ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 26 dicembre 2019

Futuro senza vescovi

Il vescovo promuove il Gesù bambino nero: "Non c'è futuro senza integrazione"

Don Corrado Lorefice sponsorizza il bambinello di colore: "Non può esserci futuro senza l'integrazione delle diversità"

Ancora polemiche dopo la decisione dell'arcivescovo Corrado Lorefice di esporre un bambinello di colore sull'altare della cattedrale di Palermo: l'iniziativa era volta a sensibilizzare i fedeli sul tema dell'accoglienza dei migranti.
Dal corridoi centrale si è formata una piccola processione composta da otto bambini e bambine (sei italiani e due stranieri) vestiti di bianco e di blu, dietro cui vi erano un uomo italiano e una donna di colore che reggevano e mostravano la statuetta di Gesù con una carnagione scura, portata poi fino alla postazione del don che - dopo averla mostrata alla folla - l'ha baciata e l'ha consegnata a uno dei sacerdoti concelebranti.
Successivamente i bambini hanno posto le luci e le corone natalizie nei pressi del bambinello, ai cui piedi è stato messo il libro del Vangelo aperto alla pagina che annuncia la nascita di Gesù in una mangiatoia. Alcuni missionari che operano in Tanzania l'hanno regalato al monsignor Filippo Sarullo in occasione del 25esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale.

"Restiamo umani"

È stato proprio l'arcivescovo Lorefice a volere che la statua venisse deposta davanti all'altare in segno di accoglienza verso la comunità straniera della città: "Questo bambinello vuole provocare una riflessione contro tutte le forme di razzismo e aiutare a comprendere che la diversità arricchisce reciprocamente e che non può esserci futuro senza l’integrazione delle diversità". Il don ha poi voluto riprendere le parole di Papa Francesco: "Siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. Abbiamo estremo bisogno, stasera, che tu riveli in noi la tua semplicità avvicinando noi, anzi la chiesa e il mondo tutto, a te". E ha colto l'occasione per dire la sua anche per quanto riguarda la "concorrenza spietata" tra governi, chiese, popoli, famiglie e parrocchie: "Chi è il più grande tra di noi? Il mondo è piagato da ferite dolorose perché il suo grande morbo è: chi è il più grande?".
Lorefice più volte ha accolto le navi che portavano a Palermo centinaia di migranti soccorsi in mare. Tra le iniziative più discusse l'ospitalità data a una donna migrante con il suo bambino nei locali della Curia. Inoltre regalò un libro di Papa Francesco all’equipaggio della nave Mare Jonio del progetto Mediterranea mediante cui aveva ribadito il proprio sostegno alle loro attività svolte in mare: "Sono con voi".

Immigrazionismo: quando l’ANSA cambia i titoli

Questa si che è una notizia.
Stamane vedo un articolo sull’ansa, sull’omelia del Papa. Era esattamente sul mio chiodo fisso: noi siamo nel dare e avere, ma Dio* arriva gratis. E continuava così per tutto l’articolo. Poi l’ho mandato a due contatti e me lo sono tenuto per rileggerlo meglio dopo ed eventualmente redistribuirlo.
Il titolo era:

Papa nella Messa della notte di Natale: Logica mondo è dare-avere, Dio arriva gratis

E continuava:
“Mentre qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, Dio arriva gratis.”  E giù con parole che non potrei ripetere ma che assomigliavano terribilmente al mio chiodo fisso. 
Riprendo il link adesso e con grande sorpresa vedo che è stato cambiato il titolo e il contenuto:
Indovinate come è stato cambiato il titolo?

“Papa: difesa e sostegno a migranti, vittime dell’ingiustizia”

