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sabato 9 novembre 2019

Robert.. Taceràh!?

CASA DI LORETO. UNA LETTERA APERTA AL CARD. ROBERT SARAH


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo dal prof. Giorgio Nicolini – che i lettori di SC già conoscono – grande esperto di Loreto e di tutto ciò che concerne la Sacra Casa, un lettera aperta che verrà consegnata oggi, a Milano, nelle mani del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per i Sacramenti e il Culto Divino. La pubblichiamo integralmente. Buona lettura. 

§§§


SE QUESTI TACERANNO
GRIDERANNO LE PIETRE

LETTERA APERTA
A Sua Em.za Rev.ma
Card. ROBERT SARAH, Prefetto
della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
Piazza Pio XII, n.10 – 00120 CITTA’ DEL VATICANO
Tel. 06.69884005 – Fax 06.69883499
Ancona, lì 8 novembre 2019

OGGETTO: RICHIESTA DI UDIENZA per esporre la vera storia delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa di Nazareth sino a Loreto e per chiarimenti sulla questione della celebrazione liturgica del 10 dicembre della “Miracolosa Traslazione”, come approvata dalla Chiesa nei secoli.

Ecc.za Rev.ma Card. ROBERT SARAH,
so che domani, 9 novembre, a Milano, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino”, terrà un incontro presso “Casa Cardinal Ildefonso Schuster”, dal titolo: “Se questi taceranno, grideranno le pietre”.
Una persona di mia fiducia Le consegnerà “a mano” – a mio nome – la presente “Lettera Aperta”, con allegata una vasta serie di documentazioni, suddivisi in 20 parti, di circa un centinaio di pagine, inerente la “questione lauretana” e la Sua recente firma di un decreto con cui ha esteso alla Chiesa universale la “memoria” liturgica della “Beata Vergine di Loreto”, ma nel contempo ne ha abrogato implicitamente la precedente secolare “memoria”, avente la dicitura ben diversa di “Traslazione Miracolosa della Santa Casa”.
Non vi è chi non veda in tale “metamorfosi” riguardo alla nuova “dicitura” e “natura” della festa lauretana un occultamento palese del “miracolo” della Traslazione, con il rinnegamento di sette secoli di pronunciamenti pontifici e magisteriali e di stravolgimento e grave mortificazione della pietà e della devozione popolare.
Questo inaspettato e inopinato decreto da Lei firmato ha inferto perciò un grave “vulnus”, anche pastorale, allo stesso prossimo Giubileo Lauretano, prima ancora che esso abbia ad iniziarsi (come previsto nel periodo 8 dicembre 2019 – 10 dicembre 2020). Infatti questo decreto – che avrebbe dovuto aiutare a solennizzare ed esaltare il Centenario proprio dei “VOLI MIRACOLOSI” della Santa Casa, con il “Patronato dell’Aviazione” della Madonna di Loreto – ora non permette più la celebrazione liturgica della “Traslazione Miracolosa” ed occultamente ne rinnega perciò lo stesso evento miracoloso e la stessa autenticità della reliquia della Santa Casa, che è quella “autentica” di Nazareth, e non semplici “pietre” di essa.
In proposito, un Generale dell’Aviazione mi ha scritto dicendo che questo decreto lo ha sconcertato, perché (egli ha scritto) “toglie senso anche alla proclamazione della Vergine Lauretana  come Patrona degli Aviatori”, e (aggiungo io) rende l’intero Anno Giubilare, commemorativo del Centenario del Patronato dell’Aviazione, del tutto contraddittorio, illogico ed anacronistico, e perciò facile preda del sarcasmo del “mondo” che potrà ben rilevare l’incongruenza di una tale celebrazione centenaria, in cui in realtà si nega ciò che si celebra, addebitando magari ad una intenzione lucrativa della Chiesa il centenario stesso promosso.
Giustamente nel Suo libro Lei afferma: “Ora non posso più tacere. Non devo più tacere. I cristiani sono disorientati. Tutti i giorni ricevo da ogni parte richieste d’aiuto da chi non sa più che cosa credere… La Chiesa sperimenta la notte oscura. La avvolge e la acceca il mistero d’iniquità”.
La ringrazio certamente per queste Sue chiare parole profondamente vere, specchio del presente momento storico, e che sono come l’eco attualizzata delle drammatiche parole del santo pontefice Paolo VI quando affermava di avere la sensazione che “da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio” (omelia, 29 giugno 1972). Ma Lei nel Suo libro ha anche scritto: “La Chiesa muore perché i pastori hanno paura di parlare con verità e chiarezza. Abbiamo paura dei media, dell’opinione pubblica, dei nostri confratelli! Ma il buon pastore dona la vita per le sue pecore… Tra non molto sarò chiamato al cospetto del Giudice Eterno. Se non vi trasmetto la verità che ho ricevuto, che cosa gli dirò? Noi vescovi dovremmo tremare al pensiero dei nostri silenzi colpevoli, dei nostri silenzi conniventi, dei nostri silenzi condiscendenti con il mondo”.
Mi risulta perciò incomprensibile come Lei abbia potuto avallare con la Sua firma quel decreto che – abrogando “di fatto” la liturgia della “Miracolosa Traslazione” – ha cancellato d’un colpo sia la verità dell’autenticità della reliquia come anche la verità storica delle Traslazioni Miracolose, nonché ha relegato nell’oblìo sette secoli di storia ecclesiale, che ha avuto proprio nel Santuario Lauretano il centro propulsore della fede e della difesa della cristianità, come dichiarato da tanti Papi, da San Pio V a San Giovanni Paolo II. La stessa data in cui è stato firmato il decreto, il 7 ottobre, ricorda una data spartiacque della storia della Chiesa e dell’Europa, quando, per l’intercessione proprio della Vergine Lauretana, la cristianità poté ottenere la vittoria di Lepanto, con l’arresto dell’avanzata musulmana: e ciò grazie alla recita del Rosario e all’invocazione di tutta l’Europa che fu fatta alla Vergine venerata nella sua “Casa” giunta miracolosamente sul colle Lauretano.
