA,ECUMENICA,ECOSOSTENIBILE E BIO!Quindi chi va alla "messa"di questa chiesa(ovviamente orridus ordo)in unione con il suo capo,rinnega CRISTO e sceglie di NON ESSERE PIU' CATTOLICO

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