E tutta la prima parte dell’articolo sull’accoglienza dovuta ai migranti. Il tema originale adesso è relegato alla fine e neanche più elaborato come prima, solo che avendolo letto inizialmente di fretta, non ho potuto fare un raffronto preciso.
La prova che l’articolo è stato cambiato è data dall’indirizzo web dell’articolo che porta ancora il  titolo precedente:
Siamo messi così: propaganda a gogo sul toto immigrazione, che più che un atto di generosità, è una propaganda che risponde a un piano ben preciso: quello di toglierci tutti i diritti di salute, casa, pensione, lavoro, perché mentre a noi tolgono completamente la sovranità monetaria, e prossimamente anche quella fiscale, è a noi che fanno pagare “generosamente” l’accoglienza: minimo 13 milioni al giorno, come calcolo minimalista.
Io ad esempio dovrei avere diritto all’esenzione ticket, ma non ce l’ho, continuo a essere oppressa da un fisco che è un crimine contro l’umanità italica e assimilata, e sarò come tantissimi esclusa dai diritti pensionistici perché avrei dovuto pagare all’INPS un riscatto fuori di testa quando sono arrivata in Italia – noi italiani quando reimmigriamo nel nostro paese non abbiamo diritto a niente, solo a sputi in faccia – e anzi ci vengono a chiedere i rimborsi dovuti dai parenti deceduti per presunti cattivi calcoli loro o loro ritardi ! Mentre per l’INPS conosco casi a gogo, e la Francia è messa sotto sopra per questioni pensionistiche visto che si cominciano a intaccare i loro diritti (e i francesi non molleranno!),  noi diventiamo sempre più precari  per spingerci a cedere i nostri beni – che con il MES verranno pure ulteriormente svalutati – c’è chi per il solo fatto di essere clandestino ha diritto a una carta sanitaria per essere curato gratis anche i denti, tutto, comrpesa la  profilassi.
Non che non si debba avere diritto alla salute tutti, ma TUTTI dovrebbero averne diritto e gratuitamente, almeno sotto certe soglie, non i clandestini si, ma gli italiani no!! Conosco persone che non si curano i denti, costa troppo, e che prima di fare le analisi ci pensano dieci volte perché costano, e che poi quando hanno bisogno di fare certi esami non li fanno o troppo tardi, perché le file sono troppo lunghe.
Ma con la scusa che “non ci sono i soldi” detta accoglienza viene detratta dai nostri “diritti”. Accoglienza non dei migranti normali, ma dei clandestini, quelli che Australia, Francia, Belgio, Austria, Olanda e tutti i paesi del mondo tranne gli africani, considerano fuori legge, usufruiscono  di più diritti sanitari che non i cittadini indigen(t)i.
http://www.programmaintegra.it/wp/risorse/schede-tematiche/salute/lassistenza-sanitaria-degli-stranieri-irregolari/).
Non ci vuole tanto per capire che l’immigrazionismo è un fatto ideologico voluto dalla finanza apolide internazionale per terminare il bel lavoro che hanno fatto sul nostro paese: spossessarci dell’IRI e del comparto industriale nazionale, per sostituire quello che sarebbe stata la multinazionale di stato più ricca del mondo entro il 2023 – dixit studio dell’OCSE – con le altre sorellastre, quelle private, oberarci di sensi di colpa per avere secondo la stessa ideologia “speso troppo” negli anni 70 e 80, ucciderci i personaggi di spicco che davano fastidio, Mori, Mattei, Falcone e Borsellino, tra i più insigni, e così via dicendo adesso tocca a piccoli commerci, artigiani, proprietari e tra un po’ toccherà a notai,  liberi professionisti e a tutti coloro che sono considerati “privilegiati”, parlamentari compresi, alla fine divoreranno anche i magistrati,  molti dei quali complici della finanza e dell’immigrazionismo, pensano che loro “se la caveranno”.
Comunque sia, quello a cui abbiamo assistito oggi è propaganda in atto. Ai piani alti, all’UNHCR hanno deciso che noi – Italia- “per denatalità” abbiamo “bisogno” di importare circa 400000 immigrati l’anno, scritto nero su bianco in tutta una serie di papers, studi e documenti prodotti negli anni! Invece di pensare a incoraggiare la maternità, gli asili nido, la domanda interna, il pil, e tutte quelle misure da noi considerate l’abc per rilanciare la crescita, no, costoro pensano di strozzarci di austerity e poi di riempirci di africani, cinesi ecc, che a loro volta scappano – o provengono – da paesi che crescono al 6% ma di cui non possono godere appieno – perché a goderne devono essere i coloni –  affinché noi che cresciamo allo 0.2% cediamo ancora gli ultimi “schifosi” privilegi che ci rimangono per essere nati bianchi e nella parte “ricca” del mondo, che poi sono i diritti basilari dell’uomo, una casa, un lavoro, una pensione, vitto, salute, istruzione, maternità, che noi avevamo ereditato corredati di un patrimonio messo in valore dai  nostri avi.
Tutto questo perché a chi sfrutta l’Africa, e la sfrutterà sempre di più, fa piacere che alcuni paesi africani  vengano svuotati demograficamente, due piccioni con una fava si possono colonizzare meglio facendone scappare i giovani e la classe media europea abbassa la cresta, non rischierà di andare a fare, diciamo così, competizione con l’elite del mondo. Poi con l’ECO la nuova valuta che sostituirà il franco CFA, e che toglie le riserve alla Francia, significa solo che l’elite francese si prende la torta per sé e invece di cederla al Tesoro francese – come avviene da 75 anni – e quindi putativamente al popolo francese,  la suddividerà direttamente con i suoi amichetti sinorotschildiani, visto che l’ECO sarà agganciato a un paniere di valute di cui il remnimbi.
Brutte notizie sotto il sole in questo Natale.
Se non ci mettiamo a rompere il tabu del divieto di circolazioni parallele, e che varie valute non solo possono ma devono coesistere e convivere a diversi livelli di produzione e di competenza (nazionale, regionale, comunale, europeo e internazionale), fino a quando considereremo la moneta coincidente con il debito/credito, fino a quando accetteremo di farcela prestare da un cartello finanziario privato che nulla c’entra con noi, fino a quando non capiremo che la moneta è questione di creazione di comunità inter nos e non reimpareremo a pensare con il “noi” invece che con l’io, e che dobbiamo picconare  l’euro, Maastricht, Fiscal Compact, Mes, Unione bancaria ecc  e questa Unione europea con gli argomenti d’oro che ho via via esposto negli anni, fino a quando non avremo chiaro il quadro nel quale ci troviamo né dove ci vuole portare l’elite – stablecoin con microchip, passando dalla cashless – non sarà possibile nessuna salvezza per il nostro paese. Peggio, nessuna salvezza per l’umanità.
Buon risveglio a tutti.
E Buon Natale
Nforcheri 25/12/2019