In verità, purtroppo da tanti anni nello stesso Santuario Lauretano già si trasgrediva alla norma liturgica della celebrazione della “Traslazione Miracolosa”, occultandola e trasformandola arbitrariamente nella festa della “Beata Vergine di Loreto”, come ora anche il Suo decreto la definisce, assumendo e legittimando un grave arbitrio dissacratore. Per tanti anni, fin dal 2005, sia per scritto che telefonicamente, come può attestarLe l’ingente materiale documentativo che viene allegato alla presente Lettera, io stesso mi sono attivato personalmente presso il Suo stesso dicastero per un intervento “autoritativo” presso i prelati che si sono succeduti in questi anni sulla cattedra lauretana. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, durante il suo pontificato, accolse sempre con attenzione i miei interpelli ed in vari modi cercò di trovare un modo per far ripristinare il culto liturgico della “Traslazione” del 10 dicembre presso il Santuario Lauretano, purtroppo senza ottenerne dai prelati lauretani l’attenzione e l’obbedienza a lui dovuta. Di ciò, oltre alle documentazioni in allegato, può attestarglielo personalmente Mons. Georg Ganswein, con il quale ebbi modo di intrattenere frequenti contatti in proposito, e attraverso di lui con Benedetto XVI, dal 2005 in poi.
Anche lo scorso anno, il 7 dicembre 2018, alla vigilia della festa della “Traslazione” (ancora tale!), io stesso mi sono presentato personalmente a Roma, presso la Sua Congregazione, chiedendo di Lei proprio per ottenere un intervento “autoritativo” presso il Vescovo di Loreto, al fine di far celebrare il 10 dicembre la festa (a Loreto solenne) della “Traslazione Miracolosa”. Mi ricevette quel giorno un sacerdote, che mi disse di avere nome “don Michele”, il quale mi riferì che Lei non era in Sede per potermi ricevere e che comunque avrebbe provveduto a presentarLe la petizione e i documenti che gli consegnai. Non so se tale consegna sia mai avvenuta, perché non ebbi mai alcuna risposta, per cui ebbi timore che in realtà a Lei nulla fosse stato presentato di quanto da me consegnato e richiesto.
Per tale motivo, con la presente Lettera sono a richiederLe umilmente ma accoratamente di potermi concedere, quando è a Lei possibile, di convocarmi per una Udienza personale, al fine di darmi modo di poterLe illustrare e documentare di persona la storia delle Traslazioni Miracolose della Santa Casa e del “vero culto liturgico” stabilito dalla Chiesa da secoli e secoli e che non è lecito mutare senza motivo.
Richiamando il titolo assegnato all’incontro di Milano per la presentazione del Suo libro “Se questi taceranno, grideranno le pietre”, per “il miracolo” della traslazione della Santa Casa di Nazareth “in vari luoghi”, e infine a Loreto – per opera degli angeli del Cielo – , si potrebbe “quasi” dire la stessa cosa che già ebbe a dire San Simeone a Maria: “… è qui (…), segno di contraddizione” (Lc.2,34). Oggi molti dicono: “Smettete di parlare ancora della miracolosità della traslazione!…”. Ma ad essi si deve rispondere con le parole di Gesù nel Vangelo: “Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre» (Lc.19,39-40). E sono proprio le pietre o, è meglio dire, “le Pareti di pietra” della Santa Casa di Loreto a “gridare”!… e gridano da oltre 700 anni!… E’ incalcolabile il numero di scritti e di libri che sono stati composti ovunque nel mondo, in oltre 700 anni, sulla Santa Casa di Loreto; ed è estremamente significativo, in proposito, come non ci sia mai stato neppure uno, tra i Papi e i Santi che ne hanno trattato, che abbia qualche volta smentito, o anche solo messo in dubbio, “la verità” delle “miracolose traslazioni”. Ma tutti costoro sono passati, come ognuno di noi passerà. Ma la Santa Casa di Loreto è sempre lì: ed è essa stessa che “grida” con le sue “Sante Pareti di pietra” “la verità” riguardo alla sua autenticità, e al modo miracoloso con cui è arrivata a Loreto. Tutti i detrattori e i falsificatori non sono mai riusciti ad abbatterla, mentre chiunque si accosta alle Sante Pareti della Santa Casa di Loreto e alla sua vera storia con animo sgombro da pregiudizi e aperto alla verità, accoglie sempre con gioia e commozione tutti “i veri” studi storici, archeologici e scientifici che hanno sempre attestato concordemente “la verità” di quanto asserito dai “testimoni oculari” degli eventi accaduti oltre 700 anni fa e che è stato poi tramandato ininterrottamente dalla “tradizione orale e scritta”, presso tutti i popoli, e che è stata sempre “approvata” dalla Chiesa in un modo ininterrotto, da oltre sette secoli.
Confido, perciò, per l’alta stima che nutro verso la Sua persona, che anche Lei si vorrà associare a quanti in questi giorni sono sconcertati e amareggiati dal “decreto di mutazione” della festa lauretana del 10 dicembre.
Attendo, perciò, con fiducia la convocazione richiesta, assicurandoLe il mio ricordo nella preghiera, e con devoto ossequio La saluto nel Signore e nella Vergine Immacolata.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Marco Tosatti
9 Novembre 2019 Pubblicato da  26 Commenti --

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