ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 27 dicembre 2019

“L’uomo non vive che nella fede”

Caro lettore stanco ed esasperato, ecco perché non devi cedere allo scoraggiamento. Mai abbandonare la Messa e i Sacramenti!


Cari amici di Duc in altum, quando, il 23 dicembre, ho pubblicato la lettera di un lettore stanco ed esasperato a causa dell’attuale situazione della nostra amata Chiesa cattolica, non pensavo che sarei stato investito da un diluvio di risposte e reazioni. Ringrazio chi ha scritto e vi propongo qui una selezione, necessariamente sintetica, dei commenti ricevuti. Mi sembra molto significativo che il tutto sia nato dalla lettera di un comune fedele, che ha saputo ben interpretare i sentimenti di numerosi cattolici disorientati e amareggiati. Credo che la circostanza dovrebbe fornire un insegnamento a tanti nostri pastori, che amano parlare dell’ascolto ma lo praticano poco. C’è un’ampia fetta di Chiesa che esprime una grande stanchezza e un forte disagio. Ma è molto bello che dai fratelli nella fede arrivi nello stesso tempo un incoraggiamento a quel lettore esasperato. Ha scritto don Divo Barsotti: “L’uomo non vive che nella fede”.
A.M.V.

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Gentilissimo Aldo Maria , ho letto col cuore stretto la lettera di quel lettore disgustato dall’attuale situazione della Chiesa. Lo capisco e vorrei aiutarlo a ritrovare se stesso in Gesù. Vorrei aiutarlo a non abbandonare la fede e a fargli capire che la fede è Gesù. La vera Chiesa è Gesù e non l’attuale istituzione che vediamo autodistruggersi in questi tempi duri e difficili. Vorrei anche dire a quel lettore di credere in Gesù e non nell’uomo. L’uomo va solo amato e perdonato e aiutato. Gesù disse e dice ancora: “Guai all’uomo che confida nell’uomo!”. Io amo l’umanità intera, ma mi fido solo di Gesù. In chiesa vado per non dispiacere a Gesù e prendo solo il buono che vi trovo, mentre rigetto tutto ciò che mi disgusta. Quindi non mi faccio condizionare dagli atteggiamenti di colui che invece di confermare i fratelli nella fede e di condurre le pecore a Dio ci sta conducendo in mezzo ai lupi. Voglio fare coraggio a quel lettore. E un saluto a lei, con stima e affetto di credente in Dio e amante di Maria santissima e del Cielo.
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Caro Valli, all’autore della lettera si può rispondere che quando la Chiesa è sfigurata bisogna rimanere lì, nella fede, per piangere con Gesù, amarlo nella fede e tenergli compagnia. Perché Lui continua a esserci, in particolare nei sacramenti e nella sua Parola. Non lasciamolo solo. Poi il dramma che stiamo vivendo non ci deve fare dimenticare che esistono ancora sacerdoti santi.
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Caro Valli, è molto triste apprendere che la confusione imperante nella Chiesa cattolica può spingere qualcuno a disertare la Santa Messa e i Sacramenti. Capisco lo sconforto del lettore, che è anche il mio, ma l’unico che può salvare la Chiesa è Gesù Cristo, che l’ha fondata; quindi non dobbiamo smettere di pregarlo e di frequentarlo nei Sacramenti.  Il Diavolo vuole proprio questo, che ci abbandoniamo alla disperazione.
Personalmente, mi costringo a credere che alcuni nostri pastori, a dir poco sconcertanti, si comportino così in buona fede, convinti di avvicinare i “lontani”. Sappiamo bene che, invece, avviene l’esatto contrario, ma il nostro compito principale rimane “combattere la buona battaglia e conservare la Fede”.
Quando, durante le Sante Messe nella mia parrocchia, ascolto o vedo cose che non mi piacciono, offro al Signore il mio dispiacere. Consiglio al lettore di fare altrettanto e, se ne ha la possibilità, di cercare e trovare chiese in cui le Sante Messe non assomiglino a degli happening. Sono convinta che molti sacerdoti nutrano i nostri stessi dubbi, anche se non possono scoprirsi più di tanto.
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Gentilissimo dottor Valli, ho letto con profonda compartecipazione la lettera del fedele stanco e sconfortato. Anch’io di recente ho mancato di partecipare a numerose Messe, stanca di ascoltare omelie di contenuto politico-sociale, di essere rimproverata perché abbiamo portato in chiesa pochi viveri per i poveri e perché facciamo ancora il pranzo di Natale senza sentirci in colpa per tutti i mali del mondo; stanca di sentire affermare che l’Eucaristia è “Cristo che si fa pane per sfamare i poveri”.
Da poco però ho scoperto una Messa diversa. È stata una rivelazione: liturgia tradizionale, raccoglimento, Cristo al centro. Perciò a questo fedele rispondo: Cristo è sempre là che ci aspetta, e tramite la Provvidenza ci chiama. Non dobbiamo disperare, perché il suo stesso Natale ci racconta che Egli è venuto proprio nella notte per portare la luce. E continuerà a farlo.