I NOSTRI VALORI 


Libro di testo adottato in Belgio per l’educazione sessuale a bambini di 10 anni: sensoa.be/materiaal/het- 




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Il Natale e quella blasfema corsa alla dissacrazione


Ormai è un classico. A Natale non manca mai qualche intelligentone che prende spunto dalla nascita di Gesù per dissacrare e spingersi fino alla blasfemia. Pensano così di essere molto moderni e alternativi, senza rendersi conto del fatto che non c’è niente di più trito e ritrito della dissacrazione.
Nei giorni scorsi abbiamo visto la festa intitolata “Immacolata con(trac)cezione”, con la Madonna circondata dai preservativi, e poi l’immagine di Gesù presentato come un pedofilo eccitato davanti a un bambino, e poi il film “satirico” con Gesù gay.
Gira e rigira, in questi casi si fa sempre riferimento al sesso. Gli intelligentoni di turno, che vogliono mostrarsi tanto emancipati, hanno evidentemente un chiodo fisso, e si comportano come quei bambini piccoli che per mostrarsi grandi dicono “cacca” e “pipì” a sproposito.
E poi ecco Roberto Saviano, che posta un’immagine della Santa Vergine Maria per la quale non riesco a trovare aggettivi. L’immagine mostra Maria nel pieno del parto, in preda al dolore, con le cosce aperte, sostenuta da Giuseppe. E Saviano dice: “Stanotte la nascita di un bambino, nato tra contrazioni, dolori e sangue, come tutti. Da una madre carica di una responsabilità troppo grande, come tutte le madri. Con un padre spaventato, incerto su ciò che è giusto fare, come tutti i padri. Nato povero, in una famiglia costretta dalla burocrazia del censimento a un viaggio sfiancante. Celebro la nascita del Gesù uomo che, come tutti, viene scaraventato senza chiederlo nella vita e che, a guardarlo così, mi fa sentire meno solo. Buon Natale!”.
Se l’immagine è offensiva e blasfema, trovo il commento assurdo, e non mi sembra neanche il caso di spenderci troppe parole.  Ciò che mi preoccupa è che questo desiderio smodato di ridurre Gesù alla sola dimensione umana, di certo non nuovo e tipico di molti non credenti in realtà ossessionati dalla figura di Cristo, trova oggi nuovo slancio a causa della predicazione di una Chiesa che, a sua volta, fa di tutto per nascondere la dimensione divina di Gesù.
Non lesiniamo le preghiere di riparazione. E di nuovo buon Natale!
A.M.V.

Bergoglio pubblica sui social ​croce con il giubbotto salvagente

Papa Francesco ha voluto pubblicare sul suo profilo Twitter l'immagine di una croce che indossa il giubbotto salvagente donatogli da Mediterranea Saving Humans

