ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 25 ottobre 2019

“Si vedrà”

In preghiera a Roma, per riparare

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Cari amici di Duc in altum, come ricorderete, dopo il rito idolatrico e, a mio giudizio, satanico che si svolse nei giardini vaticani, scrissi nel mio blog un articolo che si chiudeva con una richiesta: si troverà qualcuno nella Chiesa disposto a riparare? Com’era facile immaginare, nessuna porpora si è mossa. Si è mosso però don Alessandro Minutella, prete ufficialmente scomunicato, che ha promosso per domani, sabato 26 ottobre, a Roma, una preghiera di riparazione. So benissimo che, sotto tanti aspetti, don Minutella è considerato un personaggio controverso. Personalmente – sarò sincero – mi ritrovo sempre di più nelle sue posizioni, e lo dico anche se scandalizzerò un sacco di gente. Pazienza. Sta di fatto che contro la “cupola” che ha portato i riti idolatrici e diabolici a Roma si è mosso solo lui, e si è mosso da cattolico, proponendo la recita di un Rosario e la celebrazione di una Messa di riparazione. L’appuntamento è alle ore 16 all’Hotel Pineta Palace, in via San Lino 35, a Roma. Sento già le critiche: Valli è diventato un minutelliano. No, Valli vuole restare cattolico. Siamo in battaglia, e in battaglia occorre unire le forze contro il comune nemico.
A.M.V.  

LE MIE SCUSE A STILUM CURIAE. SONO UN INGENUO. MA IL VATICANO AFFONDA NEL RIDICOLO.


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, troll e fastidiatori abituali, vi devo delle scuse. Volete sapere quanto può essere ingenuo, pieno di fiducia nell’umana natura, anche quella dei gesuiti, anche quella di certi ecclesiastici e di qualche papa chi vi scrive? Ora lo sapete. Ieri, quando ho letto il lancio di I-Media, ho pensato: daje! Forse qualche cosa sta succedendo! Tutte le preghiere per lui hanno funzionato! Il Pontefice ha capito che quello che stava succedendo intorno, sopra, sotto e dietro di lui era un po’ troppo, e lo ha espresso.
Vi ricordate? Il lancio diceva così: <Papa Francesco, “in quanto vescovo di Roma” chiede “perdono” a quelli che sono rimasti offesi dalle statuette gettate nel Tevere. Queste erano state esposte “senza idolatria” in una chiesa vicina al Vaticano, ha ricordato>.
Offesi dalle statuette, gettate nel Tevere; non dal lancio delle statuette nel Tevere; e questa formulazione mi ha tratto in inganno, ed essendo, come vi dicevo, a dispetto dell’età, delle fregature prese e dei capelli bianchi sempre disposto a vedere il bene negli altri, ho interpretato la frase come delle scuse ai cattolici, che hanno visto nella sua diocesi – vescovo di Roma – strani oggetti, strane cose e strani comportamenti.
Invece…ecco il comunicato che il pontefice ha pronunciato:
“Buon pomeriggio, vi vorrei dire una parola sulle statue della pachamama che sono state tolte dalla chiesa nella Traspontina, che erano lì senza intenzioni idolatriche e sono state buttate nel Tevere. Prima di tutto questo è successo a Roma e come vescovo della diocesi io chiedo perdono alle persone che sono state offese da questo gesto.
Poi comunico che le statue, che hanno creato tanto clamore mediatico, sono state ritrovate nel Tevere. Le statue non sono danneggiate.
Il Comandante dei Carabinieri desidera che si informi di questo ritrovamento prima che la notizia diventi pubblica. Al momento la notizia è riservata e le statue sono custodite nell’ufficio del Comandante dei Carabinieri italiani.
Il Comando dei Carabinieri sarà ben lieto di dare seguito a qualsiasi indicazione che si vorrà dare circa la modalità di pubblicazione della notizia e per le altre iniziative che si vogliono prendere a riguardo, ad esempio, riferisce il comandante, “l’esposizione delle statue durante la Santa Messa di chiusura del Sinodo”, si vedrà. Io delego il Segretario di Stato che risponda a questo.
Questa è una bella notizia, grazie”.

Vorrei farvi notare un paio di punti. Primo: senza intenzioni idolatriche. Ma nello stesso comunicato dei carabinieri, come vedrete, è scritto che le statue erano state “sottratte da un altare laterale della predetta chiesa ove erano utilizzate per la preghiera dall’ ”Equipe Itinerante”. Venivano utilizzate per la preghiera ma non c’era intenzione idolatrica? Come conciliare queste due affermazioni così discordanti?
Poi sfioriamo il ridicolo (e forse più) quando si attribuisce al comandante dei Carabinieri, virgolettandolo, l’idea che ci possa essere , “l’esposizione delle statue durante la Santa Messa di chiusura del Sinodo”.
Ambiguamente, dice il pontefice, “si vedrà”; e scarica la patata nelle mani del Segretario di Stato. Perché? Non è lui il capo? Qui di seguito trovate ciò che dicono i carabinieri.
In seguito, il Comando dei Carabinieri ha diffuso un comunicato sul recupero effettuato in cui si legge:
“I Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro, nel corso delle indagini guidate dal Coordinatore del Gruppo Tutela Patrimonio Culturale della Procura di Roma, Procuratore Aggiunto Dott. Angelantonio Racanelli e dal Sost. Proc. D.ssa Maria Bice Barborini e connesse con il furto di statuette accertato nella mattinata del 21 ottobre all’interno della Chiesa di Santa Maria in Traspontina di Via della Conciliazione in Roma, hanno recuperato 3 dei manufatti asportati, raffiguranti una “donna incinta”.
Le stesse dopo essere state sottratte da un altare laterale della predetta chiesa ove erano utilizzate per la preghiera dall’ ”Equipe Itinerante” – gruppo cattolico con sede in Sudamerica che prende parte al Sinodo sull’Amazzonia in atto in Vaticano – erano state gettate nel Tevere da Ponte Sant’Angelo.
Le indagini proseguono”.
E infine, vorrei mostrare ancora una volta una foto. Quella della prostrazione –negata in confereza stampa – che è avvenuta nei giardini vaticani, sotto gli occhi del pontefice, davanti a quell’armamentario di pachamame, terra, priapi etc. ma senza intenzioni idolatriche. Ma quando frati suore e preti fanno così, è per sgranchirsi, fare ginnastica, o cercare qualcosa che è caduto per terra? E questo anche in risposta a certi colleghi, in particolare delle agenzie internazionali, che sostengono che le critiche al Sinodo sono precostituite. Anche l’indecenza intellettuale e il servilismo verso i Potenti dovrebbero conoscere limiti. E non prostrarsi davanti alle Pachamama.
Marco Tosatti
25 Ottobre 2019 Pubblicato da  2 Commenti --


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