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Fratello, non cadere nel tranello. Satana ti e ci vuole allontanare dalla Fede. Non farlo. Tu hai scelto Dio onnipotente. Anch’io sono molto triste e addolorato per quello che succede ma san Paolo dice che è bene che le eresie si manifestino. Quando le eresie sono nascoste è difficile stanarle e curarle, maq uando il marciume si manifesta il foruncolo si può operare. Per te e per me tutto ciò vuol dire he la nostra Fede è messa alla prova. È venuto il momento di amare Dio con tutta la nostra anima, di migliorare il nostro rapporto con Dio, pronti a dare la vita. Quindi ne usciremo rafforzati. I Sacramenti per ora non sono toccati: il sacerdote, anche se peccatore come noi, ha la grazia nonostante tutto di assolvere, consacrare. Siamo chiamati a farci santi: a noi laici non è chiesto altro. La Madonna non predicò, non insegnò, non guarì gli ammalati, ma in Cielo viene prima di tutti i sacerdoti, i papi, i consacrati. Quindi non allontanarti dalla Fede perché il tuo allontanamento è proprio ciòquello che vuole il Demonio. Trova persone fedeli con le quali condividere la dottrina e la carità come Dio vuole. Da soli siamo fritti. Un abbraccio.
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Capisco l’amarezza del lettore. Allora provi la Messa in rito antico autorizzata dal Summorum Pontificium. Mai, assolutamente, disertare la Messa: non si vince un male con un altro male.
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Mi trovo totalmente d’accordo su molte cose che scrive questo signore, ma su una no. È proprio ora, in presenza di questa Chiesa, che dobbiamo rinforzare sempre più la nostra Fede pregando e leggendo ancor più le parole di Dio, di Cristo, tutte le sacre Scritture, attaccandoci alle parole e alle catechesi di santi uomini come papa Wojtyla, papa Ratzinger e tutti quelli che sono stati illuminati da Dio! Solo così Dio vincerà e noi con lui!
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Gli inferi non prevarranno. Nemmeno io sopporto alcune celebrazioni; nella liturgia si eseguono canti talmente ridicoli e fuori luogo che a volte mi tappo le orecchie. Durante l’omelia se sento sciocchezze stacco la spina e dico mentalmente il rosario. Se siamo certi che la Messa è valida, pensiamo solo all’Eucaristia: viste le premesse, potrebbero davvero arrivare tempi in cui sarà difficile anche solo trovarla. Teniamo fermo il nostro timone (di tradizionalisti bigotti, come ci vedono i più) e preghiamo che il Signore affretti il suo ritorno.
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Se stai lontano dai Sacramenti, e proprio il giorno di Natale, non hai superato la tentazione. Ascolta lo Spirito Santo e corri al banchetto che è Gesu’ per Te, e per chi lo vuole ricevere nel suo cuore.
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Penso che quando anche un solo cattolico si ritrova deluso e sfiduciato, con “un pugno di mosche in mano”, la Chiesa è la principale responsabile. Poiché non ha servito e seguito Gesù Cristo, il Padre non la onorerà. Una domanda: questa nuova Chiesa adora il Padre oppure il papa attuale?
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D’accordissimo con te, caro lettore. Neppure io quest’anno andrò a Messa. Anzi, penso che me ne resterò alla larga per un bel po’, per tutte le ragioni che tu hai esposto, e perché ho il dubbio atroce che chi non conferma i fratelli nella Fede non può essere riconosciuto come successore di san Pietro.
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Probabilmente caro Valli anche lei dovrebbe farsi un esame di coscienza. Se una persona, chiaramente disorientata, dice queste assolute esagerazioni sulla Chiesa attuale, e si priva dell’eucarestia, è colpa anche sua e di alcuni altri giornalisti che hanno fatto della ipercritica al papato di Francesco l’unica ragione del proprio lavoro.
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Papa e sacerdoti sono uomini e come tali commettono errori. Bisogna pregare per loro e non allontanarsi dai Sacramenti. Conosco sacerdoti che vivono il Vangelo profondamente. Quelli che sbagliano non devono essere motivo di un nostro allontanamento.
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Gli uomini, e i papi, passano, ma Gesù Cristo non passerà mai. Non si può abbandonare nostro Signore per le delusioni che ci procurano gli uomini, anzi è proprio nei momenti di maggior sconforto che i Sacramenti ci avvicinano di più a Lui.
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In Chiesa non si va per il papa, i cardinali, i vescovi, i preti eccetera, ma perché li c’è Cristo Sacramento che mi dà vita e speranza e sostegno per vivere con responsabilità in questa Chiesa così com’è, e pregando per essa perché annunci la presenza di Gesù in mezzo a noi.