Papa Francesco ha esposto all'ingresso del Palazzo Apostolico in Vaticano il crocifisso che "indossa" il giubbotto salvagente - recuperato alla deriva nel Mediterraneo centrale il 3 luglio 2019 - donatogli da Mediterranea Saving Humans.
Su Twitter il Pontefice ha pubblicato l'immagine ricordando che la croce è insieme segno di morte e di salvezza. Sono questi simboli di sofferenza, esposti in Vaticano nel Cortile del Belvedere, al centro del discorso rivolto da Papa Francesco ai profughi arrivati recentemente da Lesbo, in Grecia, con i corridoi umanitari. Il giubbotto, consegnato da un gruppo di soccorritori, "è appartenuto ad un migrante scomparso" in mare lo scorso mese di luglio. La croce, aggiunge il Papa, è trasparente ed esorta a guardare “con maggiore attenzione e a cercare sempre la verità"; ed è anche luminescente, "perché vuole rincuorare la nostra fede nella Risurrezione". l giubbotto e la croce, spiega il Pontefice, ci ricordano che dobbiamo tenere aperti gli occhi e il cuore. Non dobbiamo restare indifferenti davanti a morti causate dall’ingiustizia. "Già, perché è l’ingiustizia che costringe molti migranti a lasciare le loro terre. È l'ingiustizia che li obbliga a attraversare deserti e a subire abusi e torture nei campi di detenzione. È l'ingiustizia che li respinge e li fa morire in mare", spiega il Pontefice.
Una simbologia forte quella adottata da Papa Francesco per aprire una riflessione sulla necessità di aprire i porti ai migranti e a tutti coloro che ne hanno bisogno. "Salvare ogni vita umana - sottolinea il Santo Padre - è un dovere morale che unisce credenti e non credenti. Come possiamo non ascoltare il grido disperato di tanti fratelli e sorelle che preferiscono affrontare un mare in tempesta piuttosto che morire lentamente nei campi di detenzione libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile. Come possiamo rimanere indifferenti di fronte agli abusi e alle violenze di cui sono vittime innocenti, lasciandoli alle mercé di trafficanti senza scrupoli. Come possiamo passare oltre, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano, facendoci così responsabili della loro morte. La nostra ignavia è peccato!", tuona Papa Francesco che sottolinea come un giorno "Dio ce ne chiederà conto".
"Non è bloccando le navi che si risolve il problema - aggiunge il Pontefice - bisogna impegnarsi seriamente a svuotare i campi di detenzione in Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni possibili. Bisogna denunciare e perseguire i trafficanti che sfruttano e maltrattano i migranti, senza timore di rivelare connivenze e complicità con le istituzioni".
Le tre blasfemie (rosse) di Natale



Questo dannatissimo mestiere di cronista, ché l’attualità ti muore sulle dita mentre la batti alla tastiera. Specie se parli dell’imbecillario di sinistra, che meno voti piglia e più cazzate mitraglia. Ecco dunque un aggiornamento alle palle di Natale, perché proprio in questo santo giorno se ne sono sentite di nuove, tali da far stramazzare l’albero.
1. Prima minchiata, l’eresia marcionita di Dacia Maraini, quella che “andava in Africa con Moravia a pestar merde d’elefante”, come la fulminò il grandissimo Sergio Saviane. L’ultima megamerda l’ha pestata sul Corriere con uno strampalato catechismo for dummies, che tradotto sarebbe per scemi, che tradotto sarebbe per sardine: paragonate, quest’ultime, al secondo avvento, un Gesù Cristo con la faccia non tanto sveglia del sardino Mattia; un bestemmione esagerato, che, se avessimo un papa a Roma, sarebbe da anatema immediato, ma Bergoglio, che le sardine ovviamente le benedice, era intento a parlare di una cosa inedita, i migranti, che proprio in Italia sarebbero penalizzati da indifferenza e cattiveria. In Italia. Ma torniamo a bomba: messa in croce da una valanga di attacchi, sacrosanti, l’antica Dacia ci ha messo una pezza perfino peggiore del buco. Dacia, l’intellettuale col bagaglio culturale di una utilitaria. Amen.
2. La seconda eresia era quella di Ario, e l’ariano qui, figuratevi, è l’immancabile Roberto Saviano, il quale, facciamola breve, si spinge oltre e, in uno dei suoi soliti tweet didattici, che ti fanno cascare per terra le palle e tutto, nega tout cour la natura divina del Bambinello, la cui Madre avrebbe partorito tra le contrazioni e via delirando. A Saviano l’unica scorta che servirebbe è quella contro le puttanate, possibilmente non pagata da noialtri. E qui, come bagaglio culturale, siamo a quello di un “Ciao”, il motorino.
3. Ma ecco la vera libidine: il critico artistico Tomaso con una emme Montanari, forse al termine di un insidioso pranzo alcoolico, twitta deliri sul Dio compagno che canta Bella Ciao. Già così ce ne sarebbe abbastanza per lapidarlo, ma Tomaso, che è un grosso intellettuale, dal bagaglio intellettuale di un tir, però vuoto, vuole strafare e cinguetta di un Dio che “sente dentro di se il potere della morte”. Così, senza accento, olè: la sinistra, oltre che elettoralmente, ha deciso di suicidarsi anche grammaticamente. E questi sarebbero i colti, i sapienti, i raffinati. Erogatori di bestialità all’ingrosso e all’ingrasso. A Natale, Dacia, Roberto e Tomaso: e sei in pole position.
Max Del Papa, 26 dicembre 2019