Il gesto choc nel presepe: tagliata la testa del Bambin Gesù

Alcuni vandali hanno decapitato la statua di Gesù sistemata nel presepe davanti alla parrocchia di Arbus. La comunità è sotto choc


Tutta la comunità di Arbus è sotto choc: il presepe che era stato allestito davanti alla chiesa parrocchiale del piccolo Comune sardo non solo è stato danneggiato.
Alcuni delinquenti hanno persino spezzato la testa della statua del Bambino Gesù. Un atto vandalico senza precedenti che il parroco ha subito denunciato alle forze dell'ordine.
Sono stati alcuni operatori ecologici ad accorgersi della situazione. Così hanno subito dato l'allarme al sindaco e al prete. Quando sono arrivati davanti alla chiesa, hanno visto che mancavano alcune statuette del presepe. E cosa ancor più grave, hanno notato che al Bambinello mancava la testa. Nella mangiatoia, tra il bue e l'asinello, era infatti rimasto solo il corpo di Gesù. La sua testa è stata ritrovata poco dopo da una donna nei pressi del cimitero comunale. Riportata in piazza, è stata subito incollata mentre le statue sono state ricollocate sotto all'albero di Natale. "La scena di Gesù senza testa mi ha ferito profondamente - ha dichiarato don Ortu a l'Unionesarda.it -. Per un attimo ho pensato che la statuina si fosse rotta, ma ad un'occhiata più attenta ho capito che non era così: un atto vandalico che non mi sarei mai aspettato".
Parole di denuncia sono arrivate anche dal sindaco, Antonello Ecca. "Un attacco al Natale che condanno senza se e senza ma, un grande dispiacere per la nostra comunità. Spero si faccia il possibile per trovare e punire i responsabili", ha tuonato il primo cittadino. E sul suo profilo Facebook, dove ha pubblicato le foto del presepe danneggiato, ha espresso tutta la sua indignazione: "Il 9 dicembre in chiesa don Ortu mi disse di questa idea di posizionare il Presepe sotto l'albero di Natale. Io ne fui molto contento e lui mi disse 'non penso che nessuno lo toccherà'. Risposi 'nessuno si permetterebbe e tutti lo apprezzeranno'. Mi ero sbagliato sul primo punto. È grave che oggi esistano ancora persone in grado di commettere un gesto inqualificabile come quello di aver danneggiato il Presepe. Tutta la comunità ha apprezzato i segnali del Natale presenti su tutta Arbus. Rovinare il Presepe non significa solo danneggiare un bene di tutti, ma colpire al cuore la nostra Cristianità". Alle parole del sindaco si sono uniti tutti i cittadini che hanno condannato con parole dure l'atto vandalico. Ora le forze dell'ordine stanno indagando sul caso per risalire ai delinquenti che hanno rovinato il Natale.
Ed è ancora aperta la caccia ai vandali che hanno danneggiato il presepe in un paese della provincia di Bergamo. Nella notte di Natale i tre hanno spogliato e spezzato i manichini che erano stati posti davanti alla parrocchia. Atti vandalici che si registrano in molte città e in piccoli centri di tutta Italia e che rovinano feste e tradizioni.

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