Papa Francesco, Alessandro Meluzzi e un meme ferocissimo: "Immigrato, religione di Stato"



In questi giorni di festa, Alessandro Meluzzi è più scatenato che mai contro Papa Francesco. Un paio di giorni fa la vignetta in cui il Pontefice veniva addirittura accostato al Demonio. Ora, Meluzzi raddoppia. Lo fa rilanciando quanto potete vedere nel suo tweet, qui sotto. Una sorta di meme il cui protagonista è Papa Francesco. Titolo: "La nuova hit di Checco Bergolgione!", ovvio il riferimento al tanto discusso brano Immigrato di Checco Zalone. E nel disegno ecco un Pontefice sorridente che canta: "Immigrato, mi sollevi tutto il fatturato. Immigrato, mi diventi religione di Stato!". Meme che nonha bisogno di particolari spiegazioni: Alessandro Meluzzi, insomma, picchia ancora durissimo.



































https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/13547861/papa-francesco-alessandro-meluzzi-immigrato-religione-stato-meme.html


SUOR GERTRUDE: GIOACCHINO DA FIORE HA EPIGONI IN VATICANO?

26 Dicembre 2019 Pubblicato da  35 Commenti --


Marco Tosatti

Cari Stilumcuriali, Natale ci ha fatto una sorpresa gradita: dopo molti mesi di silenzio ci ha scritto Suor Gertrude, per ricordarci le radici antiche (oltre a quelle più recenti) delle cose che stiamo vivendo nella Chiesa del terzo millennio. Una riflessione molto interessante. Buona lettura.

§§§

Gentile dottor Tosatti, pur essendo in clausura ho avuto dispensa per leggere i giornali e conseguentemente sono venuta a conoscenza delle ultime “innovazioni teologiche” della nostra Santa Chiesa. Per molti che vivono nel mondo non sono facili da interpretare.
Per chi ha maggior dimestichezza con le letture spirituali e gli autori spirituali, forse sì.
Con “estrema umiltà” propongo ai suoi lettori di scoprire Gioacchino da Fiore per capire il pontificato di Papa Bergoglio.
Darei solo alcuni stimoli per provocare riflessioni.
Gioacchino da Fiore era un monaco cistercense (1130-1202) che elaborò la tesi secondo cui il mondo vivesse tre ere.
L’era del Padre (antico testamento) piuttosto rigida di morale, che non lasciava troppe libertà all’uomo.
L’era del Figlio (nuovo testamento) meno rigida, ma ancora intrisa di materia e non libera totalmente.
Ed infine l’era dello Spirito Santo, finalmente libera e spirituale. Questa era sarebbe stata l’era della pace. Alla chiesa dei simboli (Cristo) sarebbe successa la chiesa della REALTÀ, la Chiesa gerarchica sarebbe stata sostituita dalla Chiesa dello Spirito (di Misericordia). Credo sia interessante soffermarsi su questi tre passaggi.
Prego notare che si innamorarono di questa tesi prima i francescani poi i gesuiti.
I francescani la considerarono nella loro regola, facendola persino propria nel loro Ordine. Questa tesi fu sposata recentemente anche dal teologo gesuita De Lubac; e poi dal teologo gesuita Karl Rahner.
Recentissimamente anche dal teologo Leonardo Boff, amico e consigliere del Papa regnante.
Secondo Rahner, questa tesi significa che è Cristo che deve conformarsi al mondo, non il contrario.
Boff va oltre, e spiega che si deve andare oltre Cristo e si deve abbracciare l’era dello Spirito Santo (secondo Gioacchino da Fiore), perché lo Spirito Santo “soffia dove vuole…”. Ed ecco quindi che ci si deve dimenticare dei Vangeli ed ascoltare il – segno dei tempi -, la realtà famosa.
E se questi – segni dei tempi ee realtà – contraddicono Cristo, tanto peggio per chi lo ascolta e ignora il segno dei tempi e la realtà.
Una realtà siffatta chiede di superare i dogmi, la tradizione, il valore dei Sacramenti. Chi insiste a farlo è bigotto e fariseo.
Nella mia umiltà non oso fare conclusioni. Le lascerei ai suoi lettori.
Suor G.




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